francesco2
|
martedì 8 aprile 2014
|
non sarà un film sopravvalutato?
|
|
|
|
In questo film apparentemente (Molto) ironico manca, invece, quell'ironia che contraddistingueva >Per esempio- l'eccellente "Old Boy". Certo, può sembrare un paragone discutibile e per certi versi forse lo è, perché la matrice di quest'opera appare molto più di carattere sociale. Tuttavia, i virtuosismi registici di Nakashima su una storia non necessariamente così irresistibile potrebbero insinuare il sospettoc he "Confessions" sia poco altro che un gioco intelligente eben costruito, che si ritien viene ritenuto più intelligente di ciò che è.
|
|
[+] lascia un commento a francesco2 »
[ - ] lascia un commento a francesco2 »
|
|
d'accordo? |
|
kyotrix
|
sabato 23 novembre 2013
|
bello
|
|
|
|
Di solito i film artistici ( con scene particolari ) non mi piacciono, ma questo mi ha preso dall'inizio alla fine. La vendetta è un piatto che va servito freddo...
|
|
[+] lascia un commento a kyotrix »
[ - ] lascia un commento a kyotrix »
|
|
d'accordo? |
|
dargam
|
domenica 17 novembre 2013
|
una pellicola enorme
|
|
|
|
Ritratto onirico eppure ancorato alla realtà, si rimane suggestinati dai continui motivi di questa pellicola, che è un autentico capolavoro per linguaggio e stile.
Da rivedere per capirlo appieno
|
|
[+] lascia un commento a dargam »
[ - ] lascia un commento a dargam »
|
|
d'accordo? |
|
giugy3000
|
lunedì 28 ottobre 2013
|
solo dio perdona
|
|
|
|
In una classe a cavallo fra la seconda e la terza media, l'insegnante Yuko Moriguchi facendo stridere il gessetto scrive sulla lavagna la parola "Vita"; la sua ultima lezione della carriera travalicherà di molto i confini della sua materia e si farà promotrice di un enorme risveglio di coscienza: ricordarci il valore inestimabile della vita umana, affinchè nessuno parli più a vanvera del desiderio opposto di morte. Il suo pubblico?Un branco di ragazzini insolenti, vigliacchi e parecchio ignoranti...fra loro si nascondono i responsabili della tragica morte di sua figlia, nominati "Studente A e B" solo per gioco, in quanto si sa fin dalla prima scena volti e attitudini dei colpevoli.
[+]
In una classe a cavallo fra la seconda e la terza media, l'insegnante Yuko Moriguchi facendo stridere il gessetto scrive sulla lavagna la parola "Vita"; la sua ultima lezione della carriera travalicherà di molto i confini della sua materia e si farà promotrice di un enorme risveglio di coscienza: ricordarci il valore inestimabile della vita umana, affinchè nessuno parli più a vanvera del desiderio opposto di morte. Il suo pubblico?Un branco di ragazzini insolenti, vigliacchi e parecchio ignoranti...fra loro si nascondono i responsabili della tragica morte di sua figlia, nominati "Studente A e B" solo per gioco, in quanto si sa fin dalla prima scena volti e attitudini dei colpevoli. Ma quella di Yuko non è una confessione fine a se stessa, se davvero una maestra si vuole considerare tale dovrà essere sicura che gli allievi abbiano appreso qualcosa da lei, ed ecco che la sete di vendetta prende atto nel diabolico gesto di mettere nel latte bevuto dai due ragazzi assassini del sangue infestato dal virus HIV. La pena?Una vita di sofferenza, proprio come quella che d'ora in poi condurrà lei, come da secoli dichiara legittima la legge del taglione, visto che quella del XXI secolo prevede che un minore, secondo il codice penale, non possa venir arrestato. Shuya e Naoki non sono due pazzi, sono intelligenti e consci del loro agire, perchè mai dovrebbero avere delle attenuanti ad un gesto così diabolico?Si può prevenire un omicidio o chiunque (anche il più puro di noi) è in grado di macchiarsi le mani? Ad un delitto segue sempre un castigo?E' lodevole farsi giustizia da soli?In un mondo violento come quello di oggi è ancora meritevole vedere negli occhi dei ragazzi giovani la scintilla dell'innocenza? A questi e altri mille interrogativi ci sottopone "Confessions", tratto dal romanzo omonimo di Kanae Minato, un thriller-giallo psicotico senza respiro, imprevedibile, cattivo. Come fu già per Haneke nel suo "Funny Games", anche qui per Nakashima (ex regista di spot pubblicitari) la forma e il contenuto sono un insieme indissolubile per spiegare questa folla violenza non-sense; se il regista tedesco aveva scelto di violare i principi del cinema classico, quello giapponese decide di frantumare il piano espressivo da quello più profondo di comprensione e si avvale di scelte cromatiche paradossali, ralenti portati all'estremo, scene ridondanti da videoclip alla MTV...perchè forse è tutto uno scherzo, forse no. Al centro di tutto, come un vulcano in eruzione, la rabbia di una donna adulta, che si piega alle regole perverse di un gioco da bambini, ma che finisce per toccare le corde dell'ostracismo, del complesso di Edipo, dell'Hikikomori (termine giapponese usato per riferirsi a coloro che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale, spesso cercando livelli estremi di isolamento). Se la spirale della violenza non viene stroncata sul nascere, si possono avere conseguenze inenarrabili; si finirà col confondere le intenzioni con le azioni, la credenza con la realtà e il potere mimetico del male si diffonderà come una macchia d'olio, istigando anche gli animi innocenti al contagio della cattiveria, sino a che tramite un bullismo senza precedenti non si troverà un capro espiatorio su cui sfogarsi, per poter ristabilire l'ordine e fare come mai nulla sia avvenuto. L'autrice del libro ha dichiarato di essersi ispirato ad un fatto davvero preoccupante nelle scuole giapponesi degli anni Duemila, ossia un bullismo dilagante divenuto vera e propria piaga del Paese, sino ad indurre al suicidio nei casi più gravi La storia di "Confessions" non è (fortunatamente)tratta una storia vera di cronaca, ma nel suo estremismo è incredibilmente toccante e malgrado la sua imperseverante drammaticità, si tocca il dolore con mano senza perdere di vista nemmeno un tema su cui è voluto porre l'attenzione. Attraverso un montaggio pop e frenetico, il regista dirige la bravissima protagonista in un vortice di avvenimenti senza controllo, un po' come ci ricorda la trama di "Oldboy" o "Lady Vendetta" del celebre regista coreano. Ci si domanda sul ruolo che debbano avere peccato e perdono in un momento in cui non si pensa a null'altro che ad uccidere i responsabili della nostra sofferenza quando degli appeni tredicenni ci uccidono la figlia o quando compiono stragi di innocenti per colmare il loro bisogno d'amore inespresso. La pellicola è superba in quanto dettagliamente ci mostra le visioni antitetiche di ogni questione...proprio quando siamo ormai convinti di patteggiare per un personaggio, ecco che un'ennesima confessione cambia le sorti di una storia che pareva già scritta. Esiste la redenzione?Possiamo sostituirci a Dio nel giorno del giudizio e dire da noi cosa dovrebbe avvenire a chi effettua cattive azioni?Un po' come per pena di morte, siamo sicuri di non macchiarci la coscienza reprimendo una vita pur facendolo in "buona fede"? "Only god forgives" direbbe Refn e "Se Dio esiste speriamo abbia scusa" direbbe Allen.
Da vedere assolutamente, ce ne fossero più spesso di film così!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giugy3000 »
[ - ] lascia un commento a giugy3000 »
|
|
d'accordo? |
|
astromelia
|
sabato 17 agosto 2013
|
esasperante
|
|
|
|
secondo me se noteva fare anche a meno,non aggiunge nulla al filone semitragico giapponese o per meglio dire orientale.film figli di un'altra cultura,chi grida al capolavoro evidentemente si è perso film degni di questa nomea,
|
|
[+] lascia un commento a astromelia »
[ - ] lascia un commento a astromelia »
|
|
d'accordo? |
|
henry90
|
lunedì 12 agosto 2013
|
stupendo
|
|
|
|
Un film realizzato in maniera magistrale e con una regia superlativa. E' molto bello il modo in cui il film è diviso secondo i punti di vista dei differenti personaggi e questo permette una maggiore identificazione e condivisione del loro pensiero.
Fino alla fine rimarrete incollati allo schermo, ansiosi di sapere come procederà la catena degli eventi, la quale sarà destinata a prendere una direzione sempre più tragica.
Attendo con grande ansia l'uscita del DVD!
|
|
[+] lascia un commento a henry90 »
[ - ] lascia un commento a henry90 »
|
|
d'accordo? |
|
yuri.totani
|
sabato 20 luglio 2013
|
confessions
|
|
|
|
Film tragico ad atta tensione sul disagio giovanile e la vendetta, pecca nell'estremizzare le situazioni. Oltre al citato "Delitto e castigo" mi ha fatto ricordare "Rashomon", il "TIto Andronico" di Shakespeare, "Nodo al collo" di Hitchcok. Dello stesso genere consiglio "Harmful insect" di Akihiko Shiota..Un plauso alla regia e alla colonna sonora.
|
|
[+] lascia un commento a yuri.totani »
[ - ] lascia un commento a yuri.totani »
|
|
d'accordo? |
|
shanks
|
venerdì 31 maggio 2013
|
nella migliore tradizione giapponese
|
|
|
|
Aula di una scuola giapponese; un gruppo di alunni scalmanati, tutt'altro che studenti modello, assistono al discorso di commiato della propria insegnante. Quest'ultima infatti, rivela di essere alla fine del suo lavoro. Ma non solo: un agghiacciante mistero verrà svelato.
Crudele ma raffinato, raggelante per alcuni versi (come nella migliore tradizione giapponese), la pellicola procede, a passi lenti, lentissimi (come nella migliore tradizione giapponese), verso la scoperta di questo mistero, mistero che genererà una vendetta (come nella migliore tradizione giapponese). Appassionante, l'opera di Nakashima si fa desiderare; la bramosità di Moriguchi nel compiere la propria vendetta va di pari passo con l'attesa dello spettatore di veder il quadro completo in tutte le sue sfumature.
[+]
Aula di una scuola giapponese; un gruppo di alunni scalmanati, tutt'altro che studenti modello, assistono al discorso di commiato della propria insegnante. Quest'ultima infatti, rivela di essere alla fine del suo lavoro. Ma non solo: un agghiacciante mistero verrà svelato.
Crudele ma raffinato, raggelante per alcuni versi (come nella migliore tradizione giapponese), la pellicola procede, a passi lenti, lentissimi (come nella migliore tradizione giapponese), verso la scoperta di questo mistero, mistero che genererà una vendetta (come nella migliore tradizione giapponese). Appassionante, l'opera di Nakashima si fa desiderare; la bramosità di Moriguchi nel compiere la propria vendetta va di pari passo con l'attesa dello spettatore di veder il quadro completo in tutte le sue sfumature. Ma è volutamente complesso, distorto, punteggiato di sorprese, come i personaggi, tratteggiati forse un po gratuitamente freddi e meschini ma per questo colmi di emozioni. I temi del film sono quelli gia visti in altre pellicole del "fear east"; come non citare per esempio la trilogia della vendetta di Chan-wook. C'è una grande attenzione al dettaglio, il piano della maestra infatti è estremamente pianificato ed è tipico l'atteggiamento di grande freddezza, a fronte di un immenso dolore, che riesce a mantenere nel corso della vicenda. Anche la visione della propria società sa di gia visto, c'è un minimo comune denominatore che accumuna molti registi orientali (ne è esempio il manga Death note) dove la morte è una presenza fondamentale nella vita delle persone. Una denuncia sociale forse, oppure la spettacolarizzazione tanto cara made in Usa per incollare alla poltrona. E poi i flashback continui ed ossessivi come anche quel montaggio tipicamente da luogo comune lento.
Da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a shanks »
[ - ] lascia un commento a shanks »
|
|
d'accordo? |
|
renato volpone
|
lunedì 20 maggio 2013
|
il sapore della vendetta
|
|
|
|
Un quadro freddo e violento sugli adolescenti di oggi e sui danni che possono fare società e genitori nei loro intenti educativi inquinati dalle aspettative e dagli obiettivi personali. Attraverso la vendetta ordita da una professoressa alla quale due studenti hanno ucciso la piccola figlia, si snoda una lunga serie di confessioni, forse un pochino troppo lunga, che ci svela tutti i retroscena della storia e il male di vivere dei giovani d'oggi, ma non solo il loro, anche quello degli adulti persi in un destino segnato e irrecuperabile. L'essere umano è un potenziale assassino, a volte cosciente, a volte inconsapevole, come ben descritto anche in recenti film come il polacco "baby blues" o il britannico "e ora parliamo di kevin" a cui il ricordo scivola facilmente.
[+]
Un quadro freddo e violento sugli adolescenti di oggi e sui danni che possono fare società e genitori nei loro intenti educativi inquinati dalle aspettative e dagli obiettivi personali. Attraverso la vendetta ordita da una professoressa alla quale due studenti hanno ucciso la piccola figlia, si snoda una lunga serie di confessioni, forse un pochino troppo lunga, che ci svela tutti i retroscena della storia e il male di vivere dei giovani d'oggi, ma non solo il loro, anche quello degli adulti persi in un destino segnato e irrecuperabile. L'essere umano è un potenziale assassino, a volte cosciente, a volte inconsapevole, come ben descritto anche in recenti film come il polacco "baby blues" o il britannico "e ora parliamo di kevin" a cui il ricordo scivola facilmente. Ma la potenza espressiva di Tetsuya Nakashima travalica ogni pragmatismo e con immagini a volte surreali, ma bellissime e cariche di potere emotivo, riesce ad avvincere lo spettatore che difficilmente riuscirà a non parteggiare sia per le vittime che per i carnefici: il delitto ordito è un piatto di gusto sottile condito dalla vendetta. A tratti visionario, a tratti marcato da una lucida follia, il film avvince e raggela marcando il disgusto della morale comune per gli orrendi delitti commessi da chi è stato vittima proprio della morale stessa.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renato volpone »
[ - ] lascia un commento a renato volpone »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
lunedì 20 maggio 2013
|
quando la vendetta impera e pure la mancanza dei v
|
|
|
|
Film in cui, attraverso le confessioni personali di alcuni personaggi, dall'insegnante di una scuola media ad alcuni dei suoi alunni, si dispiega una vicenda di sottile vendetta per l'omicidio di una bimba di 4 anni. Ogni personaggio racconta le motivazioni del proprio operare, giustificandolo quasi. Ma ciò che ne emerge è solo un'universale crisi di valori che non trova alcuna, appunto, giustificazione. Il regista giapponese Tetsuya Nakashima qui affronta varie e serie tematiche che, attraverso, appunto, le varie confessioni dei personaggi, come nelle scatole cinesi o nelle bambole matriosche russe, via via si dispiegano presentando vari temi attuali e profondi che coinvolgono la società e le future generazioni.
[+]
Film in cui, attraverso le confessioni personali di alcuni personaggi, dall'insegnante di una scuola media ad alcuni dei suoi alunni, si dispiega una vicenda di sottile vendetta per l'omicidio di una bimba di 4 anni. Ogni personaggio racconta le motivazioni del proprio operare, giustificandolo quasi. Ma ciò che ne emerge è solo un'universale crisi di valori che non trova alcuna, appunto, giustificazione. Il regista giapponese Tetsuya Nakashima qui affronta varie e serie tematiche che, attraverso, appunto, le varie confessioni dei personaggi, come nelle scatole cinesi o nelle bambole matriosche russe, via via si dispiegano presentando vari temi attuali e profondi che coinvolgono la società e le future generazioni. Dalla mancanza di figure guida nel'ambito familiare, dal significato e dal valore che si dà alla vita così come anche alla morte, dal senso smodato che si ha di fama e riconoscimenti e ad essere protagonisti in prima persona ad ogni costo di eventi, all'eventuale mancanza totale o quasi di sistemi punitivi regolati dalla legge riguardante i minori, le nuove generazioni vengono così rappresentate: incuranti, superficiali e, forse, poco educate ai reali valori umani e morali. Insomma, una ricchezza di temi che fa discutere e che fa raccapricciare per la loro portata e che fa, in un certo qual modo, forse anche poco sperare in un roseo futuro. Nakashima lo racconta e lo rappresenta con uno stile lucido, lineare, essenziale e pertanto senza fronzoli nè sbavature ma in un modo altamente efficace e diretto che senza dubbio colpisce lo spettatore. Girato per ciò che riguarda alcune scene come un video clip, il film sembra proprio parlare dei ed ai giovani riproducendone il linguaggio ed il loro mondo ridotto ormai quasi solo a video.giochi e telefoni e comunicazioni cellulari. Molto convincenti tutti gli interpreti. Senza alcun dubbio definirei questa pellicola "geniale" e ben riuscita.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
|