Alcuni di quelli che leggeranno questa "recensione" storceranno il naso per la scelta di avere attribuito cinque stelle a la desolazione di Smag, ma io voglio rischiare per alcune ragioni.
1. Prima di tutto, voglio sottilineare l'importanza dell'interpretazione cinematografica. Il film sta facendo discutere per le sue "inutili" aggiunte rispetto alla versione originaria e per la grande libertà presa nell' adattare una sceneggiatura non originale. Ora, questo lavoro decisamente discutibile nel primo film, visto che cozzava con la scelta di mantenere l' epicità delle scene, nonostante la leggerezza e l'ironia di alcuni personaggi tra cui Bilbo e i nani. Nel secondo, al contrario, la starda verso la montagna solitaria si fa più intricata e piena di ostacoli e la narrazione si incupisce. I toni più concitati e mozzafiato delle vicende sono supportati da un copione ben fatto che trova l'apice nel dialogo tra Bilbo e il drago Smaug, che al pari di Gollum nel primo film e nella precedente saga, diventa il personaggio più ambiguo e nello stesso tempo più interessante.
E tra tutti spicca Tauriel. L'elfa dello scandalo. L'elfa che si innamora impunemente di un nano. Che orrore. Che atrocità, mai visto nulla del genere. Per me è un personaggio che nella sua completa "inutilità", è grandioso. Rispecchia l'altra faccia degli elfi silvani, quella che tolkien non ci racconta. E' lo specchio di un mondo che ritrova la sua eterea bellezza mentre lentamente si spegne per lasciarne il posto ad un altro. La sua figura è delicata, discreta. Non corrompe un film ben fatto. La storia d'"amore" gtra lei e Kili non sbava ma si inserisce a pennello per scandagliare più in dettaglio la natura degli Elfi.
2. In secondo luogo, RIBADISCO CHE LO HOBBIT NON è IL SIGNORE DEGLI ANELLI. Le storie sono differenti e così pure le traposizioni cinematografiche. E'completamente inutile rifarsi a ciò che è stato fatto prima. L'opera magistrale dell'Anello rimane incastonata nella sua perenne bellezza e lo Hobbit si inserisce in questa scia, perchè è un episodio nella storia di Arda. TUTTAVIA RIMANGONO DIFFERENTI. Quindi basta fare confronti e lamentarsi su qualcosa che rimane DISTINTO.
3. In terzo luogo, AVETE LETTERALMENTE ROTTO, voi che cercate costantemente il pelo nell'uovo dove non esiste. Criticate piuttosto altre saghe cinematografiche, tipo quella di Harry Potter, che personalmente è inguardabile, se non per qualche film. La scelta di dividere il libro in tre parti può diventare un 'occasione per approfondire la storia e sviluppare la psicologia dei personaggi come è stato fatto nel secondo film, in più:
4. Sono grandiose le sceneggiature., in particolare modo la reggia di Thranduil e i saloni sotto la Montagna.
5. Gli effetti speciali possono essere usati per nascondere la vera "desolazione" di un film, ma penso che in questo caso, ogni dettaglio sia esaltato dalla potenza della ripresa in 3D.
PS. Non é una questione di essere "puristi" o no. SI TRATTA DI VALUTARE CRITICAMENTE COME UN FILM è STATO REALIZZATO, senza gridare alla PROFANAZIONE O ALLO SCEMPIO. Il mito viene esaltato già solamente per il fatto stesso che possiamo contemplarlo su uno schermo e ci è stata data la possibilità di viverlo, anche se solo per qualche ora. E poi BASTA DIRE TOLKIEN NON AVREBBE APPREZZATO ETC. Tolkien non avrebbe approvato perchè nella sua epoca un genere letterario di questo tipo sarebbe stato impossibile da creare filmicamente parlando. Penso invece che, una volta visto le meraviglie che PJ è riuscito a immaginare, sarebbe stato contento che venisse realizzato, se fosse vissuto adesso.
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