Lettere dal Sahara |
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Un film di Vittorio De Seta.
Con Djbril Kebe, Paola Ajmone Rondo, Stefano Saccotelli, Madawass Kebe, Fifi Cisse.
continua»
Docu-fiction,
durata 123 min.
- Italia 2004.
uscita venerdì 1 settembre 2006.
MYMONETRO
Lettere dal Sahara ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Le difficoltà d'integrazione di un senegalese in viaggio attraverso l'Italia.
![]() Una difficile integrazione |
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Giancarlo Zappoli
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Un giovane studente senegalese dopo la morte del padre emigra in Italia. Riesce a trovare un lavoro precario a Villa Literno, si trasferisce a Firenze da una cugina che fa l'indossatrice per poi giungere a Torino. Qui, grazie anche a un'insegnante di italiano, trova una situazione stabile. Ma un'aggressione razzista lo spinge a riconsiderare tutto. |
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() La barca affonda per tutti
mercoledì 28 febbraio 2007
di PALESTINA
HO ADORATO QUESTO FILM FIN DALLE PRIME SCENE PER TUTTO QUANTO VI E; MI PIACCIONO I CONTENUTI, I PERSONAGGI, LA FOTOGRAFIA, LA STORIA E L'AMORE CHE C'E' DENTRO. L'AMORE PER LA VITA, L'AMORE PER L'ALTRO, L'AMORE PER IL MONDO CHE è FATTO DI BUONI E DI CATTIVI, MA SOPRATTUTTO DI IGNORANTI CHE IN QUANTO TALI NON CAPISCONO I MONDI DIVERSI DAL LORO. OLTRE ALLA PARTE CHE SI AMBIENTA IN SENEGAL DA APPREZZARE DAL PUNTO DI VISTA FOTOGRAFICO E DOCUMENTARISTICO, MI SONO PIACIUTE LE SEQUENZE IN CUI SI PRESENTSA continua » |
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Aspettando vittorio
sabato 17 giugno 2006
di Mpepper
Lettere dal Sahara, non è ancora uscito nelle sale cinematografiche. Vittorio torna al cinema dopo alcuni decenni di stasi e meditazione, il film è sicuramete un capolavoro, merita la visione a scatola chiusa. continua » |
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Il maestro di Assane quando parla davanti a tutto il villaggio. | |
Ma noi non siamo inferiori...siamo diversi nel modo di sentire, di vivere e non vogliamo diventare come loro(come i bianchi). | |
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DVD | Lettere dal SaharaUscita in DVD
Disponibile on line da mercoledì 6 ottobre 2010
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L'odissea dell'immigrato Assane
di Roberto Nepoti La Repubblica
Non è il primo film italiano sugli immigrati Lettere dal Sahara (fuori concorso): però è il primo, a nostra memoria, raccontato dal punto di vista degli immigrati stessi E pensare che a realizzarlo è stato un regista nato a Palermo 83 anni fa, Vittorio De Seta, con quel tipo di linguaggio creato proprio da lui per Banditi a Orgosolo e Diario di un maestro; un linguaggio che non è ne documentario né fiction, ma l'una e l'altra cosa, paragonabile solo a certi film (Moi, un noir) del leggendario Jean Rouch. » |
"Lettere dal Sahara", viaggio di Assane verso l'Occidente
di Davide Turrini Liberazione
È bello che Vittorio De Seta ad 82 - anni senta il bisogno di dedicarsi ad un dramma di tale attualità e dalle infinite possibilità di strumentalizzazione politica come l’immigrazione clandestina e la relativa disumanizzazione di individui. Lettere dal Sahara è un viaggio verso l’occidente, italiano, con ritorno, volontario, in patria senegalese. Perché l’Italia, per chi viene da fuori, dalla miseria, dopo un viaggio in mare dove si è rischiata la vita, dopo un’odissea di lavoretti precari, di botte subite, può anche fare sinceramente schifo. » |
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Oh Italia, violenta e accogliente
di Oscar Iarussi La Gazzetta del Mezzogiorno
Da 13 anni Vittorio De Seta, che ora di anni ne ha 83, non riusciva a trovare le risorse per girare un film. Un destino comune ad alcuni dei nostri maestri, come accadde persino a Federico Fellini e a Giuseppe De Santis crudelmente condannato all'inattività. Il palermitano De Seta esordì nel 1961 con il folgorante Banditi a Orgosolo, dopo aver vinto a Cannes nel 1955 un prestigioso premio per i cortometraggi sulla sua Sicilia. In seguito ha firmato opere importanti come Un uomo a metà, l'indimenticabile Diario di un maestro, e il documentario Quando la scuola cambia, in parte ambientato in Puglia. » |
I clandestini di Vittorio De seta
di Roberto Silvestri Il Manifesto
Pianti e applausi per Lettere dal Sahara. Un trionfo per Vittorio De Seta, che era «svanito» quasi nel nulla da 20 anni. Dopo il Bandito di Orgosolo e il Diario di un maestro, eccolo invece alle prese con il film che aspettavamo da tempo, con l'emigrazione «clandestina» in Italia. L'odissea tragica e eroica di un giovane studente africano, costretto a cercare lavoro in Italia, delle sue sofferenze lì e qui, della sua imprevedibile forza e ricchezza, lì e qui, ha entusiasmato il pubblico. Il film, rimontato per l'occasione ma di lunghezza superiore secondo il regista, è perfetto così per le sale cinematografiche, ma sarebbe perfetto anche come docu-drama televisivo, sviluppando sub-plot e rimettendo al loro posto interi episodi che, presumibilmente, sono stati sforbiciati per superiori «esigenze festivaliere». » |
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