g_andrini
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domenica 29 aprile 2012
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buona commedia alla francese.
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Può piacere o meno, come tutte le cose, ma è indubbio che è un film con buone qualità. La protagonista femminile è semplicemente magnifica, il protagonista non è male. Buone le musiche, ambientazione moderna ma con richiami al passato pregevoli (vedi bottega e negozi). Ha una durata ridotta, che ben si sposa con la trama semplice e lineare.
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paola d. g. 81
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venerdì 16 marzo 2012
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dolce
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Proprio un bel film d'autore... non particolarmente originale, ma godibilissimo. Una nota di merito anche per la colonna sonora.
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pepito1948
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martedì 17 gennaio 2012
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delizioso
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Se Woody Allen ha il merito di aver impresso, da par suo, nell'immaginario collettivo cinematografico la figura dell'inguaribile imbranato, soprattutto con le donne, terrorizzato dalle sue ansie, restio a mettersi in gioco, psichiatra-dipendente e spesso perdente, Ameris riprende il tema della timidezza, cioè della difficoltà di gestire i rapporti sociali con l'altro da sè e della tendenza alla fuga ed alla massima quanto bloccante cautela, costruendo una commedia tipicamente francese dal sapore deliziosamente dolce: dolce come il cioccolato (ma con un amaro che lo distingue dai dolciumi), elemento di sfondo e simbolico che punteggia tutto lo svolgimento del racconto e sulla cui capacità di sedurre, attrarre, smuovere emozioni i due protagonisti si misurano, si confrontano, si smussano, mettono a punto le loro azioni e reazioni, fino a trovare -superati i rispettivi blocchi- l'agognato punto stabile di incontro.
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Se Woody Allen ha il merito di aver impresso, da par suo, nell'immaginario collettivo cinematografico la figura dell'inguaribile imbranato, soprattutto con le donne, terrorizzato dalle sue ansie, restio a mettersi in gioco, psichiatra-dipendente e spesso perdente, Ameris riprende il tema della timidezza, cioè della difficoltà di gestire i rapporti sociali con l'altro da sè e della tendenza alla fuga ed alla massima quanto bloccante cautela, costruendo una commedia tipicamente francese dal sapore deliziosamente dolce: dolce come il cioccolato (ma con un amaro che lo distingue dai dolciumi), elemento di sfondo e simbolico che punteggia tutto lo svolgimento del racconto e sulla cui capacità di sedurre, attrarre, smuovere emozioni i due protagonisti si misurano, si confrontano, si smussano, mettono a punto le loro azioni e reazioni, fino a trovare -superati i rispettivi blocchi- l'agognato punto stabile di incontro. Jean Renè è il titolare di un'azienda produttrice di cioccolato in crisi che decide di assumere Angelique come venditrice, sperando nelle sue intraviste capacità persuasive. Entrambi cercano di risolvere il loro terrore verso i rapporti sociali per via psicoterapeutica, il primo rivolgendosi ad un analista che lo instrada fornendogli semplici ma efficaci consigli pratici, lei facendo parte di un gruppo autogestito di "emotivi anonimi". L'avvio di una relazione marcata fin dall'inizio da una reciproca attrazione è ostacolato da gaffe, impacci, fughe e ritorni, ma la caparbietà dei due di arrivare ad una soluzione di comune soddisfazione (sia sul piano aziendale sia nella vita) avrà la meglio sui limiti della personalità e consentirà ai due piccioncini di unire i loro destini con una fuga liberatrice, questa volta dai vecchi vincoli mentali, dalle convenzioni e da recinti involutivi in cui l'eccesso di emotività li aveva ingabbiati. Ameris, utilizzando a mani basse e forse con qualche ripetitività le situazioni bizzarre e grottesche originate dai comportamenti starati dei protagonisti, dipana una storia improntata ad un realismo di tipo fiabesco: i due, dopo aver superato prove defatiganti (in questo caso di ordine psico-emotivo) vivranno (forse) felici e contenti. Ma, come in Kaurismaki -fatte le debite differenze- dietro un racconto flebile e leggiadro, ironico e ricco di trovate "situazionali", si intravede un problema sociale tutt'altro che irrilevante e molto diffuso nelle società opulente: l'incomunicabilità, l'autoemarginazione, il dilagare delle paure, l'incapacità di rischiare e di gestire al meglio il tumultuoso mondo delle emozioni, che pure sono un tesoro prezioso dell'identità umana, il tutto amplificato per contrasto con i correnti modelli ispirati ad un iperattivismo vincente ed alla necessità del successo a tutti i costi che favoriscono le chiusure di chi non è in grado di aderirvi. "Bisogna lanciarsi, non avere paura di fallire, non temere di andare fino in fondo. L'importatnte non è riuscire o fallire, ma tentare", dice il regista, che si rspecchia autobiograficamente nei suoi personaggi e che ha partecipato più volte agli incontri degli iperemotivi intenti a raccontare le proprie spesso ilari vicende personali. Film che non autorizza grandi pretese, ma che allieta con la grazia e la morbidezza infusa da Ameris, e si avvale della convincente interpretazione di due validi attori francesi molto noti in patria, perfettamente in parte e dotati di forte comunicativa.
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zoom e controzoom
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venerdì 13 gennaio 2012
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manca più di un ingrediente nella ricetta filmica
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Attori, sia protagonisti e non, molto espressivi negli sguardi, nella mimica, negli atteggiamenti;scelte felici nelle inquadrature; personaggi ben caratterizzati fisicamente (per forza, il film è francese). Il soggetto è interessante, molto, e direi ammissibilmente attuale in questo mondo di non timidi e di emotivi scarsi, eppure qualche cosa NON funziona. Il trailer e l'argomento hanno creato aspettative e probabilmente il film aveva una costruzione completa, ma ciò che si vede sullo schermo, manca, manca di qualche cosa che faccia uscire dalla visione soddisfatti. Questo senso di insoddisfazione, al di là della brevità del film stesso, cosa che non vorrebbe dire niente in sè, è dovuta a due motivi.
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Attori, sia protagonisti e non, molto espressivi negli sguardi, nella mimica, negli atteggiamenti;scelte felici nelle inquadrature; personaggi ben caratterizzati fisicamente (per forza, il film è francese). Il soggetto è interessante, molto, e direi ammissibilmente attuale in questo mondo di non timidi e di emotivi scarsi, eppure qualche cosa NON funziona. Il trailer e l'argomento hanno creato aspettative e probabilmente il film aveva una costruzione completa, ma ciò che si vede sullo schermo, manca, manca di qualche cosa che faccia uscire dalla visione soddisfatti. Questo senso di insoddisfazione, al di là della brevità del film stesso, cosa che non vorrebbe dire niente in sè, è dovuta a due motivi. 1°: la mancanza di un plot forte, individuabile, pche faccia sì che tutto quel che accade è sullo stesso piano nel dare agli spettatori emozioni. Tutti gli eventi sono emozionalmente suonati con la stessa corda medio-alta. E' la mancanza di un distinguo, che non mette l'azione in uno stato di crescita: l'aspettativa non ha mutamenti, vegeta. - 2° manca totalmente di quel fluido che collega i fatti, creando l'intervallo durante il quale l'evento matura, procede o si affievolisce per l'azione sui personaggi stessi. Non ci sono passaggi tra scena e scena, che diano la possibilità di filtrare, assaporare, quel che è appena successo. Così le espressività suscitate degli eventi, sembrano maschere che non vengono smesse perchè metabolizzate, ma si sovrappongono a nuove maschere espressive per il nuovo evento.
Da cancellare la scena fuori senso, del balletto di Angélique, del tutto scollegata e gratuita, mentre invece ci stà l'esibizione canora di Jean-René che rientra in un contesto che non ne altera impostazione e non ne è alterato, mentre al primo exploit canoro, sembra di entrare senza volerlo in un musical. La trama è prevedibile in alcune scelte di successione di avvenimenti, ma pure questo non sarebbe penalizzante se il film fosse stato realizzato con il respiro che sembra manchi tra scena e scena, tra evento ed evento come se fossero state soppresse delle scene per motivi sconosciuti.Deludente.
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(di pietroabb)
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steph.
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giovedì 12 gennaio 2012
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psicosi e cioccolato : la ricetta perfetta
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Non male questo film francese che racconta le vicende di due emotivi cronici, la cui insicurezza è pari solo alla passione che condividono per il cioccolato. Angélique fa la cioccolataia, Jean-René possiede una fabbrica di cioccolato in crisi. Si conoscono, si piacciono e provano a comportarsi da innamorati seguendo i canoni tradizionali con conseguenze a dir poco bizzarre. Tra scene assurde quanto esilaranti e allegri motivetti cantati per strada, una storia tutto sommato positiva e divertente sulle piccole e grandi problematiche di due personaggi ben interpretati al limite della sociopatia.
Munitevi di cioccolato prima di entrare in sala!
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vavanzi
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sabato 7 gennaio 2012
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un ottimo anticinepanettone
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classica commedia francese lieve e divertente
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coppone
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giovedì 5 gennaio 2012
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un cioccolatino...
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Una commedia lieve ed intelligente, a mio parere inquadrabile nel filone a cui fanno capo, per esempio,i nostrani "Pane e tulipani" o "Pranzo di ferragosto". Molto bravi i protagonisti, impeccabili i comprimari. Reale e surreale si mischiano con armonia come gli ingredienti di un riuscito cioccolatino ripieno. Mi è piaciuto.
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renato volpone
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mercoledì 4 gennaio 2012
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l'emozione che segna la vita
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L'emozione, la timidezza, la paura degli altri sono le emozioni che percorrono questo film, una favola un po' moderna e un po' antica, addolcita da colate di meraviglioso cioccolato, dal confronto nei gruppi di incontro, da sedute dallo psicologo, ma anche di affetto, tenerezza e voglia di uscire fuori: uscire e poi buttarsi in mondo nascosto di nuovo, ma in due, meravigliosamente insieme.
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sestergo
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mercoledì 4 gennaio 2012
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piacevole...
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Bhè, comincio con il dire che non è un film che rimarrà nella storia del cinema, ma è sicuramente una commedia piacevole per nulla appesantita dal tema principale rappresentato dalle insicurezze personali.
I due attori principali reggono da soli il peso di un film semplice che tra una risata e l'altra cela qualche spunto di rilievo sulla emotività delle persone, sulle paure che le bloccano e sui sentimenti che a volte non riescono a sbocciare. Proprio in questo modo il regista ci illustra le amarezze di alcune vite nascoste che scivolano via lasciando un retrogusto piuttosto dolce e romantico!
Godetevelo!
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mauricass
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martedì 3 gennaio 2012
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non esageriamo a stroncarlo !
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Forse quattro stelle sono un giudizio un po' generoso per questo film ,
pur gradevole e leggero , ma a forza di stroncature feroci e pretenziose ,
mi sono accorto che ha una media di giudizi piu' bassa di Vacanze a Cortina !
Mi darete atto che una differenza c'è ?
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