enzo70
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lunedì 28 novembre 2016
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un lungo ed intenso viaggio
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John Curran presenta un lungo viaggio attraverso l’immensità del deserto australiano; la protagonista è Robyn Davidson, una giovane ragazza australiana che ha deciso di attraversare il deserto a piedi; gli unici compagni di viaggio saranno tre cammelli ed il cane Diggity. E’ una storia vera, la spedizione ci fu, e fu finanziata dal National Geographic che ottenne in cambio l’esclusiva delle riprese fotografiche.
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John Curran presenta un lungo viaggio attraverso l’immensità del deserto australiano; la protagonista è Robyn Davidson, una giovane ragazza australiana che ha deciso di attraversare il deserto a piedi; gli unici compagni di viaggio saranno tre cammelli ed il cane Diggity. E’ una storia vera, la spedizione ci fu, e fu finanziata dal National Geographic che ottenne in cambio l’esclusiva delle riprese fotografiche. La durezza del viaggio, quasi una profonda ricerca interiore, è il cuore del film; la solitudine, intercalata da pochi, intensi, incontri, del viaggiatore viene perfettamente interpretata da Mia Wasikoswa; è, chiaramente, un film di maniera, da appassionati del genere.
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harvest60
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lunedì 2 maggio 2016
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un film sul viaggio della vita
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Il desiderio del viaggio, della scoperta, della solitudine, del silenzio, della natura, della sfida. Un viaggio unico e irripetibile. Necessario per se stessi. Perche' farlo? ...Perche' no? Questa e' la risposta che fornisce la protagonista a chi gli chiede la motivazione che la spinge a realizzare un'impresa folle e molto rischiosa. Perche' vedere questo film? Merita secondo me vederlo e trovare personalmente la motivazione a condividere il desiderio del viaggio, interiore e fisico. Bella storia edificante, buon regia, bravi attori, paesaggi stupendi, buona musica....perche' no?
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liuk!
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venerdì 15 gennaio 2016
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australia
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Storia vera di un'esploratrice alle prime armi che nel 1977 si avventura in un viaggio all'interno del deserto australiano in compagnia di alcuni dromedari ed un cane. Nel viaggio incontrerà saggi aborigeni, un fotografo del National Geographic, i suoi parenti ed animali selvatici. Interessante? No non molto. Effettivamente per tutta la pellicola non accade nulla di particolarmente rilevante o comunque tale da sentire il bisogno di girare un film.
Niente da eccepire quindi sulle location, fotografia, recitazione (buona) o altro, purtroppo però è la noia a far da padrona e lo spettatore arriva quasi sollevato ad un piatto finale. Complessivamente si può comunque vedere.
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Storia vera di un'esploratrice alle prime armi che nel 1977 si avventura in un viaggio all'interno del deserto australiano in compagnia di alcuni dromedari ed un cane. Nel viaggio incontrerà saggi aborigeni, un fotografo del National Geographic, i suoi parenti ed animali selvatici. Interessante? No non molto. Effettivamente per tutta la pellicola non accade nulla di particolarmente rilevante o comunque tale da sentire il bisogno di girare un film.
Niente da eccepire quindi sulle location, fotografia, recitazione (buona) o altro, purtroppo però è la noia a far da padrona e lo spettatore arriva quasi sollevato ad un piatto finale. Complessivamente si può comunque vedere.
Una nota: la signora dei cammelli attraversa il deserto con dromedari..
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fabio1957
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lunedì 18 maggio 2015
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paesaggi incantevoli
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La vera storia di Roby Davisson, che nel 1977 attraversò l'Australia a piedi per 2.700 km,in compagnia di un cane e quattro cammelli.Film solido,asciutto, essenziale a tratti anche lento,trova nell'interpretazione della protagonista il suo punto di forza,estremamente espressiva nel dare vita ad un personaggio fuori dagli schemi,misantropo, solitario ma che soffre la solitudine, supplendola con la compagnia di animali con cui stabilisce un rapporto speciale.L'habitat è incantevole e fa venire voglia di visitare l'Australia, peccato per il fuso orario veramente allucinante.
Da vedere
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transatlanticism
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mercoledì 6 maggio 2015
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i poetici cammelli
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Storia vera della fantastica e particolare esperienza on the road della scrittrice Robyn Davidson. Nel 1977, la allora ragazza, Robyn, decise di attraversare il deserto australiano partendo da Alice Springs fino a raggiungere l'Oceano Indiano, in solitaria, a piedi e con la sola compagnia del proprio cane e dei suoi 4 cammelli. Per poter finanziare questa impresa, Robyn scrisse una lettera al National Geographic descrivendo il suo progetto. In tutta risposta la rivista le propose una collaborazione che avrà come risultato un famosissimo servizio fotografico del viaggio con allegato un articolo della stessa Robyn, che darà il via alla sua carriera di scrittrice.
Il film è ben narrato e soprattutto ben recitato dalla bravissima Mia Wasikowska, che continua a dar prova della sua bravura in quello che si può considerare un monologo cinematografico.
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Storia vera della fantastica e particolare esperienza on the road della scrittrice Robyn Davidson. Nel 1977, la allora ragazza, Robyn, decise di attraversare il deserto australiano partendo da Alice Springs fino a raggiungere l'Oceano Indiano, in solitaria, a piedi e con la sola compagnia del proprio cane e dei suoi 4 cammelli. Per poter finanziare questa impresa, Robyn scrisse una lettera al National Geographic descrivendo il suo progetto. In tutta risposta la rivista le propose una collaborazione che avrà come risultato un famosissimo servizio fotografico del viaggio con allegato un articolo della stessa Robyn, che darà il via alla sua carriera di scrittrice.
Il film è ben narrato e soprattutto ben recitato dalla bravissima Mia Wasikowska, che continua a dar prova della sua bravura in quello che si può considerare un monologo cinematografico. Senza di lei il film sarebbe facilmente paragonabile ad un documentario sull' Australia, bello visivamente ma privo di emozioni. La fotografia è infatti (secondo me volutamente) molto asettica, forse a voler ricreare il clima del vero servizio fotografico. Invece grazie all'attrice, noi soffriamo con lei, gioiamo con lei e addirittura ci sembra di sudare con lei, in quelle torride giornate nel deserto.
E' inoltre, un film per gli amanti degli animali. Il rapporto descritto tra la protagonista e suoi amici a quattro zampe è il fulcro della storia. Robyn è dolce e al tempo stesso autoritaria con i suoi cammelli ed il cane, ben sapendo che loro dipendono da lei per la sopravvivenza ma che anche lei stessa dipende da loro (i cammelli trasportano tutti i suoi viveri e il cane è la sua unica vera amica e compagna di viaggio). Ogni persona dotata di amico peloso potrà rivedersi negli atteggiamenti della protagonista: nel dividere il cibo e l'acqua, nel prendersi cura di loro, nel pensare alle loro esigenze, nell'angoscia al pensiero di averli persi, nella gioia di ritrovarli, nel dolore inconsolabile alla perdita improvvisa del proprio cane.
Molto interessanti anche le notizie e le curiosità sulla vita degli aborigeni australiani; sui loro usi e costumi, parte integrante e integrata della propria terra.
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rampante
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giovedì 15 gennaio 2015
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una storia
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John Curran racconta una storia vera, la storia di una giovane donna, la venticinquenne Robyn Davidson, che nel 1977 animata da voglia di solitudine e sfida prende la decisione più pazza della sua vita: fare la traversata del deserto australiano a piedi partendo dalla cittadina dove vive nel centro dell'Australia.
Un viaggio ai confini del mondo, nove mesi e 2700 km sola, a spasso per il deserto alla ricerca di se stessa in compagnia di quattro cammelli e un cane.
Non sappiamo perchè alcuni hanno bisogno di esperienze estreme per vivere, per cercare di dare un senso alla vita, per trovare la felicità.
Noi possiamo solo chiederci: "Ma cosa stanno cercando?"
Una cosa è certa: chi non vive l'avventura, non lo saprà mai.
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John Curran racconta una storia vera, la storia di una giovane donna, la venticinquenne Robyn Davidson, che nel 1977 animata da voglia di solitudine e sfida prende la decisione più pazza della sua vita: fare la traversata del deserto australiano a piedi partendo dalla cittadina dove vive nel centro dell'Australia.
Un viaggio ai confini del mondo, nove mesi e 2700 km sola, a spasso per il deserto alla ricerca di se stessa in compagnia di quattro cammelli e un cane.
Non sappiamo perchè alcuni hanno bisogno di esperienze estreme per vivere, per cercare di dare un senso alla vita, per trovare la felicità.
Noi possiamo solo chiederci: "Ma cosa stanno cercando?"
Una cosa è certa: chi non vive l'avventura, non lo saprà mai.
E' una prova di coraggio per pochi.
Ognuno di noi ha un senso della felicità e gli eventi esterni possono fare poco per modificarlo.
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alexander 1986
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mercoledì 3 settembre 2014
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wasikowska, predicatrice nel deserto
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Australia, 1977. La giovane Robyn Davidson (Mia Wasikowska) vuole dare una svolta alla sua vita e decide di compiere una traversata del deserto australiano in compagnia di un cane e tre cammelli. L'impresa desterà grande eco in tutto il Paese e sarà immortalata da un reportage sul National Geographic.
Il tema del giovane ribelle che cerca se stesso mediante uno strappo rispetto alla società non è nuovo, partorisce pellicole simili tra loro e veicola sempre gli stessi concetti: riscoperta di valori ancestrali e delle cose 'che contano davvero', insieme al disgusto verso la superficialità del mondo contemporaneo - e aggiungerei: occidentale. E' la stessa fonte da cui sgorga il fanatismo dei nostri tempi, solo che qui non desta timore in quanto la fanatica nella fattispecie è un'innocua ragazza e la ribellione si esprime contro se stessa e non contro gli altri.
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Australia, 1977. La giovane Robyn Davidson (Mia Wasikowska) vuole dare una svolta alla sua vita e decide di compiere una traversata del deserto australiano in compagnia di un cane e tre cammelli. L'impresa desterà grande eco in tutto il Paese e sarà immortalata da un reportage sul National Geographic.
Il tema del giovane ribelle che cerca se stesso mediante uno strappo rispetto alla società non è nuovo, partorisce pellicole simili tra loro e veicola sempre gli stessi concetti: riscoperta di valori ancestrali e delle cose 'che contano davvero', insieme al disgusto verso la superficialità del mondo contemporaneo - e aggiungerei: occidentale. E' la stessa fonte da cui sgorga il fanatismo dei nostri tempi, solo che qui non desta timore in quanto la fanatica nella fattispecie è un'innocua ragazza e la ribellione si esprime contro se stessa e non contro gli altri. Sto divagando. Va comunque letto in questo senso l'omaggio un po' piaggente* del film nei riguardi della cultura aborigena, che pur tra intolleranze e misoginia offre alla protagonista personaggi pittoreschi nel ruolo di aiutanti.
Bel road movie, purtroppo basato più sulle immagini che sull'intreccio essendo ispirato a una storia vera. La stellina di casa, Wasikowska, regge molto bene la parte della protagonista riuscendo a battere la concorrenza dei bravissimi cammelli. Una cartolina dalla natura australiana.
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andrelibero
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venerdì 29 agosto 2014
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bello
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Film bello e appassionante per chi apprezza il genere
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melania
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giovedì 22 maggio 2014
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un po' superficiale
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il film mi è piaciuto ma non molto,mi sembra che voglia semplicemente raccontare l'esperienza del viaggio della protagonista,senza approfondire nulla o quasi sulle ragioni che hanno spinto la ragazza a un viaggio cosi' estremo.Di conseguenza lo spettatore segue le vicende,le difficoltà a cui la protagonista va incontro,tutto quella che succede,ma sente che manca qualcosa,che forse il film non è completo....
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luca brisotto
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mercoledì 21 maggio 2014
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tracks
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Alla fine del film mia figlia di anni dieci mi dice "e adesso?". La guardo, ci penso e le rispondo "appunto, e adesso?".
Premessa: non amo le avventure estreme, tantomeno se corredate dal servizio fotografico, dal libro e infine dal film; il viaggio purificatore in solitaria, dovrebbe essere appunto un'esperienza a tu per tu con se stessi, non vedo perché poi, bisogna rendere edotte così tante persone.
Tracks è la storia vera di Robyn Davidson, che nel 1977 attraversò il deserto australiano in compagnia di tre cammelli e di un cane. La prima parte del film ci racconta, poco del perché e molto del come, la protagonista sia riuscita a organizzare la traversata, cui segue, nella seconda, il viaggio vero e proprio.
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Alla fine del film mia figlia di anni dieci mi dice "e adesso?". La guardo, ci penso e le rispondo "appunto, e adesso?".
Premessa: non amo le avventure estreme, tantomeno se corredate dal servizio fotografico, dal libro e infine dal film; il viaggio purificatore in solitaria, dovrebbe essere appunto un'esperienza a tu per tu con se stessi, non vedo perché poi, bisogna rendere edotte così tante persone.
Tracks è la storia vera di Robyn Davidson, che nel 1977 attraversò il deserto australiano in compagnia di tre cammelli e di un cane. La prima parte del film ci racconta, poco del perché e molto del come, la protagonista sia riuscita a organizzare la traversata, cui segue, nella seconda, il viaggio vero e proprio.
Noisetto e poco coinvolgente.
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