Lo Hobbit - La desolazione di Smaug |
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Un film di Peter Jackson.
Con Ian McKellen, Martin Freeman, Richard Armitage, Benedict Cumberbatch, Orlando Bloom.
continua»
Titolo originale The Hobbit: The Desolation of Smaug.
Fantastico,
Ratings: Kids+13,
durata 161 min.
- USA, Nuova Zelanda 2013.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 12 dicembre 2013.
MYMONETRO
Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
valutazione media:
3,49
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un secondo capitolo più cupo e epicodi jacopo b98Feedback: 37256 | altri commenti e recensioni di jacopo b98 |
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domenica 15 dicembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bilbo (Freeman) e i nani capitanati da Thorin (Armitage), accompagnati dallo stregone Gandalf (McKellen) procedono nel loro viaggio verso Erebor. Tra orchi, ragni giganteschi, elfi, muta-pelle e fannulloni vari la compagnia giunge finalmente a Pontelagolungo, villaggio portuale in rovina, ai piedi della Montagna Solitaria, oppresso da un egocentrico governatore (Fry). Lì, aiutati dall’arciere Bard (Evans), si armano e riprendono il viaggio che porterà Bilbo allo scontro definitivo con il grande Smaug (interpretato magistralmente in motion capture da Benedict Cumberbatch, in italiano doppiato benissimo da Luca Ward). Intanto Gandalf indaga sulla fortezza di Dol Guldur, dove, secondo Radagast (McCoy), si nasconde il Male. Squadra che vince non si cambia (non dimentichiamoci che Un viaggio inaspettato, mettendo da parte i dubbi sul film, ha incassato oltre unmiliardo in tutto il mondo), e infatti Peter Jackson riconferma tutto il cast del film precedente e buona parte di quello della vecchia saga. Ma qui c’è un notevole passo avanti rispetto al fallimento del precedente capitolo, anche se, ormai dovremmo averlo capito tutti, Lo Hobbit non è Il signore degli anelli e i capolavori del passato, a meno di un notevole cambiamento di rotta nell’ultimo capitolo, difficilmente verranno replicati. Il film ha, come il primo, i suoi maggiori punti di forza nel lato visivo, impressionante come sempre, con il drago Smaug realizzato in maniera superba; nell’interpretazione ineccepibile di Martin Freeman; e nella scelta delle location, che, ancor più che nel primo episodio, lasciano senza fiato. L’atmosfera poi è decisamente curata e il film mantiene un buon ritmo, la caratterizzazione dei personaggi e buona e il clima da cine-panettone è abbandonato. Tuttavia non mancano alcune ingenuità di sceneggiatura notevoli e i 48FPS non mi convincono ancora del tutto, anzi. Con ciò fotografia e colonna sonora sono di serie A e il respiro epico è notevole. Insomma, un convincente secondo capitolo per una trilogia discreta.
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