Titanic |
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Un film di Jean Negulesco.
Con Barbara Stanwyck, Robert Wagner, Thelma Ritter, Clifton Webb.
continua»
Drammatico,
b/n
durata 98 min.
- USA 1953.
MYMONETRO
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Il Titanic rivisto in chiave romanzata
di matteobettini15gennaioFeedback: 4806 | altri commenti e recensioni di matteobettini15gennaio |
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venerdì 26 maggio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"Titanic" del 1953 è un film che non lascia indifferenti, questo lo scrivo peer certo. Non si pone ai livelli dei successivi "Titanic Latitudine 41 Nord", 1958, o "Titanic", 1997 (sicuramente la pellicola più famosa incentrata sulla brevissima vita dello sfortunato transatlantico: ad ogni modo, tra tutti i film girati sul Titanic, io preferisco di gran lunga quello che ho appena citato, targato Roy Ward Baker e del 1958!). Le motivazioni sono semplici: invece di raccontare gli episodi dei circa quattro giorni trascorsi in pieno Atlantico in chiave realistica, o puntare sugli effetti speciali (ovviamente, nel 1953 non era nemmeno ipotizzabile pensare di dirigere una pellicola come fece Cameron 44 anni dopo, con l'ultima ora e mezza di naufragio che lascia lo spettatore incollato allo schermo), il regista Jean Negulesco (descritto da Oriana Fallaci come un "uomo gioviale, con due guance piene e rubiconde e ossessionato dalle camicie!") preferì dare maggior risalto ad un matrimonio destinato a concludersi tragicamente, e non soltanto per il naufragio della nave. Ecco come si snoda la trama del film. Una coppia in crisi familiare e con due figli giovanissimi (i genitori sono Richard Ward Sturges e Julia Sturges, interpretati rispettivamente da Clifton Webb e Barbara Stanwyck: lui è al suo massimo, lei, come sempre, eccellente) si imbarca sul Titanic. Quando Julia, dopo un acceso confronto che sfocia in un litigio, rivela al marito che Norman, il figlio più piccolo, è frutto di una relazione clandestina, Richard diventa inevitabilmente freddo con il suo figliolo, sentendosi umiliato ma non tenendo minimamente conto dei sentimenti del ragazzo. In un susseguirsi di scontri e battibecchi, si avvicinano le 23.40 di domenica 14 aprile 1912..Riguardo alla trama aggiungo soltanto che Norman, essendo giovanissimo e avendo quindi l'opportunità di salvarsi, preferirà rimanere sulla nave col padre, finalmente fiero del proprio figliolo, in un finale che può non piacere a tutti (forse un po' troppo enfatizzato a causa della canzone "Nearer, my God, to Thee"..). Ad ogni modo, questo film può vantare un premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale e un successo di pubblico strepitoso. Quando uscì nelle sale dell'epoca, furono davvero tantissimi gli spettatori che, ancora toccati dalla tragedia, si catapultarono a vederlo, rimanendo terrorizzati, letteralmente. Ultime annotazioni: il cast è molto valido (c'è anche un giovanissimo Sean Connery), il bianco e nero, al solito, è di classe e vale comunque la pena di vederlo. Se non altro per non dimenticare quante povere persone (soprattutto uomini e di terza classe: ma da allora le regole presero tutt'altra piega) persero la vita nelle gelide acque dell'Atlantico.
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