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A metà tra il giallo ed il film d’avventura, questa pellicola di puro intrattenimento diretta da Micheal Anderson si caratterizza per la trama volutamente oscura in alcune parti, con uno dei due protagonisti, quello interpretato da Gary Cooper, sul quale si addensano ombre che verranno dipanate gradualmente nel corso della storia.
Per questo particolare, l’opera richiama alla mente un altro film di Anderson, “Il dubbio” di due anni successivo, dove era ancora Gary Cooper a rivestire i panni del controverso protagonista (ancora più emblematico in quel caso), in quella che sarà anche l’ultima interpretazione del grande attore americano.
In questo caso, Cooper è affiancato da Charlton Heston nella parte del coprotagonista, ma è il primo a rubarsi la scena, grazie al suo indiscutibile carisma, ma anche ad una parte più centrale nella storia.
Nella prima parte della pellicola, la regia di Anderson indugia molto sugli effetti scenici, sicuramente apprezzabili, soprattutto se considerate le disponibilità tecniche del tempo; tuttavia si deve rilevare che tale scelta registica determina dei tempi morti che appesantiscono notevolmente la narrazione, che in questa parte iniziale risulta poco scorrevole.
Buone le sequenze d’azione nel finale, apprezzabili sia per le tecniche di ripresa, che per l’effetto suspense che viene creato. Invece, proprio nella parte conclusiva, delude un po’ la componente da film giallo che non viene sviluppata nel migliore dei modi: c’era la possibilità di prevedere qualche risvolto ulteriore che avrebbe potuto migliorare la trama rendendola più originale e di effetto.
Le sequenze in mare complicano non poco il lavoro a Anderson, che però se la cava bene.
Ottimi effetti sonori.
Una curiosità, lo stesso anno Charlton Heston girerà il celeberrimo e pluripremiato “Ben-Hur”, per la regia di William Wyler.
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