vincenzoambriola
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sabato 23 settembre 2017
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niente di nuovo tra le stelle
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Futuro remoto, viaggi interstellari, civiltà aliene che si incontrano su Alpha, una gigantesca stazione spaziale minacciata da un nemico sconosciuto. Ottime premesse per un film di fantascienza. Valerian e Laurelin, due giovanissimi agenti governativi che viaggiano su una raffinatissima e potentissima nave spaziale, incaricati dal Ministro della difesa terrestre di scoprire la causa della minaccia e di eliminarla. Già visto tante volte, ma andiamo avanti. I due agenti si guardano amorevolmente, lui vuole sedurla ma lei resiste. Un po' insolito in questi film ma ci può stare. Tanti effetti speciali, una razza superiore minacciata di estinzione. Normale, è un film di fantascienza.
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Futuro remoto, viaggi interstellari, civiltà aliene che si incontrano su Alpha, una gigantesca stazione spaziale minacciata da un nemico sconosciuto. Ottime premesse per un film di fantascienza. Valerian e Laurelin, due giovanissimi agenti governativi che viaggiano su una raffinatissima e potentissima nave spaziale, incaricati dal Ministro della difesa terrestre di scoprire la causa della minaccia e di eliminarla. Già visto tante volte, ma andiamo avanti. I due agenti si guardano amorevolmente, lui vuole sedurla ma lei resiste. Un po' insolito in questi film ma ci può stare. Tanti effetti speciali, una razza superiore minacciata di estinzione. Normale, è un film di fantascienza. Ma allora, cosa ha di speciale questo film di Luc Besson? Praticamente nulla che non sia stato già visto, con l'aggravante di una recitazione penosa, dialoghi assenti, trama assolutamente prevedibile, compreso il countdown che si ferma, come sempre, un secondo prima dell'apocalisse. Si salva solo lo show di Rihanna, eclettico e armonioso.
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silvanobersani
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sabato 23 settembre 2017
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besson al meglio
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A questo film vanno ascritti molti meriti. Sicuramente il primo è che finalmente, dopo deviazioni crepuscolari in territori da filosofia da bar ( mi riferisco al precedente Lucy), Besson torna alla sua cifra stilistica caratteristica, che è quella della narrazione leggera e scanzonata, condita con una buona dose di non inutile ironia. Il film è un'opera ambiziosa e complessa, ma che non ha mai cadute di tono o di qualità per tutti i 140 minuti della sua durata. L'allestimento è grandioso, ma la liaison dei due protagonisti, che lega il tutto in una storia coerente, non è ne' strumentale, ne' estranea alle ragioni della narrazione. Inoltre la sceneggiatura, e il merito è del medesimo Besson che oltre che regista è anche autore e sceneggiatore, è di essere riuscito a trasporre sullo schermo cinematografico le scansione e i moduli espressivi della graphic novel.
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A questo film vanno ascritti molti meriti. Sicuramente il primo è che finalmente, dopo deviazioni crepuscolari in territori da filosofia da bar ( mi riferisco al precedente Lucy), Besson torna alla sua cifra stilistica caratteristica, che è quella della narrazione leggera e scanzonata, condita con una buona dose di non inutile ironia. Il film è un'opera ambiziosa e complessa, ma che non ha mai cadute di tono o di qualità per tutti i 140 minuti della sua durata. L'allestimento è grandioso, ma la liaison dei due protagonisti, che lega il tutto in una storia coerente, non è ne' strumentale, ne' estranea alle ragioni della narrazione. Inoltre la sceneggiatura, e il merito è del medesimo Besson che oltre che regista è anche autore e sceneggiatore, è di essere riuscito a trasporre sullo schermo cinematografico le scansione e i moduli espressivi della graphic novel. Il prodotto finale è quindi un'opera di pura sci_fi, di sapore anni '60 (ma con forti richiami anche al Flash Gordon originale di Alex Raymond), scevra da tutta corrente distopica che ha funestato il genere negli ultimi anni.
Stranamente questo film, invero annunciato da due anni e molto atteso dagli appassionati del genere, non ha avuto negli Stati Uniti, dove è uscito in primavera, un buon riscontro dal botteghino. Colpa, forse, di un ufficio stampa non all'altezza. E ciò stupisce se confontato con l'altro film che ne richiama subito il confronto. Parlo dell'Avatar di Cameron, che all'epoca fu presentato come il film con i maggiori incassi della storia della cinematografia. Gli osteoipertrofici uomini blu di Cameron non valgono la metà, dal punto di vista espressivo, rispetto agli androgini Mul di Besson.
Un cenno ai protagonisti, ottimamente calati nei rispettivi ruoli, che se non presentano certo ambizioni attoriali particolari, hanno il merito di aver aderito con coerenza al progetto dell'Autore. Non è certo facile sostenere parti così movimentate recitando in un teatro di posa davanti ad un lenzuolo verde.
Consigliato, ma solo ai devoti del genere.
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marionitti
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sabato 23 settembre 2017
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una festa per gli occhi
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Valerian e Laureline sono due agenti umani che agiscono in un universo abitato da migliaia di specie differenti: il loro compito è recuperare l’ultimo esemplare di una bestiola proveniente da un pianeta distrutto. La ricerca li porta dal Big Market del pianeta Kirian (un milione di negozi al cui confronto impallidirebbe di vergogna ogni outlet che avete visitato) ad Alpha, la città dei mille pianeti. L’avventura è raccontata con leggerezza: sembra che il regista non si preoccupi troppo di creare tensione e suspense, ma privilegi la creazione di occasioni in cui grafici e costumisti possono dar libero sfogo alla fantasia, creando una moltitudine di personaggi, in un tripudio di colori e di invenzioni grafiche fantasmagoriche che sono una festa per gli occhi.
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Valerian e Laureline sono due agenti umani che agiscono in un universo abitato da migliaia di specie differenti: il loro compito è recuperare l’ultimo esemplare di una bestiola proveniente da un pianeta distrutto. La ricerca li porta dal Big Market del pianeta Kirian (un milione di negozi al cui confronto impallidirebbe di vergogna ogni outlet che avete visitato) ad Alpha, la città dei mille pianeti. L’avventura è raccontata con leggerezza: sembra che il regista non si preoccupi troppo di creare tensione e suspense, ma privilegi la creazione di occasioni in cui grafici e costumisti possono dar libero sfogo alla fantasia, creando una moltitudine di personaggi, in un tripudio di colori e di invenzioni grafiche fantasmagoriche che sono una festa per gli occhi.
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petrossi
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venerdì 22 settembre 2017
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la fantascienza ottimista e sbarazzina di un tempo
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Un film che ci riporta all'ottimismo fantascientifico che costituì una delle tendenze della fantascienza del dopoguerra, come il fumetto "Dan Dare - pilota del futuro" o certi romanzi di Heinlein che giravano da un pianeta all'altro (come "Cittadino della Galassia").
Vederlo ci fa ritornare adolescenti avidi lettori di "Urania", quando non riuscivamo a dormire perché volevamo vedere come sarebbe "andato avanti" e alle ultime pagine rallentavamo per non perdere la magia del romanzo.
Così è "Valerian".
Un bel film, con alcune scene indimenticabili, come quella del mercato o come il mondo pacifico, delicato, sognante e non-avatariano del Pianeta Mül.
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Un film che ci riporta all'ottimismo fantascientifico che costituì una delle tendenze della fantascienza del dopoguerra, come il fumetto "Dan Dare - pilota del futuro" o certi romanzi di Heinlein che giravano da un pianeta all'altro (come "Cittadino della Galassia").
Vederlo ci fa ritornare adolescenti avidi lettori di "Urania", quando non riuscivamo a dormire perché volevamo vedere come sarebbe "andato avanti" e alle ultime pagine rallentavamo per non perdere la magia del romanzo.
Così è "Valerian".
Un bel film, con alcune scene indimenticabili, come quella del mercato o come il mondo pacifico, delicato, sognante e non-avatariano del Pianeta Mül.
Andiamolo a vedere con serenità.
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no_data
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venerdì 22 settembre 2017
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pessimo
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Decisamente un film evitabile.
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romeo27
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venerdì 22 settembre 2017
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buon film, consigliato
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Davvero non comprendo le cattive recensioni che ho letto.
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