I Miserabili |
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Un film di Ladj Ly.
Con Damien Bonnard, Alexis Manenti, Djibril Zonga, Issa Perica.
continua»
Titolo originale Les Misérables.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 100 min.
- Francia 2019.
- Lucky Red
uscita lunedì 15 giugno 2020.
- VM 14 -
MYMONETRO
I Miserabili
valutazione media:
3,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Miserabili del terzo millenniodi SacnitoFeedback: 100 |
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mercoledì 27 maggio 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Qualcuno lo ha definito il degno erede di "La haine" (1995) - altro capolavoro - col quale sicuramente condivide la medesima ambientazione: i quartieri parigini periferici, le cd. Banlieue. In realtà quei grandi palazzi fatiscenti non sono poi così tanto diversi da quelli che troviamo, ad esempio, a Scampia: si tratta di una storia che potrebbe ambientarsi in qualsiasi periferia del mondo.
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Il richiamo al romanzo di Victor Hugo (sia nel titolo che nella citazione finale) rappresenta l'espediente per raccontare la storia dei nuovi miserabili, i poveracci del terzo millennio.
"I miserabili" è un film politico, pur non parlando mai di politica. È un film sull'ingiustizia sociale e sull'immobilismo sociale. Ci è stato già detto da altre opere anche cinematografiche (o dalla stessa cronaca quotidiana) che chi nasce in questi posti è quasi destinato dalla nascita ad una vita misera; questo film però va oltre e ci costringe a guardare e a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni.
L'abuso di potere, i continui soprusi e ingiustizie non fanno altro che incattivere chi li subisce: odio, violenza e consecutiva delinquenza.È un circolo vizioso da cui sembra non esserci via di scampo. E anche quel poliziotto nuovo nel quale noi spettatori riponiamo inconsciamente le nostre speranze sembra farsi travolgere.Questo è sicuramente un altro tema, la frustrazione delle forze dell'ordine e gli episodi di abuso di cui si sono ahimé resi protagonisti, facendo emergere un problema che tuttavia non si è ancora voluto affrontare a livello politico e strutturale.
Alla fine tutti ne escono sconfitti, e io credo che miserabili per il regista siano anche quei tre poliziotti. Loro come quei ragazzini sono prodotti di una società malata e fortemente ingiusta. E in questo senso interpreto la citazione finale, "non c'è erba cattiva nè uomini cattivi, ci sono solo cattivi educatori". Anche i poliziotti hanno avuto cattivi educatori.La linea di confine tra buoni e cattivi appare sbiadita e noi spettatori assistiamo al finale non più sicuri sul da che parte stare.
Il mondo è ancora diviso tra uomini che hanno una scelta e uomini che non ce l'hanno.
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