Lo chiamavano Jeeg Robot |
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Un film di Gabriele Mainetti.
Con Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi.
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Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 112 min.
- Italia 2015.
- Lucky Red
uscita giovedì 25 febbraio 2016.
MYMONETRO
Lo chiamavano Jeeg Robot ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Suburra 2: la soluzione
di enrico danelliFeedback: 6453 | altri commenti e recensioni di enrico danelli |
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lunedì 4 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con il film di Sollima (Suburra) si potrebbe dire che questo film non ha nulla in comune se non l'ambientazione a Roma e una serie di scene di estrema violenza. Rispetto a Suburra invece questo "Lo chiamavano Jeeg robot" costituisce la naturale evoluzione: di fronte ad un mondo senza speranza (la Roma di Sollima, dove l'unica speranza è la vendetta), la Roma di Mainetti riesce a produrre il suo eroe, quello di cui tutti hanno bisogno. Mettere in relazione la fantasiosa trama di questo film con le reali vicende politiche e sociali della capitale d'Italia sembra fin troppo semplice: a Roma tutti oggi aspettano un supereroe che sistemi la città e la enorme confusione politica di questi primi mesi del 2016 si risolverà solo se all'orizzonte si presenterà un super sindaco. Quindi non siamo affatto in presenza di un film di intrattenimento, ma di un vero e proprio film sociale tramite allegorie neppure troppo difficili da individuare (il supereroe dovrà essre un romano d.o.c., battezzato nel Tevere e rigenerato dalle sue acque sacre). A questo significato segue un buon armamentario di ottime intenzioni dello sceneggiatore: l'evoluzione sofferta del protagonista che da cattivo lupo solitario si mette poi al servizio dell'umanità e soprattutto la figura redentrice della donna-compagna che da parecchio mancava nella nostra filmografia. L'appunto più grande che si può fare a questo film è, stante la violenza estrema che trasuda in moltissime scene, la mancanza del divieto ai minori (almeno di anni 14) visto che il titolo accattivante potrebbe richiamare anche i bambini: qui però non si deve tirare in ballo il regista o la produzione (?), ma altri che non fanno il loro mestiere o che chiudono entrambi gli occhi.
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