houssy
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mercoledì 13 maggio 2009
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imago mortis: de profundis
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Se da un lato il cinema italiano da (l'appena criticato Solo un padre), dall'altra il cinema italiano toglie. Impossibile difendere un pasticcio come Imago mortis, raramente un film è risultato essere così sballato e fuori fuoco. In breve la sconclusionata trama: in una scuola di cinema sperduta in mezzo ai boschi (?) uno studente è perseguitato da visioni di un giovane con la testa spaccata, il mistero si infittisce quando il protagonista rinviene in una grotta un tanatoscopio (????) oggetto creato da un certo Fumagalli (???????????) per poter fotografare l'ultima immagine impressa sulla retina di coloro che muoiono... Una cazzata, direte voi ed avete assolutamente ragione! L'ambientazione è delirante, la trama è un pretesto per terrorizzare chi è a caccia di spaventi da recita parrocchiale e gli interpreti si aggirano per la pellicola affetti da un irritante compiacimento.
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Se da un lato il cinema italiano da (l'appena criticato Solo un padre), dall'altra il cinema italiano toglie. Impossibile difendere un pasticcio come Imago mortis, raramente un film è risultato essere così sballato e fuori fuoco. In breve la sconclusionata trama: in una scuola di cinema sperduta in mezzo ai boschi (?) uno studente è perseguitato da visioni di un giovane con la testa spaccata, il mistero si infittisce quando il protagonista rinviene in una grotta un tanatoscopio (????) oggetto creato da un certo Fumagalli (???????????) per poter fotografare l'ultima immagine impressa sulla retina di coloro che muoiono... Una cazzata, direte voi ed avete assolutamente ragione! L'ambientazione è delirante, la trama è un pretesto per terrorizzare chi è a caccia di spaventi da recita parrocchiale e gli interpreti si aggirano per la pellicola affetti da un irritante compiacimento. Il demerito più grande di Imago mortis, risiede però nel saper anestetizzare anche lo spettatore più euforico, abbandonandolo in un pietoso stato di semincoscienza, generato dall' onnipresente noia che ammanta tutto e tutti. Se infatti certe ingenuità si riescono a perdonare, quello che risulta impossibile da mandare giù, sono le lunghe e lente camminate ad effetto nei corridoi della scuola, i pistolotti sulla tanatologia e più di ogni altra cosa, l'imbarazzante finale stile Scooby-doo. Se il futuro del cinema di genere italiano è affidato a pellicole come questa, stiamo freschi.
LA SCENA CHE VALE IL FILM
Il finale idiota alla Sccoby-doo è davvero ridicolo.
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pietro berti
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lunedì 9 febbraio 2009
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imago mortis
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Italia/Spagna 2008 Regia Stefano Besoni, Distribuzione Medusa Film, con A. Amarilla, O. Chaplin, Geraldine Chaplin.
Trama: nel 1600 prima dell’invenzione della fotografia lo scienziato Girolamo Fumagalli, ossessionato dall’idea della riproduzione di immagini, scoprì che uccidendo una vittima e rimuovendone la retina (dove si diceva rimanesse impressa l’ultima immagine scorta dalla persona) era possibile imprimerla su stampa. Fumagalli diede a questa tecnica il nome di “THANATOGRAFIA ”. Oggi, questo macabro rituale viene commesso in una scuola spagnola di cinema. A Bruno e Arianna, due studenti, il compito di scoprire il mistero celato tra queste mura.
Commento: Horror made in Italy, favola nera ma anche Ghost-story, omaggio al mondo delle immagini e al cinema burtoniano, in particolare.
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Italia/Spagna 2008 Regia Stefano Besoni, Distribuzione Medusa Film, con A. Amarilla, O. Chaplin, Geraldine Chaplin.
Trama: nel 1600 prima dell’invenzione della fotografia lo scienziato Girolamo Fumagalli, ossessionato dall’idea della riproduzione di immagini, scoprì che uccidendo una vittima e rimuovendone la retina (dove si diceva rimanesse impressa l’ultima immagine scorta dalla persona) era possibile imprimerla su stampa. Fumagalli diede a questa tecnica il nome di “THANATOGRAFIA ”. Oggi, questo macabro rituale viene commesso in una scuola spagnola di cinema. A Bruno e Arianna, due studenti, il compito di scoprire il mistero celato tra queste mura.
Commento: Horror made in Italy, favola nera ma anche Ghost-story, omaggio al mondo delle immagini e al cinema burtoniano, in particolare. La pellicola mette in scena una storia al di fuori di ogni contesto storico ( infatti mancano del tutto riferimenti temporali, tecnologici : come ad es. cellulari e computer) in cui la scienza va a fondersi con il paranormale e il mistico. I due autori hanno dato vita ad uno script originale in cui la teoria del complotto porta lo spettatore a confondersi e a non distinguere più il reale dal sogno. Il regista ha spiegato che ha affrontato diversi studi sull’argomento della tecnica che si occupa di fotografare la permanenza retinica della morte nell’occhio del cadavere. Si è documentato il più possibile sull’argomento desumendo che la cattura delle immagini è, senza dubbio, uno dei mondi più affascinanti in cui si sia mai imbattuto. Catturare la morte nell’occhio del cadavere è qualcosa che va al di là di ogni immaginazione, nonché un tema che ha a che fare direttamente con qualcosa di soprannaturale.Pietro Berti
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marcom_to
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lunedì 4 maggio 2009
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thriller scialbo
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Commento personale. Questo film parte con una buona trama di fondo ed una degna ambientazione. Alcune inquadrature mi piacciono veramente e sono degne di nota. Tuttavia qualcosa non funziona. Il personaggio principale interpreta il ruolo di ragazzino piagnucoloso per tutta la durata del film. Malgrado le ambientazioni scure non si avverte nessun senso di pericolo nascosto. I personaggi del film sono scialbi. Per provare paura ci si deve affezionare ai protagonisti, ma questi risultano tuttavia noiosi e stereotipati.Il fantasma del giovane senza occhi e' poco credibile (meglio i fantasmi del cinema Coreano), e le frequenti apparizioni irritano lo spettatore con colpi di scena scontati e rivisti.
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Commento personale. Questo film parte con una buona trama di fondo ed una degna ambientazione. Alcune inquadrature mi piacciono veramente e sono degne di nota. Tuttavia qualcosa non funziona. Il personaggio principale interpreta il ruolo di ragazzino piagnucoloso per tutta la durata del film. Malgrado le ambientazioni scure non si avverte nessun senso di pericolo nascosto. I personaggi del film sono scialbi. Per provare paura ci si deve affezionare ai protagonisti, ma questi risultano tuttavia noiosi e stereotipati.Il fantasma del giovane senza occhi e' poco credibile (meglio i fantasmi del cinema Coreano), e le frequenti apparizioni irritano lo spettatore con colpi di scena scontati e rivisti. Volendo paragonare questo film ad un altro mi viene in mente solo 'Il Nascondiglio' di Pupi Avati. Stesso trailer promettente e film deludente non appena dopo dieci minuti di lungometraggio. Consiglierei di vedere piuttosto Session 9 per chi non l'ha visto, ammesso che vogliate gustarvi un thriller. Fate un confronto e fatemi sapere.
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fluturnenia
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venerdì 24 aprile 2009
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lezioni di etimologia
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Bando alle ciance e ai dettagli romantici e crepuscolari: il film racconta di come un ragazzo codardo e frignone, perennemente in preda ad attacchi di panico (è anke vero ke ha da poco perso i genitori in un incidente) è perseguitato da un fantasma ed è vittima di strani sogni allucinatori. Classico caso di "rape & revenge". Tutto questo lo conduce alla scoperta di un sinistro e mortifero marchingegno. Questa è bella! Per decenni l'intero corpo docente, malvagio e corroso da desideri di indicibili nefandezze, ha cercato in lungo e in largo questa macchina leggendaria, in realtà usata in passato e poi scomparsa misteriosamente. Toh, che un moccioso studente accademico pauroso pure della sua ombra fa' scoperte impossibili.
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Bando alle ciance e ai dettagli romantici e crepuscolari: il film racconta di come un ragazzo codardo e frignone, perennemente in preda ad attacchi di panico (è anke vero ke ha da poco perso i genitori in un incidente) è perseguitato da un fantasma ed è vittima di strani sogni allucinatori. Classico caso di "rape & revenge". Tutto questo lo conduce alla scoperta di un sinistro e mortifero marchingegno. Questa è bella! Per decenni l'intero corpo docente, malvagio e corroso da desideri di indicibili nefandezze, ha cercato in lungo e in largo questa macchina leggendaria, in realtà usata in passato e poi scomparsa misteriosamente. Toh, che un moccioso studente accademico pauroso pure della sua ombra fa' scoperte impossibili. Per la cronaca: nel film lo strambo aggeggio appare in un filmato amatoriale, girato in passato dagli stessi professori, sotto il nome di thanatografo (dal greco thanatos= morte e grapho = scrivo, nel senso + largo del termine, imprimere, incidere, tracciare. In realtà viene chiamato da tutti i personaggi tanatoscopio (dal greco scopion = osservare). Nessuno dei due è mera invenzione letteraria, infatti negli anni '60 in ospedale per accertare la morte si utilizzava il tanatografo, uno strumento che per venti minuti misurava l’effettiva assenza del battito mentre il tanatoscopio è uno strumento scientifico con cui si misura, per via rettale, la temperatura cadaverica per stabilire da quanto tempo è avvenuta la morte di un individuo, in relazione a fattori ambientali, fisiologici e patologici. Errore evidente fù commesso: il suffisso grafo ha significato ben diverso da scopio. Codesta macchina serve per impressionare una foto con l'ultima immagine che nella retina fissa nel suo accadere il momento prima della morte, dopo di che il soggetto sottoposto alla tortura del tanatoscopio muore. Il suffisso è ovviamente sbagliato se commisurato allo scopo e al risultato a cui è preposto e atto lo strumento. E' quindi corretto chiamarlo thanatografo ma evidentemente scopio è foneticamente più appettibile. Detto questo mi limito a dire che è tutto vero quel ke vien detto nelle recensioni precedenti: atmosfere stupende, scenografie eccellenti, regia, sceneggiatura ben curate nei minimi particolari. Ma mi spiace dirlo la fotografia è sempre la solita pessima italianata, scarsa nelle intenzioni e pessima nei risultati. La trama sarebbe niente affatto male ma il copione rende il tutto di una noia MORTALIS. E' proprio il caso di dire che un film così invoglia una sana e profonda meditatio mortis... nel senso di rendersi conto come il cinema italiano sia + morto che vivo. Dario Argento insegna: lui è ulò re dell' horror vacui (si! degli orrori inutili). Voto: 3 spaccato!
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whoopy
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lunedì 19 gennaio 2009
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finalmente un thriller/horror coi fiocchi w italy!
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Ragazzi, se avete letto la trama, non potete non rimanere incuriositi, anche perchè parte da una verità storica. Comuqnue era da tanto che non si vedeva una regia in grado di competere con un Del Toro (Il labirinto del Fauno). Sembra che Bessoni abbia capito cosa desisdera vedere il pubblico! Un film mai lento o scontato, anche grazie ad una fotografia ricca di sfumature, di luci ridotte a tre o quattro candele accese, e un lavoro di montaggio da esperti. Non ci sono grossi effetti speciali, tranne qualche quelli 3D, ed è un bene, secondo me! Grande importanza hanno anche i costumi, le musiche e il trucco, mirati un po' a stereotipare certi personaggi, tenendo meticolosamente cura dei dettagli, ed a spostare l'attenzione talvolta dai personaggi di rilievo a quelli di minor peso per depistare.
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Ragazzi, se avete letto la trama, non potete non rimanere incuriositi, anche perchè parte da una verità storica. Comuqnue era da tanto che non si vedeva una regia in grado di competere con un Del Toro (Il labirinto del Fauno). Sembra che Bessoni abbia capito cosa desisdera vedere il pubblico! Un film mai lento o scontato, anche grazie ad una fotografia ricca di sfumature, di luci ridotte a tre o quattro candele accese, e un lavoro di montaggio da esperti. Non ci sono grossi effetti speciali, tranne qualche quelli 3D, ed è un bene, secondo me! Grande importanza hanno anche i costumi, le musiche e il trucco, mirati un po' a stereotipare certi personaggi, tenendo meticolosamente cura dei dettagli, ed a spostare l'attenzione talvolta dai personaggi di rilievo a quelli di minor peso per depistare. Per quanto riguarda il cast artistico, direi che è quasi tutto italiano, ma non per questo, di minor preparazione. Come è vero che il buon sangue non mente, Geraldine Chaplin, figlia del grande maestro del Cinema muto, è entrata perfettamente nel ruolo, come in simbiosi, facilitata da i lineamenti del viso e da una equivoca espressività, già sperimentati in precedenti altri contesti. Oona, (nipote del grande maestro del Cinema muto) stella nascente, dotata di una bellezza non particolarizzata, punta tutto sull'espressività, anche lei, e, secondo me vince, anche se non abbastanza da primeggiare sugli altri. Comunque tempo ne ha per migliorare! Amarilla, mi ricorda tanto il giovane Xavier di "L'APPARTAMENTO SPAGNOLO" e quasi mi fa pensare che 'sti attori spagnoli li fanno con lo stampino! A parte gli scherzi, è veramente bravo e dotato di un grande vocabolario espressivo; direi che ha meritato il suo ruolo! Fatemi spendere due paroline però per il grande Paolo De Vita alias Orfeo che ha caratterizzato il suo personaggio al punto da renderlo anche simpatico in un contesto "macabro", se mi permettete il termine. Grande ruolo ha il grande Carnelutti, cupo, misterioso e diabolico; non aveva tante battute, ma è riuscito a tenere col fiato sospeso, con pochissimi movimenti dello sguardo... In conclusione non posso che consigliarvi di andarlo a vedere, perchè è questo il Cinema che voglio per il futuro! E poi.. smentiamo quelli che sostengono che non può esistere Cinema che sbanca ai botteghini senza motion picture, ricostruzioni digitali, scenari da megalomani o sesso, corna e cisterne di sangue!!!Voto 10 e lode! targato MADE in ITALY! Ah.. dimenticavo... da notare la casa produttrice... MEDUSA... se in Italia cominciano a pensare in questo verso le grandi case cinematografiche... BENVENGA!
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(di archi89)
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[+] non drogarti!!!! ti fa male!!!!
(di dan76)
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(di birba)
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(di ange)
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[+] mi sa che hai sbagliato sala cinematografica
(di bobby)
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[+] mi dispiace per voi... ma secondo me vi sbagliate
(di whoopy)
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[+] e' sempre così
(di pimala)
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[+] l'idea non era male però...
(di billa)
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(di bulbo)
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[+] ma che razza di film hai visto???
(di valeria)
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