brando fioravanti
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mercoledì 18 aprile 2012
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bello
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Un avvocato dai buoni sentimenti lascia andare in galera un farabutto occultando alcune prove a suo favore. Ma quest'ultimo uscito di galera è deciso a vendicarsi. Sarà un incubo in cui le leggi da sempre usate dall'avvocato sembrano essere ininfluenti. Non è un capolavoro come altri film del regista, ma cè uno stile molto dettagliato. Il personaggio di De Niro è arricchito da numerosi discorsi filosofici. Attori molto bravi in ruoli azzeccati.
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denzel for ever
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giovedì 15 dicembre 2011
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martin mi hai un po deluso
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bhe..parto col dire che qst film meriterebbe al massimo 2.5 stelline...gliene do 3 perche Scorsese è il mio regista preferito...e per l'ottima prova di de niro che è il mio secondo o terzo attore preferito.....ma il film è davvero deludente.....da un regista come martin...che ha diretto Quei bravi ragazzi e gli altri suoi capolavori...nn si puo far altro che essere delusi da un film che a tratti annoia anche...che ti cattura sl i due o tre scene...brutto anche il finale..ottima invece la recitazione soprattutto di de niro e della ragazza...cmq nn lo consiglio
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gjanpz
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domenica 6 novembre 2011
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attesa e delusione
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La prima riflessione balzata in mente dopo aver visto "Cape Fear - Il promontorio della paura" è stata unica e lampante: si può chiedere di più ad un regista come Martin Scorsese?
Si.
Certo che si può: il film crea tensione, è vero, ti fa soffrire, ti fa attendere, ma si brucia in un finale che con Scorsese forse a ben poco a che fare. E' come una sigaretta, si consuma nella parte conclusiva, si brucia. L'idea di fondo era ottima, la trama originale, ma spesso il regista la include su binari già visti. Un avvocato penalista abile nel suo lavoro, ma incapace di gestire una situazione di panico. Un investigatore privato che non dovrebbe farsi vedere dall'obiettivo in casa del suo cliente, ma che scambia due parole con la domestica nonostante c'è qualcosa che non va.
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La prima riflessione balzata in mente dopo aver visto "Cape Fear - Il promontorio della paura" è stata unica e lampante: si può chiedere di più ad un regista come Martin Scorsese?
Si.
Certo che si può: il film crea tensione, è vero, ti fa soffrire, ti fa attendere, ma si brucia in un finale che con Scorsese forse a ben poco a che fare. E' come una sigaretta, si consuma nella parte conclusiva, si brucia. L'idea di fondo era ottima, la trama originale, ma spesso il regista la include su binari già visti. Un avvocato penalista abile nel suo lavoro, ma incapace di gestire una situazione di panico. Un investigatore privato che non dovrebbe farsi vedere dall'obiettivo in casa del suo cliente, ma che scambia due parole con la domestica nonostante c'è qualcosa che non va.
Per non citare stereotipi del tipo "fingo casi estremi e sfortunati pur di avere informazioni private" (è il caso di De Niro che chiede all'addetta dell'aeroporto se l'avvocato è effettivamente sul volo), oppure il cattivo che risulta essere invincibile, tanto da non morire mai. E questa, perdonatemi, è un'ormai sgradevole trovata del cinema americano... duri a morire... Tutti i muscoli che vuoi, caro Robert, anzi, caro Martin, ma un pò di verosomiglianza in più, credimi, ti avrebbe portato una critica positiva.
Film comunque vedibile, ma alla fine si può tranquillamente optare per altri grandi opere del regista sudetto.
Old school forse. Ma ai giorni d'oggi, troppo old.
VOTO ***
giustificato dal fatto che De Niro solleva un film che altrimenti senza un'interpretazione così strepitosa da parte di un attore avrebbe fatto fatica a decollare. De Niro 1, Scorsese 0. Fischio finale, applauso al genio dell'attore più che del direttore.
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tony montana
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martedì 19 ottobre 2010
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un grande thriller di un gran regista
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Vale lo stesso discorso di Face/off di John Woo. Nonostante sia un film di genere Scorsese ha diretto un film tesissimo come un cavo di alta tensione, dove tutto funziona alla perfezione: musiche inquietanti diventate un mito, attori che sanno recitare e tensione fino alla fine. Lo sguardo finale dellaLewis con la musica come sottofondo sono qualcosa. Un crescendo. La prima parte è sicuramente la migliore, dove le basi della storia vengono posate in modo perfetto. Il finale è volutamente di molto sopra le righe, con un De Niro ( giustamente candidato all’Oscar ) che sembra non aspettasse altro per scatenare ancor di più la sua bravura. Scorsese esaspera all'ennesima potenza la sua peculiare caratteristica, il movimento di macchina, fino a far diventare il tutto un'opera quasi dal taglio fumettistico.
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Vale lo stesso discorso di Face/off di John Woo. Nonostante sia un film di genere Scorsese ha diretto un film tesissimo come un cavo di alta tensione, dove tutto funziona alla perfezione: musiche inquietanti diventate un mito, attori che sanno recitare e tensione fino alla fine. Lo sguardo finale dellaLewis con la musica come sottofondo sono qualcosa. Un crescendo. La prima parte è sicuramente la migliore, dove le basi della storia vengono posate in modo perfetto. Il finale è volutamente di molto sopra le righe, con un De Niro ( giustamente candidato all’Oscar ) che sembra non aspettasse altro per scatenare ancor di più la sua bravura. Scorsese esaspera all'ennesima potenza la sua peculiare caratteristica, il movimento di macchina, fino a far diventare il tutto un'opera quasi dal taglio fumettistico. Molto particolare, è un grande film, non solo come thriller. Reputo questo film uno dei migliori thriller che sia mai stato realizzato. C'è davvero tensione, la cattiveria di De Niro è mostruosa, si teme per il peggio fino alla fine. Buoni anche Nick Nolte e Jessica Lange. Prima apparizione di Juliette Lewis.
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alex41
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martedì 14 settembre 2010
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"imparerai cosa vuol dire perdere!"
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Cape Fear è un thriller psicologico straordinario, spettacolare, soprattutto grazie a un eccellente Robert De Niro, in uno dei suoi più memorabili ruoli mai riusciti: lo psicopatico Mac Cady che, uscito di galera tenterà di vendicarsi rovinando la vita al suo avvocato, che non è riuscito a difenderlo fino alla fine a causa di uno stupro avvenuto più di dieci anni prima. Robert De Niro in questo film è un vero "camaleonte" nel vero senso della parola: in ogni scena in cui appare ha un'espressione sempre diversa dalla precedente: la scena con Danielle al teatro, quando incontra l'avvocato Nick Nolte in auto, fino a quando mostra il suo lato sadico in molti punti del film, verso la fine, dove arriva il pazzoide vero.
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Cape Fear è un thriller psicologico straordinario, spettacolare, soprattutto grazie a un eccellente Robert De Niro, in uno dei suoi più memorabili ruoli mai riusciti: lo psicopatico Mac Cady che, uscito di galera tenterà di vendicarsi rovinando la vita al suo avvocato, che non è riuscito a difenderlo fino alla fine a causa di uno stupro avvenuto più di dieci anni prima. Robert De Niro in questo film è un vero "camaleonte" nel vero senso della parola: in ogni scena in cui appare ha un'espressione sempre diversa dalla precedente: la scena con Danielle al teatro, quando incontra l'avvocato Nick Nolte in auto, fino a quando mostra il suo lato sadico in molti punti del film, verso la fine, dove arriva il pazzoide vero. Un De Niro indimenticabile, un film riuscito anche se a tratti forse un po' lento, ma la regia di Scorsese è dinamite pura. Martin segna un nuovo mezzo capolavoro che porta lo spettatore davanti a un tour di paura, musica e interpretazioni intense. Grandi Nolte e Lange, immenso Scorsese, divino De Niro. Il cinema significa buona interpretazione, ovvero spettacolo, ricordatevelo!
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marlon brando
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lunedì 9 agosto 2010
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thriller spettacolare
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Primo capolavoro del genere e primo remake di Scorsese, Cape Fear non è altro che l’interpretazione madre che segnò le carriere di Robert De Niro e di Nick Nolte: il primo un autentico protagonista antieroe, il secondo un antagonista onesto che pensava solo al futuro della famiglia e che vede il passato perseguitarlo. Scorsese dirige un giallo avvincente, un thriller teso come la corda di un violino e allo stesso tempo un magistrale horror violento e agghiacciante. Cady è come il demonio, perseguita e frustra.
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Primo capolavoro del genere e primo remake di Scorsese, Cape Fear non è altro che l’interpretazione madre che segnò le carriere di Robert De Niro e di Nick Nolte: il primo un autentico protagonista antieroe, il secondo un antagonista onesto che pensava solo al futuro della famiglia e che vede il passato perseguitarlo. Scorsese dirige un giallo avvincente, un thriller teso come la corda di un violino e allo stesso tempo un magistrale horror violento e agghiacciante. Cady è come il demonio, perseguita e frustra. Un continuo susseguirsi di tensione e tormento psicologico oltre che fisico che culmina nella resa dei conti finale dove De Niro, secondo me non aspettava altro che la fine del film per sfoderare tutta la sua bravura. Alla fine, il bene trionfa sempre sul male, ma per una volta doveva vincere il cattivo che se poi è De Niro è un vero spettacolo.
Il finale lascia con gli occhi spalancati.
Da vedere.
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germi86
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mercoledì 3 marzo 2010
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de niro e le legge divina
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De Niro si dimostra ancora una volta un mostro di bravura,interpreta il male ma con aria da buono(nella prima parte).Il finale l'ho trovato un pò strano,poteva esser fatto in maniera diversa,ma cmq resta un gran bel film.
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joker91
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sabato 31 ottobre 2009
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bellissimo
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scorsese resta e rimane un grande in tutti i sensi,de niro in una delle sue migliori interpretazioni di sempre.
Nolte e la lange sono notevoli ma de niro gli ruba la scena in ogni senso.
grande film,scorsese ha fatto di meglio ma grande film nel suo genere
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elvis shot jfk
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lunedì 8 giugno 2009
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bel film (grazie a deniro)
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Se non ci fosse stato De Niro, questo film sarebbe stato solamente uno dei tanti thriller in circolazione. Ottima la sua interpretazione e il suo intero personaggio. Per il resto tutto rientra nella normalità, la storia non mi convince moltissimo anche perchè i capolavori di Scorsese sono stati di tutt'altro genere.
un film da vedere comunque se si è appassionati di questo regista.
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taniamarina
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sabato 16 maggio 2009
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le mutazioni di de niro
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La trasformazione fisica di de Niro è sensazionale, la recitazione maligna gli calza a pennello e Nick Nolte sembrerebbe interpretare se stesso. E' un inconsueto film di Scorzese non più incentrato nella frenesia newyorkese, ma un remake che non scade mai in tensione, dipingendo in modo efficace le turbe di pubertà di una giovane ragazza. Film pompato all'inverosimile, si fa vedere per la suspence e per lo sfondo demoniaco che caratterizza tutta la pellicola. La musica è straordinaria. Clicca Taniamarina su google :)
[+] scorzese?
(di andante un poco mosso)
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