sabato 9 gennaio 2021 - mymovieslive
Nell’ambito della proposta cinematografica della piattaforma Più Compagnia si possono enucleare alcuni film che vengono definiti “horror ma non troppo”, per le loro caratteristiche peculiari. Sono film significativi, spesso particolarmente riusciti. Sono anche caratterizzati dal fatto di provenire da paesi assai lontani tra loro a dimostrazione ulteriore dell’universalità del genere horror, anche se, come si capisce dalla definizione stessa data al gruppetto, non tutti possano o debbano essere ascritti all'horror almeno in senso schietto. Ma quella delle etichette è cosa che interessa solo gli amanti della catalogazione e non dovrebbe interessare a chi invece vuole semplicemente vedersi dei film che meritano di essere visti. E questi quattro film - Vita da vampiro, London Zombies, Why Don’t You Just Die!, Zombie contro zombie - una visione la meritano di certo.
VITA DA VAMPIRO
Vita da vampiro di Jemaine Clement e Taika Waititi, film neozelandese, è una commedia horror particolarmente riuscita e spassosa. L’idea di partenza è simpatica: una troupe televisiva riesce ad avere il permesso di seguire e documentare la vita di un gruppo di vampiri che convive in una vecchia casa. Ma se lo spunto è interessante, è il suo svolgimento a essere particolarmente brillante, vivace e ricco di buone trovate, sempre in bilico tra lo humour demenziale e una sagace ironia.
Elemento vincente è anche il ritmo sostenuto del racconto, oltre alla riuscita caratterizzazione dei vari personaggi, ciascuno dei quali riesce a emergere con autonoma forza comica.
Sorta di situation comedy espansa in lungometraggio, supera le possibili limitazioni del format evitando la ripetitività e mantenendo fresco e originale l’approccio. Originato da un cortometraggio, ha ottenuto un successo tale da generare una brillante serie televisiva e ha mostrato in pieno le qualità dei due registi, che si adoperano efficacemente anche come attori.
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LONDON ZOMBIES
London Zombies di Matthias Hoene proviene dalla Gran Bretagna, come si può intuire sin dal titolo, e cerca di trovare una chiave almeno in parte originale nel raccontare una storia che abbiamo già visto tante volte, vale a dire quella di un'epidemia di zombie. La partenza è data da un'insolita rapina organizzata per scongiurare la chiusura della casa di riposo dove vive l’anziano Ray. Dopo la rapina, però, le cose si complicano per l'arrivo di una famelica orda di zombie che mette a repentaglio la sicurezza di tutta Londra.
Il tono è quello della commedia orrorifica, ricca di gag e di squartamenti: un’abbinata non insolita, che richiede una grande attenzione per essere efficace. In questo caso a essere vincente è la riuscita ambientazione londinese, nell’ambito della quale si muove una moltitudine di personaggi discretamente descritti, con particolare rilievo per il gruppo di combattivi vecchietti della casa di riposo. Buoni gli effetti speciali, con grande spiegamento di gore e splatter.
Notevole anche il cast che propone diverse vecchie glorie del cinema inglese, da Georgina Hale alla gloriosa Honor Blackman (già Pussy Galore in Agente 007 - Missione Goldfinger).
WHY DON'T YOU JUST DIE!
Why don't you just die! di Kirill Sokolov è un film russo, una sorta di commedia criminale alquanto macabra caratterizzata da ampie dosi di umorismo nero e da un compiaciuto e abbondante uso di secchiate di sangue.
Il giovane Matvei si fa convincere dalla fidanzata Olya a uccidere il padre di lei, colpevole d’averla violentata quando aveva dodici anni. Solo che il padre, Andrey, è un energumeno dai modi spicci e risoluti che nella vita fa il poliziotto e di scrupoli ne ha davvero pochi. Matvei, comunque, ci prova, ma si trova di fronte a una situazione mutevole in cui poco è ciò che sembra e le cose si complicano sempre di più.
L’intreccio criminale è raccontato in modo vivace, puntando l’accento sui vari personaggi, caratterizzati in modo brillante e spesso simpaticamente eccessivo. La descrizione dell’ambiente familiare teatro della storia aiuta a comprendere le motivazioni che muovono la vicenda, con il padre autoritario, la madre sommessa e sottomessa e la figlia che è stata influenzata dai genitori e ha covato rancore per anni. Le svolte narrative sono ben congegnate, valorizzate da una struttura narrativa articolata e composita. Notevole anche lo stile di Sokolov, caratterizzato da un brillante uso del colore e da una significativa predilezione per l’iperrealismo.
Ottima anche la prova del cast, nel quale giganteggia Vitaliy Khaev nel ruolo del monolitico padre: ma tutti sono bravi e riescono a rendere in modo efficace i loro personaggi.
ZOMBIE CONTRO ZOMBIE
Zombie contro zombie di Shuichiro Ueda, film giapponese, è stata una delle migliori sorprese in campo horror negli ultimi anni.
Higurashi è il regista di un film a basso costo incentrato sugli zombie e si trova di fronte a tutte le difficoltà proprie della lavorazione di un film realizzato con pochi mezzi. Ma quelle difficoltà si rivelano essere niente quando nel corso delle riprese cominciano ad apparire dei veri zombie, con tutto quel che ne consegue. Ma naturalmente le cose non sono del tutto come sembrano.
Caratterizzato da continui capovolgimenti e spiazzamenti, il film è articolato su diversi piani narrativi in modo molto inventivo ed efficace. Film metacinematografico per eccellenza, funziona non solo come divertimento a tutto tondo, ma anche come interessante riflessione sul cinema e su come viene fatto. Grande attenzione è data anche alla moltitudine di personaggi, tutti ben caratterizzati in modo da incrementare la forza espressiva di un film prettamente corale come questo.
Se la regia di Shuichiro Ueda è brillante e sorvegliata, è la sceneggiatura, dello stesso regista tratta da una commedia di Ryoichi Wada, a essere il punto di forza del film per come riesce a creare un meccanismo pressoché perfetto, capace di sorprendere continuamente lo spettatore e di farlo appassionare alle sorti dei personaggi.
Nell’insieme, quindi, una selezione interessante, particolare e opportunamente diversificata che, proprio per queste caratteristiche, garantisce delle apprezzabili visioni sia a chi ama l’horror sia a chi non lo sopporta.