Repubblica e MYmovies presentano in streaming una storia di emancipazione intima e romantica che annulla gli stereotipi di genere - la madre, la santa, la poco di buono - per raccontare soprattutto una donna. Da vedere insieme su MYmovies ONE dalle 20:00 a mezzanotte. PRENOTA GRATIS UN POSTO »
di Simone Granata
Nll'ambito della rassegna "Il lunedì del cinema", il 10 novembre dalle 20.00 alle 24.00 sarà disponibile su MYmovies ONE Solo per una notte, apprezzato film d’esordio del regista svizzero Maxime Rappaz con protagonista un’intensa Jeanne Balibar.
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Al centro di Solo per una notte (titolo originale: Laissez-moi) c’è una donna, Claudine (Jeanne Balibar), madre di un giovane uomo disabile che ha bisogno di un accudimento costante. Claudine si prende cura con amore del figlio Baptiste (Pierre-Antoine Dubey) ed è sempre con lui, lavorando a casa come sarta; ma un giorno a settimana, ogni martedì, prende un treno e oltrepassa la diga della Grande-Dixence per recarsi in un elegante hotel dove trascorre qualche ora con uomini sconosciuti. Ogni volta, ne sceglie uno con cui conversare pochi minuti per poi invitarlo in camera e abbandonarsi al desiderio. Finito l’incontro, nessuna continuazione e nessun coinvolgimento sentimentale, ma un semplice addio.
Claudine cerca il piacere, che non può vivere nel resto della sua quotidianità, e forse non solo quello; cerca anche racconti, pezzetti di mondi lontani (chiede a ciascun uomo dei particolari della propria città di provenienza) da tradurre in lettere che scrive e legge al figlio Baptiste, fingendo che siano arrivate da un padre assente, come fosse sempre in viaggio.
La particolare routine di Claudine verrà però interrotta dall’incontro con Michaël (Thomas Sarbacher), ingegnere idrico che ne rimane affascinato e decide di prolungare il soggiorno nell’hotel e quindi la conoscenza. Ecco allora che l’apparente perfezione dell’equilibrio di Claudine si incrina, generando in lei un terremoto interiore e aprendole forse una nuova prospettiva.
La regia rigorosa di Rappaz, i silenzi tra un rendez-vous e l’altro, fanno del film un dispositivo sulla repressione del desiderio e assieme sulla voglia di viverlo. Non c’è però, e per fortuna, psicologia esplicita né volontà di spiegazione, ma solo quella di mostrare Claudine attraverso i gesti, le impercettibili variazioni del volto, la tensione di uno sguardo, un cambio d’abito; Claudine spogliata dei ruoli a cui la consuetudine vorrebbe relegarla; Claudine come una donna e nient’altro.
Solo per una notte vive interamente sull’interpretazione di Jeanne Balibar, sulla sua grazia trattenuta e sulla sua precisione quasi musicale. Ogni movimento, ogni esitazione, ogni sussulto è un modo per suggerire ciò che resta inespresso. La sua presenza conferisce al film una densità emotiva che Rappaz non vuole sciogliere ma custodire, rispettando il mistero dell’interiorità della sua protagonista.
Pur essendo ambientato in un anno preciso del passato — il 1997, poco prima della tragica morte di Lady Diana, icona amata da Baptiste che ne conserva le foto ritagliate per lui dalla madre — Solo per una notte è un film fuori dal tempo, che parla del bisogno di sospendere il peso del reale, di inventare per sé un frammento di libertà.
CINEFORUM
Il film sarà preceduto a partire dalle 17.30 da un Cineforum su Zoom moderato dall'associazione Grey Panthers, con introduzione al film, lettura psicoanalitica e dibattito finale con esperti. Per iscriverti scrivi a cineforum@grey-panthers.it.
Il Lunedì del Cinema è un'iniziativa a cura di Repubblica e MYmovies per il cinema di qualità in streaming. Una sala cinematografica virtuale pronta ad accogliere gli iscritti di MYmovies con una selezione ricercata di titoli da vedere (o rivedere) insieme dalle 20:00 a mezzanotte.
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