
Anno | 2008 |
Genere | Horror, |
Produzione | Tailandia |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Banjong Pisanthanakun, Paween Purikitpanya, Yongyoot Thongkongtoon, Parkpoom Wongpoom |
Attori | Maneerat Kham-uan, Apinya Sakuljaroensuk, Witawat Singlampong, Chon Wachananon, Nattapong Chartpon Kantapat Permpoonpatcharasuk, Laila Boonyasak, Pongsatorn Jongwilak. |
Distribuzione | Wave Distribution |
MYmonetro | 2,48 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 10 settembre 2010
Quattro cortometraggi che indagano il rapporto tra i giovani e le varie forme di paura.
CONSIGLIATO NÌ
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Operazione calcolata al millesimo per capitalizzare sul fenomeno del thai horror, 4bia mette insieme alcuni dei nomi di maggior richiamo di quella cinematografia. Tra questi Yongyoot Thongkongtoon, autore di melò e commedie che per la prima volta si cimenta con il genere della paura, e il duo di Shutter, ovvero Banjong Pisanthanakun and Parkpoom Wongpoom, che si scelgono un episodio a testa; completa la squadra il meno noto Paween Purijitpanya.
È proprio di Purijitpanya l'episodio più debole di 4bia: l'abuso di computer graphics infatti mina alla base ogni chance di rendere terrificante l'ovvia e risaputa storia di bullismo e di vendetta, con contorno di magia nera dalle parti della serie Art of the Devil. Molto meglio Thongkongtoon, che riesce a infondere una sana sensazione di inquietudine alla storia di due solitudini che si incontrano, benché appartengano lei al mondo dei vivi e lui all'oltretomba. Neanche un dialogo, a parlare sono solo i telefoni cellulari, feticcio del mondo moderno che divengono veicolo per il terrore ancestrale dei non-morti. La coppia di Shutter si dedica altresì a sfaccettature totalmente differenti dell'orrore: Pisanthanakun opta per la parodia, mettendo in scena la spassosa (e meta-cinematografica, come testimoniato dalle citazioni di diversi altri capisaldi del genere) vicenda di quattro amici in campeggio, avvolti dalle spire della paura. Wongpoom, invece, sceglie un approccio più classico, immaginando su un volo intercontinentale la resa dei conti tra una principessa passata a miglior vita e una hostess che è anche l'amante del principe. Qualche sorriso ma anche qualche perplessità per il primo dei due episodi succitati, tensione sottozero per lo scialbo The Last Flight.
Il fatto che i quattro capitoli siano collegati tra loro da personaggi minori e situazioni ripetute aggiunge un elemento di interesse, ma in generale 4bia non scalfisce minimamente il pregiudizio sui film horror a episodi, che li vuole tutt'altro che entusiasmanti, in quanto impossibilitati a sviluppare la psicologia dei personaggi e a permetter loro di spaventare a sufficienza. In patria per 4bia un enorme successo, con tanto di inevitabile sequel (Phobia 2), anche stavolta a episodi.