athina
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venerdì 7 agosto 2009
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il ripetersi ostinato del giorno di un egoista
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Sarà che chi scrive ha una smisurata passione per Antonio Albanese, sarà che l'idea espressa nel film appare affascinante, ma non mi sento di distruggere in toto 'È già ieri' come molti - evidentemente più autorevoli del sottoscritto - hanno fatto nelle loro altrettanto notevoli recensioni.
Ribadisco: queste righe sono viziate dall'ammirazione per Antonio Albanese, la sua carriera, il suo modo di esprimersi davanti una telecamera. È ovvio che per un film del genere il Nostro deve lasciare i panni dei suoi personaggi storici per vestire quelli della vittima di un incantesimo che lo tiene in scacco per anni, bloccato sempre sullo stesso giorno, sempre sulla stessa isoletta delle Canarie, a rivivere sempre le stesse persone fino a entrarvi dentro, fino a capire il significato della parola 'empatia', vocabolo a lui sconosciuto, sensazione che uno come lui non ha mai avuto, situazione, quella della comprensione altrui, di cui lui non si è mai preoccupato di fare parte.
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Sarà che chi scrive ha una smisurata passione per Antonio Albanese, sarà che l'idea espressa nel film appare affascinante, ma non mi sento di distruggere in toto 'È già ieri' come molti - evidentemente più autorevoli del sottoscritto - hanno fatto nelle loro altrettanto notevoli recensioni.
Ribadisco: queste righe sono viziate dall'ammirazione per Antonio Albanese, la sua carriera, il suo modo di esprimersi davanti una telecamera. È ovvio che per un film del genere il Nostro deve lasciare i panni dei suoi personaggi storici per vestire quelli della vittima di un incantesimo che lo tiene in scacco per anni, bloccato sempre sullo stesso giorno, sempre sulla stessa isoletta delle Canarie, a rivivere sempre le stesse persone fino a entrarvi dentro, fino a capire il significato della parola 'empatia', vocabolo a lui sconosciuto, sensazione che uno come lui non ha mai avuto, situazione, quella della comprensione altrui, di cui lui non si è mai preoccupato di fare parte.
Allora ben venga il 13 agosto, anzi, ben ri-venga, sempre uguale, sempre pieno delle stesse persone, ma diverso ogni giorno perché è finalmente l'animo triste del nostro bel menefreghista che inizia a vivere la vita di tutti, lui che ha sempre o solo vissuto la sua. Ecco che allora inizia a sentire quell'empatia di cui sopra, inizia a scoprire che scoprire le altre persone e bello, venire a conoscenza e soffermarsi sulle storie degli altri è appagante, lo rende più ricco, più vivo. Fino alla sfida ultima: la conquista di quella che sembrava la più irraggiungibile di tutte le donne dell'isola, la vetta massima delle sue aspirazioni. Lui ci riesce quando capisce che non è da solo che può risolvere tutto, che il mondo non fatto solo dal suo ego, ma anche di tante diversità che lo arricchiscono.
Una bella storia (certo sappiamo benissimo l'origine americana dell'idea) arricchita dal surreale trascorrere e ripetersi dello stesso giorno fino alla fine dell'incantesimo di cui il protagonista è prigioniero: se stesso.
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carmine 66
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venerdì 9 luglio 2010
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grande interprete
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Per quanto si tratti di un film girato in larga parte su un pezzo di isola, la storia è abbastanza originale ma è soprattutto l'interpretazione del nostro Albanese che è - a mio avviso - eccezionale. Passa da atteggiamenti severi a quelli comici per poi diventare drammatico o tremendamente sarcastico.
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johnnydorelli1
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domenica 25 novembre 2012
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film esilarante con un albanese in gran forma...
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La storia narra di un presentatore tv di documentari sulla natura inviato in una missione improbabile alle canarie col suo assistente che si troverà stranamente bloccato nell'isola (che odia perchè insofferente e capriccioso senza limiti) ma soprattutto nello stesso giorno; che si ripeterà fino a quando qualcosa non cambierà (trattandosi di un remake inutile dire che parte del merito nella creazione della storia andrà a Groundhog day).
Film in chiave comica in cui la storia fa ovviamente da cornice (molto azzeccata) dove ci sarà spazio anche per una morale finale; ma quello che colpisce è l'ottima prestazione di Albanese (perfetto nel personaggio di Star del piccolo schermo) che sarà oltremodo cinico ed insofferente ma soprattutto divertente senza sconti qui come in nessun'altro film; capace di dare ritmo e personalità alla pellicola che (nonostante gli altri attori facciano tutti il loro lavoro egregiamente , De Luigi in particolare) deve buona parte della riuscita al suo talento in grado poi anche di far dimenticare che si tratta di un remake.
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La storia narra di un presentatore tv di documentari sulla natura inviato in una missione improbabile alle canarie col suo assistente che si troverà stranamente bloccato nell'isola (che odia perchè insofferente e capriccioso senza limiti) ma soprattutto nello stesso giorno; che si ripeterà fino a quando qualcosa non cambierà (trattandosi di un remake inutile dire che parte del merito nella creazione della storia andrà a Groundhog day).
Film in chiave comica in cui la storia fa ovviamente da cornice (molto azzeccata) dove ci sarà spazio anche per una morale finale; ma quello che colpisce è l'ottima prestazione di Albanese (perfetto nel personaggio di Star del piccolo schermo) che sarà oltremodo cinico ed insofferente ma soprattutto divertente senza sconti qui come in nessun'altro film; capace di dare ritmo e personalità alla pellicola che (nonostante gli altri attori facciano tutti il loro lavoro egregiamente , De Luigi in particolare) deve buona parte della riuscita al suo talento in grado poi anche di far dimenticare che si tratta di un remake.
Per concludere assolutamente da vedere (a meno che non vi piaccia l'attore A. Albanese) se volete farvi più di due risate e vedere una storia con anche qualcosa di intelligente.
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la camy
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mercoledì 8 gennaio 2020
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repetita iuvant
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È GIÀ IERI e PRIMA DI DOMANI sono praticamente lo stesso film. Il primo, italiano, in versione commedia magistralmente interpretata dal mitico Albanese. Il secondo, americano, un teen movie invece drammatico, ma con lo stesso canovaccio, quello di essere intrappolati a rivivere lo stesso giorno ogni giorno. Svegliarsi la mattina è un' abitudine così naturale e scontata alla quale non prestiamo nessuna attenzione. La gestualità mattutina viene spesso svolta con fare rituale e precisione robotica, ma una volta usciti di casa andiamo incontro all'ignoto e alle sorprese del vivere quotidiano. Ma come sarebbe rivivere più e più volte lo stesso giorno? Il conoscere già a priori cosa ci aspetta, le frasi che verranno dette, i comportamenti degli altri che verranno adottati? Diventa praticamente un incubo esser condannati a rivivere all'infinito le stesse 24 ore.
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È GIÀ IERI e PRIMA DI DOMANI sono praticamente lo stesso film. Il primo, italiano, in versione commedia magistralmente interpretata dal mitico Albanese. Il secondo, americano, un teen movie invece drammatico, ma con lo stesso canovaccio, quello di essere intrappolati a rivivere lo stesso giorno ogni giorno. Svegliarsi la mattina è un' abitudine così naturale e scontata alla quale non prestiamo nessuna attenzione. La gestualità mattutina viene spesso svolta con fare rituale e precisione robotica, ma una volta usciti di casa andiamo incontro all'ignoto e alle sorprese del vivere quotidiano. Ma come sarebbe rivivere più e più volte lo stesso giorno? Il conoscere già a priori cosa ci aspetta, le frasi che verranno dette, i comportamenti degli altri che verranno adottati? Diventa praticamente un incubo esser condannati a rivivere all'infinito le stesse 24 ore. Ma dopo aver assistito, in entrambi i film, ad uno sconforto iniziale dei protagonisti, via via che si sviluppa la trama, scopriamo che in ogni giorno, seppur lo stesso, si possono introdurre delle varianti. Queste non modificheranno il corso degli eventi, ma permetteranno ai protagonisti di conoscere meglio se stessi e gli altri, e di conseguenza avere un approccio diverso pur davanti alla stessa connessione di accadimenti. Quante volte avremmo voluto tornare indietro per gestire al meglio certe situazioni, certe relazioni? Quante volte avremmo voluto avere una seconda possibilità? In entrambi i fantasy movie questo invece è possibile, e non solo una seconda volta, ma più e più volte ancora. Ma dato che l'obiettivo dei protagonisti è quello di interrompere l'incantesimo per tornare a vivere la realtà, ecco che le varianti comportamentali di entrambe sono sempre orientate a far la cosa più buona e giusta. Come in un romanzo di formazione, il protagonista vive una trasformazione positiva, e dal cinismo e la superficialità iniziale che lo contraddistingue, intraprende un percorso catartico che lo porta a divenire un eroe. Purtroppo non abbiamo questa possibilità nella vita reale. Non possiamo cancellare certi trascorsi, non possiamo riavvolgere il nastro e ripartire da capo. E allora l'unica scelta che abbiamo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto a nostra disposizione, è quella di "diventare chi siamo".
Solo così potremmo annullare i rimpianti, solo così potremmo conoscere la serenità interiore, solo così potremmo ricordare di aver vissuto più momenti belli che brutti, e far sì che l'esser buoni non sia stato tempo sprecato, almeno per noi stessi.
La Camy
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