mauro.t
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domenica 23 gennaio 2022
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thriller psicologico, e nient''altro ...
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Un dentista quarantenne benestante, sposato con una donna adorabile e padre di due splendide adolescenti, si trova una mattina nello scantinato della sua villa una ragazzina malmenata, legata e imbavagliata. Come è arrivata lì? Qualcuno sta usando casa sua? Qualcuno gli vuol male? E’ lui che soffre di amnesie? Di allucinazioni? Non si può andare subito alla polizia, ovvio. Lui vuole capire. Sulla trama non si può dire di più senza spoilerare. Thriller psicologico quasi horror dalle atmosfere cupe e angoscianti. Consigliato solo agli amanti del genere. E non aspettatevi indagini sociologiche o psicologiche. E’ cinema sì, e anche fatto bene, ma si tratta di puro intrattenimento.
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Un dentista quarantenne benestante, sposato con una donna adorabile e padre di due splendide adolescenti, si trova una mattina nello scantinato della sua villa una ragazzina malmenata, legata e imbavagliata. Come è arrivata lì? Qualcuno sta usando casa sua? Qualcuno gli vuol male? E’ lui che soffre di amnesie? Di allucinazioni? Non si può andare subito alla polizia, ovvio. Lui vuole capire. Sulla trama non si può dire di più senza spoilerare. Thriller psicologico quasi horror dalle atmosfere cupe e angoscianti. Consigliato solo agli amanti del genere. E non aspettatevi indagini sociologiche o psicologiche. E’ cinema sì, e anche fatto bene, ma si tratta di puro intrattenimento. La terribile visita del protagonista al padre è un tentativo di andare verso l’analisi della psiche, ma non è sufficiente a raggiungere l’obiettivo. E qualcuno dica ai D’Innocenzo che: 1- due amici che si trovano a bere una birra hanno qualcosa in più da dirsi, 2- una ragazzina non può stare per dei giorni legata a un palo senza andare in bagno, 3- a volte è meglio che gli attori stessi si doppino dopo aver girato, perché nei loro film non sempre si capisce quello che dicono.
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mauro.t
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thriller psicologico, e nient''altro ...
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Un dentista quarantenne benestante, sposato con una donna adorabile e padre di due splendide adolescenti, si trova una mattina nello scantinato della sua villa una ragazzina malmenata, legata e imbavagliata. Come è arrivata lì? Qualcuno sta usando casa sua? Qualcuno gli vuol male? E’ lui che soffre di amnesie? Di allucinazioni? Non si può andare subito alla polizia, ovvio. Lui vuole capire. Sulla trama non si può dire di più senza spoilerare. Thriller psicologico quasi horror dalle atmosfere cupe e angoscianti. Consigliato solo agli amanti del genere. E non aspettatevi indagini sociologiche o psicologiche. E’ cinema sì, e neanche fatto male, ma si tratta di puro intrattenimento.
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Un dentista quarantenne benestante, sposato con una donna adorabile e padre di due splendide adolescenti, si trova una mattina nello scantinato della sua villa una ragazzina malmenata, legata e imbavagliata. Come è arrivata lì? Qualcuno sta usando casa sua? Qualcuno gli vuol male? E’ lui che soffre di amnesie? Di allucinazioni? Non si può andare subito alla polizia, ovvio. Lui vuole capire. Sulla trama non si può dire di più senza spoilerare. Thriller psicologico quasi horror dalle atmosfere cupe e angoscianti. Consigliato solo agli amanti del genere. E non aspettatevi indagini sociologiche o psicologiche. E’ cinema sì, e neanche fatto male, ma si tratta di puro intrattenimento. La terribile visita del protagonista al padre è un tentativo di andare verso l’analisi della psiche, ma non è sufficiente a raggiungere l’obiettivo. E qualcuno dica ai D’Innocenzo che: 1- due amici che si trovano a bere una birra hanno qualcosa in più da dirsi, 2- una ragazzina non può stare per dei giorni legata a un palo senza andare in bagno, 3- a volte è meglio che gli attori stessi si doppino dopo aver girato, perché nei loro film non sempre si capisce quello che dicono.
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stefano73
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sabato 22 gennaio 2022
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ricorda "parasite" ma è groviglio insensato
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"America Latina ". Massimo è un dentista affermato, professionista benestante che vive con la sua famiglia in una villa bella ma isolata di Latina. Un giorno scendendo nella sua cantina fa un brutto ritrovamento. Da lì inizia un vorticoso crollo emotivo, esistenziale e di memoria. Il film ricorda molto "Parasite", film premio Oscar di qualche anno fa...ma quello era più strutturato ed appassionante. Quì invece è un pasticcio psichedelico e sensoriale in cui la mente del protagonista si perde. La regia usa colori ed inquadrature ricercate per darsi un tono...ma poco conta. Lo spettatore viene solo catturato per scoprire il perché di questo ritrovamento.
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"America Latina ". Massimo è un dentista affermato, professionista benestante che vive con la sua famiglia in una villa bella ma isolata di Latina. Un giorno scendendo nella sua cantina fa un brutto ritrovamento. Da lì inizia un vorticoso crollo emotivo, esistenziale e di memoria. Il film ricorda molto "Parasite", film premio Oscar di qualche anno fa...ma quello era più strutturato ed appassionante. Quì invece è un pasticcio psichedelico e sensoriale in cui la mente del protagonista si perde. La regia usa colori ed inquadrature ricercate per darsi un tono...ma poco conta. Lo spettatore viene solo catturato per scoprire il perché di questo ritrovamento...per poi alla fine chiudere la vicenda in modo sbrigativo e poco lucido. Peccato perché Elio Germano è davvero bravo e merita vicende più ariose e appassionanti. Voto:4
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cardclau
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mercoledì 19 gennaio 2022
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la povertà della sola pulsione di morte
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Il film America Latina dei fratelli D’Innocenzo viene dedicato, lo scopriamo alla fine, a Valentina Pedicini. Pensavo si trattasse di un rispettoso ricordo per una ragazzina ferita a morte da uno psicopatico nel fiore degli anni. Invece no, si tratta di una talentuosa regista ghermita giovane dalla morte, che in quanto tale, non guarda in faccia a nessuno. Comunque si tratta di un film sulla pulsione di morte, ma sulla sola pulsione di morte. Niente da dire sulla realizzazione cinematografica. Il problema nasce dal fatto che una storia basata sulla pulsione di morte in assenza di quella vita rischia di esser di una povertà assoluta (“La banalità del male” di Hannah Arendt).
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Il film America Latina dei fratelli D’Innocenzo viene dedicato, lo scopriamo alla fine, a Valentina Pedicini. Pensavo si trattasse di un rispettoso ricordo per una ragazzina ferita a morte da uno psicopatico nel fiore degli anni. Invece no, si tratta di una talentuosa regista ghermita giovane dalla morte, che in quanto tale, non guarda in faccia a nessuno. Comunque si tratta di un film sulla pulsione di morte, ma sulla sola pulsione di morte. Niente da dire sulla realizzazione cinematografica. Il problema nasce dal fatto che una storia basata sulla pulsione di morte in assenza di quella vita rischia di esser di una povertà assoluta (“La banalità del male” di Hannah Arendt). Soprattutto quando la pazzia invece di correre sui binari del dolore, ha imboccato quelli dell’anaffettività. Come di fatto mi appare il film. Pieno di non detti, e di agiti senza pensiero. L’unica situazione apparentemente reale è la relazione padre-figlio, ma talmente manieristicamente sghiandata da fare vergogna. Che il protagonista sia uno psicopatico anaffettivo, non occorre aver consultato il più recente manuale di psichiatria per capirlo, anche senza vedere che si impasticca a gogo. Insomma mentre mi ha coinvolto profondamente Shining di Kubrick, nella dialettica bene,salute-male,pazzia, questo film mi ha lasciato profondamente indifferente.
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cardclau
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mercoledì 19 gennaio 2022
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la povertà della sola pulsione di morte
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Il film America Latina dei fratelli D’Innocenzo viene dedicato, lo scopriamo alla fine, a Valentina Pedicini. Pensavo si trattasse di un rispettoso ricordo per una ragazzina ferita a morte da uno psicopatico nel fiore degli anni. Invece no, si tratta di una talentuosa regista ghermita giovane dalla morte, che in quanto tale, non guarda in faccia a nessuno. Comunque si tratta di un film sulla pulsione di morte, ma sulla sola pulsione di morte.
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Il film America Latina dei fratelli D’Innocenzo viene dedicato, lo scopriamo alla fine, a Valentina Pedicini. Pensavo si trattasse di un rispettoso ricordo per una ragazzina ferita a morte da uno psicopatico nel fiore degli anni. Invece no, si tratta di una talentuosa regista ghermita giovane dalla morte, che in quanto tale, non guarda in faccia a nessuno. Comunque si tratta di un film sulla pulsione di morte, ma sulla sola pulsione di morte. Niente da dire sulla realizzazione cinematografica. Il problema nasce dal fatto che una storia basata sulla pulsione di morte in assenza di quella vita rischia di esser di una povertà assoluta (“La banalità del male” di Hannah Arendt). Soprattutto quando la pazzia invece di correre sui binari del dolore, ha imboccato quelli dell’anaffettività. Come di fatto mi appare il film. Pieno di non detti, e di agiti senza pensiero. L’unica situazione apparentemente reale è la relazione padre-figlio, ma talmente manieristicamente sghiandata da fare vergogna. Che il protagonista sia uno psicopatico anaffettivo, non occorre aver consultato il più recente manuale di psichiatria per capirlo, anche senza vedere che si impasticca a gogo. Insomma mentre mi ha coinvolto profondamente Shining di Kubrick, nella dialettica bene,salute-male,pazzia, questo film mi ha lasciato profondamente indifferente.
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cardclau
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mercoledì 19 gennaio 2022
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la povertà della sola pulsione di morte
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Il film America Latina dei fratelli D’Innocenzo viene dedicato, lo scopriamo alla fine, a Valentina Pedicini. Pensavo si trattasse di un rispettoso ricordo per una ragazzina ferita a morte da uno psicopatico nel fiore degli anni. Invece no, si tratta di una talentuosa regista ghermita giovane dalla morte, che in quanto tale, non guarda in faccia a nessuno. Comunque si tratta di un film sulla pulsione di morte, ma sulla sola pulsione di morte.
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Il film America Latina dei fratelli D’Innocenzo viene dedicato, lo scopriamo alla fine, a Valentina Pedicini. Pensavo si trattasse di un rispettoso ricordo per una ragazzina ferita a morte da uno psicopatico nel fiore degli anni. Invece no, si tratta di una talentuosa regista ghermita giovane dalla morte, che in quanto tale, non guarda in faccia a nessuno. Comunque si tratta di un film sulla pulsione di morte, ma sulla sola pulsione di morte. Niente da dire sulla realizzazione cinematografica. Il problema nasce dal fatto che una storia basata sulla pulsione di morte in assenza di quella vita rischia di esser di una povertà assoluta (“La banalità del male” di Hannah Arendt). Soprattutto quando la pazzia invece di correre sui binari del dolore, ha imboccato quelli dell’anaffettività. Come di fatto mi appare il film. Pieno di non detti, e di agiti senza pensiero. L’unica situazione apparentemente reale è la relazione padre-figlio, ma talmente manieristicamente sghiandata da fare vergogna. Che il protagonista sia uno psicopatico anaffettivo, non occorre aver consultato il più recente manuale di psichiatria per capirlo, anche senza vedere che si impasticca a gogo. Insomma mentre mi ha coinvolto profondamente Shining di Kubrick, nella dialettica bene,salute-male,pazzia, questo film mi ha lasciato profondamente indifferente.
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salvatore mammana
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domenica 16 gennaio 2022
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delusione
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Ho visto il film spinto dalle ottime recensioni ma mi rendo conto di non avere le capacità per apprezzarlo. In sintesi andate a vederlo solo se volete vivere due ore nella mente di uno psicopatico.
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bigfish
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domenica 16 gennaio 2022
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ma che film avete visto?
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un insulto all'arte del cinema
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domenica 16 gennaio 2022
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non consigliato
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Film pesante....grande delusione sulle aspettative.
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ezioranks
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domenica 16 gennaio 2022
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il peggior film dell''ultimo anno !
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La prima mia recensione è stata censurata, vediamo con la seconda...
Film inguardabile, a tratti stomachevole, inutile, noioso, senza senso logico.
Le recensioni su questo film lo disegnano come un capolavoro... Mentre è una ciofeca !
Le recensioni negative vengono censurate..
Scandaloso..!
Volete passare un paio d'ore di relax o svago? Scegliete un altro film !!
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