Giovani assassini nati

Il giovane David viene trovato dalla polizia ammanettato e picchiato. Si cerca di ricostruire cosa è accaduto ed emerge la vicenda di un rapporto a tre. David infatti è stato segretamente innamorato di Jenny con la quale ha avuto un rapporto stretto finché le sue speranze sono state vanificate dall'arrivo di Alan. David lo conosce come un elemento pericoloso e l'amico si rivela tale anche sul piano privato. Jenny infatti se ne invaghisce ma desidera ancora godere dell'amicizia di David. Alan tiene così sotto controllo entrambi finché un giorno Jenny scopre il suo doppiogiochismo e lo lascia. Gli sviluppi tragici non si faranno attendere.
Jonathan Rhys Meyer non ha ancora collaborato a 'far sognare Beckham' quando interpreta il ruolo di Alan che lo spinge a misurarsi con l'ambiguità di un personaggio, esercizio che gli tornerà utile in seguito sia con Woody Allen per Match Point che nella serie dedicata ai Tudors. Perché è vero che tutta la vicenda è narrata dal punto di vista di David ma è Alan che diventa il centro catalizzatore di tutte le tensioni. Il suo fascino morboso non lascia indifferente Jenny. Il che dà inizio a una versione degenerata di Jules e Jim in cui al centro c'è Alan. David è costretto ad assistere alla progressiva invasione di campo da parte dell'amico/rivale covando dentro un risentimento che non riesce a trovare una canalizzazione efficace. Non è facile trovare dei giovani attori che riescano a offrire ai loro personaggi una gamma di sfaccettature psicologiche come quelle che questo film ci presenta.
Grazie a una sceneggiatura ben calibrata riusciamo a comprendere le ragioni e i torti di ognuno anche se quelli della psiche distorta di Alan emergono in tutta la loro lacerante violenza frutto di una eccessiva fragilità. 