Paolo Borsellino

Oggi lo scenario è mutato, ma il male è sempre lo stesso; l'indifferenza e la paura dei più. Una fonte eterna a cui si abbeverano esseri umani, che non avrebbero ad essere neppure nominati. Purtroppo di uomini come Paolo, Falcone, Chinnici, Dalla Chiesa..., ne nascono uno ogni 100.000. Mentre il giardino delle rose 'nere' fiorisce anche senza sole, e prospera, poichè per ogni spina amputata, altre sono pronte a colpire. Ricordo bene quei mesi, quegli anni. I telegiornali si occupavano allora, di 'cose più serie', non era ancora nata la corsa alla notizia dell'ultima strage familiare. E forse, anzi certamente, dobbiamo proprio a quegli uomini questa realtà. Che quotidianamente ci consegna e parla di fatti pur sempre gravissimi, ingigantiti a dismisura, dilatati, 'violentati' dalla corsa all'oro dell'audience. Negli anni '70,'80, mancava lo spazio ed il tempo per dire tutto ciò che 'andava detto'. Oggi se non c'è nessun morto sulle strade, ci sbattono in faccia la love story dell'ultimo imbecille arrivato. A distanza di un'anno, ho rivisto con immensa gioia ma anche tanto dolore, quella che fù una tragedia annunciata. Che vide abbandonati al proprio destino, uomini che non lo meritavano. Uomini, che saranno per sempre presenti nella mia memoria, anche se non potrò mai ringraziarli di persona. Ed è paradossalmente proprio in quei momenti, che esce allo scoperto l'animo umano, la vera personalità altrimenti latitante, spesso per l'intera vita. Definire un film questo pezzo della nostra storia, è riduttivo, fuorviante, furtivo oserei dire. Non può e non deve essere visto in questa ottica, ma piuttosto con gli occhi di chì allora perse la vita, con il senno di poi. Solo così possiamo apprezzarne e recepire appieno, la misura ed il valore con cui si sono espresse, dipanate e perse 'quelle vite'. E quanto in realtà esse, siano ancora oggi fra noi. In un'Italia che sembra essersi perduta, ed aver smarriti molti dei valori principali che formano la società. Ci mancano, 'mi mancano' terribilmente quegli uomini. Il sentir nominare i loro nomi, il sapere che esistono. Pagine che andrebbero narrate senza interruzione alcuna, ma che cedono minuti alla fallimentare ideologia consumista, e falso spaccio di una libertà utopistica. Peculiarità interiore che altresì, pochi conoscono, e possono dire di comprendere appieno. Ma voglio sperare, sognare, che ancora abbiano a nascere tali individui, che pur consapevoli del loro destino già scritto, non si arrendono, mai. E non posso che provare compassione per chi si rimette nelle mani di un Dio, piuttosto che un'altro. Dov'era in quel pomeriggio, di Via d'Amelio, o sulla statale per Capaci, ditemelo. Perchè non si è frapposto fra la barbarie e la giustizia, perchè?. Siamo 'soli', questa è la più alta delle Verità, non trovo altra spiegazione... perdonatemi. Questi uomini non hanno ricevuto, per quanto hanno dato, e le mie parole sono poco o niente, ma pur sempre un abbraccio umano che spero giunga loro, perchè sincero.