Alps

Un film di Yorgos Lanthimos. Con Angeliki Papoulia, Ariane Labed, Aris Servetalis, Johnny Vekris, Efthymis Filippou.
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Titolo originale Alpis. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 93 min. - Grecia 2011. - Phoenix International Film uscita giovedì 17 settembre 2020. MYMONETRO Alps * * * - - valutazione media: 3,11 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
alvise bittente venerdì 13 gennaio 2017
non più ancora popnote a piè di danza Valutazione 0 stelle su cinque
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NON PIÙ ANCORA POP note a piè di danza sul film di Yorgos Lanthimos, Alps (2011) Posso fare tutto quello che vuoi! -puntini puntini puntini deciso! - Un attimo dopo sono in bagno, lui si toglie la maglietta e si fa tagliare i capelli e regolare le basette, scena centrale e scentrata allo stesso tempo, in questo minimalepocale film di Yorgos Lanthimos, Alps (2011). Film sul taglio, sul fuori inquadratura, sul fuori fase, sfuocato perché mai acceso da emozione, ma dogmatico, rigorosissimo com’è il lavoro sulla recitazione, ring da vivere entro le corde del testo, essenziali gl'oggetti di scena, limitato il copione, uno scarno canovaccio gettato sulla pista da ballo e quando si è sulla pista, si danza. [+]

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guidobaldo maria riccardelli venerdì 1 aprile 2016
in linea di congiunzione con kinetta Valutazione 4 stelle su cinque
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Ottima pellicola, che si pone su una linea di congiunzione parecchio prossima al capolavoro Kinetta (2005), andando ad indagare le medesime aree di interesse, le medesime "malattie sociali": la solitudine, l'assenza di comunicazione vera e di contatto fisico (ancorché mediato), l'uso del codice linguistico come arma di sopravvivenza, l'impossibilità di trovare una propria dimensione all'interno di una società dai confini laschi ed insicuri.
Rispetto all'opera seconda del regista ateniese però, questo Alpeis risulta inferiore essenzialmente per due ragioni: innanzitutto prende le mosse da una situazione meno verosimile, seppur brillante (rimpiazzare persone decedute), creando un punto di contatto più sottile con lo spettatore; oltre a ciò, nonostante, anzi: a causa, (di) una sceneggiatura maggiormente ricca e varia, Lanthimos colpisce in maniera meno diretta. [+]

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alvise bittente venerdì 13 gennaio 2017
non più ancora pop virgola note a piè di danza Valutazione 0 stelle su cinque
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Posso fare tutto quello che vuoi!
-puntini puntini puntini deciso! -
Un attimo dopo sono in bagno, lui si toglie la maglietta e si fa tagliare i capelli e regolare le basette, scena centrale e scentrata allo stesso tempo, in questo minimalepocale film di Yorgos Lanthimos, Alps (2011). Film sul taglio, sul fuori inquadratura, sul fuori fase, sfuocato perché mai acceso da emozione, ma dogmatico, rigorosissimo com’è il lavoro sulla recitazione, ring da vivere entro le corde del testo, essenziali gl'oggetti di scena, limitato il copione, uno scarno canovaccio gettato sulla pista da ballo e quando si è sulla pista, si danza. [+]

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venceslavsoroczynski martedì 14 agosto 2018
i greci possono permettersi la follia
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Kynodontas (Yorgos Lanthimos, 2009) - Un incredibile e lineare intreccio di follia ordinatrice e di follia indotta si racconta in questa pellicola storta, magnetica, ineguagliabile. Cominciate a guardarla cercando di venirci a patti, ma capite presto che non potete capire. Che non c'è ragione, né sentimento. C'è un indubitabile coraggio – una delle virtù necessarie a fare arte, soprattutto la settima – nel girare e guardare, minuto dopo minuto, questi fotogrammi.
E, quando uso la parola follia, lo faccio perché l'unico modo in cui sono riuscito a trovare una sintonia con i personaggi è stato il seguente. Terminato il film, ho aperto due finestre internet: la prima sul trailer ufficiale, a cui ho tolto l'audio; l'altra su un video del sirtaki. [+]

[+] altro film (di mana1971)
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onufrio sabato 21 marzo 2020
terapia del dolore Valutazione 2 stelle su cinque
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Appaiono freddi e distaccati, eppure il loro "mestiere" è quello di rincuorare chi ha perso una persona cara, prendendone per un breve periodo la loro parte in famiglia. Una sorta di sentimento surrogato che può in qualche macabro modo allietare le pene dei cari che soffrono la mancanza di una persona. L'agenzia segreta è composta da quattro persone, insieme formano un gruppo chiamato Alpi, ognuno di loro prenderà il nome di una montagna appartenente alla catena montuosa. Lanthimos si immerge nella terapia del dolore, e lo fa in silenzio, attraverso la forza delle immagini e gli sguardi dei protagonisti.

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gianleo67 sabato 13 giugno 2015
psicodramma pirandelliano...secondo lanthimos Valutazione 3 stelle su cinque
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Quattro persone, due uomini e due donne, decidono di fondare una bizzarra agenzia di recitazione in cui gli stessi componenti si prestano ad impersonare i ruoli di persone decedute, sostituendosi ad essi nelle rispettive famiglie per quattro ore settimali, e riproducendone esattamente abitutidi e gestualità con lo scopo di consolare i parenti per la loro perdita e renderne così meno doloroso il distacco. Allontanata forzatamente dal gruppo per averne trasgredito le regole ed il rigido protocollo di comportamento, una componente scoprirà sulla propria pelle le drammatiche conseguenze di questa assurda recita.
Definito dal suo autore come uno psicodramma della finzione che si pone anteticamente rispetto al precedente 'Kynodontas' (2009) per la volontà dei personaggi di rifuggire in quello dall'artificio fanciullesco di una prigionia familiare come per quella dei protagonisti di questo film di entrarvi a farne parte, questa grottesca commedia delle parti ha il gusto metacinematografico dell'adesione ad un ruolo che si pone come antidoto rispetto all'irrevocabile processo in cui si esaurisce la recitazione, tanto che si tratti della realtà in cui ciascuno è chiamato ad intervenire (la ginnasta che vorrebbe passare a qualcosa di più pop, l'infermiera che accudisce l'anziano padre sostituendosi alla figura della madre scomparsa) quanto nella finzione di una rappresentazione del reale (quella degli attori del film, quella dei personaggi che vorrebbero interpretare, quella delle persone decedute a cui si vorrebbero sostituire) e che finiscono per costituire gli aspetti di un dualismo dove rimane incombente e minaccioso il senso di una inevitabile estinzione. [+]

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