marky m
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mercoledì 20 maggio 2020
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non tanto male
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Guardando il trailer sembrava una vera bomba, attori di livello , buona atmosfera e tanto mistero.
Sono persino andato al cinema a vederlo , insomma buon inizio e speravo tanto che finisse in un modo migliore , pero il finale mi ha rovinato tutto.
Forse aspettavo qualcos altro o di piu , ma in generale niente male come reboot del vero film.
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carmen leone
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venerdì 8 maggio 2020
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un “film” senza trama
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Credo sia stato uno dei film più brutti che abbia mai visto. La trama ... quale trama ? Totalmente sconnesso, montaggio penoso . Nulla a che vedere con la versione coreana .
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alere432
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giovedì 30 aprile 2020
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spaventoso
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Un film molto spaventoso. Tenga in tensione tutta l'ora
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margheritatblisi
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lunedì 13 aprile 2020
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nessun brivido
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Si lascia guardare ma non genera emozioni da film horror, a parte qualche pastrocchio splatter.
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carloalberto
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venerdì 6 marzo 2020
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il contagio del male
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Horror senza pretese e senza mordente diretto da Nicolas Pesce, giovane regista americano, esordiente nel 2016 con un film dello stesso genere, girato in bianco e nero, The Eyes of My Mother. La pellicola è impreziosita da una eccezionale Linda Shaye, già straordinaria interprete degli Insidious di James Wan. Se l’obiettivo del film era far sobbalzare lo spettatore sulla poltrona perché qualcuno, in questo caso fantasmi mostruosi senza pace, truccati come maschere di carnevale granguignolesche, esce dal buio e ti fa buh! allora lo stesso è stato conseguito. Ben altro, invece, e molto più difficile sarebbe stato creare atmosfere di suspense nelle quali catturare l’attenzione del pubblico, inducendo ad una partecipazione emotiva alla storia, cosa che qui, purtroppo, manca del tutto.
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Horror senza pretese e senza mordente diretto da Nicolas Pesce, giovane regista americano, esordiente nel 2016 con un film dello stesso genere, girato in bianco e nero, The Eyes of My Mother. La pellicola è impreziosita da una eccezionale Linda Shaye, già straordinaria interprete degli Insidious di James Wan. Se l’obiettivo del film era far sobbalzare lo spettatore sulla poltrona perché qualcuno, in questo caso fantasmi mostruosi senza pace, truccati come maschere di carnevale granguignolesche, esce dal buio e ti fa buh! allora lo stesso è stato conseguito. Ben altro, invece, e molto più difficile sarebbe stato creare atmosfere di suspense nelle quali catturare l’attenzione del pubblico, inducendo ad una partecipazione emotiva alla storia, cosa che qui, purtroppo, manca del tutto. Il plot è ben articolato, costruito con flashback ad incastro, che rendono comprensibile un intreccio, in verità non troppo complicato, individuando, sin dall’inizio, l’origine del male nell’estremo oriente e la sua diffusione, come un contagio virale, di attualità, che si trasmette attraverso presenze demoniache che si impossessano dei luoghi prima che delle persone. Finale scontato per un film che, pur non aggiungendo nulla di nuovo alla saga e sebbene sembri prefiggersi come unico scopo lo spavento da casa degli orrori del luna park, si lascia vedere fino alla fine e senza sbadigli, forse grazie alla bravura del cast ed in particolare della protagonista Louise Riseborough.
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