Mostra del Cinema di Venezia 2011 i film documentari
68. Mostra del Cinema di Venezia, il programma dei 40 film genere documentario. Venezia - 31 agosto/10 settembre 2011. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
StelleUscitaRankTitolo
Un film prodotto dalla Thailandia e dal Messico, dove la natura rappresenta la via d'uscita da un mondo ostile. Espandi ▽
Lung Neaw si ritira a coltivare riso in un piccolo villaggio della provincia di Chiang Mai, nella Thailandia settentrionale. Lontani dalle chiacchiere e dallo scalpore suscitati dai recenti sconvolgimenti politici nella capitale Bangkok e dalle richieste di riforme democratiche, seguiamo le vicende quotidiane di Lung Neaw. Lo vediamo vivere della terra che conosce da quando è nato, andare a caccia e pesca e in cerca di erbe e verdura nei campi e nei boschi vicino a casa. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una rivisitazione cinematografica del "gregge del Signore" nell'anno 2005. Con immagini di Marktl am Inn, paese natale di papa Benedetto XVI, nel weekend del suo insediamento. E scene di Roma undici giorni prima, quando migliaia di fedeli affollarono Piazza San Pietro per salutare con scrosci di applausi il defunto predecessore Giovanni Paolo II. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
1947-1952. La guerra è finita e l'Italia è devastata, ma l'entusiasmo per la nascente democrazia attraversa il paese. Nel clima di collaborazione tra le forze antifasciste per la ricostruzione, migliaia di famiglie di lavoratori del centro-nord aprono le loro case ai bambini provenienti dalle zone più colpite e di più antica miseria del Meridione. L'iniziativa in poco tempo diventa un movimento nazionale, proponendo una concezione della solidarietà e dell'assistenza che trova le sue radici nei valori della Resistenza, indicando soluzioni concrete ai problemi più urgenti, supplendo talvolta all'assenza delle istituzioni. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un documentario scritto e diretto da Carlo A. Bachschmidt. Espandi ▽
La repressione è parte costitutiva della democrazia, sistema di potere che necessita di legittimità e consenso, ma anche di controllo e ridefinizione dei limiti entro i quali poter essere "cittadini liberi". Spesso si rende necessario contrastare il nemico, sino a renderlo inoffensivo. Il G8 di Genova 2001 l'ha dimostrato nella maniera più feroce. Attraverso Lena e Niels (Amburgo), Chabi (Zaragoza), Mina (Parigi), Dan (Londra), Michael (Nizza) e Muli (Berlino) il film intende restituire una testimonianza di chi ha vissuto in prima persona le violenze del blitz alla scuola Diaz e le torture alla Caserma di Bolzaneto. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Tratto dall'omonimo libro scritto dal regista Luigi M. Faccini, il film racconta la lotta di uomo contro il nazi-fascismo. Espandi ▽
Rudolf Jacobs era un capitano della marina da guerra tedesca durante la seconda guerra mondiale. Distaccato dopo l'8 settembre 1943 sulle coste liguri, visse in una villa sulle alture di Lerici, da dove diresse la costruzione delle difese a mare contro un temuto sbarco angloamericano. Di origini borghesi, era nato nel 1914. Chi lo conobbe dice che fosse alto, ossuto, gentile, con una buona conoscenza della lingua italiana. Nei paesi circostanti presto si vociferò di un tedesco che sequestrava derrate alimentari agli accaparratori per distribuirle alla popolazione affamata. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un viaggio che ripercorre attraverso i "mille" l'Unità d'Italia. Espandi ▽
"Piazza Garibaldi" è un toponimo che si incontra in qualsiasi città italiana. È la metafora della nazione e della sua storia. Come nel fortunato e premiato La strada di Levi, Ferrario si mette in viaggio: stavolta sulle orme della spedizione dei Mille. L'obiettivo: verificare il rapporto tra passato e presente, partendo da Bergamo, una volta "Città dei Mille" e oggi roccaforte padana, per arrivare fino a Teano. Il viaggio è pieno di sorprese, incontri, riflessioni: un grande road movie attraverso la storia e la geografia del paese, cercando di rispondere a una domanda assillante: perché noi italiani non riusciamo più a immaginarci un futuro? Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La storia di Fernanda Pivano, raccontata nel commuovente documentario di Teresa Marchesi. Espandi ▽
L'opera di una straordinaria figura di spicco nella cultura del '900 italiano, Fernanda Pivano, rivisitata attraverso alcune delle più importanti voci della cultura popolare italiana e americana. Attenta soprattutto al pubblico giovanile, Fernanda Pivano ha contribuito in modo determinante ad abbattere le barriere tra poesia "alta" e "bassa", contro le ghettizzazioni delle accademie, facendo rivivere nella coscienza di generazioni di ragazzi le pagine degli autori statunitensi che andava via via traducendo. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Chi può ancora usare, senza tradire un sorriso, la parola "avanguardia"? "Avanguardia" è una parola che appartiene all'archeologia della cultura, come si parlasse dei Fenici che ci hanno tramandato le lettere dell'alfabeto? Oppure è una parola che, vivendo, come vive, nell'uso comune del nostro linguaggio, designa qualcosa di ancora vivo e operante, fosse pure nel segno dell'aspirazione utopica o vagamente sognante? E le "Avanguardie" davvero tali, quelle che, lancia in resta, partirono all'assalto del ventesimo secolo, che cosa hanno a che fare con le ultime avanguardie, le neoavanguardie, il Gruppo '63, la Transavanguardia? E con Giotto? Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La necessità di questo documentario nasce un sabato sera a Catania. Un fiume di corpi, una calca di bocche mangianti e spingenti per farsi strada nella piazza del teatro Massimo, da anni punto di ritrovo dei ragazzi. Espandi ▽
La necessità di questo documentario nasce un sabato sera a Catania. Un fiume di corpi, una calca di bocche mangianti e spingenti per farsi strada nella piazza del teatro Massimo, da anni punto di ritrovo dei ragazzi. Negli anni '90 ho vissuto in pieno il boom della movida catanese; la voglia di stare per strada, i caffè-concerto, i pub che si aprivano in ogni angolo del centro storico erano i segni tangibili di una città che rifioriva dal buio dei decenni precedenti. Forse distorta dal ricordo, ma la mia percezione è che eravamo diversi da quei ragazzi che oggi si accalcano nelle stesse strade. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Presentato al Festival di Venezia 2011, nella sezione Controcampo italiano. Espandi ▽
"Il grillo" racconta il desiderio sopito e l'esplosione del cambiamento. E' una storia fatta di suoni e immagini, senza dialoghi, dove la potenza dello sguardo era una condizione necessaria per la riuscita di questo lavoro: così il viso "sofferto" di Birol Unel è subito sembrato quello giusto al regista.
Birol Unel interpreta un operaio immigrato in Italia che, a testa bassa, porta avanti il suo lavoro in un cantiere di un aeroporto e, solo apparentemente, non presta troppa attenzione a quello che gli accade intorno. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un documentario diretto da Barbara Cupisti. Espandi ▽
Sono storie di quotidiana schiavitù quelle dei protagonisti: Mohammad, arrivato in Italia a 14 anni, lavora e studia per ripagare la cifra dovuta per il suo viaggio; Dadir, dalla Somalia approda in Italia dopo aver pagato il passaggio ben quattro volte; Solomon, ex bambino soldato fuggito dalla guerra in Somalia; Elizabeth, che è riuscita a ricostruire la sua vita, dopo aver denunciato i propri sfruttatori. E poi le vicende di Kabir, Jennifer, Julia e tanti altri. Arrivano in Italia spinti dalla fame, dalla miseria, dalle guerre o dalla ricerca di una propria identità, pagando cifre sproporzionate per il viaggio a organizzazioni illegali e criminali. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La dolce vita è stata inventata da Fellini, raccontata da Flaiano e vestita da Schuberth, il sarto delle "dive e delle regine". Espandi ▽
La dolce vita è stata inventata da Fellini, raccontata da Flaiano e vestita da Schuberth, il sarto delle "dive e delle regine". Nel suo sfavillante atelier di via Condotti s'incontravano tutti i protagonisti del jet-set internazionale, dell'alta società romana e di quella "Hollywood sul Tevere" che proprio tra la metà degli anni '50 e '60 viveva la sua stagione più intensa e frenetica: da Sophia Loren a Gina Lollobrigida, da Soraya a Martine Carole, tutte affascinate da quello stile unico, eclatante e femminile al punto che in molte, all'epoca, scrivevano sull'invito di nozze. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
A Sud di Messina, il 25 ottobre 2007 è una giornata come tante altre, scaldata dalla coda estiva siciliana. I palpiti e le geometrie che da molti anni scandiscono il ritmo della loro quotidianità vengono improvvisamente stravolti da un mesociclone che provoca, senza mietere vittime, danni e distruzione. È solo il preludio della tragedia del 1° ottobre 2009. È pomeriggio inoltrato. Nella sonnolenta atmosfera della loro casa, un nonno sonnecchia accanto alla nipotina di otto anni, che, con timore crescente, osserva il cielo caricarsi di nuvole minacciose. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
È il febbraio del 2009. Un gruppo di operai della Vinyls in cassa integrazione occupa il carcere dell'Asinara. Chiede la riapertura degli impianti. Espandi ▽
È il febbraio del 2009. Un gruppo di operai della Vinyls in cassa integrazione occupa il carcere dell'Asinara. Chiede la riapertura degli impianti. Chiede di poter continuare a lavorare. All'inizio è una battaglia disperata, una protesta estrema. Poco alla volta, il mondo si accorge di quegli uomini sperduti su un'isola deserta, prigionieri in un carcere abbandonato: l'articolo di un giornale, un servizio televisivo, il loro blog che cresce. E poi Facebook, interviste, collegamenti, trasmissioni sempre più importanti. Una battaglia sindacale tradizionale diventa visibile grazie a strumenti di lotta non tradizionali. Ma cosa accade davvero su quell'isola? Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
È la storia di chi fugge dall'Iran perché lì, per loro, era ormai impossibile vivere una vita normale. Espandi ▽
È la storia di chi fugge dall'Iran perché lì, per loro, era ormai impossibile vivere una vita normale. Sono tre ragazzi e un professore i cui percorsi si incrociano: sono finiti senza colpa nelle maglie del regime, alcuni sono stati imprigionati, torturati. Hanno negli occhi la violenza dei giorni delle manifestazioni contro il regime e raccontano l'orrore della repressione vissuta sulla propria pelle. Abbas, Ebrahim, Hossein e Narges hanno lasciato l'Iran viaggiando attraverso le montagne del Kurdistan, con l'aiuto dei contrabbandieri, o verso la Turchia; qualcuno più semplicemente è salito in aereo e non è più tornato. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.