pasagarde
|
lunedì 8 gennaio 2007
|
1519: ma quali maya?
|
|
|
|
E' un buon film d'avventura e d'azione, ben diretto e decisamente curato per quanto riguarda fotografia, scenografia e costumi, e con bravi attori (ottima la scelta di arruolare solo nativi americani; Rudy Youngblood a parer mio è perfetto per il ruolo, oltre che bello da vedere). Ma è un film anche molto superficiale riguardo alla rappresentazione della cultura e del popolo Maya, che vengono qui mostrati solo dal lato bellico e sanguinario. Questo però può essere compreso e in parte giustificato partendo dal presupposto che tutta la vicenda sembra essere costruita e 'vissuta' secondo il personale punto di vista del protagonista, Zampa di Giaguaro. Ma dal punto di vista storico il film non vale nulla, anzi è una vera beffa: infatti quando gli Spagnoli giunsero alle coste dello Yucatan nel 1519 i Maya come civiltà erano già decaduti da circa due/tre secoli e le loro numerose e belle città erano state inghiottite dalla giungla in quanto già da tempo abbandonate.
[+]
E' un buon film d'avventura e d'azione, ben diretto e decisamente curato per quanto riguarda fotografia, scenografia e costumi, e con bravi attori (ottima la scelta di arruolare solo nativi americani; Rudy Youngblood a parer mio è perfetto per il ruolo, oltre che bello da vedere). Ma è un film anche molto superficiale riguardo alla rappresentazione della cultura e del popolo Maya, che vengono qui mostrati solo dal lato bellico e sanguinario. Questo però può essere compreso e in parte giustificato partendo dal presupposto che tutta la vicenda sembra essere costruita e 'vissuta' secondo il personale punto di vista del protagonista, Zampa di Giaguaro. Ma dal punto di vista storico il film non vale nulla, anzi è una vera beffa: infatti quando gli Spagnoli giunsero alle coste dello Yucatan nel 1519 i Maya come civiltà erano già decaduti da circa due/tre secoli e le loro numerose e belle città erano state inghiottite dalla giungla in quanto già da tempo abbandonate. C'erano i loro discendenti, questo sì, in piccoli gruppi e villaggi sparsi dello Yucatan e dintorni, ma si trattava perlopiù di povera gente, e certo niente di paragonabile ai grandi fasti del passato. Come forza dominante ed entità politica i Maya non esistavano più. Nel 1519 a dominare gran parte di Messico, Guatemala, Honduras e Belize erano gli Aztechi, la cui capitale Mexico-Tenochtitlan (l'attuale Città del Messico) era un vero prodigio architettonico e di urbanistica e contava oltre 250.000 ab., un'autentica metropoli per quel periodo! In questo film degli Aztechi non se ne suppone minimamente l'esistenza, e tanto per darvi un'idea di che razza di sfondone si tratti eccovi un esempio: supponete che il film, anziché del declino della civiltà maya, avesse trattato quello dell'impero romano. E' come se avessimo visto i barbari del V sec. d.C.(sostituiteli agli Spagnoli del film) arrivare e cozzare non con la coeva civiltà romana (gli Aztechi) bensì con quella greca o con quella etrusca (i Maya); ed è come se avessimo visto i Greci o gli Etruschi celebrare riti romani in una qualsiasi delle loro città. Anacronistico è dire poco, non vi pare? C'è da chiedersi il perché di una tale scelta da parte di Gibson (non credo che non sapesse come stavano davvero le cose!). Forse la chiave di questo mistero sta nella sua dichiarazione: "volevo fare un film su una caccia, una caccia a piedi e primordiale, e la cornice selvaggia dello Yucatan era perfetta!" (I Maya difatti popolavano prevalentemente le foreste dello Yucatan, gli Aztechi no!). Oppure, semplicemente, sarebbe stato per lui più complicato e più laborioso ambientare il tutto nel cuore dell'impero azteco, più vasto, più ricco, più progredito di quello maya sotto molteplici aspetti. E magari si è trattato di entrambe le cose. E così, facendo anche affidamento su una certa ignoranza e su un certo disinteresse, almeno parziale, del pubblico (in fondo è storia d'altri, non nostra, dunque perché interessarcene?), il bravo Mel ci ha propinato due ore di un buon film d'azione in un'ambientazione del tutto nuova e che comunque affascina e coinvolge (a me personalmente le due ore sono volate!).
A prescindere dall'enorme incongruenza storica di cui sopra (dunque, badate bene: NON E' UN FILM STORICO!) e che mi ha fatto abbassare il voto di almeno una stella, è un film che sotto altri aspetti ho apprezzato e secondo me può essere visto tranquillamente. Violento oltre misura? Ma per favore! In giro c'è ben di peggio, televisione compresa.
[-]
[+] daccordo... quasi su tutto...
(di fede)
[ - ] daccordo... quasi su tutto...
[+] ma quali aztechi
(di gianluca)
[ - ] ma quali aztechi
[+] altre imprecisioni
(di gianluca)
[ - ] altre imprecisioni
[+] tutto sbagliato
(di massimo)
[ - ] tutto sbagliato
[+] tutto sbagliato - segue
(di massimo)
[ - ] tutto sbagliato - segue
[+] precisazione x fede
(di pasagarde)
[ - ] precisazione x fede
[+] precisazione x gianluca
(di pasagarde)
[ - ] precisazione x gianluca
[+] precisazione x massimo
(di pasagarde)
[ - ] precisazione x massimo
[+] ancora x massimo
(di pasagarde)
[ - ] ancora x massimo
[+] ulteriori precisazioni
(di massimo)
[ - ] ulteriori precisazioni
[+] ulteriori precisazioni - segue
(di massimo)
[ - ] ulteriori precisazioni - segue
[+] ho letto il terzo cap. hai ragione
(di pasagarde)
[ - ] ho letto il terzo cap. hai ragione
[+] x massimo
(di gianluca)
[ - ] x massimo
[+] di quale città si tratta?
(di gianluca)
[ - ] di quale città si tratta?
[+] quoto in pieno
(di lorenzo)
[ - ] quoto in pieno
[+] ottime le correzioni storiche, ma c'è anche...
(di anonimo)
[ - ] ottime le correzioni storiche, ma c'è anche...
[+] (continua dal commento precedente)
(di anonimo)
[ - ] (continua dal commento precedente)
[+] fuso orario
(di ingoxio)
[ - ] fuso orario
[+] distruzione di civiltà
(di lalla)
[ - ] distruzione di civiltà
[+] riduttivo il tuo giudizio...
(di andre da persiceto)
[ - ] riduttivo il tuo giudizio...
[+] uno dei mille meriti di questo bel film.....
(di maglor)
[ - ] uno dei mille meriti di questo bel film.....
[+] uno dei mille meriti di questo bel film....(segue)
(di maglor)
[ - ] uno dei mille meriti di questo bel film....(segue)
[+] uno dei mille meriti di questo bel film....(segue)
(di maglor)
[ - ] uno dei mille meriti di questo bel film....(segue)
[+] uno dei mille meriti di questo bel film....(segue)
(di maglor)
[ - ] uno dei mille meriti di questo bel film....(segue)
[+] spognoli
(di latox)
[ - ] spognoli
[+] eppure...
(di abcd)
[ - ] eppure...
[+] astronomia
(di andrea)
[ - ] astronomia
[+] eclissi controllata
(di l'alchimista)
[ - ] eclissi controllata
[+] bravo
(di fabian t.)
[ - ] bravo
[+] caro amico siamo con te ma mel gibson dice......
(di weach )
[ - ] caro amico siamo con te ma mel gibson dice......
[+] meno pignoleria
(di pirateobells)
[ - ] meno pignoleria
[+] uno sfondone storico
(di aureus49)
[ - ] uno sfondone storico
|
|
[+] lascia un commento a pasagarde »
[ - ] lascia un commento a pasagarde »
|
|
d'accordo? |
|
carlito
|
domenica 7 gennaio 2007
|
un film davvero potente, capolavoro!!!
|
|
|
|
Apocalypto, la quarta regia di Mel Gibson: un super film.
Non trovo le parole di fronte a quest'opera immensa, che lascia senza fiato ad ogni inquadratura.
Vorrei vedere ogni giorno dei film del genere, adrenalinici, spietati, violenti e soprattutto ambientati in un passato lontano e sconosciuto.
Da anni assistiamo ad un continuo flusso di film epici, storici e fantasy, non tutti convincenti, anzi, quasi tutti da buttare salvo rare eccezioni.
Questo processo di ritorno al passato è stato possibile grazie a due registi, il primo è un attore passato alla regia che nel lontano 1995 firma la regia di "Braveheart", l'altro è Ridley Scott, che già nel 1977 ai suoi esordi aveva dimostrato grande genio con i temi storici.
[+]
Apocalypto, la quarta regia di Mel Gibson: un super film.
Non trovo le parole di fronte a quest'opera immensa, che lascia senza fiato ad ogni inquadratura.
Vorrei vedere ogni giorno dei film del genere, adrenalinici, spietati, violenti e soprattutto ambientati in un passato lontano e sconosciuto.
Da anni assistiamo ad un continuo flusso di film epici, storici e fantasy, non tutti convincenti, anzi, quasi tutti da buttare salvo rare eccezioni.
Questo processo di ritorno al passato è stato possibile grazie a due registi, il primo è un attore passato alla regia che nel lontano 1995 firma la regia di "Braveheart", l'altro è Ridley Scott, che già nel 1977 ai suoi esordi aveva dimostrato grande genio con i temi storici. Ovviamente i percorsi di questi due grandi sono molto differenti, ma quello che rende Gibson un caso raro, è il fatto che in origine è un attore.
Pochissimi attori passati alla regia hanno convinto al 100% (Robert Redford e la sorpresa George Clooney sono gli esempi migliori, in attesa di vedere la seconda regia di Bob De Niro), ma Gibson si spinge ancora oltre rispetto ai suoi colleghi.
Da un film sottotono d'esordio ("Luomo senza volto"), arriva l'Oscar per "Braveheart", e poi il colpo grosso con "The Passion", un film decisamente mai visto prima.
Una delle scelte stilistiche apportate da Gibson in The Passion si ritrova anche nel suo ultimo film, ovvero la scelta di utilizzare la lingua originale dell'epoca in cui si svolge il film.
Passa dunque dal latino e aramaico di "The Passion" allo Yucateco, antica lingua del popolo Maya in "Apocalypto".
Un'altra scelta molto discussa, ma a mio parere azzeccata, è l'uso della violenza.
Su questo tema vorrei spendere due parole.
Molte persone si sono lamentate dell'eccessiva violenza dei suoi film, ma a mio parere non è una violenza fine a se stessa come nei film di Tarantino, ovvero una violenza che solo vuol essere violenza senza comunicare niente. Gibson invece, mostra una violenza utile al racconto della storia. Il Cristo martoriato non necessita di parole superflue per comunicare il necessario, si comprende bene, e si soffre con lui, ci si sente coinvolti emotivamente, questo capita anche in "Apocalypto".
"La paura è una malattia, cacciala dal tuo cuore", così il padre di Zampa di Giaguaro, Cielo di Selce, parla al figlio.
Gibson non ha paura di scontrarsi con critiche troppo severe, con accuse infondate, non ha paura di buttarsi in progetti folli e costosi. Gibson è un po'come Zampa di Giaguaro, combatte stringendo i denti per poter proteggere e amare ciò che gli sta a cuore.
Quattro film, tre sicuramente indimenticabili.
Ho amato il protagonista, semplice e sincero, aiutato come per miracolo dalla natura, la stessa natura che gli uomini moderni stanno uccidendo. Un giovane padre che lotta con le forze rimaste per salvare la famiglia da una fine orrenda, così corre, uccide, si butta dalla cascata, non sta fermo un singolo minuto. Che emozioni, che ritmo. Mel mi ha regalato una valanga di emozioni. Sono contento anche di avere ritrovato ad ottimi livelli il compositore James Horner che firma qui una colonna sonora potentissima. Costumi e trucchi stupefacenti. Trova anche il tempo per delle situazioni comiche.!
Durante la proiezione mi veniva voglia di correre nella foresta come Zampa di Giaguaro, di sentirmi vicino alla natura, ma poi esco dalla sala e sento i commenti, e allora taccio.
Un grande film che non può lasciare indifferenti, un film da amare per sempre
[-]
[+] rinasce il filone "mondo cane"
(di senatrice)
[ - ] rinasce il filone "mondo cane"
[+] stupendo!!!
(di fgians)
[ - ] stupendo!!!
[+] apocalypto
(di pablito)
[ - ] apocalypto
[+] spettacolare..
(di tryl)
[ - ] spettacolare..
[+] film del quale vale la pena spendere due parole...
(di andre da persiceto)
[ - ] film del quale vale la pena spendere due parole...
[+] capolavoro per mel
(di tarantiniano100%)
[ - ] capolavoro per mel
[+] molto bello ma ce ne sono di molto meglio
(di tartaro)
[ - ] molto bello ma ce ne sono di molto meglio
[+] violenza gibsiana
(di stefano hab)
[ - ] violenza gibsiana
|
|
[+] lascia un commento a carlito »
[ - ] lascia un commento a carlito »
|
|
d'accordo? |
|
dany
|
domenica 7 gennaio 2007
|
la favola crudele di mel
|
|
|
|
Già in passato il cinema aveva esplorato e tentato di portare sul grande schermo l'antica e affascinante civiltà dei maya ma mai nessuno prima di Gibson aveva dato una visione così realistica e cruda, un affresco convincente per estetica e costume con scrupolosa dovizia di particolari in uno scenario, la foresta tropicale dello Yucatan, crepuscolare e insidiosa, ma è anche la favola crudele di un uomo che lotta per la sopravvivenza della sua famiglia cercando di vincere la paura che non l'abbandona ma che gli regala comunque volontà e coraggio.
Un film non perfetto, inverosimile la stoica e "miracolosa" resistenza del protagonista, capace di correre più di un felino affamato e di essere sempre in piedi dopo frecce che lo trapassano e troppo prevededibile il più delle volte e a mio parere per l'aspetto ideologico e ambientalista simile al film "Balla coi lupi" e inoltre troppo riduttivo rappresentare la violenza dei riti umani come caratteristica predominante del popolo precolombiano che per grandezza e intelligenza furono definiti "i greci del nuovo mondo" è comunque un affascinante spettacolo che sa tenere incollato allo schermo per oltre due ore lo spettatore con un ritmo incalzante e con un finale pieno di speranza ma anche colmo di incertezze che lo rendono alla fine,vista l'attuale escalation di violenza nel mondo, un film attuale.
[+]
Già in passato il cinema aveva esplorato e tentato di portare sul grande schermo l'antica e affascinante civiltà dei maya ma mai nessuno prima di Gibson aveva dato una visione così realistica e cruda, un affresco convincente per estetica e costume con scrupolosa dovizia di particolari in uno scenario, la foresta tropicale dello Yucatan, crepuscolare e insidiosa, ma è anche la favola crudele di un uomo che lotta per la sopravvivenza della sua famiglia cercando di vincere la paura che non l'abbandona ma che gli regala comunque volontà e coraggio.
Un film non perfetto, inverosimile la stoica e "miracolosa" resistenza del protagonista, capace di correre più di un felino affamato e di essere sempre in piedi dopo frecce che lo trapassano e troppo prevededibile il più delle volte e a mio parere per l'aspetto ideologico e ambientalista simile al film "Balla coi lupi" e inoltre troppo riduttivo rappresentare la violenza dei riti umani come caratteristica predominante del popolo precolombiano che per grandezza e intelligenza furono definiti "i greci del nuovo mondo" è comunque un affascinante spettacolo che sa tenere incollato allo schermo per oltre due ore lo spettatore con un ritmo incalzante e con un finale pieno di speranza ma anche colmo di incertezze che lo rendono alla fine,vista l'attuale escalation di violenza nel mondo, un film attuale.
[-]
[+] apocalypto
(di pablito)
[ - ] apocalypto
|
|
[+] lascia un commento a dany »
[ - ] lascia un commento a dany »
|
|
d'accordo? |
|
emanuele
|
martedì 16 gennaio 2007
|
una corsa mozzafiato!
|
|
|
|
Coraggioso e realistico l'ultimo lavoro di Gibson che ci mostra la carne nuda per tutta la durata del film trasmettendo in ogni scena un senso di "palpabilità dei corpi". E' una ricerca di avvicinare lo spettatore alla terra e alla crudezza di un mondo selvaggio al quale non possiamo far altro che affezionarci durante la proiezione. Il film è una molla che si carica e che finalmente si rilascia in una corsa finale mozzafiato del protagonista verso la libertà e verso un "nuovo inizio". Dall'avanzare barcollante dei selvaggi fatti schiavi in una specie di via crucis si passa alle riprese finali in cui Zampa di Giaguaro si carica di tutta la forza che ha nelle gambe attirando i suoi persecutori in una sorta di "foresta-trappola" in cui lui ritrova la sua energia spuntandola eroicamente.
[+]
Coraggioso e realistico l'ultimo lavoro di Gibson che ci mostra la carne nuda per tutta la durata del film trasmettendo in ogni scena un senso di "palpabilità dei corpi". E' una ricerca di avvicinare lo spettatore alla terra e alla crudezza di un mondo selvaggio al quale non possiamo far altro che affezionarci durante la proiezione. Il film è una molla che si carica e che finalmente si rilascia in una corsa finale mozzafiato del protagonista verso la libertà e verso un "nuovo inizio". Dall'avanzare barcollante dei selvaggi fatti schiavi in una specie di via crucis si passa alle riprese finali in cui Zampa di Giaguaro si carica di tutta la forza che ha nelle gambe attirando i suoi persecutori in una sorta di "foresta-trappola" in cui lui ritrova la sua energia spuntandola eroicamente. Sul finale il film ritrova la sua serenità sottomettendosi all'arrivo di una forza "diversa", sconosciuta a cui tutti i protagonisti guardano meravigliati ed impauriti. Un brusco ritorno al nostro mondo...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a emanuele »
[ - ] lascia un commento a emanuele »
|
|
d'accordo? |
|
weach
|
venerdì 19 agosto 2011
|
maya fra mito e verità
|
|
|
|
Apocalypto di Mel Gibson
è potente,incisivo, violento,vero come è la lotta per la sopravvivenza.
A poco valgono i rilievi negativi della critica posti ad avvalorare ricostruzioni storiche approssimative e non in assonanza con la verità storica dei Maya .
Il film, come già detto , penetrante, anche per il tentativo riuscito di vivificare il linguaggio Maya , quasi disperso, si impone per la sua forza ,un misto fra mito e verità storica.
Quando il protagonista Zampa di Giaguaro dice con forza "questa è la mia foresta ed io sono un cacciatore"la vibrazione dell'immagine si fonde perfettamente con il richiamo energetico della parola arcaica.
[+]
Apocalypto di Mel Gibson
è potente,incisivo, violento,vero come è la lotta per la sopravvivenza.
A poco valgono i rilievi negativi della critica posti ad avvalorare ricostruzioni storiche approssimative e non in assonanza con la verità storica dei Maya .
Il film, come già detto , penetrante, anche per il tentativo riuscito di vivificare il linguaggio Maya , quasi disperso, si impone per la sua forza ,un misto fra mito e verità storica.
Quando il protagonista Zampa di Giaguaro dice con forza "questa è la mia foresta ed io sono un cacciatore"la vibrazione dell'immagine si fonde perfettamente con il richiamo energetico della parola arcaica.
L'Apocalypto di Mel Gibson non ha bisogno di promozioni, si impone da se ,con il richiamo di attenzione che genera nello spettatore.
Come non si è apprezzato in certi casi , un cero gusto fuori luogo per i sangue della regia, nel caso di specie ,la violenza rappresentata è strumentale e vivifica una verità cruda di sopravvivenza nella foresta ; poi esiste il contrappasso di valori positivi quali l'amicizia giocosa del gruppo e l'amore per una famiglia da salvare, il legame indissolubile con la natura madre .
Altro ?Si! Andate a vederlo , acquistate il dvd merita , vale almeno quattro splendide stelle d'oro e non siamo specificamente estimatori di Mel Gibson.
Entriamo insieme nella foresta di Zampa di Giaguaro!!!!!!!!!!
buona visione
Weach illuminati
[-]
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
pikkolo
|
venerdì 20 agosto 2010
|
film da cineteca
|
|
|
|
un film (da uno strepitoso Mel Gibson)che ha fatto gridare allo scandalo ma che non è stato compreso appieno;Mel Gibson si conferma uno dei migliori registi di questi tempi.prendendo spunto da fatti realmente accaduti,i sacrifici umani,i rapimenti di schiavi e le guerre fratricide che avevano luogo nella giungla,il regista ci racconta una storia cruda ma assolutamente verosimile,cosa che non capita spesso,essendo il mondo del cinema ormai invaso da filmetti sterili e gonfi di violenza fine a se stessa.La violenza che ci viene mostrata non è mai gratuita ma ci mostra un modo di vivere che sacrifici umani a parte sopravvive ancora in remote regioni del nostro pianeta;il film è assolutamente convincente,crudo daccordo,ma molto ben fatto e che non lascia respiro in quanto a ritmo e realismo.
[+]
un film (da uno strepitoso Mel Gibson)che ha fatto gridare allo scandalo ma che non è stato compreso appieno;Mel Gibson si conferma uno dei migliori registi di questi tempi.prendendo spunto da fatti realmente accaduti,i sacrifici umani,i rapimenti di schiavi e le guerre fratricide che avevano luogo nella giungla,il regista ci racconta una storia cruda ma assolutamente verosimile,cosa che non capita spesso,essendo il mondo del cinema ormai invaso da filmetti sterili e gonfi di violenza fine a se stessa.La violenza che ci viene mostrata non è mai gratuita ma ci mostra un modo di vivere che sacrifici umani a parte sopravvive ancora in remote regioni del nostro pianeta;il film è assolutamente convincente,crudo daccordo,ma molto ben fatto e che non lascia respiro in quanto a ritmo e realismo.le scene di violenza non sono mai splatter cosa di cui ormai sono piene le produzioni odierne.ben vengano certi film che ci mostrano modi di vivere che ormai scompaiono e che comunque fanno parte della storia dell'Umanità.Un film azzeccato,diretto magistralmente e altrettanto da maestri interpretato.Assolutamente da non perdere..
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pikkolo »
[ - ] lascia un commento a pikkolo »
|
|
d'accordo? |
|
maema
|
lunedì 15 gennaio 2007
|
un film, non un documentario.
|
|
|
|
2 ore e 1 quarto che volano veloci come fossero istanti. Un film. Un film, non un documentario, un film, non un elogio alla violenza, un film, un modo per sentir raccontare una storia. Personalmente quando vado al cinema non mi aspetto di essere illuminata sui fatti della vita, ci sono altri metodi per quello, ci sono le enciclopedie, i saggi, i documentari, ci sono le scuole e i master per quello. Quando vado al cinema voglio passare due ore a sentir raccontare una storia, totalmente inventata o ispirata a fatti reali non importa, ma ascolto e vedo semplicemente una storia, e Mel Gibson a parer mio, ieri al cinema è stato un grande narratore.
La violenza? E’ vero, il film è un po’ violento, e a chi mi dice che anche i film di Tarantino lo sono, e lo sono di più e a dismisura, e che anche i videogiochi sono violenti, e lo sono i telefilm in tv anche se in fascia protetta, e anche i cartoni a volte sono violenti e crudeli, io rispondo che la violenza di Tarantino, dei videogiochi, dei film, telefilm e cartoni in tv, spesso è una violenza gratuita, fine a se stessa, e proprio per questo non ti tocca come ti tocca quella di Apocalypto, che è realistica quanto basta ( il film non è un documentario, ma il linguaggio usato, e il riferimento alla storia reale lo rendono più vero di quanto ci si potrebbe aspettare) da dare più fastidio delle teste mozzate che spruzzano sangue in Kill Bill.
[+]
2 ore e 1 quarto che volano veloci come fossero istanti. Un film. Un film, non un documentario, un film, non un elogio alla violenza, un film, un modo per sentir raccontare una storia. Personalmente quando vado al cinema non mi aspetto di essere illuminata sui fatti della vita, ci sono altri metodi per quello, ci sono le enciclopedie, i saggi, i documentari, ci sono le scuole e i master per quello. Quando vado al cinema voglio passare due ore a sentir raccontare una storia, totalmente inventata o ispirata a fatti reali non importa, ma ascolto e vedo semplicemente una storia, e Mel Gibson a parer mio, ieri al cinema è stato un grande narratore.
La violenza? E’ vero, il film è un po’ violento, e a chi mi dice che anche i film di Tarantino lo sono, e lo sono di più e a dismisura, e che anche i videogiochi sono violenti, e lo sono i telefilm in tv anche se in fascia protetta, e anche i cartoni a volte sono violenti e crudeli, io rispondo che la violenza di Tarantino, dei videogiochi, dei film, telefilm e cartoni in tv, spesso è una violenza gratuita, fine a se stessa, e proprio per questo non ti tocca come ti tocca quella di Apocalypto, che è realistica quanto basta ( il film non è un documentario, ma il linguaggio usato, e il riferimento alla storia reale lo rendono più vero di quanto ci si potrebbe aspettare) da dare più fastidio delle teste mozzate che spruzzano sangue in Kill Bill.
Per concludere altro piccolo elogio alla colonna sonora: perfetta.
[-]
[+] bravissima
(di ace)
[ - ] bravissima
|
|
[+] lascia un commento a maema »
[ - ] lascia un commento a maema »
|
|
d'accordo? |
|
franco manontroppo
|
giovedì 10 gennaio 2008
|
il grande cinema
|
|
|
|
Un film che riesce a dare una emozione continua a partire dall'apparentemente ininfluente incontro nella foresta fra due tribù che ha il potere di trasmettere l'angoscia negli occhi di quella povera gente.
Riesce a trasmettere la paura della morte,l'istinto di sopravvivenza come raramente si è visto prima. Senza inutili eroismi o furbe spettacolarizzazioni.
Le inquadrature e le scenografie sono magistrali.
Per quanto riguarda il giudizio del Manifesto mi limito a classificarlo come "patetico esempio di fanatica strumentalizzazione". Inoltre vedo che molti giudicano questo film di riflesso a "the passion",capisco che ci possono essere alcune analogie ma cerchiamo di valutare un film per quello che è e non come allegato di un altro.
[+]
Un film che riesce a dare una emozione continua a partire dall'apparentemente ininfluente incontro nella foresta fra due tribù che ha il potere di trasmettere l'angoscia negli occhi di quella povera gente.
Riesce a trasmettere la paura della morte,l'istinto di sopravvivenza come raramente si è visto prima. Senza inutili eroismi o furbe spettacolarizzazioni.
Le inquadrature e le scenografie sono magistrali.
Per quanto riguarda il giudizio del Manifesto mi limito a classificarlo come "patetico esempio di fanatica strumentalizzazione". Inoltre vedo che molti giudicano questo film di riflesso a "the passion",capisco che ci possono essere alcune analogie ma cerchiamo di valutare un film per quello che è e non come allegato di un altro.
Infine devo dire che rimango esterrefatto leggendo veri e propri vaneggiamenti legati ad analogia Maya/USA... ma non riuscite proprio a staccarvi dalle vostre fissazioni paranoiche e lasciarvi trasportare dalla magia del cinema? anzi del grande cinema come in questo caso!
[-]
[+] il grand cinema
(di anto64)
[ - ] il grand cinema
|
|
[+] lascia un commento a franco manontroppo »
[ - ] lascia un commento a franco manontroppo »
|
|
d'accordo? |
|
martina bada
|
mercoledì 1 agosto 2007
|
massacrantemente bello
|
|
|
|
Negli occhi da giaguaro si intravede il messaggio:in origine fu il comune istinto della sopravvivenza,poi il dominio del popolo più forte sul più debole,poi l'emersione del guerriero eletto,il migliore,destinato a procreare e a ricreare il suo popolo,almeno fino all'Apocalisse,il giorno,cioè,in cui volente o nolente egli dovrà soccombere.Come tutti.
Questo film capolavoro è una convulsa discesa agli Inferi senza ritorno,un'ecatombe umana straziante,imbevuta di rituali magici e presagi funesti che innervano persino la foresta,trasmettendo allo spettatore la tremenda sensazione di un perdurante incubo.
Magnifico dal primo all'ultimo,apocalittico minuto.
|
|
[+] lascia un commento a martina bada »
[ - ] lascia un commento a martina bada »
|
|
d'accordo? |
|
goldy
|
mercoledì 11 marzo 2009
|
che fatica vivere
|
|
|
|
Quante polemiche sterili e prevedibili per questo film che essendo targato Gibson ha smosso tutti i pregiudizi possibili di ciritici e recensori pavidi e codini dal quale hanno immediatamente preso le distanze! Eppure il film fa riflettere su quanta fatica l'uomo abbia dovuto produrre per farsi largo in una realtà crudele e ostile. Quanto abbia dovuto lottare per rendere l'ambiente attorno a lui più vivibile. Come abbia saputo convivere con leggi della natura che ancora oggi non vogliamo accettare nella loro inequivocabile crudezza. Come non riflettere sul miracolo che ha permesso il formarsi di un pensiero improntato alla bontà, alla salvezza, al perdono e al consolidarsi di un pensiero consolatorio in alcune parti del mondo e non in altre.
[+]
Quante polemiche sterili e prevedibili per questo film che essendo targato Gibson ha smosso tutti i pregiudizi possibili di ciritici e recensori pavidi e codini dal quale hanno immediatamente preso le distanze! Eppure il film fa riflettere su quanta fatica l'uomo abbia dovuto produrre per farsi largo in una realtà crudele e ostile. Quanto abbia dovuto lottare per rendere l'ambiente attorno a lui più vivibile. Come abbia saputo convivere con leggi della natura che ancora oggi non vogliamo accettare nella loro inequivocabile crudezza. Come non riflettere sul miracolo che ha permesso il formarsi di un pensiero improntato alla bontà, alla salvezza, al perdono e al consolidarsi di un pensiero consolatorio in alcune parti del mondo e non in altre. Come non commuoversi al pensiero della quantità di paura da cui lentamente gli esseri si sono liberati lasciando spazio al sorgere di sentimenti non solo dettati dall'ignoranza e dalle esigenze della pura sopravvivenza? Tutto questo suggerisce Apocalypto, e molto altro , ed è talmente efficace con le sue bellissime immagini che un esercito compatto di recensori si trova alleato a sminuirne la suggestione. Gente non caratterizzata da agilità di pensiero nè dalla generosa volontà di saper cogliere il nuovo ovunque sia possibile scovarlo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a goldy »
[ - ] lascia un commento a goldy »
|
|
d'accordo? |
|
|