ilpiazza
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venerdì 3 novembre 2023
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tutta colpa del casting
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Esperienza grafica divertentissima, sembra di vivere in un flipper, ritmo forsennato, e la storia non è troppo stupida... Peccato! ... Sarebbe stato un gioiellino di film fantasy, non fosse per la scelta sciagurata di 2 attori protagonisti assolutamente privi di simpatia e carisma.
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giulio andreetta
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giovedì 8 aprile 2021
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film gradevole
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Tutto sommato non c'è male per questo lavoro di Luc Besson, regista in grado di farsi apprezzare per uno stile nitido e gradevole. Più che discreti gli effetti speciali, e ottima direi la realizzazione sotto il profilo scenografico e fotografico. Forse il punto debole di tutta la pellicola consiste proprio nella narrazione, che rimane piuttosto sospesa e priva di slancio nella sua parte centrale. Gli attori paiono muoversi su una linea epressiva convincente, ma direi non d'eccellenza, soprattutto per quel che riguarda i due protagonisti. Si tratta in ogni caso di un prodotto cinematografico professionale, in grado di attrarre un vasto ed eterogeneo pubblico, e tuttavia, oltre all'ottima invenzione scenografica e immaginifica (da notare soprattutto l'originale scelta dei colori) il film sembra non molto definito rispetto alla componente dialoghi/narrazione.
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Tutto sommato non c'è male per questo lavoro di Luc Besson, regista in grado di farsi apprezzare per uno stile nitido e gradevole. Più che discreti gli effetti speciali, e ottima direi la realizzazione sotto il profilo scenografico e fotografico. Forse il punto debole di tutta la pellicola consiste proprio nella narrazione, che rimane piuttosto sospesa e priva di slancio nella sua parte centrale. Gli attori paiono muoversi su una linea epressiva convincente, ma direi non d'eccellenza, soprattutto per quel che riguarda i due protagonisti. Si tratta in ogni caso di un prodotto cinematografico professionale, in grado di attrarre un vasto ed eterogeneo pubblico, e tuttavia, oltre all'ottima invenzione scenografica e immaginifica (da notare soprattutto l'originale scelta dei colori) il film sembra non molto definito rispetto alla componente dialoghi/narrazione. Forse, sotto questo profilo. si poteva coniugare meglio la componente visiva con quella narrativa.
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gennaro
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mercoledì 20 maggio 2020
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il nuovo avatar
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Appena ho visto il trailer, mi sono detto: "No, un altro Avatar". Io quest'ultimo film non ho un buon rapporto, anzi lo considero uno dei più sopravvalutati. Ormai pensavo che il genere non l'avrei più recuperato, invece mi sono sbagliato. Secondo me, Luc Besson, realizzando film eccezionali tipo Arthur e la guerra dei due mondi, ha fatto centro.
Valerian (Dane DeHaan, Andrew Detmer che ne ho già parlato e il nuovo Harry Osborn) è un maggiore in cui li vengono affidate missioni difficili. Insieme al sergente Laureline (Cara Delevingne) devono recuperare un trasmutatore, una specie di creatura dove può ricreare oggetti dall'energia immensa, e ridarla al loro tipo di governo.
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Appena ho visto il trailer, mi sono detto: "No, un altro Avatar". Io quest'ultimo film non ho un buon rapporto, anzi lo considero uno dei più sopravvalutati. Ormai pensavo che il genere non l'avrei più recuperato, invece mi sono sbagliato. Secondo me, Luc Besson, realizzando film eccezionali tipo Arthur e la guerra dei due mondi, ha fatto centro.
Valerian (Dane DeHaan, Andrew Detmer che ne ho già parlato e il nuovo Harry Osborn) è un maggiore in cui li vengono affidate missioni difficili. Insieme al sergente Laureline (Cara Delevingne) devono recuperare un trasmutatore, una specie di creatura dove può ricreare oggetti dall'energia immensa, e ridarla al loro tipo di governo.
Da qui scoprono tanti segreti.
Devo ammettere che la trama mi piace un casino perché adoro il mistero e le verità tipo storie da mostrare. Inoltre punta su un tipo d'azione ovvero gli inseguimenti su più piani. Piuttosto che quelli classici, il film cerca di cambiare direzione agendo sull'ambientazione che ha intorno. Infatti l'idea di mercato virtuale dà l'impressione di essere quello di domani. Anche le tecnologie danno quell'idea, ma la cosa più importante sono stati, per me, gli intrecci. Seguire Laureline o Valerian con i loro obbiettivi mi gasava specialmente quando Valerian deve salvare Laureline in una particolare scena.
Rihanna, già comparsa, in Bates Motel, interpreta una creatura simile a un camaleonte. L'ho trovata un'idea originale e abbastanza particolare, peccato che dura poco. Se diventava una protagonista a tutti effetti, il film sarebbe potuto diventare il signor film.
Invece come antagonista abbiamo Clive Owen, non riesco a staccarmi dal personaggio di Intruders, che riveste un ruolo importante, ma minore. Forse è per questo che il film mi piace tanto perché l'antagonista compare poco. Grazie a questo, il film è molto più esplorabile e reso più leggero. Infatti molte volte non sopporto che alcuni antagonisti rovivano le emozioni dei viaggi o delle strutture in generale.
Qua tenta di aggiungere il new weird, sottogenere fantasy, e secondo me, ci riesce solo in piccola parte. Vedere Alfa non è stato solo bello, ma anche intrigante visto che molte zone sembrano da film Horror o Thriller e la regia gioca un ruolo fondamentale.
Per quanto riguarda le emozioni, rispetto ad Avatar, le ho sentite. Per questo considero il film il nuovo Avatar almeno per tre motivi: il primo è la durata che nonostante la lunghezza, scorre veloce senza incagliarsi senza spiegazione. Il secondo riguarda il finale, incasinato, ma almeno non risulta impossibile. Il terzo motivo è non essere casuale e avere una logica per tutto il tempo.
Infine, appena l'avevo visto e dopo averlo visto una seconda volta, lo vorrei vederlo di nuovo e di nuovo.
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francesco2
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mercoledì 15 aprile 2020
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impressioni
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Ho visto solo la seconda parte. quindi non metto stelline.
Film visivamente afafscinante, che attinge apparentemente ad Avatar, persino sul piano grafico. Rientri questo o meno nelle intenzioni di Besson, inspiratosi ad una graphic novel - ed allora , forse, le affinita col film di Cameron lasciano il tempo che trovano.
Sul piano contenutistico, tuttavia, il film aggiunge poco.
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Ho visto solo la seconda parte. quindi non metto stelline.
Film visivamente afafscinante, che attinge apparentemente ad Avatar, persino sul piano grafico. Rientri questo o meno nelle intenzioni di Besson, inspiratosi ad una graphic novel - ed allora , forse, le affinita col film di Cameron lasciano il tempo che trovano.
Sul piano contenutistico, tuttavia, il film aggiunge poco. Dispensa, ogni tanto, delle pillole di saggezza, detto senza nessuna ironia velenosa, o quantomeno ci prova. Paradossalmente, diventa meno significativo proprio quando, raccontando la storia che non descrivo, cerca di assumere un significato.
In fondo, il paradosso potrebbe essere apparente. Si tratta di uno spettacolone, interpretato neanche benissimo. che quando vuole fare morale risulta debole. Rihanna, una non attrice, forse recita meglio degli altri. Ma mai stupirsi troppo dei paradossi.
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laurence316
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sabato 27 gennaio 2018
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valerian e la città delle occasioni mancate
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Realizzato da Besson con l’intento di omaggiare uno dei miti della sua infanzia (la celeberrima [in patria] serie a fumetti di Valerian e Laureline, continuata ininterrottamente per la bellezza di 43 anni, e anticipatrice di grandi produzioni americane come Star Wars), questo colossale blockbuster del tutto indipendente rappresenta una colossale, quanto clamorosa occasione mancata.
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Realizzato da Besson con l’intento di omaggiare uno dei miti della sua infanzia (la celeberrima [in patria] serie a fumetti di Valerian e Laureline, continuata ininterrottamente per la bellezza di 43 anni, e anticipatrice di grandi produzioni americane come Star Wars), questo colossale blockbuster del tutto indipendente rappresenta una colossale, quanto clamorosa occasione mancata.
Aveva le potenzialità per rivelarsi una vera e propria nuova pietra miliare della fantascienza cinematografica, un nuovo evento epocale con un’influenza, ai posteri, pari se non superiore a quella esercitata dalla già citata creatura di George Lucas, e invece si accontenta di essere un semplice e innocuo filmetto di intrattenimento senza alcuna pretesa, anche godibile ma mai realmente memorabile (al di là del comparto visivo) od emozionante (diverse scene mancano del necessario pathos e coinvolgimento).
Ed è un vero peccato perché, come detto, le potenzialità c’erano tutte. Le idee c’erano tutte, si trattava solo di andarle a ripescare nel mare magnum delle innumerevoli trovate presenti nella serie a fumetti originale. Difatti, traccia di quelle spesso ottime idee e intuizioni si ritrovano in ogni dove lungo il film, ma non vengono mai sviluppate. In particolare, se ne trovano tracce nelle meravigliose scenografie (vedi la città stessa che dà il titolo al film) e negli spesso straordinari, fantasiosi, e coloratissimi effetti speciali (vedi il caso della sequenza migliore del film, quella del “Gran Mercato”).
Ma il film, purtroppo, nel complesso risulta fiacco, stiracchiato, tra tutte le storie possibili va a ripescarsi quella più banale (sì – e non è uno spoiler – il cattivo è esattamente chi si potrebbe pensare), non riesce a trovare in DeHaan e Delevingne degli interpreti carismatici (a voler essere generosi), accumula una serie di situazioni a ritmo frenetico senza sviluppare alcunché (portando al caso limite di un personaggio come Bubble che si rivela poco più che uno scontatissimo deus ex machina) e si adagia, o meglio accascia, su un finale deboluccio che pretenderebbe pure di lasciare le porte aperte, o meglio spalancate, ad un sequel.
Tutto questo gettando al vento le intuizioni migliori, e sprecando indegnamente un vasto campionario di locations e soprattutto personaggi (assolutamente geniali i tre “informatori”, la medusa “allucinatoria” e il piccolo “convertitore di Mül”) che avrebbero meritato di più.
Con due attori protagonisti più espressivi (al di là della Delevingne sulla quale è inutile continuare ad infierire, anche DeHaan lascia molto a desiderare), una sceneggiatura più accorta meno incline a scivolare in dialoghi da teen movie di quart’ultima categoria, una trama più compatta e stringata e sopratutto maggior coraggio, questo Valerian e la città dei mille pianeti avrebbe potuto rivelarsi uno dei migliori film di fantascienza del decennio.
Così com’è stato realizzato, invece, è solo un film mediocre che non ha nulla a che vedere né col fumetto (dove, tra l’altro, i due sono agenti “spaziotemporali” [cosa che, se sfruttata a dovere, avrebbe reso il film probabilmente più avvincente e meno scontato]) né tanto meno con la fantascienza migliore, e nemmeno con il cinema d’azione migliore (curiosamente, essendo Besson il regista di due tra i migliori film del genere, ovvero Nikita e Léon).
Rimarrà il più costoso film non americano e indipendente mai realizzato, e quello dalle più affascinanti fantasmagorie visive. Finché non verrà superato anche in queste ultime due categorie. Costato la bellezza di 180 milioni di dollari, il film fallisce clamorosamente al box-office, e non incontra nemmeno il favore della critica. Improbabile, di conseguenza, la produzione di un seguito.
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domenica 14 gennaio 2018
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bello ma.....
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Ho appena concluso di vederlo, bello ma..... Diciamo bello ma mi è rimasta qualche perplessità su questo film, trovo valida l idea generale che sta alla basa di tutto, ma doveva essere sviluppata meglio. Il potenziale e veramente molto grande e forse poteva essere sfruttato di più in due film, sistemando un po' la trama, per poter far conoscere in maniera più approfondita la base, le varie specie aliene e la convivenza fra loro.... Con magari qualche accenno a che fine avesse la terra. La storia d amore fra personaggi ci sta, ma a mio gusto personale avrei preferito fosse un po' meno marcata dando così più importanza a tutto il resto, altrimenti la love story doveva essere la cosa principale e tutto il resto diventava di contorno dando vita a un film completamente diverso.
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Ho appena concluso di vederlo, bello ma..... Diciamo bello ma mi è rimasta qualche perplessità su questo film, trovo valida l idea generale che sta alla basa di tutto, ma doveva essere sviluppata meglio. Il potenziale e veramente molto grande e forse poteva essere sfruttato di più in due film, sistemando un po' la trama, per poter far conoscere in maniera più approfondita la base, le varie specie aliene e la convivenza fra loro.... Con magari qualche accenno a che fine avesse la terra. La storia d amore fra personaggi ci sta, ma a mio gusto personale avrei preferito fosse un po' meno marcata dando così più importanza a tutto il resto, altrimenti la love story doveva essere la cosa principale e tutto il resto diventava di contorno dando vita a un film completamente diverso. In conclusione se dovessi dare un voto darei un 6/7 da vedere ma senza troppe aspettative ne effetti wow..... Al di fuori forse per il mondo iniziale che a me a fatto voglia di andare al mare:) :)
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liuk!
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mercoledì 3 gennaio 2018
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3 stelle
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Il nuovo lavoro di Besson, destinato ad un pubblico giovane, presenta lati positivi e negativi. I pro sono dovuti al buon ritmo, alla storia interessante e visionaria ed alla creazione di un mondo futuristico sicuramente affascinante. I minus invece si riscontrano nella poca originalità di molti personaggi (copiati spudoratamente da Avatar o Star Wars), da un tono grottesco spesso non funzionale alla storia, da effetti speciali non di primo livello e ad un eccessivo uso di colori forti che spesso hanno l'effetto di un pugno in un occhio.
Il bilancio è abbastanza positivo ma siamo lontani dal capolavoro. Si può guardare.
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ciolo
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mercoledì 29 novembre 2017
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tanto rumore... per nulla!
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Una scenografia (non scenenggiatura) fantastica... una storia abbastanza piatta e degli attori terribili... Il film europeo più cosotoso di tutti i tempi si riduce a delle immagini carine e delle sequenze inutili atte solo a stupire lo spettatore con fuochi d'artificio
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cinelady
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mercoledì 15 novembre 2017
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nuove (ma poco originali) avventure spaziali
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Il film a mio parere aveva dei potenziali elementi per diventare un nuovo classico del filone della space opera, come una storia solida e ben strutturata e due protagonisti simpatici e affiatati. Infatti, nonostante la Delevingne non faccia proprio faville come attrice, l’alchimia con Dane DeHaan è notevole. Ma purtroppo a ciò che funziona si contrappongono fin troppo difetti. Uno su tutti è l’utilizzo massiccio di effetti speciali, il cui scopo è solamente di mettere in mostra tutte le tecniche a disposizione, attraverso invenzioni visive che si susseguono senza sosta saturando la visione dello spettatore e privandolo di qualsiasi impatto emotivo.
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Il film a mio parere aveva dei potenziali elementi per diventare un nuovo classico del filone della space opera, come una storia solida e ben strutturata e due protagonisti simpatici e affiatati. Infatti, nonostante la Delevingne non faccia proprio faville come attrice, l’alchimia con Dane DeHaan è notevole. Ma purtroppo a ciò che funziona si contrappongono fin troppo difetti. Uno su tutti è l’utilizzo massiccio di effetti speciali, il cui scopo è solamente di mettere in mostra tutte le tecniche a disposizione, attraverso invenzioni visive che si susseguono senza sosta saturando la visione dello spettatore e privandolo di qualsiasi impatto emotivo. In particolare poi c’è tutta una sequenza, quella in cui Laureline viene rapita, che è totalmente inutile al proseguimento della storia principale. Inoltre si sente la mancanza di personaggi secondari forti, alieni o umani che siano, che si contrappongano alla nascente relazione tra i due protagonisti, a cui è data più importanza della missione stessa, di cui lo spettatore finisce per dimenticarsi. Ma purtroppo anche la storia d’amore non convince del tutto, perdendosi tra svolte che più prevedibili non si può (prima lei salva lui, poi lui salva lei) e battute artificiose e stereotipate. C’è qualcuno che si è lamentato dell’età dei protagonisti; a me non è spiaciuto la scelta di due attori piuttosto giovani, però è ovvio che è stata fatta per accaparrarsi un pubblico il più ampio possibile.
Certamente per arrivare al livello di “Guardiani della galassia”, sicuramente il film più innovativo nel suo genere, ci voleva ben altro, e sotto questo punto di vista “Valerian” assomiglia di più a “Jupiter”, anche questo tra l’altro film di due registi europei, per l’alta ambizione ma il modesto risultato, e per la presenza di due protagonisti piuttosto che di un gruppo (e sicuramente quelli di Besson funzionano meglio di quelli dei Wachowski).
Per concludere, fa piangere il cuore sapere che questo è il film europeo con il maggior budget. Forse Besson e i fratelli Wachowski, che hanno prodotto un altro film europeo ad altissimo budget, ovvero “Cloud Atlas”, non hanno capito che per battere l’industria americana, che sicuramente ha più risorse, non serve emularli, ma percorrere strade diverse.
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stramonio70
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venerdì 3 novembre 2017
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tra star wars e avatar...
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Stavolta Luc Besson ha voluto fare davvero le cose in grande. Questo film è costato quasi 200 milioni di euro, cifra che ovviamente era difficile da recuperare in termini di incassi. In America infatti il film è stato un flop e anche qui in Italia non è che sia andato benissimo. Con quello che è costato si potevano produrre più di una decina di film a medio budget sicuramente più validi di questo. Il film infatti è un tripudio di inutili effetti speciali ed ha una sceneggiatura che definirla puerile è anche un complimento. La storia poteva tranquillamente essere raccontata in un'ora e mezza e non in due ore e un quarto, cosa che avrebbe fatto risparmiare parecchio anche in termini economici.
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Stavolta Luc Besson ha voluto fare davvero le cose in grande. Questo film è costato quasi 200 milioni di euro, cifra che ovviamente era difficile da recuperare in termini di incassi. In America infatti il film è stato un flop e anche qui in Italia non è che sia andato benissimo. Con quello che è costato si potevano produrre più di una decina di film a medio budget sicuramente più validi di questo. Il film infatti è un tripudio di inutili effetti speciali ed ha una sceneggiatura che definirla puerile è anche un complimento. La storia poteva tranquillamente essere raccontata in un'ora e mezza e non in due ore e un quarto, cosa che avrebbe fatto risparmiare parecchio anche in termini economici. La scelta dell'attore protagonista l'ho trovata sbagliata: ci voleva un attore sulla quarantina per quella parte non un ragazzino poco più che ventenne. Se la cava bene invece Cara Delevingne grazie al fatto che il suo personaggio è quello più approfondito di tutti. Ottima anche la scena in cui è protagonista Rihanna. Per il resto i difetti sono tanti. Manca per esempio un po' di tensione drammatica, le scene d'azione sembrano zuffe più che lotte, la CGI è troppo invadente e regna su tutto un senso di confusione generale. Inoltre sembra un film indirizzato ad un target di ragazzini di dodici anni non ad un pubblico adulto. A Besson era andata bene con "Il quinto elemento" ma secondo me questo film è un notevole passo indietro.
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