Segreti di Stato

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Un film di Paolo Benvenuti. Con Antonio Catania, David Coco, Sergio Graziani, Aldo Puglisi.
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Drammatico, durata 85 min. - Italia 2003. - Bloom Distribuzione MYMONETRO Segreti di Stato * * * - - valutazione media: 3,32 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
figliounico mercoledì 21 dicembre 2022
coraggioso, raro, film inchiesta Valutazione 4 stelle su cinque
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Stilisticamente più vicino a Piazza delle cinque lune di Martinelli che a Salvatore Giuliano di Rosi si inserisce a buon diritto nel filone dei film inchiesta sempre poco prolifico e ultimamente del tutto inariditosi nel cinema nostrano che preferisce praticare la più lucrosa neo melodrammatica commedia all’italiana e già soltanto per questo motivo andrebbe visto. Lasciando perdere la diatriba sul contenuto se ovvero la tesi portata dal Benvenuti sia vera verosimile o inventata dal solito complottista, forse il poeta scrittore Dolci poco noto perché intellettuale scomodo e non inquadrato, a cui la pellicola è dedicata, il film di per sé è ben fatto con un cast di eccellenti professionisti tra cui spiccano Antonio Catania, il protagonista, ed un caratterista di lusso quale è Pino Puglisi l’indimenticabile interprete di Sedotta e abbandonata di Germi. [+]

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giuppy83 lunedì 8 giugno 2015
la strada verso la verità è ancora lunga Valutazione 4 stelle su cinque
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Ho visto questo film una sera al Floridia Film Festival, e devo dire che sono rimasta colpita dall'enorme lavoro che Benvenuti e sua moglie Paola Baroni hanno realizzato nello scartabellare i documenti riguardanti la strage di Portella delle ginestre, uno fra i tanti episodi bui della storia siciliana fra prima e seconda repubblica.
La strage avvenne durante la festa del primo maggio in aperta campagna sul pianoro di Portella, correva l'anno 1947 e in seguito ad una pioggia di pallottole vennero uccise 11 persone e un centinaio ne rimasero ferite. Colpevole della strage fu subito dichiarato il bandito Giuliano e la sua banda, ma dal film e cioè dalla documentazione in possesso al regista si evince tutt'altro. [+]

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gianni lucini lunedì 14 novembre 2011
un applauso fragoroso... Valutazione 3 stelle su cinque
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Accolto da un applauso fragoroso alla fine della sua prima proiezione alla Mostra del Cinema di Venezia Segreti di Stato dichiara fin dall’inizio le sue fonti. Nella ricostruzione di quella che lui stesso definisce “la prima strage di Stato” della storia della Repubblica Italiana, Paolo Benvenuti attinge al poderoso archivio di documenti e testimonianze raccolte da Danilo Dolci (cui il film è dedicato), alla mole di documentazione desecretata pochi anni prima dalla Commissione Parlamentare Antimafia presieduta da Ottaviano Del Turco, agli incartamenti del processo depositati presso il Tribunale di Roma e a quelli custoditi negli archivi dell’Office of Strategic Services di Washington. [+]

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gianni lucini lunedì 14 novembre 2011
la logica delle indagini Valutazione 3 stelle su cinque
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Non è facile portare sullo schermo le vicende legate alla Strage di Portella della Ginestra senza farsi schiacciare dal paragone con il film Salvatore Giuliano di Francesco Rosi, uno dei monumenti del cinema italiano di denuncia civile. Per questa ragione Paolo Benvenuti in Segreti di Stato sceglie di percorrere una strada diversa dal grande maestro. Con un approccio quasi minimale alle vicende il regista affida alla logica e alla concatenazione dei fatti l’incarico di tenere desta l’attenzione dello spettatore e quando gli sembra che le parole rischino di non essere sufficienti introduce due geniali trovate come il plastico della montagna e i disegni dell’avvocato. [+]

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giovanni domenica 28 dicembre 2008
un film storico Valutazione 4 stelle su cinque
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IL FILM FA CONOSCERE L'ALTRA VERITA',CHE DA SEMPRE E'STATA INSABBIATA.NULLA E'PROVATO EFFETTIVAMENTE MA,LA REALTA'DI CUI SIAMO AL CORRENTE E' MENZOGNERA.I VERI LIBRI DI STORIA INSEGNANO(STORIA DELLA REPUBBLICA ITALIANA DAL DOPOGUERRA AI GIORNI NOSTRI,VIOLA)E TROVERETE CHE LA TESI DEL REGISTA NON E'INFONDATA MA VALIDA.PER CHI NON CONOSCE LA STORIA E' FACILE DIRE CHE BENVENUTI E' UN CIARLATANO.LUI HA SEGUITO UNA CORRENTE DI PENSIERO SUL TRAGICO EPISODIO CHE ANCOR OGGI NON SI E'TROVATA LA REALTA'.

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gabriele domenica 23 novembre 2008
un film politico e problematico Valutazione 4 stelle su cinque
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Ho visto questo film con grande ritardo rispetto alla sua uscita nei cinema, e l'ho visto in DVD, insieme a degli extra più o meno interessanti - in primis l'intervista al regista, che è la ragione per cui intervengo adesso, e dopo aver letto la recensione critica della redazione e gli interventi degli altri lettori. L'intervista a Benvenuti chiarisce appunto il problema politico e storiografico intorno a Portella: quello cioè della necessitá di relativizzare criticamente il ruolo avuto in quella circostanza da Salvatore Giuliano (con una critica molto forte al film di Rosi, che non mi sento di condividere) e quindi di inserire la strage in un contesto internazionale assai più ampio. Ma soprattutto chiarisce le intenzioni cinematografiche di Benvenuti, di non fare un "semplice" film di denuncia, ovvero un film a tesi, ma un film aperto, con il quale - è l'esplicita opinione del regista - poter anche essere in disaccordo. [+]

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anonimo lunedì 22 settembre 2008
il capolavoro di paolo benvenuti Valutazione 5 stelle su cinque
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"Segreti di Stato" è sicuramente il capolavoro di Paolo Benvenuti, ma forse è anche uno dei migliori film politici mai realizzati in Europa. Con la sua eccezzionale intelligenza il film annienta e spazza via le brutture demagogiche e odiose dei vari Elio Petri e Francesco Rosi, i peggiori registi italiani di sempre, e si allinea alla pari con un altro capolavoro di cinema politico, "Sbatti il mostro in prima pagina" (1971) di Marco Bellocchio-Goffredo Fofi. "Segreti di Stato" è uno dei più grandi capolavori cinematografici di sempre (in Italia), che chiunque voglia apprrocciarsi al cinema in modo serio e militante deve conoscere e apprezzare.

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giordano meraviglia domenica 24 febbraio 2008
la politica è magia nera Valutazione 3 stelle su cinque
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Un avvocato nutre dubbi comprensibili sui risultati dell’inchiesta ufficiale sulla strage di Portella della Ginestra e decide di indagare in proprio, fino a giungere a conclusioni recisamente opposte a quelle emerse dal processo de 1951. Di Salvatore Giuliano s’intravede soltanto l‘ombra, in questo film, evitando magistralmente inutili confronti con il film di Francesco Rosi sul brigante siciliano. Il film procede per sovrapposizioni, con un altalenare interessante tra immagini di repertorio tratte dai cinegiornali dell’epoca e la finzione cinematografica, e tra la verità, impossibile da reperire, e le reticenze, le bugie, le mezze ammissioni che non portano a soluzione alcuna. E l’avvocato è in realtà l’alter-ego del regista, che cerca di scavare nelle pieghe di una storia che di chiaro non ha quasi nulla, come le ricostruzioni disegnate ricordano uno storyboard ed il plastico della zona fa pensare, indubbiamente, alla costruzione di un set. [+]

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salvelli sabato 4 agosto 2007
per non fermarsi alla verità ufficiale............ Valutazione 3 stelle su cinque
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Un film indubbiamente interessante: non tutto ciò che mostra é "storicamente" provato, ma é molto verosimile (visti anche gli sviluppi successivi della nostra storia patria!). Ce ne fossero di cineasti come Benvenuti, che ci invitano a non fermarci alla superificie delle cose, dubitando - in primo luogo - delle verità ufficiali....

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alessandro sabato 25 ottobre 2003
un film anti-storico Valutazione 1 stelle su cinque
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85%

Il film di Paolo Benvenuti tenta di insegnare la storia attaverso il Cinema. Si avventa in teorie di fantapolitica e dichiara troppo facilmente verità vacillanti. La telecamera di Benvenuti come quella di Giuseppe Ferrara ricade sempre nelle acque torbide della propaganda. Come nei filmati degli anni 20' sul fascismo. Il cinema storico da seguire è quello di Francesco Rosi. Dove un'attenta lettura dei fatti lascia allo spettatore la possibilità di riflettere. Di valutare ciò che è realmente successo. In Segreti di Stato si rimane imbrigliati nello schema mentale del regista. Praticamente come andare ad una lezione di storia a casa dei coniugi Benvenuti.

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