nevira
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sabato 21 ottobre 2017
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un capolavoro visivo in salsa space opera anni 50'
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Film gradevolissimo per inventiva, leggerezza e spettacolarità visiva. Non mi aspettavo niente di meno da Luc Besson.
La trama ricorda i romanzi della space opera degli anni 50' e 60', con eroi in grado di capire, intrufolarsi e scardinare ogni macchiavellico piano, circondati da tecnologie e biodiversità capaci di stupire con grafica strabiliante. Ovviamente eroi d'azione, trascinati dalla spirale degli eventi e non troppo introspettivi.
La trama ribalta le aspettative, premiando il senso di giustizia ed il coraggio individuale contro l'arroganza delle burocrazie militari nutrite dalla ragion di stato.
La sola scena di apertura che mostra la storia ed il futuro di coesione universale tra le culture della stazione spaziale internazionale per me è valso il prezzo del biglietto.
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Film gradevolissimo per inventiva, leggerezza e spettacolarità visiva. Non mi aspettavo niente di meno da Luc Besson.
La trama ricorda i romanzi della space opera degli anni 50' e 60', con eroi in grado di capire, intrufolarsi e scardinare ogni macchiavellico piano, circondati da tecnologie e biodiversità capaci di stupire con grafica strabiliante. Ovviamente eroi d'azione, trascinati dalla spirale degli eventi e non troppo introspettivi.
La trama ribalta le aspettative, premiando il senso di giustizia ed il coraggio individuale contro l'arroganza delle burocrazie militari nutrite dalla ragion di stato.
La sola scena di apertura che mostra la storia ed il futuro di coesione universale tra le culture della stazione spaziale internazionale per me è valso il prezzo del biglietto.
Unica nota negativa il voto dato da MyMovies al film, volto a scoraggiare gli spettatori ed incapace di premiare la capacità del film di appagare il senso del fantastico, la predisposizione ai valori morali di universalità delle culture e l'antimilitarismo del pubblico. Era successo con Wonder Women e si ripete nuovamente per questo film.
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andreaenoemi
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mercoledì 18 ottobre 2017
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a me è piaciuto
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Mi è piaciuto abbastanza, aveva una trama. L'aspettativa era bassa guardano il trailer (sempbrava solo un film di effetti speciali).
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andreaenoemi
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mercoledì 18 ottobre 2017
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pensavo peggio...
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Vedendo il trailer avevo pensato a un film di soli effetti speciali (difatti inizialmente non volevo neanche vederlo) invece il film è stato più che accettabile, con una trama vera e uno stile "quasi" da triller. Darei 3 stelle e mezzo, quasi 4.
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no_data
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domenica 8 ottobre 2017
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ma dove hanno preso i due protagonisti???
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Smaccatamente 2 raccomandati chissà da quale dirigente, non è spiegabile altrimenti la scelta di questi due attori decisamente anonimi e brutti ( almeno lui ).
Due ragazzini piazzati lì, in modo totalmente anacronistico nella storia. Ma chi era il responsabile del casting? E il regista era cieco? Si sarà dovuto piegare a "scelte dall'alto" , non si spiega altrimenti.
E' impossibile seguire ed appassionarsi alla storia con due personaggi così stonati.
Dopo 15 minuti volevo andarmene, meno male che non l'ho fatto ma solo per la parantesi del pianeta Mul e del popolo dei Pearls: pochi minuti di sogno ad occhi aperti, stupefacente.
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Smaccatamente 2 raccomandati chissà da quale dirigente, non è spiegabile altrimenti la scelta di questi due attori decisamente anonimi e brutti ( almeno lui ).
Due ragazzini piazzati lì, in modo totalmente anacronistico nella storia. Ma chi era il responsabile del casting? E il regista era cieco? Si sarà dovuto piegare a "scelte dall'alto" , non si spiega altrimenti.
E' impossibile seguire ed appassionarsi alla storia con due personaggi così stonati.
Dopo 15 minuti volevo andarmene, meno male che non l'ho fatto ma solo per la parantesi del pianeta Mul e del popolo dei Pearls: pochi minuti di sogno ad occhi aperti, stupefacente.
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cristian
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sabato 7 ottobre 2017
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conquista gli occhi ma non il cuore
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Il regista de Il quinto elemento eLeon, Luc Besson, scrive e dirige Valerian e la città dei mille pianeti, tratto dal fumetto francese Valerian e Laureline scritto da Pierre Christin e illustrato da Jean-Claude Mézières. Un film dal ritmo folle quello di Besson che fa un utilizzo discreto di trame e sottotrame ma soprattutto fornisce agli occhi del pubblico un’opera visivamente colossale.
Nell’anno 2740 il Maggiore Valerian (Dane DeHaan) e il sergente Laureline (Cara Delevingne) vengono mandati in missione sul pianeta Kirian con lo scopo di recuperare l’ultimo trasmutatore Mül rimasto, appartenente ad un popolo la cui identità è coperta da segreto militare.
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Il regista de Il quinto elemento eLeon, Luc Besson, scrive e dirige Valerian e la città dei mille pianeti, tratto dal fumetto francese Valerian e Laureline scritto da Pierre Christin e illustrato da Jean-Claude Mézières. Un film dal ritmo folle quello di Besson che fa un utilizzo discreto di trame e sottotrame ma soprattutto fornisce agli occhi del pubblico un’opera visivamente colossale.
Nell’anno 2740 il Maggiore Valerian (Dane DeHaan) e il sergente Laureline (Cara Delevingne) vengono mandati in missione sul pianeta Kirian con lo scopo di recuperare l’ultimo trasmutatore Mül rimasto, appartenente ad un popolo la cui identità è coperta da segreto militare. Il mistero si infittisce quando i due agenti raggiungono Alpha, la città dei mille pianeti.
In un futuro davvero troppo lontano da immaginare, Besson ambienta la sua opera più frenetica e impegnativa. Il film si apre mostrando in rapide sequenze l’evoluzione tecnologica spaziale dai giorni nostri fino ad un futuro talmente remoto da sembrare assurdo in ogni suo aspetto. È proprio sull’assurdo e sulla possibilità pressoché illimitata di spaziare con la fantasia che il regista francese costruisce l’avventurosa storia degli agenti Valerian e Laureline. I due giovani personaggi agiscono all’interno dell’immensa Alpha, ‘la città dei mille pianeti’, luogo di incontro, ormai secolare, delle più svariate specie viventi dell’Universo. Alpha è una città fluttuante nello spazio, costruzione artificiale in cui ogni essere ha un proprio ruolo da svolgere e utilizza le proprie abilità al servizio del bene comune. Ma dietro un’apparente caotica armonia agisce sempre qualcosa di losco, disposto a tutto per mantenere invariati certi equilibri.
Ad un avanzamento tecnologico di portata immensa e ad un incontro tra culture senza precedenti non corrisponde un miglioramento interiore da parte dell’uomo, schiavo delle solite debolezze e barricato nel recinto dei propri errori. Corruzione e criminalità sono all’ordine del giorno per gli agenti spaziali, costretti ad avere a che fare con i problemi di un Universo divenuto addirittura troppo piccolo per tutte le specie che vi abitano e che intessono tra loro, ormai ininterrottamente, reti di rapporti di ogni genere.
La trama potrebbe giovarsi di una certa solidità se non fosse per le forsennate, e a volte davvero troppo lunghe, scene d’azione che rompono di frequente il pathos, catapultando lo spettatore direttamente faccia a faccia con le più disparate specie viventi e tecnologie. L’azione perpetua inevitabilmente riduce all’osso i dialoghi. A parlare sono le gesta e ciò che queste comunicano soprattutto agli occhi del pubblico. L’opera di Besson è eccessiva nel mostrare, lo fa senza porsi misura e limiti, prendendosi una libertà equivalente alla grandezza dell’universo in cui ambienta la sua storia.
Valerian è graficamente ammaliante ed è una delle più concrete prove di quanto la tecnologia attuale possa spingersi. Le ambientazioni, dai colori forti e variopinti, e parte della storia richiamano pietre miliari quali Avatar e Star Wars, senza però costituirne copia pedissequa ma solo ispirazione.
Col passare dei minuti la storia diventa via via più prevedibile facendo emergere il tema dell’espiazione delle colpe da parte dell’uomo, pronto sempre a sacrificare altre vite per un bene maggiore che in realtà è soltanto il proprio.
Il cast e i personaggi
Dane DeHann e Cara Delevingne / Maggiore Valerian e Sergente Laureline
Accomunati dallo stesso lavoro ma soprattutto da sentimenti reciproci inespressi, i due attori si destreggiano abbastanza abilmente nelle vesti affidategli, mostrando tra l’altro un buon affiatamento nonostante la loro caratterizzazione sia un po’ lasciata in secondo piano. Valerian e Laureline mancano di una personalità sfaccettata e ad affiorare sono soprattutto il coraggio, che si fa più vivo che mai quando si tratta soprattutto di salvare il proprio partner, e il lato umoristico, per la verità non così efficace. Nonostante una vita spesa a viaggiare nello spazio i due conservano una tenera umanità, fatta di desideri semplici, come stare distesi su una spiaggia, che non chiedono nulla di tutto il carico di superfluità che si è aggiunto nei secoli.
Opera senza dubbio elaborata e faticosa ma non memorabile, Valerian e la città dei mille pianeti intrattiene con i suoi giochi grafici e, a tratti, diverte ma manca di creare empatia con il pubblico, restando un po’ troppo sulle sue e mostrandosi incapace di esprimere qualcosa di più che non sia uno spettacolo pieno di acrobazie piacenti ma privo di coraggio.
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mrv
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mercoledì 4 ottobre 2017
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attore sbagliato
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La trama è carina e logica. Gli effetti speciali sono fatti bene, in un paio di sequenze sono eccessivi e non aggiungono nulla al film.
Il vero problema qui è l'attore pricipale! Dovrebbe essere un uomo almeno sulla quarantina, super esperto soldato, fortissimo, che ha avuto mille donne, vincitore di mille battaglie, ma l'attore scelto è un ragazzino.
La trama, le battute, gli altri attori, cozzano in maniere violenta con la faccia e l'età troppo giovane del protagonista; certe volte vi chiederete se stiano parlando veramente di lui!
Evidentemente l'attore era fortemente raccomandato e il regista si è dovuto piegare, ma così ha rovinato il film.
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La trama è carina e logica. Gli effetti speciali sono fatti bene, in un paio di sequenze sono eccessivi e non aggiungono nulla al film.
Il vero problema qui è l'attore pricipale! Dovrebbe essere un uomo almeno sulla quarantina, super esperto soldato, fortissimo, che ha avuto mille donne, vincitore di mille battaglie, ma l'attore scelto è un ragazzino.
La trama, le battute, gli altri attori, cozzano in maniere violenta con la faccia e l'età troppo giovane del protagonista; certe volte vi chiederete se stiano parlando veramente di lui!
Evidentemente l'attore era fortemente raccomandato e il regista si è dovuto piegare, ma così ha rovinato il film.
Se Luc Besson avesse usato un Jean Renò, gli avrebbero dato l'oscar, così invece è solo un filmetto che non ti coinvolge.
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(di cinelady)
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andreagiostra
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martedì 3 ottobre 2017
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fantastico besson!
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Effetti speciali fantastici!
La scena iniziale, è inutile nasconderlo, ci riporta per un attimo nel fantastico mondo di Avatar (2009) del geniale James Cameron.
L’incipit narrativo del film di Besson è bellissimo ed è accompagnato dall’ipnotico e stupendo “Space Oddity” di David Bowie, all’insegna della pace e della fratellanza dei popoli con una bella successione di immagini vere, la stretta di mano tra sovietici e americani del 17 luglio 1975 nella missione congiunta Apollo-Soyuz, e finzionali, che ci fanno tornare alla mente le moltissime strette di mano tra i disparati popoli spaziali della mitica serie Star Wars.
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Effetti speciali fantastici!
La scena iniziale, è inutile nasconderlo, ci riporta per un attimo nel fantastico mondo di Avatar (2009) del geniale James Cameron.
L’incipit narrativo del film di Besson è bellissimo ed è accompagnato dall’ipnotico e stupendo “Space Oddity” di David Bowie, all’insegna della pace e della fratellanza dei popoli con una bella successione di immagini vere, la stretta di mano tra sovietici e americani del 17 luglio 1975 nella missione congiunta Apollo-Soyuz, e finzionali, che ci fanno tornare alla mente le moltissime strette di mano tra i disparati popoli spaziali della mitica serie Star Wars.
Da quel momento in poi la sequenza di immagini, con poderosi effetti speciali, si ispira magnificamente all’affascinate teoria dell’universo frattale.
Bastano solo questi pochi elementi, concentrati nei cinque minuti iniziali, per ripagare abbondantemente il costo del biglietto così come quando i napoletani andavano al San Paolo per vedere più che la partita Maradona in campo.
La sceneggiatura di Luc Besson, Pierre Christin e Jean-Claude Méziéres, è tratta da uno dei monumenti della serie fumetto francobollo dal titolo “Valerian and Laureline”, ideata e curata da Christin e Méziéres trascinati oggi da Luc Besson in questa avventura cinematografica. Fu una serie di comic frizzante, brillante, fantasiosa, divertente, che ha ispirato tantissimi film, ultimo in ordine di tempo quello appunto di Besson. Va ricordato al nostro lettore che la serie fumettistica su carta “Valerian and Laureline” vide pubblicato l’ultimo episodio dal titolo “L’OuvreTemps” il 16 gennaio 2010, dopo 43 lunghi anni di successi.
Non credo serva scrivere altro per costringere il lettore di queste righe, appassionato di genere Action-Adventure-Fantasy, per costringerlo a precipitarsi a vedere Valérian nel più vicino cinema!
Per onor di cronaca due righe sulla trama:
Siamo nell’anno del Signore 2740 e il potente Ministro della Difesa (Herbie Hancock) invia in missione segreta, nel caotico e intradimensionale Big Market del pianeta Kirian, l’agente governativo Maggiore Valerian (Dane DeHaan) e il sergente Laureline (Cara Delevingne), per recuperare l’ultimo convertitore Mül rimasto nell’universo. Quando Valerian e Laurelin raggiungono Alpha, la Città dei Mille Pianeti, il mistero della missione diviene intrigato e incomprensibile, e fa esplodere l’interessante narrazione filmica.
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mrv
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lunedì 2 ottobre 2017
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protagonista sbagliato
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I film sarebbero bello, ma il protagonista maschile è completamente sbagliato. In teoria è un maggiore di 40 anni! Ma la faccia è di un ragazzino! La cosa assurda è che ha tutte battute e scene da uomo vissuto, tutti gli altri sono dell'età giusta, ma lui è poco più di un bimbo. Questo rovina il film, lo spettatore é confuso, non riesce ad entrare in empatia col protagonista e il film perde tantissimo di appeal. Peccato perché é veramente un buon prodotto con una trama sensata e superiore a tutti gli altri film di fantascienza. Solo per darvi un'idea e mille volte meglio di star wars.
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kimkiduk
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venerdì 29 settembre 2017
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tutto nuovo ma tutto rivisto
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Direi un film godibile e sicuramente da vedere ma che, forse per la mia impreparazione alla fantascienza, mi sembra uguale a tanti altri. Ci ho rivisto molto Star Wars, il Quinto Elemento, qualche cosa anche di Lucy. Non so perchè ma della fantascienza ammiro molto le idee, i personaggi, i mostri, gli alieni, cose per me difficili anche da immaginare, ma le storie ...... insomma. A parte Blad Runner (ho paura a vedere quello nuovo) e forse per la mia età amavo Spazio 1999. Insomma di Besson ricordo più volentieri Nikita o Leon decisamente più che Lucy o Valerian. Inoltre ho trovato non eccezionale la scelta dei due protagonisti, decisamente niente di meraviglioso ed il finale si poteva fare molto di più della conclusione della storiellina d'amore.
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Direi un film godibile e sicuramente da vedere ma che, forse per la mia impreparazione alla fantascienza, mi sembra uguale a tanti altri. Ci ho rivisto molto Star Wars, il Quinto Elemento, qualche cosa anche di Lucy. Non so perchè ma della fantascienza ammiro molto le idee, i personaggi, i mostri, gli alieni, cose per me difficili anche da immaginare, ma le storie ...... insomma. A parte Blad Runner (ho paura a vedere quello nuovo) e forse per la mia età amavo Spazio 1999. Insomma di Besson ricordo più volentieri Nikita o Leon decisamente più che Lucy o Valerian. Inoltre ho trovato non eccezionale la scelta dei due protagonisti, decisamente niente di meraviglioso ed il finale si poteva fare molto di più della conclusione della storiellina d'amore.
Ci sono però due perle, tutte e due insieme nei dieci minuti che ho apprezzato di più: l'apparizione di Rihanna in un personaggio assolutamente fantastico e il suo "padrone" Ethan Hawke, letteralmente travolgente per soli 5 minuti e dieci battute. Solo loro valgono il voto al film.
Sono contento di averlo visto, come tutti i film di Besson in fin dei conti, ma non sono mai uscito gridando al miracolo.
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carloalberto
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giovedì 28 settembre 2017
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romantico adolescenziale fantasy
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Valerian e la Città dei mille pianeti inizia bene e finisce male, nel mezzo annoia un po’. Effetti speciali con immagini da video gioco farciscono una melensa storia d’amore tra due giovani piloti, agenti di un fantomatico governo interplanetario. Un deludente Besson confeziona un film di fantascienza che assomiglia di più ad un film di animazione del genere fantasy. Adatto per un pubblico di adolescenti, dovrebbe essere vietato ai maggiori di diciotto anni.
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