bullythekid
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domenica 9 giugno 2002
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tu contini a preferire benigni...
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"Il favoloso mondo di Ameliè" è il terzo film di Jeunet che abbandona le atomosfere cupe di "Alien - La clonazione", per una storia tutta solare. Insieme membro e fondatore di quella nuova corrente francese (della quale fanno parte Luc Besson, Matthieu Kassovitz [che nel film interpreta il ruolo del compagno desiderato da Ameliè], Leos Carax e altri), Jeunet è abile a mettere in scena una favola moderna, elogio della sincerità, della tmidezza e dell'amore a prima vista, facendo uso di tecnologie digitali (non sempre funzionali, comunque). E riesce nell'intento di costriure una specie di 'poema epico' su una ragazza atipica alla quale è destinato un 'favoloso destino' estraneo alla brutalità e alla tragedia (proprio nel momento in cui passa la notizia di Lady D lei si china per terra.
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"Il favoloso mondo di Ameliè" è il terzo film di Jeunet che abbandona le atomosfere cupe di "Alien - La clonazione", per una storia tutta solare. Insieme membro e fondatore di quella nuova corrente francese (della quale fanno parte Luc Besson, Matthieu Kassovitz [che nel film interpreta il ruolo del compagno desiderato da Ameliè], Leos Carax e altri), Jeunet è abile a mettere in scena una favola moderna, elogio della sincerità, della tmidezza e dell'amore a prima vista, facendo uso di tecnologie digitali (non sempre funzionali, comunque). E riesce nell'intento di costriure una specie di 'poema epico' su una ragazza atipica alla quale è destinato un 'favoloso destino' estraneo alla brutalità e alla tragedia (proprio nel momento in cui passa la notizia di Lady D lei si china per terra...). E non si può non provare simpatia e tenerazza per il volto della bella Audrey Tatou, una delle note più intonate della pellicola. Per il resto è evidente un tentativo di 'sprovincializzazione', orchestrato per riuscire a vendere il film a tutto il mondo (e quindi specialmente in America). E se difatto ha battuto "La vita è bella" (meno sincero nel mostrare la tragedia e ancor meno nel coinvolgere lo spettatore) significa che è giusto così!
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uova e bacon
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domenica 12 giugno 2011
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creare l'occcasione... !
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Il faovloso mondo di Amelie è un film tanto faicle e ammaliante da seguire quanto difficile da spiegare.
La storia e il rito del film è pacato e tranquillo, un film originale e che difficilmente si vede spesso.
un film strano, un "Alice nel paee delle mervaiglie" ambientato nella realtàà, uno di quei film che ti piacciono già dalle prime scene.
Il film è ambientato in Francia e i luoghi ricordano molto il film "Julie e Julia" : un' atmosfera romantica e tranquilla, i fruttivendoli per strada, il sole che filtra tra i rami delgi alberi, e Amelie.
fin da subito si capisce che Amelie è una ragazza vivace e piena di vita, astuta e indipendente.
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Il faovloso mondo di Amelie è un film tanto faicle e ammaliante da seguire quanto difficile da spiegare.
La storia e il rito del film è pacato e tranquillo, un film originale e che difficilmente si vede spesso.
un film strano, un "Alice nel paee delle mervaiglie" ambientato nella realtàà, uno di quei film che ti piacciono già dalle prime scene.
Il film è ambientato in Francia e i luoghi ricordano molto il film "Julie e Julia" : un' atmosfera romantica e tranquilla, i fruttivendoli per strada, il sole che filtra tra i rami delgi alberi, e Amelie.
fin da subito si capisce che Amelie è una ragazza vivace e piena di vita, astuta e indipendente. Le scena iniziali mostrano la pazzia di suo padre nel crederla smepre malata e la bizzarra morte della madre, di cui Amelie sembra non preoccuparsene: la cosa che dà più all'occhio è sempre questa disinvoltura, questa tranquillità surreale chemerità di essere vista.
Amelie, nel corso della storia, cercherà di trovare il suo vero amore, di svelare il mistero del signore che scatta foto in una cabina, di rallegrare una povera donna a cui manca il marito (stessa attrice del film "Seraphine"), di fargliela pagare ad un fruttivendolo arrogante, di far innamorare due persona totalmente diverse: tutte cose molto futili, di cui una persona normale non farebbe nemmeno caso, ma Amelie è diversa, lei ha qualcosa che le altre persona non hanno, lei sà essere adulta ma sà anche essere bambina. La colonna sonora merita, ma generalmente in un film di qeusto rango si dà poca importanza alla musica.
Gli dò 5 stelle perchè mi ha fatto sognare, un film leggero e intenso nello stesso tempo.
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procol harum
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giovedì 14 febbraio 2002
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france mon amour
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Che dire, a me 'sti film francesi piacciono sempre, mi pare che oltralpe si riesca sempre a inventare storie non banali e leggere allo stesso tempo, sarà che hanno avuto Rohmer. E poi lei è deliziosa, mi chiedo perchè non ho ancora incontrato una gnocchina simile, alla faccia di quelle vamp holliwoodiane che recitano da pena. Perchè in Italia nessuno riesce a fare film così teneri senza essere sdolcinato???
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los
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martedì 9 dicembre 2003
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c'era una volta
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e spero che ci sia ancora un luogo della mente dove non ci sono problemi, dove tutto è rosa rosso e di pastellati colori.amelie vive un amore tutto suo nel quale vorremmo esserci anche noi.....questo film ha di bello il suo staccarsi e riagganciarsi alla realtà, di essere un'antica favola e di parlarci di tratti crudi e terreni dei personaggi(porno shop?).ci fa sognare e ne abbiamo bisogno...e da tanto che ne avevamo bisogno.non ci si può collegare ad altri film, è e vuole essere unico. inizia e finisce senza possibilità di seguito...con un vissero felici e contenti.una magnifica favola moderna
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pino iorio
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domenica 17 febbraio 2002
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tre stelle e mezzo
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Amelie nasce, la sua venuta al mondo viene mostrata in digitale, con immagini distorte e colori acidi, passa qualche anno e lei diviene una bimba solitaria, che gioca con una macchina fotografica che “ produce disastri”.
Un montaggio serrato intervalla il viso imbronciato della bimba alle nevrosi dei genitori, attraverso urla parossisticamente spasmodiche e primissimi piani deformanti. Assai grottesca la morte della madre, travolta da una suicida. Primo quarto memorabile.
Quindici anni dopo Amelie serve ai tavoli di un bistrò in quel di Parigi, una Parigi modificata dall’occhio di Jeneut, che la propone come una trasognata metropoli sospesa nel tempo. Vari personaggi la popolano, e la protagonista cerca di intervenire sui loro destini, sul grigiore esistenziale di coloro che si ritrova accanto, riuscendo, o almeno tentando con buoni propositi, di riportare loro il sorriso, e trovando anche il tempo di innescare un rapporto con la sua anima gemella, tutto vissuto sul piano della fantasia, fin quando non si decide a non fuggire per l’ennesima volta di fronte al contatto vero, ad incontrare lo sconosciuto e a sperimentare un legame effettivo con l’altro.
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Amelie nasce, la sua venuta al mondo viene mostrata in digitale, con immagini distorte e colori acidi, passa qualche anno e lei diviene una bimba solitaria, che gioca con una macchina fotografica che “ produce disastri”.
Un montaggio serrato intervalla il viso imbronciato della bimba alle nevrosi dei genitori, attraverso urla parossisticamente spasmodiche e primissimi piani deformanti. Assai grottesca la morte della madre, travolta da una suicida. Primo quarto memorabile.
Quindici anni dopo Amelie serve ai tavoli di un bistrò in quel di Parigi, una Parigi modificata dall’occhio di Jeneut, che la propone come una trasognata metropoli sospesa nel tempo. Vari personaggi la popolano, e la protagonista cerca di intervenire sui loro destini, sul grigiore esistenziale di coloro che si ritrova accanto, riuscendo, o almeno tentando con buoni propositi, di riportare loro il sorriso, e trovando anche il tempo di innescare un rapporto con la sua anima gemella, tutto vissuto sul piano della fantasia, fin quando non si decide a non fuggire per l’ennesima volta di fronte al contatto vero, ad incontrare lo sconosciuto e a sperimentare un legame effettivo con l’altro.
Se il tutto fosse stato concentrato in molto meno tempo, quello di un cortometraggio lungo, e quindi tutte le trovate visive, le prospettive stranianti, la curiosità narrative non fossero state tanto diluite, ne sarebbe venuto fuori qualcosa di assolutamente prezioso.
La pellicola riesce ad essere a tratti esilarante, di una comicità folle.
Autocitazione nella scena in cui una collega di Amelie ed un cliente del bistrò sono in bagno, ed il loro amplesso è scandito dallo spostamento di oggetti e dal tremolio di pareti, il regista infatti è lo stesso di Delicatessen, film in cui una sequenza analoga, ma più elaborata, divenne un piccolo cult.
Ben venga un cinema che riesce a proporre cose intelligenti, anche se con il difetto di allungare i tempi e perdere per strada l’intensità delle immagini. Nel piattume del grande schermo, Amelie rappresenta una favola surreale dal sapore crepuscolare non eccelsa, ma con sequenze assai gustose.
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elizabeth 91
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domenica 14 ottobre 2012
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un film giocoso ma maturo e delicato.
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Ritengo che 'Il fantastico mondo di Amèlie' sia un film molto delicato. La voce narrante, la tipologia di ripresa e la fotografia (dai toni accesi) sono estremamente giocosi, la stessa protagonista lo è: Si veste di colori molto accesi che richiamano un pò l'infanzia, attua veri e propri giochi amorosi ed è mentalmente rimasta alla fase dell'innocenza. Sa esattamente come funziona la vita, è sveglia e intelligente, ma il suo carattere che la porta ad isolarsi e la paura di rompersi come vetro la lasciano in un mondo tutto suo, un mondo fatto di piccolissime cose e soprattutto di sensazioni anche quelle più banali come passare le mani tra migliaia di semi di legumi.
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Ritengo che 'Il fantastico mondo di Amèlie' sia un film molto delicato. La voce narrante, la tipologia di ripresa e la fotografia (dai toni accesi) sono estremamente giocosi, la stessa protagonista lo è: Si veste di colori molto accesi che richiamano un pò l'infanzia, attua veri e propri giochi amorosi ed è mentalmente rimasta alla fase dell'innocenza. Sa esattamente come funziona la vita, è sveglia e intelligente, ma il suo carattere che la porta ad isolarsi e la paura di rompersi come vetro la lasciano in un mondo tutto suo, un mondo fatto di piccolissime cose e soprattutto di sensazioni anche quelle più banali come passare le mani tra migliaia di semi di legumi. Amèlie aggiusta la vita di tutti ma sembra essere incapace di aggiustare la sua, sembra cioè incapace di diventare finalmente adulta. Allora dovrà fare una scelta: o lasciare inaridire il proprio cuore nella solitudine o mettere alla prova il suo cuore giovane e perciò soffrire se necessario.
Dico che questo è anche un film delicato perchè parla molto anche attraverso le sensazioni, i primi piani e i tanti sorrisi di Amèlie. Temi come il superamento della morte di una persona cara o quello della solitudine, della paura di vivere o di condividere la vita vengono trattati e presentati non alla stregua di casi patologici da studiare bensì di semplici avvenimenti della vita da considerare col dovuto rispetto.
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alex (sp)
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giovedì 15 gennaio 2009
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un film molto francese
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Credo sia stato Jacques Tati a definire il Francese " un Italiano di cattivo umore " .la passione volgare, l'istinto irrefrenabile, il perdere le staffe violentemente, la risata chiassosa, trovano difficilmente l'estremizzazione nella resa cinematografica di un film d'oltralpe.Tutto resta medio, delicato ,charmante, anche nelle scene più cattive. Amèlie è interessante perchè rispecchia,queste peculiarità, inserite con perizia in un grande palcoscenico che fornisce una spalla poderosa: l'aria, i monumenti, la musica di Parigi, città unica, che ammantano tutto il film.
Divertente, surreale, goliardico, è uno sceneggiato di stanze e appartamenti che Amèlie visita e fa visitare allo spettatore, mentre le caratteristiche del proprietario sono spesso descritte dalla voce narrante,ed è la contemporanea ricerca, non convenzionale, di sè stessa e di una terza persona che possa diventare l'altra metà .
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Credo sia stato Jacques Tati a definire il Francese " un Italiano di cattivo umore " .la passione volgare, l'istinto irrefrenabile, il perdere le staffe violentemente, la risata chiassosa, trovano difficilmente l'estremizzazione nella resa cinematografica di un film d'oltralpe.Tutto resta medio, delicato ,charmante, anche nelle scene più cattive. Amèlie è interessante perchè rispecchia,queste peculiarità, inserite con perizia in un grande palcoscenico che fornisce una spalla poderosa: l'aria, i monumenti, la musica di Parigi, città unica, che ammantano tutto il film.
Divertente, surreale, goliardico, è uno sceneggiato di stanze e appartamenti che Amèlie visita e fa visitare allo spettatore, mentre le caratteristiche del proprietario sono spesso descritte dalla voce narrante,ed è la contemporanea ricerca, non convenzionale, di sè stessa e di una terza persona che possa diventare l'altra metà . E'vero, quando finisce ci si sente meglio.
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g. romagna
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giovedì 2 settembre 2010
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amelie
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Amelie è una bambina che vive sola, tra una madre insegnante iperansiosa (che muore rocambolescamente, davanti agli occhi della figlia, travolta fuori da una chiesa da una suicida gettatasi dal tetto) ed un padre medico taciturno che la reclude in casa pensando erroneamente che soffra di una grave forma di cardiopatia (in realtà è solo timorosa di lui quando la visita con lo stetoscopio). Da ragazza trova lavoro in un bar. Un giorno scopre per caso in casa una scatoletta contenente ricordi di infanzia di un bambino. Decide allora di rintracciare il proprietario, ormai cinquantenne. Nell'osservare la gioia provocata dalla riconsegna, Amelie capisce che è ora di uscire dal proprio guscio e di iniziare ad occuparsi degli altri.
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Amelie è una bambina che vive sola, tra una madre insegnante iperansiosa (che muore rocambolescamente, davanti agli occhi della figlia, travolta fuori da una chiesa da una suicida gettatasi dal tetto) ed un padre medico taciturno che la reclude in casa pensando erroneamente che soffra di una grave forma di cardiopatia (in realtà è solo timorosa di lui quando la visita con lo stetoscopio). Da ragazza trova lavoro in un bar. Un giorno scopre per caso in casa una scatoletta contenente ricordi di infanzia di un bambino. Decide allora di rintracciare il proprietario, ormai cinquantenne. Nell'osservare la gioia provocata dalla riconsegna, Amelie capisce che è ora di uscire dal proprio guscio e di iniziare ad occuparsi degli altri. Non bisogna però trascurare se stessi. Ecco che allora il rinvenimento di un album di fototessere strappate perduto da un bizzarro collezionista che desidera ardentemente tornarne in possesso si rivela una via, tanto inaspettata quanto intricata e fruttuosa, per trovare quel vero amore che le è sempre mancato... Un po' realismo poetico e un po' Nouvelle Vague, Amelie è un film che fa dell'originalità la propria cifra stilistica senza però perdere assolutamente contatto con la dimensione vera, pura e concreta del sentimento che vuole narrare. Una sceneggiatura particolare e costellata di personaggi macchiettistici capaci di descrivere, con leggerezza ma allo stesso tempo profondità, tante facce con cui l'amore e l'affetto verso gli altri sanno presentarsi, senza dimenticare quel briciolo di suspance che sa rendere l'ovvio lieto fine ancor più gradito. Bravissima Audrey Tautou. Esperimento azzeccato. Tre stelle e mezzo.
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filippo catani
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giovedì 12 dicembre 2013
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una commedia dolce e commovente
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Amelie è una giovanissima ragazza con un padre medico che la crede malata di cuore e una madre morta perchè centrata da una ragazza suicida. La giovane esce raramente di casa se non per lavorare. Tutto è destinato a cambiare dopo la notizia della morte della principessa Diana; la giovane, rinvenendo casualmente una scatola con vecchi ricordi, decide di trovarne il proprietario. Se questi sarà soddisfatto, la sua missione nella vita sarà quella di aiutare le persone.
Una commedia dolce e delicata interpretata dalla Tautou e che ci consegna un mondo visto dagli occhi dei protagonisti che lo abitano. Queste persone hanno un po' tutte una loro particolarità specialmente nel caffè dove lavora Amelie.
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Amelie è una giovanissima ragazza con un padre medico che la crede malata di cuore e una madre morta perchè centrata da una ragazza suicida. La giovane esce raramente di casa se non per lavorare. Tutto è destinato a cambiare dopo la notizia della morte della principessa Diana; la giovane, rinvenendo casualmente una scatola con vecchi ricordi, decide di trovarne il proprietario. Se questi sarà soddisfatto, la sua missione nella vita sarà quella di aiutare le persone.
Una commedia dolce e delicata interpretata dalla Tautou e che ci consegna un mondo visto dagli occhi dei protagonisti che lo abitano. Queste persone hanno un po' tutte una loro particolarità specialmente nel caffè dove lavora Amelie. La trama è piacevole e si dipana grazie all'aiuto della preziosa voce fuori campo e con l'accompagnamento di una gradevolissima colonna sonora. Insomma un film per prendersi una pausa dalle bruttezze del film e per lasciare aperte le porte ai buoni sentimenti e a qualche sana risata.
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aristoteles
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mercoledì 25 novembre 2015
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ad amelie piace incantare la platea
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Non fosse per alcuni momenti eccessivamente "melensi" sarebbe un capolavoro.
C'è una attenzione per i particolari davvero strepitosa,così anche da una piccola biglia,da una rapa,da fotografie strappate o da un nano da giardino vengono raccontate tante piccole storie.
Amelie,interpretata magnificamente dalla Tautou,è una ragazza semplice, generosa e curiosa,che riempe i propri vuoti affettivi tramite la fantasia e un grande cuore.
In fondo il film è proprio una favola moderna sui sentimenti più profondi e l'amore.
Una storia accattivante come i personaggi di contorno che diventano protagonisti al pari di Amelie.
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Non fosse per alcuni momenti eccessivamente "melensi" sarebbe un capolavoro.
C'è una attenzione per i particolari davvero strepitosa,così anche da una piccola biglia,da una rapa,da fotografie strappate o da un nano da giardino vengono raccontate tante piccole storie.
Amelie,interpretata magnificamente dalla Tautou,è una ragazza semplice, generosa e curiosa,che riempe i propri vuoti affettivi tramite la fantasia e un grande cuore.
In fondo il film è proprio una favola moderna sui sentimenti più profondi e l'amore.
Una storia accattivante come i personaggi di contorno che diventano protagonisti al pari di Amelie.
Incanta a una prima visione,nel rivederlo più volte può risultare stucchevole.
Comunque un prodotto finale originale,divertente e meritevole di attenzione.
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