Pattaya Maniac

Difficile incasellare quest'opera dell'eclettico regista tailandese Sippapak, emulo di Tarantino noto in patria per la particolare vivacità degli intrecci proposti.
Si passa in rapida successione dalla commedia pop-goliardica, con tanto di love-story annessa, alla gangster story hard-boiled, fino ad arrivare ad una commistione tra generi nella quale sarà difficile, oltre che inutile, cercare un'etichetta. Tun, 'guru' famoso per la propria competenza in fatto di amuleti, convinto dagli amici a distrarsi dopo una delusione d'amore perderà nuovamente la testa per la ragazza sbagliata: Nok, concubina di un boss locale. Per ottenere le grazie della donna, prostituta dalle parcelle stellari, l'ingenuo Tun sarà disposto a vendere i propri talismani più preziosi. Intanto un amico del santone innamorato si sarà inguaiato con la malavita per questioni di gioco d'azzardo e organizzerà uno scanzonato rapimento, innescando così una sfortunata catena di coincidenze legata ad una valigia zeppa di danaro che tutti inseguono ma nessuno avrà in mano al momento giusto. Permeato da una costante vena ironica, il titolo è un groviglio di situazioni limite e colpi di scena alla Pulp Fiction, che tocca le giuste corde dell'intrattenimento in modo relativamente originale nella prima parte, per poi appesantirsi in un finale alla deriva. Gradevole la colonna sonor 