|
Ben narrato, girato con cura e con musiche suggestive il film di Rafael Romero Marchent è stato definito uno psico-western. La storia gira intorno alle vicende di un giovane divenuto un serial killer di uomini in divisa dopo aver assistito all’assassinio del padre da parte di un gruppo di soldati convinti che fosse un traditore. Lo interpretano due attori di primo piano del western all’italiana come Peter Lee Lawrence, nella parte dello psicopatico, e Anthony Steffen, l’ufficiale incaricato di dargli caccia ed eliminarlo. Il regista sembra non scegliere tra i due personaggi, simili per violenza e determinazione. Steffen l’ha sempre considerato uno dei suoi film migliori al punto da conservarne il manifesto in bella mostra anni dopo nella sua casa di Rio de Janeirso. Il critico Alex Cox lo ritiene il miglior film western in assoluto della carriera di Marchent. Le turbe psichiche del serial killer vengono quasi interamente affidate alla capacità interpretativa di Peter Lee Lawrence, i cui guizzi isterici sembrano modellati su quelli di Lou Castel nel film I pugni in tasca di Marco Bellocchio. La violenza innerva l’intera narrazione anche se Garringo, il personaggio interpretato da Anthony Steffen, appare più problematico e meno spregiudicato di altre interpretazioni dell’attore italo/brasiliano. Tra le curiosità c’è da annotare la presenza di Solvi Stubing, all’eoca famosissima per un Carosello di una nota birra.
[+] lascia un commento a gianni lucini »
[ - ] lascia un commento a gianni lucini »
|
twitter
diventa fan
