cinelady
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martedì 13 marzo 2018
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epicità e fantasy a misura di bambino
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Penso che “Le cronache di Narnia” sia uno dei rari casi in cui il film non solo risulta fedele al libro da cui è tratto, ma pure migliore. La trama infatti si sofferma maggiormente sui singoli episodi, approfondendoli e rendendoli più coinvolgenti, e i personaggi, soprattutto i quattro protagonisti, ne guadagnano in caratterizzazione. Purtroppo però sono rimasti anche i difetti del romanzo, come la confusa mitologia narniana, che mischia le classiche creature fantastiche con animali parlanti e pure con la comparsa di Babbo Natale, che rendono la storia adatta soprattutto ai bambini. Inoltre molte scene sono tirate per le lunghe, tanto da rendere il minutaggio totale alquanto eccessivo per un film di questo stampo.
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Penso che “Le cronache di Narnia” sia uno dei rari casi in cui il film non solo risulta fedele al libro da cui è tratto, ma pure migliore. La trama infatti si sofferma maggiormente sui singoli episodi, approfondendoli e rendendoli più coinvolgenti, e i personaggi, soprattutto i quattro protagonisti, ne guadagnano in caratterizzazione. Purtroppo però sono rimasti anche i difetti del romanzo, come la confusa mitologia narniana, che mischia le classiche creature fantastiche con animali parlanti e pure con la comparsa di Babbo Natale, che rendono la storia adatta soprattutto ai bambini. Inoltre molte scene sono tirate per le lunghe, tanto da rendere il minutaggio totale alquanto eccessivo per un film di questo stampo.
Il coinvolgimento tuttavia c’è, e molte sequenze, come l’incontro tra Lucy e il fauno Tumnus o l’attraversamento del fiume ghiacciato, colpiscono e rimangono nella memoria, grazie ad un buon uso della suspence e ad una colonna sonora particolarmente coinvolgente che accompagna tutta la visione e raggiunge il suo apice nella scena della battaglia finale.
Peccato solo che una volta entrati nel magico armadio si venga sommersi dalla computer grafica, che dopo vari anni dall’uscita della pellicola si nota parecchio, e in alcune scene risulta anche piuttosto fastidiosa.
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enzo70
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lunedì 21 novembre 2016
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discreta trasposizione di una saga importante
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Il primo capitolo della saga di Narnia scritta da Lewis, allievo di Tolkien, ci introduce in un mondo fantastico, nel quale non poteva mancare la trasposizione cinematografica curata dalla Disney. E così una bambina prende per mano i due fratelli e la sorella e tutti insieme ci portano nel mondo della fantasia in una dimensione in cui la solita strega cattiva se la deve vedere con il solito leone buono, Aslan. A far da corredo fauni, castori, tassi, insomma il mondo fatato della fantasia.
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Il primo capitolo della saga di Narnia scritta da Lewis, allievo di Tolkien, ci introduce in un mondo fantastico, nel quale non poteva mancare la trasposizione cinematografica curata dalla Disney. E così una bambina prende per mano i due fratelli e la sorella e tutti insieme ci portano nel mondo della fantasia in una dimensione in cui la solita strega cattiva se la deve vedere con il solito leone buono, Aslan. A far da corredo fauni, castori, tassi, insomma il mondo fatato della fantasia. E così narnia diventa una delle possibili dimensioni dove passare due piacevoli ore di svago. Nulla di più, anche se non è poco.
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great steven
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martedì 13 gennaio 2015
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introdotti per caso in un mondo gelato e immenso.
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LE CRONACHE DI NARNIA – IL LEONE, LA STREGA, L’ARMADIO (USA/NZ, 2005) diretto da ANDREW ADAMSON. Interpretato da WILLIAM MOSELEY, GEORGIE HENLEY, SKANDAR KEYNES, ANNA POPPLEWELL, TILDA SWINTON, RUPERT EVERETT, LIAM NEESON, JIM BROADBENT, JAMES MCAVOY
Costretti a rifugiarsi nelle campagne britanniche per scampare ai bombardamenti nazisti su Londra, i quattro fratelli Pevensie (Peter, Susan, Edmund e Lucy) raggiungono la dimora di un bizzarro e generoso professore, dove vengono ospitati sotto la rigida bigotteria della sua governante. Mentre giocano a nascondino, scoprono un passaggio segreto dentro un armadio guardaroba che conduce in un mondo parallelo al nostro chiamato Narnia: una foresta completamente gelata per via dell’incantesimo della perfida strega Jadis, autoproclamatasi regina di Narnia pur senza aver spodestato il sovrano legittimo, il saggio e audace leone Aslan.
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LE CRONACHE DI NARNIA – IL LEONE, LA STREGA, L’ARMADIO (USA/NZ, 2005) diretto da ANDREW ADAMSON. Interpretato da WILLIAM MOSELEY, GEORGIE HENLEY, SKANDAR KEYNES, ANNA POPPLEWELL, TILDA SWINTON, RUPERT EVERETT, LIAM NEESON, JIM BROADBENT, JAMES MCAVOY
Costretti a rifugiarsi nelle campagne britanniche per scampare ai bombardamenti nazisti su Londra, i quattro fratelli Pevensie (Peter, Susan, Edmund e Lucy) raggiungono la dimora di un bizzarro e generoso professore, dove vengono ospitati sotto la rigida bigotteria della sua governante. Mentre giocano a nascondino, scoprono un passaggio segreto dentro un armadio guardaroba che conduce in un mondo parallelo al nostro chiamato Narnia: una foresta completamente gelata per via dell’incantesimo della perfida strega Jadis, autoproclamatasi regina di Narnia pur senza aver spodestato il sovrano legittimo, il saggio e audace leone Aslan. Stringendo amicizia col fauno Tumnus e con due simpatici castori, i fratelli Pevensie ingaggeranno una guerra contro la malvagia fattucchiera per restituire quel magico e formidabile mondo all’antica bellezza. Aslan, sacrificato su una tavola di pietra e poi miracolosamente risorto, darà loro una mano significativa per conquistare la vittoria. Primo dei film tratto dalla saga di Charles Staple Lewis (amico di John Tolkien, autore de Il Signore degli Anelli), da cui finora è stata ricavata una fortunata trilogia cinematografica abbastanza fedele all’originale e coscienziosamente senza pretese di capolavoro. Adamson si mostra un regista quieto e con grande senso pratico, conferendo un tocco umoristico e al contempo drammatico alla sua prima opera con attori veri (aveva infatti diretto i primi due episodi di Shrek), evitando i facili manicheismi nei quali si poteva inciampare e attingendo dal genere fantasy tutti gli elementi surrealistici ed eccentrici occorrenti per dipingere un universo colorato, frizzante, imprevedibile e di insospettabile potenza espressiva. Un quartetto di ragazzi protagonisti tutti con la faccia giusta e un piglio recitativo davvero impressionante per l’età, che nel secondo episodio verrà ulteriormente migliorato e perfezionato: Moseley coerente, Henley spiritosa, Keynes imprudente, Popplewell dolce. T. Swinton è perfetta nell’incarnare l’antagonista irriducibile e inarrestabile infondendo nel suo personaggio così atipico e sconvolgente tutta la cattiveria necessaria per intingere con inchiostro color petrolio un villain in abito ghiacciato e con bacchetta magica aguzza degno dei più eccelsi romanzi horror. Per quanto riguarda invece un altro importante ruolo, L. Neeson non brilla nelle fattezze del leone Aslan, e il doppiaggio italiano (con la voce dell’egiziano Omar Sharif: perfettamente evitabile) non fa che peggiorare questo ruolo mal cucito addosso ad un attore tanto talentuoso ma che comunque non tradisce gli ideali di libertà e rispetto che permeano i leitmotiv ai quali è affidato, dalla sceneggiatura, il compito di dirigere la trama del film. Un altro difetto non trascurabile è da riscontrare nelle scene d’azione: molte sanno di già visto, e per giunta la battaglia finale in cui i due variegatissimi eserciti si affrontano sembra non finire mai. Gli effetti speciali luccicano abbondantemente nel ritrarre sottoforma di animali parlanti gli attori cui è delegato l’incarico di rappresentare le creature multiformi e camaleontiche che popolano lo straordinario pianeta immaginario di Narnia, e questo è indubbiamente un punto a favore dei contributi tecnici. Le scene che colpiscono di più: l’inizio nella Londra assediata dai cacciabombardieri tedeschi; l’incontro fra Lucy e il fauno Tumnus sotto la nevicata nel fitto del bosco; l’attacco dei lupi/poliziotti alla tana dei castori; il sacrificio di Aslan sulla tavola di pietra in una notte informe e minacciosa; l’incoronazione sontuosa e felicissima dei quattro fratelli. Adatto a qualunque tipo di pubblico, dagli adulti ai piccini: ogni età è utile per apprezzare questa piccola, grande perla del cinema fantastico di stampo anglosassone.
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jacopo b98
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lunedì 18 agosto 2014
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un fantasy ambizioso ma decisamente mediocre.
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Durante la Seconda Guerra Mondiale i fratelli Peter (Moseley), Edmund (Keines), Susan (Popplewell) e Lucy (Henley) sono mandati a vivere al sicuro in campagna presso la villa di un anziano professore (Broadbent). Lì la piccola Lucy trova dentro un armadio un passaggio che conduce nell’incantata terra di Narnia, sulla quale da 100 anni regna la spietata strega Jadis (Swindon), che ha ammantato di neve e ghiaccio questa terra un tempo gioiosa, libera e felice. I fratelli, con l’aiuto del leone Aslan (in originale doppiato da Liam Neeson) dovranno sconfiggere il male affinché un’antica profezia trovi compimenti e loro possano regnare in pace sul mondo magico.
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Durante la Seconda Guerra Mondiale i fratelli Peter (Moseley), Edmund (Keines), Susan (Popplewell) e Lucy (Henley) sono mandati a vivere al sicuro in campagna presso la villa di un anziano professore (Broadbent). Lì la piccola Lucy trova dentro un armadio un passaggio che conduce nell’incantata terra di Narnia, sulla quale da 100 anni regna la spietata strega Jadis (Swindon), che ha ammantato di neve e ghiaccio questa terra un tempo gioiosa, libera e felice. I fratelli, con l’aiuto del leone Aslan (in originale doppiato da Liam Neeson) dovranno sconfiggere il male affinché un’antica profezia trovi compimenti e loro possano regnare in pace sul mondo magico. È il primo film della saga cinematografica delle Cronache di Narnia, tratto dal secondo (ma primo in ordine di pubblicazione) dei sette romanzi di C.S. Lewis. Il libro è da molti considerato una pietra miliare del fantasy e rendergli giustizia, per Adamson & Co. è una cosa non facile. E difatti il film non è un adattamento totalmente riuscito del romanzo. Scritto da 4 sceneggiatori tra cui il regista, cerca vanamente di effettuare l’operazione riuscita qualche anno prima a Peter Jackson con Il signore degli anelli di Tolkien. Ma Adamson non è Peter Jackson e mi permetto anche di affermare che Lewis non è Tolkien. Se la sceneggiatura dei film di Jackson era serrata, ferrea, priva di buchi, emozionante e coinvolgente dall’inizio alla fine, ricca di momenti poetici e di riflessione, qui il film si confronta con temi non troppo profondi, e quando finalmente impegnativi, già trattati, meglio. E questa è ancora la cosa più comprensibile all’interno di un film dissonante, abbastanza convinto di se stesso senza un motivo vero e proprio. Dove invece dal film ci si aspettava qualcosa di notevole era l’aspetto visivo che, seppur sfoggi un gran numero di effetti speciali (tutti digitali, e si vede, soprattutto quando attori in carne ed ossa interagiscono con creature palesemente realizzate a computer) non colpisce o impressiona minimamente: in film decisamente più vecchi si era visto qualcosa di decisamente più spettacolare. Con ciò non mancano alcune scene coinvolgenti o comunque tutto sommato riuscite, come il sacrificio di Aslan (ovvio rimando alla figura di Cristo, morto in croce e risorto) o la furente battaglia finale, ma il rimpianto di fondo resta. E anche la regia di Adamson, al suo debutto live-action dopo aver diretto i primi due Shrek, spesso non si dimostra all’altezza e si rivela essere un puro esercizio di mestiere. Cast mediocre, con attori generalmente poco espressivi, in cui tuttavia emerge una glaciale e terrificante Tilda Swindon, brava come sempre. La saga darà il suo meglio in seguito, con il secondo episodio: Il principe Caspian.
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renato c.
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domenica 23 giugno 2013
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la risposta disney a "signore degli anelli"
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Un buon film fantasy, primo di una trilogia, che contrariamente al solito nel secondo e nel terzo migliora! Ovvio che è nato sulla scia del "Signore degli anelli" e se fosse uscito lontano da quell'epoca, forse avrebbe colpito di più! Comunque nel suo genere il film non è male: un mondo incantato a cui si arriva solo attraverso un armadio, la strega cattiva ed ingannatrice che prima seduce il povero Edmund solo per mettere le mani anche sui suoi fratelli, il buon fauno, il "re" Leone saggio e la battaglia finale dei centauri. Gli ingredienti ci sono tutti per fare un buon film! Peccato che non sia uscito in un epoca più lontana dalla trilogia del "Signore degli anelli" e da "Harry Potter"!
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andrea levorato
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domenica 13 novembre 2011
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un film necessario e in fondo molto bello
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Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio ***1/2
Produzione: USA 2005
Genere: Fantastico, Avventura, Azione
Attori principali: Georgie Henley, Skandar Keynes, William Moseley, Anna Popplewell, Tilda Swinton, James McAvoy, Jim Broadbent
Regia: Andrew Adamson
Trama:
Il film segue le avventure dei quattro fratelli Pevensive (Lucy, Peter, Edmund e Susan) nel mondo di Narnia, al quale è possibile accedere solo attraverso un armadio. Il regno di Narnia è sotto il dominio di una dispotica strega (una freddissima Tilda Swinton). Una profezia riguardante i quattro malcapitati si avvererà.
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Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio ***1/2
Produzione: USA 2005
Genere: Fantastico, Avventura, Azione
Attori principali: Georgie Henley, Skandar Keynes, William Moseley, Anna Popplewell, Tilda Swinton, James McAvoy, Jim Broadbent
Regia: Andrew Adamson
Trama:
Il film segue le avventure dei quattro fratelli Pevensive (Lucy, Peter, Edmund e Susan) nel mondo di Narnia, al quale è possibile accedere solo attraverso un armadio. Il regno di Narnia è sotto il dominio di una dispotica strega (una freddissima Tilda Swinton). Una profezia riguardante i quattro malcapitati si avvererà.
Mini recensione:
È una particolare produzione Disney dalla regia e le interpretazioni di medio livello che esagera nell’uso del digitale, ma trova i propri guizzi nelle ambientazioni, originalità e basilarità della storia. “Le cronache di Narnia” fu un romanzo necessario per il racconto sull’infanzia moderno e così lo è il suo adattamento cinematografico. Il film precede una rinascita del suo genere. Vari film sulla ricerca di un mondo alternativo dove nascondersi, si sono avvicendati negli stessi anni: “Il labirinto del fauno”, “Tideland”, “Un ponte per Terabithia”. “Narnia” è stato uno di quei casi in cui questo genere ha messo d’accordo, più o meno, tutti. Ha un unico difetto: si perde nel fantasy dimenticando, a momenti, la sua funzionalità. Ma quello che vuol fare lo fa perfettamente.
Interpretazioni:
Georgie Henley ***
Skandar Keynes **
William Moseley ***
Anna Popplewell **
Tilda Swinton ***
James McAvoy ***
Jim Broadbent ***
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leinonsachisonoio
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venerdì 28 ottobre 2011
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cosa mi è piaciuto di più? il titolo.
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Inizio estremamente noioso, dei 4 fratelli riesco a digerire solo il maggiore, e solo fin quando non viene del tutto smontato dalla scena del primo incontro coi lupi (mentre decideva da che parte darsela a gambe, avrei fatto in tempo a prepararmi un caffé e i lupi a limarsi le unghie), aveva decisamente più coraggio Semola prima di diventare re Artù!
Ecco, la mia impressione è che una volta i personaggi Disney avevano un gran bel coraggio, era questo che ce li faceva ammirare, anche nei film più lenti e pesanti (vedi Le 20.000 leghe sotto i mari) la mole dei personaggi, buoni o cattivi, ti incollava allo schermo, non ti potevi distrarre, anche nelle lunghe scene senza dialogo.
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Inizio estremamente noioso, dei 4 fratelli riesco a digerire solo il maggiore, e solo fin quando non viene del tutto smontato dalla scena del primo incontro coi lupi (mentre decideva da che parte darsela a gambe, avrei fatto in tempo a prepararmi un caffé e i lupi a limarsi le unghie), aveva decisamente più coraggio Semola prima di diventare re Artù!
Ecco, la mia impressione è che una volta i personaggi Disney avevano un gran bel coraggio, era questo che ce li faceva ammirare, anche nei film più lenti e pesanti (vedi Le 20.000 leghe sotto i mari) la mole dei personaggi, buoni o cattivi, ti incollava allo schermo, non ti potevi distrarre, anche nelle lunghe scene senza dialogo. Qui invece si vede una bambina mielosa un po' troppo consapevole della telecamera, sa che la stiamo guardando e si inventa espressioni che nemmeno un adulto... la sorella maggiore (anche lei molto plastica) riceve un arco con frecce che non userà mai (infatti, mentre la battaglia infuria, decide essere più comodo schiacciare un pisolino sulla pellaccia del leone), e infine il fratello traditore dalla faccia antipatica, odioso dal primo istante, ma l'unico che accenna, alla fine, un seppur minimo atto di coraggio (andando incontro a ciò che gli faceva più paura).
Per tutto il tempo infatti si scalpita davanti alle incertezze dei personaggi (e ai loro continui abbracci consolatori), e un senso di impotenza ti invade (del tipo: "e su, vai!", "e su, colpisci"), perché ti aspetti l'azione (se c'è una guerra), ti aspetti un messaggio (ogni fiaba ce l'ha), qualcosa che ti colpisca, siamo nel Regno della Fantasia, ultimo rifugio dell'uomo, e ultima salvezza, e nemmeno una volta ho fatto "hooooooooo" (tranne quando ho letto il titolo la prima volta, un gran bel titolo).
Insomma, La storia infinita gli fa le scarpe a 'sto film! Atreiu, dove sei??
P.s. E non voglio infierire sul leone...
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tiamaster
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lunedì 12 settembre 2011
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conquista
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un film che conquista,molto bello e ben realizzato forse non incalzante ma in complesso bello.
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dragonia
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mercoledì 20 luglio 2011
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sarebbe tutto perfetto se...
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Tutto ben fatto, effetti speciali, musiche, performance, sceneggiatura rendono tutto godibile. Sarebbe tutto perfetto se non fosse per l'agghiacciante voce di Omar Sharif...meno male che poi l'hanno cambiata.
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diana96
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mercoledì 8 giugno 2011
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is fantastic
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X me è il film + bello ke abbia mai visto ... sopratutto peter... my only love... ormai o dei suoi poster perfino nei vestiti!!! XD è bellissimo!!!!!!!!! il film si colloca al primo posto tra tutti i miei preferiti... poichè lo porto sempre cn me in ogni viaggio ... o scaricato tutte le sue canzoni e la mia preferita è THE BATTLE... m da forza e speranze x una vita... qnd m sento giù la ascolto e ritrovo il sorriso; quando m sento male la ascolto e m tornano le forze!!!!! BELLISSIOMO ... ormai non la smetto + di dirlo
baci a tutte le fan d narnia (sopratutto a quelle d peter)
diana 96
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