paolp78
|
domenica 18 luglio 2021
|
non tutto il male viene per nuocere
|
|
|
|
Poliziesco girato in chiave leggera. Appartiene a quella categoria di film che trattano storie drammatiche adottando una narrazione da commedia.
L’operazione è perfettamente riuscita: la pellicola funziona benissimo come poliziesco, grazie ad una trama avvincente e ben sceneggiata; al contempo l’opera è riuscitissima anche come commedia, grazie alle atmosfere gradevoli e un po’ disinvolte perfettamente delineate dall’ottimo Werner Herzog che firma la regia.
La storia segue un suo filo, anche se ogni tanto pare perdersi, sino al riuscito finale.
Herzog adopera dei tempi che paiono lenti e dilatati, tuttavia la speditezza della narrazione non ne risente, venendone solo impreziosita e direi quasi ingentilita.
[+]
Poliziesco girato in chiave leggera. Appartiene a quella categoria di film che trattano storie drammatiche adottando una narrazione da commedia.
L’operazione è perfettamente riuscita: la pellicola funziona benissimo come poliziesco, grazie ad una trama avvincente e ben sceneggiata; al contempo l’opera è riuscitissima anche come commedia, grazie alle atmosfere gradevoli e un po’ disinvolte perfettamente delineate dall’ottimo Werner Herzog che firma la regia.
La storia segue un suo filo, anche se ogni tanto pare perdersi, sino al riuscito finale.
Herzog adopera dei tempi che paiono lenti e dilatati, tuttavia la speditezza della narrazione non ne risente, venendone solo impreziosita e direi quasi ingentilita.
Benché le tematiche trattate sono gravi, la pellicola si mantiene volutamente priva di suspense o di tensione.
L’opera cela dei significasti nascosti, di carattere etico e morale (la dicotomia mai troppo netta tra bene e male), che Herzog riesce a trasmettere al pubblico con particolare abilità.
Il protagonista è un ottimo Nicolas Cage: l’attore americano che spesso alterna pellicole ed interpretazioni pessime con altre invece di notevole livello artistico, qui centra in pieno l’obiettivo, dimostrandosi ancora una volta molto abile nell’interpretare un personaggio in preda a qualche vizio autodistruttivo, che in questo caso è la dipendenza dalla droga (si ricorda al proposito la performance che gli valse l’oscar in “Via da Las Vegas” di Mike Figgis, dove Cage ricopriva la parte di un alcolizzato).
Il cast, di pregevole livello, è completato dalla bella Eva Mendes, molto convincente nella parte; al contrario non lascia il segno Val Kilmer, in un ruolo troppo piccolo che quasi lo fa passare inosservato; bravissimo invece, come al solito, Brad Dourif, lui sì capace di rubare l’occhio nonostante lo scarso minutaggio concessogli.
La pellicola reca lo stesso titolo (in realtà è un titolo composto, ci si riferisce alla prima parte del titolo) della celebre opera di Abel Ferrara dei primi anni ’90, tuttavia deve dirsi che, per stessa ammissione di Herzog, questo film non deve essere inteso come un rifacimento di quello di Ferrara, avendo in comune con quello solo le caratteristiche del personaggio principale.
Belle, con un certo effetto rilassante, le musiche riproposte sui titoli di coda.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolp78 »
[ - ] lascia un commento a paolp78 »
|
|
d'accordo? |
|
lgiulianini
|
venerdì 13 gennaio 2017
|
storia di una evoluzione possibile.
|
|
|
|
I motivi per i quali Nicolas Kim Coppola si sia dato alla recitazione sono ben noti, inutile insistervi, se non per riaffermare che se non avesse portato cognome tanto illustre avrebbe giocoforza dovuto fare ben altro, vista la notoria graniticità del suo viso e del suo fisico tutto, grazie al quale ci ritroviamo ad assistere ad un ufficiale di polizia che dovrebbe essere “strafatto di crack”, soltanto perché ha le spalle fuori squadro, zoppica un poco, ha i pantaloni sbracati ed il pistolone ben in vista al di sopra del pistolino.
Non da meno l'ineffabile Eva Mendes, prostituta strafatta praticamente di tutto, con fisichino tirato a lucido e neo tirabaci inossidabile anche e nonostante, tettine sempre turgide e ben in vista, ed abbigliamento da sfilata di haute couture.
[+]
I motivi per i quali Nicolas Kim Coppola si sia dato alla recitazione sono ben noti, inutile insistervi, se non per riaffermare che se non avesse portato cognome tanto illustre avrebbe giocoforza dovuto fare ben altro, vista la notoria graniticità del suo viso e del suo fisico tutto, grazie al quale ci ritroviamo ad assistere ad un ufficiale di polizia che dovrebbe essere “strafatto di crack”, soltanto perché ha le spalle fuori squadro, zoppica un poco, ha i pantaloni sbracati ed il pistolone ben in vista al di sopra del pistolino.
Non da meno l'ineffabile Eva Mendes, prostituta strafatta praticamente di tutto, con fisichino tirato a lucido e neo tirabaci inossidabile anche e nonostante, tettine sempre turgide e ben in vista, ed abbigliamento da sfilata di haute couture.
Basta immaginarsi un Al Pacino e ad es una Jessica Biel o una Claire Danes al posto di codesti sventurati, ed il plot, già deboluccio di suo, avrebbe preso comunque tutt'altra direzione.
Per quanto riguarda Val Kilmer la produzione avrebbe potuto risparmiare assoldando il primo passante considerata l'inconsistenza e la brevità del ruolo assegnatogli. E dispiace che l'ottimo coprotagonista di un film come Heat di Michael Mann, formidabile nelle crime's stories, sia stato banalizzato a tal punto.
La trama è nota e ben ricostruita in altre ottime recensioni, non mi ci soffermo perciò, ma voglio sottolineare quello che mi ha colpito del film, momenti di visionaria inquietudine che lo rendono degno di Werner Herzog, il regista di Fitzcarraldo e Nosferatu, tanto per dire.
Anzitutto il valore simbolico dell'acqua nella New Orleans del dopo katrina: l'acqua da cui tutto comincia e di fronte a cui tutto finisce; l'acqua che porta la biscia nella cella del giovane messicano, il salvataggio in acqua da parte del tenente, i guai alla schiena e la relativa dipendenza da antidolorifici, l'acqua ove nuota a malapena il pesciolino dai lunghi bargigli rossi così lunghi da sembrare tentacoli del bambino assassinato, alla cui inquadratura Herzog dedica più di un minuto, con in sottofondo la poesia scritta dal bambino stesso, l'acqua di fronte alla quale il film si conclude, con il tenente ormai capitano seduto insieme al ritrovato giovane messicano salvato all'inizio, e che è “pulito da un anno dopo che il tenente gli ha salvato la vita”, simbolo di un possibile riscatto ultimo e di una evoluzione annunciata (ad esempio dal ritrovamento del cucchiaio paradigma dell'innocenza dell'infanzia del piccolo Terry), per il capitano che si domanda “se i pesci sognano” di fronte ad un acquario colossale.
Alcune immagini sono poi da manuale e mi hanno ricordato la lucida visionarietà del miglior Herzog: la scena dell'incidente stradale con l'alligatore morto al suolo con le viscere versate, e l'altro alligatore, probabilmente il compagno/a che lo va a guardare ed accomiatarsi allontanandosene poi silenzioso, la visione stupefacente delle iguane sul tavolino, o dell' “anima che vola”, quella di un estorsore appena ucciso, ma la cui “anima vola ancora”.
Sono attimi, brevi sprazzi che rendono comunque interessante un poliziesco che non è poi del tutto da buttare via. Con altri attori, e sviluppando meglio alcune tematiche poco approfondite (la lotta tra bande nella New Orleans del dopo katrina e le speculazioni future sulla ricostruzione appena accennate, i rapporti all'interno del dipartimento di polizia, ove il reparto più ambito sembra essere proprio il deposito prove sequestrate e non solo dal tossico Cage, solo per fare due esempi), sarebbe venuto fuori un lavoro di tutto rispetto.
La mano di Herzog io l'ho comunque vista in alcune sequenze e simbologie, e per questo a questo film, attribuisco una stella in più.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lgiulianini »
[ - ] lascia un commento a lgiulianini »
|
|
d'accordo? |
|
kondor17
|
venerdì 1 giugno 2012
|
così così
|
|
|
|
Storia vista e rivista, a parte il remake. Il poliziotto cattivo e strafatto, dipendente dalle droghe e dal gioco, che approfitta del potere per sottrarre stupefacenti agli spacciatori ed arricchirsi alle loro spalle. Acre denuncia del sistema gerarchico delle forze dell'ordine, dove nessuno ahimè controlla il controllore... e non solo in America, purtroppo. Dopo mille violazioni il buon Nicolas Cage si ritrova addirittura promosso a capitano, per aver risolto in maniera rocambolesca un suo grande problema di soldi e di droga, facendo scontrare due bande rivali che in pratica si eliminano a vicenda. Ridicolo il finale dove, tutti disintossicati, Eva Mendez compresa, brindano ad acqua minerale.
[+]
Storia vista e rivista, a parte il remake. Il poliziotto cattivo e strafatto, dipendente dalle droghe e dal gioco, che approfitta del potere per sottrarre stupefacenti agli spacciatori ed arricchirsi alle loro spalle. Acre denuncia del sistema gerarchico delle forze dell'ordine, dove nessuno ahimè controlla il controllore... e non solo in America, purtroppo. Dopo mille violazioni il buon Nicolas Cage si ritrova addirittura promosso a capitano, per aver risolto in maniera rocambolesca un suo grande problema di soldi e di droga, facendo scontrare due bande rivali che in pratica si eliminano a vicenda. Ridicolo il finale dove, tutti disintossicati, Eva Mendez compresa, brindano ad acqua minerale. Fosse così facile. Herzog si cimenta in un genere decisamente non suo, e si vede. Si vede anche la mano, geniale e fantasiosa, ma ahimè sacrificata in una storia sciatta e surreale, quadi grottesca.
Ma perchè poi chiamare attori del calibro di Van Kilmer per dar loro una parte così marginale?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kondor17 »
[ - ] lascia un commento a kondor17 »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
martedì 13 marzo 2012
|
un buon remake
|
|
|
|
New Orleans dopo Katrina. Un poliziotto si guadagna la promozione a tenente per aver salvato un prigioniero dalla prigione inondata. Il tenente però ha dei gravi problemi di dipendenza sia dalle droghe che dalle scommesse clandestine. Inoltre intrattiene una relazione con una prostituta d'alto bordo. Le cose finiranno per prendere terribili pieghe quando il tenente dovrà indagare su una serie di omicidi legati alla droga.
Davvero un buon remake (e questa sarebbe già un'ottima notizia) che vede protagonista l'ottimo Nicolas Cage nei panni del tenente maledetto. Famiglia disastrata, vita persoinale anche peggiore se possibile, Cage si cala meravigliosamente nella parte e fa sorgere negli spettatori la delusione per la sua scelta di dedicarsi ormai a film di bassa lega tra templari e quant'altro.
[+]
New Orleans dopo Katrina. Un poliziotto si guadagna la promozione a tenente per aver salvato un prigioniero dalla prigione inondata. Il tenente però ha dei gravi problemi di dipendenza sia dalle droghe che dalle scommesse clandestine. Inoltre intrattiene una relazione con una prostituta d'alto bordo. Le cose finiranno per prendere terribili pieghe quando il tenente dovrà indagare su una serie di omicidi legati alla droga.
Davvero un buon remake (e questa sarebbe già un'ottima notizia) che vede protagonista l'ottimo Nicolas Cage nei panni del tenente maledetto. Famiglia disastrata, vita persoinale anche peggiore se possibile, Cage si cala meravigliosamente nella parte e fa sorgere negli spettatori la delusione per la sua scelta di dedicarsi ormai a film di bassa lega tra templari e quant'altro. Bene anche i coprotagonisti. Il finale è drasticamente diverso da quello dell'opera originale ma certamente ci sono spunti di riflessione in più; soprattutto lo sbando in cui si trov a la città subito dopo il passaggio del terribile uragano. Droghe, omicidi, povertà e alcolismo la fanno da assoluti padroni. Ottima anche la fotografia e le immagini delle allucinazioni.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
fedeleto
|
venerdì 16 dicembre 2011
|
il perfido cage
|
|
|
|
E' una New Orlenas oscura quella dove un cattivo tenente si aggira alla ricerca della perdizione .Dopo aver salvato inaspettatamente un uomo ,il tenente Terence ha problemi irriversibili alla schiena .Facendo uso di droghe si porta avanti tra investigazini e interrogatori dove cerca di trovare il colpevole di una strage .Ma una volta trovato ci si allea per fare traffico di droga per poi tradirlo.CHi e' veramente questo tenente?da che parte sta? e' forse solo tutta un'allucinazione per colpa della droga?Werner Herzog(grizzly man,invincibile,l'alba della liberta')dirige un film allucinante e deviante dove l'ambiguita' e' la vera protagonista del film e lo spettatore e' immerso in un labiritno senza uscita .
[+]
E' una New Orlenas oscura quella dove un cattivo tenente si aggira alla ricerca della perdizione .Dopo aver salvato inaspettatamente un uomo ,il tenente Terence ha problemi irriversibili alla schiena .Facendo uso di droghe si porta avanti tra investigazini e interrogatori dove cerca di trovare il colpevole di una strage .Ma una volta trovato ci si allea per fare traffico di droga per poi tradirlo.CHi e' veramente questo tenente?da che parte sta? e' forse solo tutta un'allucinazione per colpa della droga?Werner Herzog(grizzly man,invincibile,l'alba della liberta')dirige un film allucinante e deviante dove l'ambiguita' e' la vera protagonista del film e lo spettatore e' immerso in un labiritno senza uscita .Superficiale Eva Mendes,ottimo Nicolas Cage.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fedeleto »
[ - ] lascia un commento a fedeleto »
|
|
d'accordo? |
|
solversrf
|
sabato 23 aprile 2011
|
una pellicola perdente di natura
|
|
|
|
Queste pellicole, non sono semplici da
recensire, sappiamo bene che
Ferrara poteva starsene a casa
sua... invece di rovinare un genere che dura da sempre,
Keitel poverino non riuscì neppure in tutto il
film a compensare quei
2 secondi d'apparizione da 'eliminatore' in
nome in codice nina..., lo so a nessuno piace sentirselo
dire..., e sperare nel
2 è surreale, intorpidisce il pubblico in stile
fattucchieri... però
non funziona con tutte le
persone, a mio avviso, e nessuno
lo dice..., andrebbe 'accorpato' a tutte
quelle pellicole, sapete quei film che
sfruttano le piccole controversie
paesane per fare milioni... col minidocumentario?
Poco ci manca che inseriscano un quarto
d'ora di reclam.
[+]
Queste pellicole, non sono semplici da
recensire, sappiamo bene che
Ferrara poteva starsene a casa
sua... invece di rovinare un genere che dura da sempre,
Keitel poverino non riuscì neppure in tutto il
film a compensare quei
2 secondi d'apparizione da 'eliminatore' in
nome in codice nina..., lo so a nessuno piace sentirselo
dire..., e sperare nel
2 è surreale, intorpidisce il pubblico in stile
fattucchieri... però
non funziona con tutte le
persone, a mio avviso, e nessuno
lo dice..., andrebbe 'accorpato' a tutte
quelle pellicole, sapete quei film che
sfruttano le piccole controversie
paesane per fare milioni... col minidocumentario?
Poco ci manca che inseriscano un quarto
d'ora di reclam... durante le proiezioni,
se non fosse che si
riduce il pubblico e la qualità, a favore di chi?
andrebbe ricercata una risposta... In
che canone rientra??
Non certo in quello della Holliwood migliore...
[-]
[+] nina?
(di brian77)
[ - ] nina?
|
|
[+] lascia un commento a solversrf »
[ - ] lascia un commento a solversrf »
|
|
d'accordo? |
|
dandy
|
lunedì 28 marzo 2011
|
herzog,lascia stare quel che non ti compete!
|
|
|
|
Il remake fin troppo libero del film cult di Ferrara ha suscitato reazioni contrastanti.Da un lato chi lo ha accusato di essersi imbarcato in un'operazione mercenaria e ingiustificata,dall'altro chi ha lodato lo sguardo laico e beffardo,in contrasto con il film originale.Se è vero che la visione del mondo che ne esce è senza Dio e senza redenzione,l'intreccio è banale e la tesi di fondo ambiguamente giustizialista.La messa in scena inoltre,è anonima,se si eccettuano le insistite(e insensate)soggettive di alligatori,iguane e altri rettili.E vogliamo parlare di Cage?Nonostante il plauso di certa critica,non regge il confronto con Keitel.O meglio,con il Keitel del film del '94.
[+]
Il remake fin troppo libero del film cult di Ferrara ha suscitato reazioni contrastanti.Da un lato chi lo ha accusato di essersi imbarcato in un'operazione mercenaria e ingiustificata,dall'altro chi ha lodato lo sguardo laico e beffardo,in contrasto con il film originale.Se è vero che la visione del mondo che ne esce è senza Dio e senza redenzione,l'intreccio è banale e la tesi di fondo ambiguamente giustizialista.La messa in scena inoltre,è anonima,se si eccettuano le insistite(e insensate)soggettive di alligatori,iguane e altri rettili.E vogliamo parlare di Cage?Nonostante il plauso di certa critica,non regge il confronto con Keitel.O meglio,con il Keitel del film del '94.In compenso somiglia moltissimo a quello attuale:tronfio,inespressivo e imbambolato.Kilmer,poco più che una comparsa,sembra una patata lessa.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
jimmylsanto
|
lunedì 13 dicembre 2010
|
più che cattivo tenente..
|
|
|
|
mi sembra di fuori... ma parecchio di fuori e il bello è che se ne accorgano tutti i delinquenti e non i colleghi!
e poi proprio proprio cattivo non è che poi lo sia completamente alla fine il reale colpevole del massacro lo riesce a incastrare.. con qualche giochetto non proprio ortodosso..
film interessante, ma , come si diceva un tempo, un pò barboso!
|
|
[+] lascia un commento a jimmylsanto »
[ - ] lascia un commento a jimmylsanto »
|
|
d'accordo? |
|
nick castle
|
giovedì 18 novembre 2010
|
interessante rilettura...
|
|
|
|
Come Herzog ha sempre dichiarato alla stampa, il film non è un remake del film di Abel Ferrara, ma ne riprende le caratteristiche del protagonista per cucirgli addosso un altra storia. Cosa ne viene fuori? Un film più lineare e meno allucinato di quello di Ferrara. Ma come nell'opera di Ferrara, la storia conta poco ed è solo un pretesto per mostrare le sregolatezze e la vita dissoluta di un tenente di polizia della New Orleans del dopo uragano Kathrina. E' un po' lento si, colpa anche delle poco appassionanti musiche di Mark Isham, ma la sostanza c'è e si sente. Werner Herzog continua così il suo viaggio all'interno degli Stati Uniti, smembrandoli e ricreando in Terence McDounagh il loro volto.
[+]
Come Herzog ha sempre dichiarato alla stampa, il film non è un remake del film di Abel Ferrara, ma ne riprende le caratteristiche del protagonista per cucirgli addosso un altra storia. Cosa ne viene fuori? Un film più lineare e meno allucinato di quello di Ferrara. Ma come nell'opera di Ferrara, la storia conta poco ed è solo un pretesto per mostrare le sregolatezze e la vita dissoluta di un tenente di polizia della New Orleans del dopo uragano Kathrina. E' un po' lento si, colpa anche delle poco appassionanti musiche di Mark Isham, ma la sostanza c'è e si sente. Werner Herzog continua così il suo viaggio all'interno degli Stati Uniti, smembrandoli e ricreando in Terence McDounagh il loro volto.
[-]
[+] giusta osservazione
(di filmtalker 98)
[ - ] giusta osservazione
|
|
[+] lascia un commento a nick castle »
[ - ] lascia un commento a nick castle »
|
|
d'accordo? |
|
cristianmayers
|
mercoledì 3 novembre 2010
|
il miglior nicolas cage del nuovo millennio
|
|
|
|
Film più che buono, ottime scenografie e finalmente un Nicolas Cage di spessore dopo gli eccellenti Con Air e City of Angels. Ottimo nell' interpretazione del tossicodipendente e del malato di sesso e di gioco d'azzardo Nicolas Cage sembra tornato ai vecchi fasti con un buon film ma non eccezionale. Il genere poliziesco-drammatico molto difficile da affrontare ha rispettato le aspettative concedendo nel complesso due ore di film più che discrete.
|
|
[+] lascia un commento a cristianmayers »
[ - ] lascia un commento a cristianmayers »
|
|
d'accordo? |
|
|