Titolo originale | South of the Border |
Anno | 2009 |
Genere | Documentario, |
Produzione | USA |
Durata | 78 minuti |
Regia di | Oliver Stone |
Attori | Hugo Chávez, Tariq Ali, Raúl Castro, Rafael Correa, Cristina Kirchner Néstor Kirchner, Fernando Lugo, Lula, Evo Morales. |
Uscita | martedì 16 aprile 2013 |
Distribuzione | Movimento Film |
MYmonetro | 2,69 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 11 dicembre 2014
Oliver Stone traccia il complesso quadro dei mutamenti politici che hanno contrassegnato la vita di molti Paesi dell'America Latina. Al Box Office Usa Chavez - L'ultimo comandante ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 199 mila dollari e 21 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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A partire dalla vicenda politica di Hugo Chavez, Oliver Stone traccia il complesso quadro dei mutamenti politici che hanno contrassegnato la vita di molti Paesi dell'America Latina. Dall'Ecuador, al Brasile all'Argentina. Proprio durante l'aggressiva amministrazione Bush i governi di quegli Stati sono passati da amministrazioni di destra ad amministrazioni di sinistra.
Stone non sceglie come interlocutore i popoli ma direttamente i capi. Sono quindi Chavez, Lula, Lady Kirchner a raccontare gli obiettivi che vengono perseguiti dai reciproci governi. Stone punta in particolare a far emergere il ruolo degli Stati Uniti nel corso degli otto anni dell'Amministrazione Bush. Riesce così a mostrare come proprio una politica di demonizzazione dei governi non allineati abbia portato a una 'bolivarizzazione' di gran parte del Continente (il riferimento è al 'libertador' Simon Bolivar). È oggi più che mai evidente un'unità di intenti pur nella diversità delle singole politiche tutte comunque mirate al riscatto della fascia più povera delle popolazioni.
Stone alterna ormai progettualmente lungometraggi di fiction a documentari legati sempre a tematiche geopolitiche. Si dimostra anche interessato, sul piano del linguaggio, a diversificare, ad ogni nuova inchiesta, le modalità di narrazione. Restano invece intatti due elementi che fanno parte costitutiva del suo modo di intervenire. Stone si conferma come un anarchico di destra, bisognoso di trovare figure 'forti' di riferimento ("anch'io sono stato soldato e la posso capire" dice a un certo punto a Chavez) che però, al contempo, gli consentano la prosecuzione di una rituale 'uccisione del padre': gli Stati Uniti. Per raggiungere questo risultato utilizza un metodo infallibile: mai fare domande che mettano in imbarazzo l'interlocutore. Stone 'ama' i suoi intervistati da cui cerca non problemi ma conferme al suo sentire. Finisce così con il realizzare documentari forti, appassionati e ricchi di informazioni ma in cui, in definitiva, non si disturba mai il manovratore. Il rischio dell'agiografia è sempre dietro l'angolo.
Belle immagini e un commento troppo enfatizzato per raccontare, a pochi giorni dalla morte del Presidente del Venezuela Chavez, la sua ascesa al potere e il suo lungo governo. Si può pensare che il film parli della vita e delle opere del protagonista, lo spettatore, invece, si trova di fronte ad un prodotto che illustra quella filosofia politica che è stata denominata chavismo, [...] Vai alla recensione »
Presentato a Venezia 2009 questo documentario di Oliver Stone torna di attualità ora dopo la morte di Chavez, che va detto del film è solo uno dei capi di stato sudamericani presenti, nessuno dei quali è centrale. Stone più che un documentario di sinistra e fortemente anti-americano, in senso bushiano, come si potrebbe pensare, firma un forte segnale di speranza per tutto il Sudamerica, forse mai così [...] Vai alla recensione »