Titolo originale | L'homme qui voulait vivre sa vie |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Regia di | Eric Lartigau |
Attori | Catherine Deneuve, Branka Katic, Romain Duris, Marina Foïs, Rachel Berger . |
Tag | Da vedere 2010 |
MYmonetro | 3,25 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 4 novembre 2010
Paul Exben è un uomo dall'esistenza perfetta. Almeno finché non scopre che la moglie lo tradisce con il vicino di casa.
CONSIGLIATO SÌ
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Due splendidi figli, una moglie intelligente, una ricca carriera forense alle porte: ritratto invidiabile della vita di Paul Exben, peccato che questo tesoro non coincida con i suoi sogni di fotografo, professione relegata a hobby. Mentre lui passa tutta la vita a scusarsi, una tragedia accidentale lo lancerà nel vortice del cambiamento.
Uomo ordinario, situazione straordinaria: con la formula di racconto alla Hitchcock, Alain Lartigau, dopo la commedia amorosa di successo d'oltralpe "Prestami la tua mano", cambia registro misurandosi con un noir sofisticato "L'homme qui volait vivre sa vie-The Big Picture", ispirato dal romanzo di Douglas Kennedy (The Big Picture).
Attraverso uno straispirato Romain Duris nel ruolo del protagonista assoluto, cominciano i tre e molti più passi nel delirio di un uomo che ha la colpa di non aver realizzato i propri sogni. Il senso di frustrazione è una presenza che si concretizza nell'ansia costante trasmessa da Duris, sia nell'iniziale e caotica Parigi sia nell'aspro Montenegro passando per un intermezzo nella Bretagna. Siamo in un viaggio fisico e simbolico nel dedalo della paura: quella di essere arrestati, di morire, di non rivedere la famiglia. Virando forte dal dramma sentimentale alla tragedia, Lartigau ci scaraventa in un atipico romanzo nero di formazione, dove una morte dà una vita nuova e una diversa identità a una persona premurosa ma che fino ad allora aveva poco coraggio per scegliersi il proprio cammino. La trasformazione, la crescita de "L'homme qui volait vivre sa vie" è ancora una dolorosa prigione, quella della fuga dal suo passato, perché la nuova identità rubata era esattamente di quell'uomo che lui avrebbe voluto essere.
Puoi divenire ciò che vuoi ma il prezzo che devi pagare può esser salato. Maledetto. E anche se alla fine il sole ti riscalda rimane il freddo che hai provato prima, le tracce di una esistenza sbagliata e quelle di un notevole, intenso ed elegante film. Rispettabile cinema francese ed europeo.
Forse troppo condizionati dalle suggestioni infernali di dantesca memoria, nel migliore dei casi solo scolastica, pensiamo a Caino come a un diavolo destinato al girone più terribile dei dannati. Ma che cosa avrà fatto Caino prima di finire all’inferno, nel suo vagare su questa terra? E’ questa la domanda cruciale che la stessa Genesi ci invita a farci, se ci impone di non interferire sulla parabola [...] Vai alla recensione »
Parce qu'il est tout à fait inattendu, ce film suscite par sa seule apparition un supplément de sympathie. Tout le mérite de L'homme qui voulait vivre sa vie est de faire fructifier ce capital de départ et de transformer la curiosité bienveillante des premières séquences en un intérêt très vif. C'est que de bout en bout, le film se tient à cet adjectif déjà employé : inattendu.