Anno | 1992 |
Genere | Guerra |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 124 minuti |
Regia di | Chung Ji Yeong |
Attori | Ahn Sung-Ki, Lee Kyeong-yeong, Hye-jin Shim, Do-hun Ahn, Koyeong-jae Dok Jun-ho Heo, Seok-yeon Hong, Bo-sung Kim, Se Jun Kim, Eun-suk Lee. |
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Alla fine degli anni Settanta, Han Ki-jo è un quarantenne scrittore alcolizzato che conduce una vita deprimente.
CONSIGLIATO N.D.
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Alla fine degli anni Settanta, Han Ki-jo è un quarantenne scrittore alcolizzato che conduce una vita deprimente. Un giorno comincia a pubblicare su una rivista un romanzo a episodi sulla Guerra del Vietnam, cosa che risveglia i suoi angosciosi ricordi da reduce. Il romanzo lo rimette in contatto con un altro ex soldato, Byeon Jin-su, un commilitone che ha combattuto in guerra al suo fianco.
1979. Il presidente-dittatore Park Chung-hee è stato assassinato e il paese intravede uno spiraglio di democrazia. Han, giornalista reduce del Vietnam, con seri problemi familiari e di alcol, è incaricato da una rivista di scrivere una storia a puntate sulla guerra. Il ritorno dell'ex soldato Pyon, suo sottoposto, materializza un incubo e rievoca in lui memorie che avrebbe preferito lasciare sepolte per sempre. Dal romanzo (1983) di Ahn Jung-hyo, una lucida critica all'intervento coreano in Vietnam di uno dei registi più politici del paese, con qualche richiamo a Il cacciatore (1978) di M. Cimino, di cui nel film compare una locandina. Jeong parla chiaro attraverso i suoi personaggi dolenti e disadattati, mandati a combattere la guerra bianca del titolo. Bianca come le pagine vuote su cui (ri)scrivere una storia fino ad allora insabbiata dal regime di Park, o come la neutralità che il popolo della Corea del Sud non ha potuto invocare e che avrebbe evitato al paese oltre 5000 morti.