andaland
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domenica 11 dicembre 2011
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alieni confinati
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Rimasti intrappolati una zona infetta, i due protagonisti cercheranno di tornare in America, dove pare gli alieni non sono ancora riusciti a passare.
La trama non è certo innovativa, il tutto è già stato visto al cinema, però la sceneggiatura tiene, la storia, seppure con qualche blackout, scorre abbastanza bene e il cast regge bene la parte. Sufficenza piena.
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spacexion
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venerdì 2 dicembre 2011
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siamo tutti stranieri agli occhi di qualcuno.
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Gli alieni sbarcano sulla terra, e lottano per sopravvivere sottraendo brutalmente spazio vitale agli umani. Gli umani tentano di contrastarli come possono. La guerra si insedia e durerà a lungo: ma la vita continua, come in qualunque zona di guerra, tra grandi dolori, piccoli traffici e sogni di normalità.
Esiste una ricetta molto semplice per raccontare buona fantascienza: non esporre gli elementi fantastici (alieni, viaggi nel tempo, replicanti) come un fine in sé, ma come pretesto per narrare storie di valore universale. Monsters rientra magistralmente in questa categoria di fantascienza suggerita, raccontando con incredibile realismo ciò che potrebbe essere una invasione aliena. Film "on the road" prima che di invasioni extra-terrestri, più vicino alla poetica apocalittica di "Fino alla fine del Mondo" di Wenders che non a "La guerra dei mondi", Monsters è la storia di due antieroi, fragili e sperduti in un mondo che non appartiene più loro.
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Gli alieni sbarcano sulla terra, e lottano per sopravvivere sottraendo brutalmente spazio vitale agli umani. Gli umani tentano di contrastarli come possono. La guerra si insedia e durerà a lungo: ma la vita continua, come in qualunque zona di guerra, tra grandi dolori, piccoli traffici e sogni di normalità.
Esiste una ricetta molto semplice per raccontare buona fantascienza: non esporre gli elementi fantastici (alieni, viaggi nel tempo, replicanti) come un fine in sé, ma come pretesto per narrare storie di valore universale. Monsters rientra magistralmente in questa categoria di fantascienza suggerita, raccontando con incredibile realismo ciò che potrebbe essere una invasione aliena. Film "on the road" prima che di invasioni extra-terrestri, più vicino alla poetica apocalittica di "Fino alla fine del Mondo" di Wenders che non a "La guerra dei mondi", Monsters è la storia di due antieroi, fragili e sperduti in un mondo che non appartiene più loro. Evidenti, quasi didascaliche le critiche alla società occidentale che si richiude sempre più in se stessa dietro schermi televisivi e muri tanto tecnologi quanto vacui, in una ossessione difensiva resa inefficace dal rifiuto della diversità. "Alien" in inglese non significa solo extra-terrestre ma anche straniero. Stranieri sono gli alieni, sbarcati sulla terra per un incidente provocato dalla NASA. Stranieri sono i messicani, relegati al di qua delle zone infette, abandonati al loro destino e martoriati da un esercito anch'esso straniero di una potenza americana che non sa più interagire altrimenti che con la violenza delle bombe (il film suggerisce che queste facciano più vittime degli alieni stessi). Stranieri sono i due protagonisti che, vittime di una sociétà alla deriva che sprofonda nel caos, si ritrovano a dover attraversare le frontiere come clandestini qualunque per poter tornare in patria (chissà se Edwards ha visto Lamerica di Amelio...). Stranieri infine sono gli umani, alienati dal loro proprio mondo, prigionieri dell'illusione modernista di aver dominato la Natura quando invece questa si ribella e li domina sotto forma di alieni che vivono, amano e si riproducono in perfetta simbiosi con le foreste della terra. Stranieri dunque, ciascuno con le proprie emozioni, coi propri bisogni, le proprie necessità di sopravvivenza ma incapaci di comunicare gli uni con gli altri, apparentemente prigioneri di universi inconciliabili.
Edwards parla di Messico e Alieni del futuro, ma quando fa dire al suo protagonista con profondo cinismo che la foto di un bambino ucciso da un alieno vale 50.000 dollari, mentre quella di un bimbo che sorride non vale niente, si capisce che potrebbe anche trattarsi di Iraq o Afghanistan e dei loro popoli oggi.
Sconsolante finale, in cui la realtà-finzione relegata alle immagini televisive asettiche e colorate dall'ormai famigliare verde dei visori notturni, riprende i suoi diritti e si impone come realtà tout-court nel mondo vero, il nostro. Cullati da un apparente benessere senza fine, alimentato da immagini televisive che raccontano una sola realtà possibile, quella ufficiale, e pongono migliaia di chilometri di distanza tra noi e le guerre, come i protagonisti di Monster fatichiamo ad accettare che un evento catastrofico potrebbe un giorno rimettere in causa la nostra stessa esistenza. Letto in chiave metaforica, Monsters non è un film di fantascienza futuribile, ma una critica feroce di scottante attualità su di noi, mostri spaventati da altri mostri.
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gianmaria.silv
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domenica 4 settembre 2011
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banalizzando district 9
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Questo film ha la pretesa di competere con District 9 descrivendo un mondo dove gli alieni non sono il male, ma sono solo lo specchio della barbarie umana. Recintati e rinchiusi in aree di sicurezza bombardate periodicamente, sono vittime dell'uomo che prova a difendere la propria "razza" dall'invasione. Una sorta di metafora del fenomeno dell'immigrazione. un film che sbaglia due volta: la prima perché copia District 9 e la seconda perché lo copia male con uno stile da serie tv (mal fatta). Regia molto semplice e attori discutibili. Momenti imbarazzanti e troppo melensi trasformano il tutto in un film sfacciatamente romantico che cavalca tutti i cliché del genere.
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Questo film ha la pretesa di competere con District 9 descrivendo un mondo dove gli alieni non sono il male, ma sono solo lo specchio della barbarie umana. Recintati e rinchiusi in aree di sicurezza bombardate periodicamente, sono vittime dell'uomo che prova a difendere la propria "razza" dall'invasione. Una sorta di metafora del fenomeno dell'immigrazione. un film che sbaglia due volta: la prima perché copia District 9 e la seconda perché lo copia male con uno stile da serie tv (mal fatta). Regia molto semplice e attori discutibili. Momenti imbarazzanti e troppo melensi trasformano il tutto in un film sfacciatamente romantico che cavalca tutti i cliché del genere. Alla fine dell'idea iniziale rimane solo ciò che è copiato da District 9 senza introdurre nulla di nuovo e nessuna nuova sensazione. Un film perdibile, ma comunque un discreto passatempo.
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lume_hc
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lunedì 11 aprile 2011
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i mostri siamo noi
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In un non precisato futuro gran parte del Messico è "infettato" da una specie aliena arrivata per sbaglio sul nostro pianeta all'interno di una sonda della Nasa poi precipitata nella foresta del paese del centro-america. Le creature si sono riprodotte velocemente e hanno cominciato ad attaccare i centri abitati, obbligando Messico e Stati Uniti a creare delle gigantesche zone di confine protette con muri immensi e reticolati minacciosi. Un uomo e una donna, un fotografo inglese e la figlia del suo editore, hanno 48 ore per lasciare il Messico e tornare negli Stati Uniti prima di restare bloccati a causa di una quarantena che durerà 6 mesi. E il loro viaggio è naturalmente minacciato dai "mostri".
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In un non precisato futuro gran parte del Messico è "infettato" da una specie aliena arrivata per sbaglio sul nostro pianeta all'interno di una sonda della Nasa poi precipitata nella foresta del paese del centro-america. Le creature si sono riprodotte velocemente e hanno cominciato ad attaccare i centri abitati, obbligando Messico e Stati Uniti a creare delle gigantesche zone di confine protette con muri immensi e reticolati minacciosi. Un uomo e una donna, un fotografo inglese e la figlia del suo editore, hanno 48 ore per lasciare il Messico e tornare negli Stati Uniti prima di restare bloccati a causa di una quarantena che durerà 6 mesi. E il loro viaggio è naturalmente minacciato dai "mostri". Ma la sorpresa di questo film, la cosa che lo rende speciale, è che i mostri siamo noi, e in un certo senso, anche i due protagonisti lo sono, almeno inizialmente. Persi in un paese sotto continua minaccia e praticamente sconosciuti iniziano la loro perigrinazione nel peggiore dei modi, sia per colpa loro sia a causa delle persone che li circondano. E' un grande merito di questo film dimostrarci come il genere umano possa essere corrotto e senza dignità anche in una situazione tragica e semi-apocalittica, come quella descritta in questa pellicola. Ma allo stesso tempo il talentuoso regista inglese Gareth Edwards, ci dimostra come un uomo e una donna possano compiere un metaforico viaggio anche per migliorare se stessi, per capire che nonostante tutto anche se siamo spesso dei "mostri" possiamo amare, e lo possiamo fare disinteressatamente, scordando l'orrore che ci circonda e le mediocri persone che eravamo diventati.
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ecoval
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domenica 9 gennaio 2011
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che fantascienza ,storia d'amore
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Macchè Fantascienza qui si tratta solo di una storia d'amore dei due protagonisti,lenta e noiosa e banale,evitatelo e risparmiate i vostri euro!
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