Match Point

Il film contiene inaccettabili illogicità nella conduzione delle indagini: non viene disposta una perquisizione per acqusire l'arma del delitto, esempio unico in materia sia di attività giudiziaria sia di filmografia. E ciò una volta che il commissario sapeva: 1) che l'arma era un fuìcile da caccia; 2) che il primo sospettato poteva disporre di una simile arma, sulla quale con perizia balistica si poteva stabilire se era stata usata di recente e se era idonea ad esplodere i proiettili che avevano ucciso le due donne; e questa è una prima grave lacuna che gli spettatori privi di palato raffinato nella cinematografia gialla non vedono e perciò il film ha preso tre stelle e mezzo per me del tutto immeritate, anche perchè diseducativo. Chi ha trovato l'anello è sempre un innocente dei due delitti, e l'idea della sua colpevolezza resta nonostante la sua morte per la imperizia dei commissari. Ma se l'è chiesto questo Woody Allen?
Inoltre, il commissario indagatore non si interroga se il delitto possa essere messo in relazione con la gravidanza della ragazza bionda uccisa, della cui autopsia pare non se ne parli. Insomma secondo me il regista ha dimostrtao una faciloneria in materia di gialli che gli toglie quanto meno una stella da quelle attribuite. In un giallo tutto deve quadrare, ed in questo caso il finale è semplicemente ad effetto, privo di ogni razionalità. Mi meraviglio che sia un parto della mente di Woody Allen, ma comunque si può essere anche grandi in qualsiasi campo dello scibile umano e non avere senso logico.
Gennaro Iannarone da Avellino