Titolo originale | Alpis |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Grecia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Yorgos Lanthimos |
Attori | Angeliki Papoulia, Ariane Labed, Aris Servetalis, Johnny Vekris, Efthymis Filippou Labros Filippou, Yorgos Zois. |
Uscita | giovedì 17 settembre 2020 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | Phoenix International Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,11 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 3 settembre 2020
Ancora più estremo e disturbante di Dogtooth, un film pieno di humor nero e crudeltà. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office Alps ha incassato 161 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Ad Atene, una squadra formata da un paramedico, un'infermiera, una ginnasta e il suo allenatore sostituisce sotto compenso persone appena defunte per aiutare amici e parenti a lenire il dolore dell'elaborazione del lutto. Si fanno chiamare Alpeis (Alpi), perché, come quelle montagne, possono rappresentare qualunque altro monte nel mondo ma non possono essere scambiate per altri. Ognuno di loro porta il nome di una delle vette della catena montuosa. Fra questi, Monte Rosa è la donna che si occupa di assistere in ospedale una giovane giocatrice di tennis che ha appena avuto un incidente ed è vicina alla morte. Senza rivelarlo agli altri membri del gruppo, la donna comincia a sostituirsi alla ragazza e ne assume a poco a poco l'identità.
Dai piccoli canini di Dogtooth alle alte vette delle Alpi, si capisce come siano le punte acuminate, gli spigoli e le asperità del comportamento umano a dettare la poetica di Yorgos Lanthimos. Là una famiglia che difendeva morbosamente la propria unità nucleare dalla corruzione del mondo esterno; qua un gruppo di persone adibite a penetrare nei nuclei familiari per tutelarli dall'urto del dolore. C'è una sorta di laboratorio sociale dietro queste trame, un tentativo di raccontare storie di cavie chiamate a sperimentare la possibilità di preservare l'uomo dalla sua natura corrotta. Un progetto tuttavia non tanto "behaviorista", quanto cinematografico. In Alps infatti, la finzione, la recitazione e il cinema divengono in maniera ancora più evidente le chiavi con cui tentare di chiudersi a doppia mandata dal dolore del mondo esterno. "Qual era il suo attore preferito?" chiedono insistentemente i quattro specialisti ai parenti dei defunti, come a intendere che è dalla dimensione attoriale che occorre partire per costruire queste recite familiari dal copione predeterminato. Le quattro "alpi" divengono così quattro attori che lavorano unicamente sul corpo e su una serie di battute da recitare meccanicamente, imitatori in cerca di identità e di una performance perfetta che possa lenire l'angoscia personale e altrui.
Con uno stile fin troppo vicino ai canoni del cinema d'autore europeo (disinquadrature, estetica del pedinamento, fuori fuoco), il regista greco conferma che la sua idea di cinema non è quella di un passatempo che preserva o allontana dai turbamenti del mondo, ma quella di un "metodo (fanta)scientifico" in cui finzione e realtà divengono gli strumenti per studiare le turbe dell'identità e del comportamento sociale. Qualunque situazione e qualunque battuta è infinitamente replicabile. Ma lo stesso non si può dire per le dinamiche degli affetti.
Un'infermiera, un paramedico, una ginnasta e il suo allenatore hanno creato un servizio a pagamento, consistente nel sostituirsi a persone morte su commissione dei parenti, degli amici o dei colleghi del deceduto. La società si chiama Alpis, mentre il loro capo, il paramedico, si fa chiamare Mont Blanc. Anche se i membri di Alpis operano sotto un regime di ferrea disciplina imposto dal capo, l'infermiera si rifiuta di farlo.
NON PIÙ ANCORA POP note a piè di danza sul film di Yorgos Lanthimos, Alps (2011) Posso fare tutto quello che vuoi! -puntini puntini puntini deciso! - Un attimo dopo sono in bagno, lui si toglie la maglietta e si fa tagliare i capelli e regolare le basette, scena centrale e scentrata allo stesso tempo, in questo minimalepocale film di Yorgos Lanthimos, Alps (2011).
Appaiono freddi e distaccati, eppure il loro "mestiere" è quello di rincuorare chi ha perso una persona cara, prendendone per un breve periodo la loro parte in famiglia. Una sorta di sentimento surrogato che può in qualche macabro modo allietare le pene dei cari che soffrono la mancanza di una persona. L'agenzia segreta è composta da quattro persone, insieme formano [...] Vai alla recensione »
Kynodontas (Yorgos Lanthimos, 2009) - Un incredibile e lineare intreccio di follia ordinatrice e di follia indotta si racconta in questa pellicola storta, magnetica, ineguagliabile. Cominciate a guardarla cercando di venirci a patti, ma capite presto che non potete capire. Che non c'è ragione, né sentimento. C'è un indubitabile coraggio – una delle virtù necessarie a fare arte, soprattutto la settima [...] Vai alla recensione »
Posso fare tutto quello che vuoi! -puntini puntini puntini deciso! - Un attimo dopo sono in bagno, lui si toglie la maglietta e si fa tagliare i capelli e regolare le basette, scena centrale e scentrata allo stesso tempo, in questo minimalepocale film di Yorgos Lanthimos, Alps (2011). Film sul taglio, sul fuori inquadratura, sul fuori fase, sfuocato perché mai acceso da emozione, ma dogmatico, [...] Vai alla recensione »
Ottima pellicola, che si pone su una linea di congiunzione parecchio prossima al capolavoro Kinetta (2005), andando ad indagare le medesime aree di interesse, le medesime "malattie sociali": la solitudine, l'assenza di comunicazione vera e di contatto fisico (ancorché mediato), l'uso del codice linguistico come arma di sopravvivenza, l'impossibilità di trovare una [...] Vai alla recensione »
Quattro persone, due uomini e due donne, decidono di fondare una bizzarra agenzia di recitazione in cui gli stessi componenti si prestano ad impersonare i ruoli di persone decedute, sostituendosi ad essi nelle rispettive famiglie per quattro ore settimali, e riproducendone esattamente abitutidi e gestualità con lo scopo di consolare i parenti per la loro perdita e renderne così meno [...] Vai alla recensione »
Nella filmografia di Yorgos Lanthimos, Alps precede The Lobster, attualmente in corsa per i Golden Globe al miglior film straniero, ma ne rispecchia interamente il surreale registro d'autore. In scena quattro pirandelliani personaggi - un paramedico, un'infermiera, una ginnasta e il suo allenatore - che di mestiere assumono i panni di persone morte di fresco per aiutare i familiari a metabolizzare [...] Vai alla recensione »
AIps" di Yorgos Lanthimos è un film del 2011. Il successo de "La Favorita" e, prima ancora, di "The lobster" ha portato a ritroso alla scoperta dei film precedenti del regista greco. Così dopo il disturbante e cattivo "Dogtooth" efficace metafora della società greca degli anni Settanta sotto la dittatura dei colonnelli, ecco "Alps" girato come quello in Grecia prima che il regista si trasferisse negli [...] Vai alla recensione »
In Grecia una piccola società chiamata "Le Alpi" offre un curioso servizio a pagamento: sostituire tramite sosia le persone appena defunte, per cercare di dare sollievo ai familiari rimasti in vita. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia del 2011, dove ha ottenuto con merito l'Osella per la miglior sceneggiatura, e distribuito solo ora in sala con colpevole ritardo, "Alps" è un'opera emotivamente [...] Vai alla recensione »
C'è un che di involontariamente significativo nel destino di sala di Alps, qualcosa che transita dal tracciato di un film su impropri ritorni a distanza, spiazzamenti dei vissuti dolorosi e repliche esistenziali fuori tempo emotivo, al décalage distributivo che lo vede uscire solo ora, a cinque anni di distanza, nel paese che gli ha offerto la prima mondiale (era in concorso a Venezia 2011, con tanto [...] Vai alla recensione »
Quattro replicanti rimpiazzano persone scomparse per dare conforto a parenti e amici in difficoltà a elaborare il lutto. Pure tra i sosia però nascono invidie e affiorano bugie e quando uno di loro sarà smascherato ed escluso spunteranno sorprese inattese. Ai confini di sci-fi e drammatico esce un film che senza lockdown sarebbe rimasto sotto chiave.
Come le istantanee di un party in cui tutti sono ubriachi e hanno mollato gli ormeggi a volte rivelano una verità fatale in un angolo dell'inquadratura, così il cinema di Lanthimos, fatto di gag, gesti meccanici e paradossi (la fissazione generale per il nome dell'attore preferito, i dialoghi incongruenti con le espressioni del viso) dentro alle apparenti stranezze, racconta il mondo contemporaneo. [...] Vai alla recensione »
Correte a vedere Alps (al cinema dal 17 settembre): non è un film di primo pelo ma è diretto da un autore geniale e raffinato come il greco Yorgos Lanthimos (6 realizzazioni finora, tra le quali Il sacrificio del cervo sacro, The Lobster e La favorita e una bella sfilza di premi ricevuti incluso un Gran Premio della Giuria a Venezia oltre candidature agli Oscar) il quale, a 47 anni, è già uno nei nomi [...] Vai alla recensione »
Quattro personaggi eterogenei si riuniscono in una società segreta dall'insolita finalità: sostituirsi a persone appena decedute, per alleviare i loro congiunti e amici durante il lutto. Prendono il nome da cime alpine; perché queste, dice Monte Bianco, possono sostituirsi a qualsiasi altra montagna ma non possono essere sostituite da alcuna. Il concetto è ostico? Lo è anche Alps di Yorgos Lanthimos, [...] Vai alla recensione »
Una ginnasta artistica che vorrebbe danzare su una canzone pop al posto dei Carmina Burana, il suo coach severo («Non sei ancora pronta per il pop»), un'infermiera paziente e il guidatore di un'ambulanza patito di Bruce Lee. Sono "le Alpi", un gruppo clandestino greco il cui leader vuole essere chiamato "Monte Bianco". Progettano un golpe? Sognano la rivoluzione? Desiderano uccidere qualcuno? No. Vai alla recensione »