Tornano Harold (John Cho) e Kumar (Kal Penn), che emancipati dall’esilarante rincorsa verso gli squisiti mini hamburger della White Castle, questa volta lasceranno il New Jersey per volare ad Amsterdam e raggiungere Maria (Paula Garcés), il sogno proibito di Harold. Ma all’aeroporto incontrano Vanessa (Danneel Harris), ex fiamma mai spenta di Kumar, che si sta recando in Texas con il suo nuovo compagno Colton (Eric Winter) con cui convolerà a nozze la settimana successiva. Kumar alla nozia rimane emotivamente sconvolto. Sull’aereo allora, malgrado la destinazione costituisca un vero e proprio paradiso per i due accaniti amanti del fumo, Kumar non resiste e decide di rilassarsi un pò nel bagno con qualche tiratina al suo innovativo bong che non disperde fumo. Ma quello strano attrezzo viene scambiato per una bomba rudimentale e all’interno di una situazione di isteria collettiva dei passeggeri, i due verranno bloccati, riportati in patria, accusati di essere terroristi e per questo motivo spediti niente meno che a Guantanamo. Nulla è valso il loro tentativo di difesa contro la miopia e il pregiudizio del cocciuto capo in carica del dipartimento antiterrorismo Ron Fox (Rob Corrdry). Tuttavia, poco dopo il loro arrivo a Guantanamo sfruttando la ribellione di due altri veri terroristi, riescono a scappare e raggiungere a tempo di record gli Stati Uniti grazie ad un barcone di allegri profughi cubani. Dalla Florida grazie all’aiuto del loro stravagante amico Raza Syed (Amir Talai) partirà questo nuovo estenuante viaggio in direzione del Texas stavolta, dove forse Vanessa e il suo influente compagno Colton potranno aiutarli finalmente a chiarire quella farsesca situazione. Ma anche sulla strada per il raggiungimento della meta si susseguiranno una serie infinita di esilaranti situazioni e di bizzarri incontri, tra gli altri quello con la loro vecchia conoscenza Neil Patrick Harris, ex star tv sballata e come al solito con il testosterone a livelli inverosimili, e niente meno che George W. Bush (interpretato da un abbastanza somigliante James Adomian) che fumando allegramente con i due sventurati della regale marijuana riuscirà finalmente ad emanciparsi dall’oppressivo padre.
Interessante seguito di “Harold & Kumar go to White Castle” (“American Trip” il titolo italiano), anche qui un viaggio assolutamente spassoso e paradossale nel quale i due protagonisti non inseguono per fortuna una nuova catena di fast food, ma la loro libertà ed integrità fisica in pericolo a causa di quel enorme equivoco nel quale si sono colpevolmente cacciati. Gli eventi avversi non fungeranno qui però da collante, ma rischieranno addirittura di mettere fine alla loro amicizia. Alla fine però quella lunga tribolazione risulterà essere ampiamente ripagata con l’ottenimento, oltre che della piena libertà, di qualcosa di estremamente più importante di decine di hamburger farciti, bibite gassate e patatine fritte: il cuore delle belle Maria e Vanessa.
[+] lascia un commento a frank75 »
[ - ] lascia un commento a frank75 »
|