La felicità è un sistema complesso |
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Un film di Gianni Zanasi.
Con Valerio Mastandrea, Hadas Yaron, Giuseppe Battiston, Filippo De Carli.
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Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 117 min.
- Italia 2015.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 26 novembre 2015.
MYMONETRO
La felicità è un sistema complesso
valutazione media:
3,08
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sono Mastandrea, risolvo problemi
di Emiliano Morreale L'Espresso
Fin dall'inizio di questo film, che mostra sinuosi movimenti di macchina, tempi sospesi e musica costante in sottofondo, lo spettatore intuisce che non si tratta né di una commedia normale, né di cinema d'autore all'europea. Piuttosto, siamo dalle parti di certa commedia indie americana, con lo sguardo del regista che aderisce allo spaesamento del personaggio.
In "La felicità è un sistema complesso" di Gianni Zanasi, Enrico (Valerio Mastandrea) è un liquidatore di società, uno che coglie le aziende dalle mani di proprietari incapaci che le porterebbero al fallimento, e le avvia a ristrutturazioni anche dolorose. Un giorno, due eventi inaspettati gli cambiano la vita: l'arrivo improvviso in casa di una ragazza israeliana, mollata da suo fratello, e l'incontro con due adolescenti eredi di un'azienda, intenzionati a mantenere saldi i principi etici che governavano l'operato dei genitori.
Per carità, si capisce subito dove si andrà a parare, alcuni personaggi sono scontati, alcune zeppe ben visibili (il padre di Enrico era a sua volta un imprenditore scappato in Canada, e poi ci sono il tuffo in piscina, l'epilogo in montagna eccetera). Nel complesso, era più fresca e contagiosa l'altra commedia sulla crisi,"Non pensarci". sempre con Mastandrea, di cui questo è una specie di seguito ideale. Ma "La felicità..." conserva la simpatia e la freschezza che sono sempre state le migliori doti del regista, fin dai tempi di "Nella mischia", oltre vent'anni fa. Piuttosto inconsueta anche la simpatia per i giovani, priva di paternalismo (anche se i due ragazzini sono piuttosto sfocati). La musica forse sovrabbondante, oltre ai brani composti da Niccolò Contessa alias I Cani, usa però certi classici del rock, dai Rolling Stones ai Turtles, come allusione a uno spirito di libertà inafferrabile.
Il film, poi, è ovviamente Valerio Mastandrea: uno dei migliori attori italiani, e non da adesso. Fin dalla prima apparizione, muto in discoteca, tiene la scena e porta il film per mano. Ha il dono dei tempi comici e della sfumatura malinconica, non esagera col sottotono, e qui trova una spalla deliziosa in Hadas Yaron, Coppa Volpi a Venezia tre anni fa per "La sposa promessa".
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