silvano
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lunedì 28 aprile 2008
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un film di grande poesia
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Un film straordinario, uno dei più belli degli ultimi anni. Mi domando come mai Carmine Amoroso lo facciano lavorare così poco.
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standard
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lunedì 28 aprile 2008
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delusione,peccato...
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sono andata avedere questo film con molte aspettative, ma mi sono trovata di fronte un film che non ha il coraggio di andare fino a fondo. Fra i film sul precariato della stagione Riprendimi, Tutta La vita Davanti e Cover Boy, alla fine scelgo il virzì, perchè in tono di commedia riesce a graffiare di più.
Cover boy poteva arrivare fino in fondo, mostrare la vera disperazione, ma si è fermato molto prima, imbambolato a guardare i suoi attori, senza capire i personaggi che aveva creato. Il regista ha fallito.
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george
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martedì 22 aprile 2008
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un film di straordinaria bellezza
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Un film di straordinaria bellezza censurato prima dallo stato (budget decurtato del 75% dal ministerodello spettacolo) e poi da una distribuzione e da esercenti da galera.
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(di roberto)
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paspastu
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mercoledì 16 aprile 2008
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una rivoluzione digitale neorealista
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bello e commovente una rivoluzione digitale nel panorama ammuffito della produzione italiana.
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andrei
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domenica 13 aprile 2008
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noioso e irrisolto
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Dopo un buon inizio, si assiste ad una amicizia tra due uomini che sono bloccati, chiusi nel loro bozzolo, incapace di esprimere veramente i propri sentimenti.
Peccato poteva essere un'occasione per gettare uno sguardo sincero su di una amicizia/amore possibile tra due reietti di cui non frega niente a nessuno.
Purtroppo si procede con le macchiette e con gli stereotipi e tutto frana. Se non fosse stato rovinato dall'imperizia del regista sceneggiatore (e dal musicista...musica davvero sparsa a sproposito!)avrebbe avuto il merito di parlare di personaggi e situazioni poco trattati....
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albe
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giovedì 10 aprile 2008
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realista e romantico
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da non perdere assolutamente, film capolavoro considerando rapporto qualita investimento..peccato per la distribuzione...che vergogna che la mafia della distribuzione cinematografica italiana non lo faccia vedere..tocca argomenti scomodi..soprattutto sotto elezioni...VERGOGNA!!!
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derek
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lunedì 7 aprile 2008
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vorrei vederlo per giudicarlo...
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è uno schifo che un film così coraggioso e di impegno sociale,tra l'altro noto che ha collezionato parecchi premi non possa vederlo, qui a venezia mestre non è mai passato... ripeto .. uno schifo
p.s. vacanze di natale lo fanno usire in mille copie!!non sarebbe da incazzarsi...
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? d ?
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venerdì 4 aprile 2008
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ma che pornografia maschile!
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Un buon film. Girato bene e interessante. Decisamente molto più valido di tante produzioni costose che girano spesso per i cinema. La prova provata che la crisi del cinema italiano non è certo da imputare alla mancanza di soldi ma ad una vera carenza di buon gusto e talenti.
Intendiamoci, non che sia un capolavoro, però è sicuramente un buon film che vale la pena di essere visto. Soprattutto per incoraggiare il cinema italiano, che io normalmente trovo pessimo. Non nascondo che di solito non li prendo nemmeno in considerazione i film italiani.
L'ultimo che ho affittato con la speranza di ricredermi è stato I CENTO CHIODI di Olmi e non mi è piaciuto, se non per una frase e un paio di inquadrature.
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Un buon film. Girato bene e interessante. Decisamente molto più valido di tante produzioni costose che girano spesso per i cinema. La prova provata che la crisi del cinema italiano non è certo da imputare alla mancanza di soldi ma ad una vera carenza di buon gusto e talenti.
Intendiamoci, non che sia un capolavoro, però è sicuramente un buon film che vale la pena di essere visto. Soprattutto per incoraggiare il cinema italiano, che io normalmente trovo pessimo. Non nascondo che di solito non li prendo nemmeno in considerazione i film italiani.
L'ultimo che ho affittato con la speranza di ricredermi è stato I CENTO CHIODI di Olmi e non mi è piaciuto, se non per una frase e un paio di inquadrature.
Tornando al film, la tematica omosessuale (considerato i commenti in internet) in Cover boy è toccata velatamente e a parte qualche scena di nudo o seminudo a volte "inspiegabilmente" a mio parere troppo insistita, posso garantire (per i "sensibili" alle tematiche) che le uniche scene di sesso esplicito e l'unica vera relazione nel film sono assolutamente eterosessuali, quindi non vedo dove si possa parlare di pornografia maschile. E comunque ripeto che il film non è assolutamente incentrato su questo tema.
Piuttosto sono messi al centro dell'interesse temi come il precariato, i valori individuali, il "costo" del denaro, l'amicizia, le difficoltà della vita e la solitudine.
Se questo è il risultato di un film con il 75% dei finanziamenti decurtati mi auguro di vedere presto cosa si possa fare con più soldi dati in mano a gente capace e non ai soliti registi con la sciarpa rossa.
Io trovo un po' forzati e ammiccanti i solitissimi seppur brevissimi riferimenti a Chiesa e Berlusconi. Il solito modo banale per dare ad intendere agli spettatori che si è bravi e sociali e di sinistra....arriveremo mai ad avere registi anche capaci di far cinema come pura forma d'espressione di sensibilità artistica sulla scia (per dirne due) di Tarantino o Tim Burton ?
Ma ripeto: buon film. Complimenti al cinema italiano indipendente.
Da vedere subito al cinema come forma indiretta di finanziamento e incoraggiamento!
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il conformista
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martedì 1 aprile 2008
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facile tranello
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Il film poteva essere un bel documentario. Parte molto bene esordendo la vicenda in Romania. La confezione é ottima: una fotografia molto naturalista, punti di vista originali, ampie vedute. Poi la storia diventa molto prevedibile, le immagini si susseguono interminabilmente con un eccesivo compiacimento estetico. Ma girano a vuoto. Peccato. La Litizzetto è sotto utilizzata, in un ruolo minuscolo che non le si confa per nulla essendo un film che vuole essere neoneorealista viene a stridere con la simpatica comica che è tutt'altro: colorata e ironica come un fumetto e soprattutto si porta inesorabilemnte dietro un bagaglio televisivo che non c'entra niente con lo stile raccontato nel film. Un flusso di immagini ricerate che inseguono un percorso narrativo, esile e prevedibile.
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