An American Haunting

Un film di Courtney Solomon. Con Donald Sutherland, Sissy Spacek, Rachel Hurd-Wood, James D'Arcy Horror, Ratings: Kids+13, durata 91 min. - USA 2005.
   
   
   

Buono l'inizio poi solo esagerato sensazionalismo Valutazione 2 stelle su cinque

di Frank75


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domenica 21 marzo 2010

Quando una donna, la cui figlia è continuamente tormentata da inquietanti incubi notturni, scopre una antica lettera scritta all’inizio del XIX secolo dalla sua antenata Lucy Bell (che abitava proprio in quella casa), cade nel panico. Dopo averne letto il contenuto infatti sospetta che sua figlia stia rivivendo la stessa sventura occorsa a quel tempo alla piccola Betsy Bell. Si salta allora con un affascinante feedback alla rievocazione di quella infausta storia vissuta dalla Famiglia Bell tra 1818 e il 1820.
John Bell (Donald Sutherland) era un uomo rispettato da tutti e membro attivo nella comunità cittadina di Red River in Tennessee. Un giorno tuttavia viene riconosciuto colpevole di aver infranto le regole della propria chiesa applicando un tasso di interesse considerato usurante nella vendita di un terreno a Kathe Batts (Gaye Brown), donna considerata da molti una strega. Quando però la corte non dispone la restituzione del maltolto (il terreno conteso) ritenendo che la sola perdita dell’onorabilità del nome sia una punizione già sufficiente, la donna si vendita lanciando una maledizione sull’uomo nonché sulla sua giovane figlia Betsy (Rachel Hurd-Wood). Da quel momento i due iniziano ad avere delle orrende visioni, ma sarà solo l’inizio di un assai più terribile incubo. Lo spirito che li ha presi di mira ha infatti in serbo per loro qualcosa di molto più sconvolgente. Prima concentra le proprie attenzioni su Betsy, la quale durante la notte viene ripetutamente alzata da terra, strascinata sul pavimento e schiaffeggiata violentemente, nonché in seguito su John che da quel tormento verrà portato fino alla morte.
Rielaborazione di una vera storia di fantasmi diventata leggenda non solo nel Tennessee dove si sarebbe svolta, ma in tutti gli Stati Uniti, in quanto rappresenta l’unico caso in cui uno spirito avrebbe causato la morte di una persona. Su questa leggenda sono stati scritti molti libri, ma quello su cui si basa in particolare la narrazione proposta è quello di Brent Monahan: “The Bell Witch: An American Haunting the Famous Bell Witch”.
Sicuramente un'affascinante e a tratti spaventosa storia di fantasmi che parte con il piede giusto riuscendo infatti con successo a creare una lugubre atmosfera e una suspense che a tratti si può tagliare con un coltello. Tuttavia, ad un certo punto incompresibilmente, da una semplicità ed essenzialità delle situazioni e del loro contesto nel quale lo spirito ricopriva il ruolo di assoluto protagonista nell'indurre forti emozioni nello spettatore, si sceglie di ricercare un esasperato sensazionalismo che attraverso uno spropositato continuum di effetti visivi finisce per rovinare quella sottile atmosfera creata con pregevole mestiere.

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