Lo Hobbit - La desolazione di Smaug |
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Un film di Peter Jackson.
Con Ian McKellen, Martin Freeman, Richard Armitage, Benedict Cumberbatch, Orlando Bloom.
continua»
Titolo originale The Hobbit: The Desolation of Smaug.
Fantastico,
Ratings: Kids+13,
durata 161 min.
- USA, Nuova Zelanda 2013.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 12 dicembre 2013.
MYMONETRO
Lo Hobbit - La desolazione di Smaug ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Una mera operazione commerciale
di ArtamirFeedback: 103 | altri commenti e recensioni di Artamir |
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giovedì 2 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il Signore degli Anelli fu stravolto da Jackson, ma almeno se ne ottenne una trasposizione guardabile, anche se dovendo parecchio storcere il naso. Lo Hobbit è stato invece decisamente annientato. Il primo episodio già lasciava trasparire chiaramente lo spirito con cui l'intero progetto era stato intrapreso, ma questo secondo episodio ha raggiunto veramente il fondo. Il film è parso chiaramente allungato anche a chi non ha mai letto il libro, di cui rimangono solo i nomi e poco più della trama generale delal storia. Il tutto ormai si configura chiaramente come un pura e semplice operazione commerciale, volta a tirar fuori tre film di tre ore ciascuno e guadagnare tutti i quattrini possibili. Pensiamo già ai tre DVD e successivi DVD-Extended che usciranno. A cosa abbiamo assistito nelle sale? A una continua moltiplicazione di azioni, personaggi, costumi, mostri, talmente tirata per i capelli da far scomparire del tutto la trama. Al solo scopo di fare una quantità maggiore di pellicola, di durata e di... guadagni. Venendo alla storia, il libro, uno dei più venduti nella storia, è semplicemente scomparso. Sparita l'atmosfera originale (di stampo quasi comico) di quello che originariamente era stato concepito come un libro per ragazzi, scomparsi tutti i rapporti tra i personaggi, e anche i singoli episodi, chi chiediamo: cosa resta? Una ennesima storia fantasy, qualsiasi, con nani, mostri e draghi. Quello che caratterizza gli scritti di Tolkien da tutta la successiva paccottiglia fantasy è proprio la gande capacità dello scrittore, esimio studioso di storia medioevale, di evocare luoghi, personaggi ed avventure dotati di grande profondità e coerenza. Se a Tolkien viene strappato via tutto tranne che i nomi e i mostri, cosa rimane? Con questo secondo episodio, Jackson, mediocre regista, riesce a trasformare Tolkien in un qualsiasi racconto fantastico, indistinguibile rispetto ai tantissimi altri. Più noioso degli altri, se possibile. Da andare a vedere giusto per 'collezionare' un ennesimo, visivamente bello, minestrone fantastico.
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