Santiago, Italia |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Nanni Moretti, Salvador Allende, Carmen Castillo (II), Patricio Guzmán.
continua»
Documentario,
Ratings: Kids+13,
durata 80 min.
- Italia 2018.
- Academy Two
uscita giovedì 6 dicembre 2018.
MYMONETRO
Santiago, Italia
valutazione media:
3,76
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il Cile di Nanni Moretti racconta anche noi
di Emiliano Morreale La Repubblica
Mentre lavorava al nuovo lungometraggio di finzione, Nanni Moretti si è concesso una parentesi documentaria singolare: un ritorno alla politica, ma di sbieco, schivando in apparenza l'attualità, senza parlare del presente né dell'Italia. Solo in apparenza, però: perché la parte più emozionante di Santiago, Italia ci riporta al nostro Paese e al nostro tempo Il film ha una forma semplice, quasi didattica, che alterna interviste frontali e materiali di repertorio raccontando l'entusiasmo per l'elezione di Salvador Allende e il governo di Unidad Popular, il golpe di Pinochet, il terrore e la repressione. Quasi un'operazione di riepilogo, che sarebbe utile mostrare nelle scuole. Gli intervistati sono quasi tutti ex militanti che hanno vissuto il golpe dalla parte delle vittime, il che dà al film un'aria di testimonianza generazionale, come un'autobiografia di un pezzo di sinistra che porta implicitamente con sé anche il ricordo di una fase di battaglie nette, in cui si sapeva da che parte stare. Si ascoltano operai, artigiani, intellettuali, registi. Dalle testimonianze emerge in particolare la figura luminosa del cardinale Raúl Silva Henrìquez (poi marginalizzato da Wojtyla). I protagonisti raccontano con passione, lucidità, perfino ironia; a volte si commuovono, e Moretti (che si tiene fuori campo) li intervista mite e partecipe. Anche con gli unici due militari intervistati cerca anzitutto di capire, ma il suo distacco si increspa, specie in un fuori campo in cui rivendica il proprio non essere imparziale. Il cuore del film è però la seconda parte, quando viene raccontato (attraverso la voce dei testimoni diretti) il ruolo che ebbe l'Italia nel salvataggio e nell'accoglienza dei rifugiati politici cileni. La nostra ambasciata ospitò centinaia di persone in pericolo di vita, che scavalcavano il muretto della sede diplomatica, venivano sistemate al suo interno e poi inviate in Italia, dove erano accolte e ospitate. Trovarono lavoro, casa, e soprattutto interesse e solidarietà da parte di cittadini di ogni orientamento politico. Sentivano spesso, da parte di persone sconosciute, una domanda sincera, semplice come il film, che sembra tristemente provenire da un passato lontanissimo: «Che cosa posso fare?». Come ricorda uno degli intervistati: «Sono arrivato in un Paese molto simile a quello che sognava Allende in quel momento. Oggi viaggio per l'Italia e vedo che l'Italia assomiglia sempre di più al Cile, nelle cose peggiori del Cile». Forse proprio per l'enorme coinvolgimento emotivo che il golpe ha causato nella sua e in altre generazioni di italiani, Moretti ha scelto una struttura piana, priva di retorica. E ciononostante (o forse proprio per questo) Santiago, Italia comunica nello spettatore emozioni profonde. Più di tutto, forse, una certa amarezza, e perfino una rabbia: non solo per l'ingiustizia e i crimini rievocati sullo schermo, ma per l'energia e la dignità con cui il nostro Paese ha saputo reagirvi; per quello che l'Italia era e per quello che è diventata.
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