dandy
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giovedì 4 giugno 2015
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eccessivo,ma non disprezzabile.
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Dopo il rifiuto da parte di Tim Burton e Jean Pierre Jeunet,Gondry prende in mano la terza trasposizione dell'opera considerata impossibile da filmare di Boris Vian.Il risultato,complice la presenza di Audrey Tautou,sembra la versione lisergica e pessimista di "Il Favoloso mondo di Amèlie".Una storia d'amore destinata finire male in una Parigi immaginifica,retrò e contemporanea allo stesso tempo.Il regista mette in scena letteralmente quasi tutte le trovate del libro,e addirittura le moltiplica o le rende più contorte.Il racconto nella prima parte,è sfiancante per lo spettatore.Una realtà caramellosa e squilibrata dove praticamente ogni cambio di scena c'è una trovata bizzarra che ribalta le leggi della fisica e della logica.
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Dopo il rifiuto da parte di Tim Burton e Jean Pierre Jeunet,Gondry prende in mano la terza trasposizione dell'opera considerata impossibile da filmare di Boris Vian.Il risultato,complice la presenza di Audrey Tautou,sembra la versione lisergica e pessimista di "Il Favoloso mondo di Amèlie".Una storia d'amore destinata finire male in una Parigi immaginifica,retrò e contemporanea allo stesso tempo.Il regista mette in scena letteralmente quasi tutte le trovate del libro,e addirittura le moltiplica o le rende più contorte.Il racconto nella prima parte,è sfiancante per lo spettatore.Una realtà caramellosa e squilibrata dove praticamente ogni cambio di scena c'è una trovata bizzarra che ribalta le leggi della fisica e della logica.Molte delle innumerevoli invenzioni meriterebbero un film a se stante(il campanello-insetto che sembra uscito da "Il Pasto nudo",le scarpe animate,il pianoforte che crea bevande diverse a seconda di come si suona).Il troppo stroppia insomma,ma c'è comunque del metodo,che prende forma più concisa nella seconda parte dove i toni giocosi e fiabeschi lasciano il posto a una cupezza malinconica(ben resa dal bianco e nero del finale,le cui ultime immagini sembrano omaggiare "L'atlante" di Jean Vigo) e certi tocchi macabri e horrorifici inusitati per un film del genere.La tragedia di Colin e Chloè finisce per schiacciare anche i loro amici,e la morte è trattata alla stregua di uno squallido business(indimenticabile il funerale "povero").Lo spettatore molto,molto paziente può apprezzare,gli altri saranno solo rintronati.Un prevedibile disastro al botteghino(contro un budget di 20 milioni di euro)e stroncatura unanime dai critici francesi,specie per il casting.In effetti Duris non è proprio il massimo in simpatia e la Tautou non suscita il minimo interesse.Chick è un John Turturro francese.Il topolino muto è il personaggio migliore.Il regista è il dottor Mangemanche.Kid Creole interpreta Duke Ellington,di cui si sentono tra le altre "Chloe" ma non "Mood Indigo".Paul McCartney ha collaborato alle musiche originali.
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aidanitterec
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venerdì 13 febbraio 2015
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non perdete tempo
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Non perdete tempo per guardare questo film. Non conosco il libro e l'autore, i film precedenti del regista mi sono piaciuti, ma non c'è niente di interressante, bello e coinvolgente in questa pellicola, recitazione pessima. Interessanti le altre recensioni.
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muriel
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lunedì 6 gennaio 2014
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un buon inizio che si disperde nella caoticita'
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Hai scritto una gran bella recensione Linus2K la vedo abbastanza come te ad eccezione che io ho gradito molto di piu' la prima parte ,quella a colori gli effetti i personaggi mi hanno stupito e divertito nello stile inconfondibile di Gondry, anche come narrazione era piu' capibile e assolutamente piacevole ,da quando il film diventa i b/n purtroppo la caoticita' e' davvero tanta tale da fare diventare il film quasi fastidioso davvero un gran peccato perchè le intenzioni erano buone e l'inizio prometteva davvero bene ......
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alicemaffin
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domenica 6 ottobre 2013
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facciamo gli astrusi, che va di moda.
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Vuole essere un film originale e "strano" perchè va di moda "essere strani". A me personalmente non è arrivato niente, non mi ha comunicato niente (se qualcosa voleva comunicare), e per di più non è stato nemmeno un "passatempo evasivo" come per la maggior parte dei film-banalità hollywoodiani, che almeno, ripeto, mi fanno pensare ad altro per due ore. L'unico mio pensiero mentre lo guardavo era a che ora sarebbe finito, non avevo manco voglia di trovarci un senso in quell'insensatezza che non aveva un senso, alcune cose sembran buttate lì a caso, e se anche così non fosse allora mi chiedo: se vuoi comunicare qualcosa, fare una denuncia o mandare un determinato messaggio, perchè non approfondisci la comunicazione con il pubblico piuttosto che fare l'esegista con l'astrusità del film per cuccarti una palma d'oro,dato che lì hanno l'abbonamento ai film "da intellettuali" ;che poi, parlandoci chiaro, son noiosi come la fila alle poste, per noi gente "comune" che va al cinema, almeno per quanto mi riguarda, per svagarsi e non per sorbirsi un polentone di due ore che non trasmette nulla.
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Vuole essere un film originale e "strano" perchè va di moda "essere strani". A me personalmente non è arrivato niente, non mi ha comunicato niente (se qualcosa voleva comunicare), e per di più non è stato nemmeno un "passatempo evasivo" come per la maggior parte dei film-banalità hollywoodiani, che almeno, ripeto, mi fanno pensare ad altro per due ore. L'unico mio pensiero mentre lo guardavo era a che ora sarebbe finito, non avevo manco voglia di trovarci un senso in quell'insensatezza che non aveva un senso, alcune cose sembran buttate lì a caso, e se anche così non fosse allora mi chiedo: se vuoi comunicare qualcosa, fare una denuncia o mandare un determinato messaggio, perchè non approfondisci la comunicazione con il pubblico piuttosto che fare l'esegista con l'astrusità del film per cuccarti una palma d'oro,dato che lì hanno l'abbonamento ai film "da intellettuali" ;che poi, parlandoci chiaro, son noiosi come la fila alle poste, per noi gente "comune" che va al cinema, almeno per quanto mi riguarda, per svagarsi e non per sorbirsi un polentone di due ore che non trasmette nulla. Ricordiamoci che gli insegnamenti per la vita li possiamo trovare anche in un film semplice e forse troppo lineare, ma che magari, ci strappa anche un'emozione(che non è noia.)
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marinabelinda
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venerdì 4 ottobre 2013
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difficile classificare
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Ho visto questo film dopo aver letto il libro. Un romanzo così surreale e commovente poteva diventare un film che non fosse un film d'animazione? Secondo me si' e nonostante abbia sentito pareri assolutamente contrastanti, a me e' piaciuto.
Al di la' delle apparenti stramberie, ma chi ha letto il libro può comprenderle, il film di Gondry stravolge le nostre abitudini. Non c'e lieto fine, n'è consolazione. E da colori, rumori e velocità (che mi hanno ricordato le vecchie comiche), si passa a toni cupi che ricordano 1984.
La parabola felicita'-agiatezza-colore, viene sostituita dalla parabola dolore-difficoltà-grigiore.
Ma tutti cio' sembrerebbe in rapporto di logica consequenzialità dell'eccesso: il lavoro e' alienante, come la ricerca intellettuale ma fine a se stessa di Chic.
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Ho visto questo film dopo aver letto il libro. Un romanzo così surreale e commovente poteva diventare un film che non fosse un film d'animazione? Secondo me si' e nonostante abbia sentito pareri assolutamente contrastanti, a me e' piaciuto.
Al di la' delle apparenti stramberie, ma chi ha letto il libro può comprenderle, il film di Gondry stravolge le nostre abitudini. Non c'e lieto fine, n'è consolazione. E da colori, rumori e velocità (che mi hanno ricordato le vecchie comiche), si passa a toni cupi che ricordano 1984.
La parabola felicita'-agiatezza-colore, viene sostituita dalla parabola dolore-difficoltà-grigiore.
Ma tutti cio' sembrerebbe in rapporto di logica consequenzialità dell'eccesso: il lavoro e' alienante, come la ricerca intellettuale ma fine a se stessa di Chic.
Ma come non rimanere commossi dalla speranza e dalla tenacia di Colin nel curare Chloe', e dalla sua disperazione per veder spirare tutto quello che di bello c'era nella sua vita?
Non si può riflettere su questo aspetto, così forte nel film, che davvero a me e' sembrato diviso in due parti speculari, da far perdonare l'eccesso di astrazione.
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[+] anche sì, ma la recitazione?
(di pierpaolo1968)
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brian77
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martedì 17 settembre 2013
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il solito gondry
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L'ennesima paccottiglia di surrealismo per principianti, sempre più patetico e sempre più noioso. Difficile arrivare fino in fondo al film.
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alexkleist
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lunedì 16 settembre 2013
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più che schiuma, brodo del giorno prima
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I me mine. Io me mio. Ecco la canzone che risuona, dalla mattina alla sera, nelle orecchie di Gondry, dai tempi del luminoso touché di Spotless Mind.
I me mine. Io me mio. Et voilà, ecco sfornata un'altra torta gonfia e barocca, vuota al morso. Dunque, mi chiamo Gondry, e e lavoro così: prendo un buon libro, lo spulcio di significato, e lo imballo con dieci strati di cellophan surrealistico e fiabesco. Una vera overdose di trabocchetti e carnevale sbronzo, fine a sé stesso. Gondry è innamorato della sua fantasia e supplica lo spettatore ad innamorarsi per accompagnamento. Una vera meringa a lievitazione innaturale. Più preoccupato di stupire che di dare una missione alla sua fantasia. Filmetto per accattivare gli sdolcinati, e irritare i cinefili con prestiti immotivati da Vigo e Méliès.
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I me mine. Io me mio. Ecco la canzone che risuona, dalla mattina alla sera, nelle orecchie di Gondry, dai tempi del luminoso touché di Spotless Mind.
I me mine. Io me mio. Et voilà, ecco sfornata un'altra torta gonfia e barocca, vuota al morso. Dunque, mi chiamo Gondry, e e lavoro così: prendo un buon libro, lo spulcio di significato, e lo imballo con dieci strati di cellophan surrealistico e fiabesco. Una vera overdose di trabocchetti e carnevale sbronzo, fine a sé stesso. Gondry è innamorato della sua fantasia e supplica lo spettatore ad innamorarsi per accompagnamento. Una vera meringa a lievitazione innaturale. Più preoccupato di stupire che di dare una missione alla sua fantasia. Filmetto per accattivare gli sdolcinati, e irritare i cinefili con prestiti immotivati da Vigo e Méliès...
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flyanto
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lunedì 16 settembre 2013
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amore e morte in un mondo fantastico e surreale
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Film in cui viene narrata l'intera genesi della relazione amorosa di una giovane coppia: dal momento della reciproca conoscenza, alla nascita del loro sentimento profondo, al proprio matrimonio sino alla malattia della donna con conseguenti rivolgimenti di fortuna nell'esistenza della coppia. La trama di quest'ultima opera di Michel Gondry è tratta dal romanzo di Boris Vian "La schiuma dei giorni", ed è realizzata secondo sempre lo stile fantasioso tipico del regista. Ma a differenza che nelle sue produzioni precedenti, Gondry qui si sbizzarrisce portando all'estrema esasperazione il proprio mondo fantastico ed irreale. L' originalità, nonchè la sua grandezza, sta proprio qui, e cioè nel presentare allo spettatore un mondo di fiaba che richiama quasi alla lontana quello incantato e surreale della favola "Alice nel Paese delle Meraviglie".
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Film in cui viene narrata l'intera genesi della relazione amorosa di una giovane coppia: dal momento della reciproca conoscenza, alla nascita del loro sentimento profondo, al proprio matrimonio sino alla malattia della donna con conseguenti rivolgimenti di fortuna nell'esistenza della coppia. La trama di quest'ultima opera di Michel Gondry è tratta dal romanzo di Boris Vian "La schiuma dei giorni", ed è realizzata secondo sempre lo stile fantasioso tipico del regista. Ma a differenza che nelle sue produzioni precedenti, Gondry qui si sbizzarrisce portando all'estrema esasperazione il proprio mondo fantastico ed irreale. L' originalità, nonchè la sua grandezza, sta proprio qui, e cioè nel presentare allo spettatore un mondo di fiaba che richiama quasi alla lontana quello incantato e surreale della favola "Alice nel Paese delle Meraviglie". Ma i personaggi della storia qui sono tutti reali e pertanto non si incontrano mai creature fantastiche e parlanti come invece nella fiaba di Lewis Caroll (a parte la presenza di un piccolo topolino che assiste e riproduce ogni azione degli esseri umani) e, a parte appunto il mondo di fantasia rappresentato, il tema trattato è quanto mai, purtroppo, reale. Il "purtroppo" è d'obbligo dal momento che dietro una storia inizialmente felice e molto romantica si cela un finale altamente drammatico, straziante e molto relaistico. A differenza dei suoi films precedenti Gondry qui termina la storia in maniera molto negativa e senza la possibilità di alcuna speranza e pertanto definire questa pellicola una commedia, mi sembra inesatto. Da un mondo quasi "zuccheroso" si passa ad uno tragico e quasi ripugnante come a voler indicare che il male o qualsiasi rivolgimento di fortuna è sempre in agguato e pronto a succedere, perchè, del resto, così è la vita: una volta è generosa e ti conduce in alto, un' altra verso il basso. Solo l'amore vero, però, sembra resistere e superare anche le avversità, ma molto a caro prezzo....Estremamente azzeccata, infine, è la scelta di tutti i protagonisti: da Audrey Tautou che riecheggia l' espressioni e le smorfie del suo precedente "Il favoloso mondo di Amelie", a Romain Duris con la sua faccia buffa da fumetto ad, infine, Omar Sy, già visto in "Quasi amici" nel ruolo dell'amico sincero e sempre di buon umore. Insomma, vivamente da consigliare per l' ingegnosa fantasia di tutte le immagini oltre che ai diretti fans di Gondry.
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wwiwa
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lunedì 16 settembre 2013
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incomprensibile
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Sicuramente c'è chi troverà genialità in questo film io per due ore e mezza ho fatto fatica a tenere gli occhi aperti,
tanti spunti ma trama quasi inesistente
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eruannon
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domenica 15 settembre 2013
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delusione allo stato puro
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Visti gli attori mi aspettavo qualcosa di originale. Davvero senza un senso logico. Dall'inizio alla fine. Deludente.
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