ramon76
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sabato 26 novembre 2011
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ci sa fare
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Dopo di questo ho visto anche "session 9" e "transsiberian". Anderson ha talento, ti avvolge in un tunnel dorato che non porta a niente. Consigliato.
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xquadro
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sabato 29 ottobre 2011
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la colpa non dorme sul guanciale
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<E' un periodo che ho dei pensieri> confessa, in una sequenza del film, Trevor Resnik al suo datore di lavoro. Eppure impiegherà un anno a conoscerli quei pensieri, un anno intero vissuto in un limbo, senza sogni, senza chiudere occhio. Elabora pensieri atroci, che nascondono una verità inconfessabile e che sono rimasti sepolti nella sua mente troppo a lungo. La realtà glieli consegnerà attraverso un giro lungo e tortuoso, restituendo la vita a una palude da cui esalano solo vapori tossici. Il film affronta un tema già battuto; il vero protagonista della pellicola, alla fine, non è Trevor Resnik, nè il suo lavoro, nè la sua amante, nè l'uomo alla guida della sportiva rossa che forse gli ricorda qualcosa o qualcuno.
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<E' un periodo che ho dei pensieri> confessa, in una sequenza del film, Trevor Resnik al suo datore di lavoro. Eppure impiegherà un anno a conoscerli quei pensieri, un anno intero vissuto in un limbo, senza sogni, senza chiudere occhio. Elabora pensieri atroci, che nascondono una verità inconfessabile e che sono rimasti sepolti nella sua mente troppo a lungo. La realtà glieli consegnerà attraverso un giro lungo e tortuoso, restituendo la vita a una palude da cui esalano solo vapori tossici. Il film affronta un tema già battuto; il vero protagonista della pellicola, alla fine, non è Trevor Resnik, nè il suo lavoro, nè la sua amante, nè l'uomo alla guida della sportiva rossa che forse gli ricorda qualcosa o qualcuno....Il motore del film è il suo senso di colpa. Remoto come le sue paure, polverizzato e indecifrabile come i segni che i suoi occhi e la sua coscienza stentano a cogliere nella realtà di tutti i giorni. Il sonno alla fine ricomporrà tutti quei piccoli frammenti, perchè - ma è una regola che non vale per tutti -riuscire a riposare la sera dopo aver affondato la testa in un guanciale non dipende solo dalla stanchezza. Un bravo e stralunatissimo Christian Bale presta il volto e un corpo ridotto veramente all'osso a un fantasma che ristabilisce un equilibrio violato. Il regista, Brad Anderson, ammanta tutto di mistero e dipana la matassa un poco alla volta, è efficace quando usa i post-it per inquadrare il recinto entro cui si deve muovere chi vuole risolvere il rebus, meno quando trasforma un processo psicologico in immagini troppo esplicite o persone in carne ed ossa. L'effetto bianco e nero accresce la tensione. Il thriller è molto lento, ma crea l'atmosfera giusta senza far scorrere fiumi di sangue. Da vedere.
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francesco2
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venerdì 28 ottobre 2011
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qualche considerazione
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Un film non memorabile, ma non si vive solo di cose memorabili. Che cerca di fare dell'indefinito, perdonando l'ossimoro ed il gioco di parole, la propria stessa "Definizione"(Sarò ghezziano in questo momento, ma qualcuno più argutamente di chi scrive ha notato anche l'assenza di qualsiasi riferimento temporale).
Un intreccio che però rischia di essere, paradossalmente, fin troppo poco aggrovigliato, che forse gira troppo intorno a sé stesso ed alla sua "Diversità". Ma la valutazione di "MyMovies" qui mi pare eccessivamente severa, non tanto magari le due stelle in sé quanto proprio il giudizio espresso. Certo, il finale nella sua "Traggicità" sa di politicamente corretto, specie per un film che si
autoproponga come provocatorio e trasgressivo.
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vales.
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lunedì 10 ottobre 2011
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inquietante
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Film cupo, interessante e volutamente scolorito per creare meglio la condizione del tormentato ed insonne protagonista. Più che buona la prova di Bale (che in altri film invece non mi è mai piaciuto, dunque una piacevole sorpresa), da ammirare già "solo" per la forza con cui ha affrontato l'estremo dimagrimento per ottenere la parte. La trama risulta in alcuni punti lacunosa, qualche domanda resta senza risposta. Ma a parte questo si segue con crescente curiosità sino alla fine.
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giuliana li vigni
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lunedì 3 ottobre 2011
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vortice di inquietudine
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E' trascorso qualche anno da quando ho visto il film, ma il ricordo è indelebile. Davanti ai miei occhi scorre ancora il susseguirsi delle inquietudini vissute dal protagonista fra sogno e realtà, che trasportano lo spettatore in una vorticosa angoscia fino al raggiungimento di un acme quasi insopportabile. E' un film non film: è come aggirarsi in un labirinto di specchi deformanti nel quale si resta intrappolati subendone il fascino perverso e nel contempo ammaliatore, combattuti tra il desiderio di uscirne e quello di restarne ancora all'interno per frugare dentro alla nostra psiche ed alla nostra anima sperando di sistemare almeno qualche tessera del mosaico al posto giusto
Un puzzle affascinante di cui và dato merito all'equipe intera con una lancia in più a favore della regia, della fotografia, dell'equipe trucco e dello splendido Christian Bale.
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*****
E' trascorso qualche anno da quando ho visto il film, ma il ricordo è indelebile. Davanti ai miei occhi scorre ancora il susseguirsi delle inquietudini vissute dal protagonista fra sogno e realtà, che trasportano lo spettatore in una vorticosa angoscia fino al raggiungimento di un acme quasi insopportabile. E' un film non film: è come aggirarsi in un labirinto di specchi deformanti nel quale si resta intrappolati subendone il fascino perverso e nel contempo ammaliatore, combattuti tra il desiderio di uscirne e quello di restarne ancora all'interno per frugare dentro alla nostra psiche ed alla nostra anima sperando di sistemare almeno qualche tessera del mosaico al posto giusto
Un puzzle affascinante di cui và dato merito all'equipe intera con una lancia in più a favore della regia, della fotografia, dell'equipe trucco e dello splendido Christian Bale.
Giuliana Li Vigni
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bruno leonardini
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mercoledì 10 agosto 2011
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fantastico
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Ho tardato a prendere il dvd di questo film, poichè leggendo la recensione di Giovenni Idilli qui su mymovies, pensavo fosse il solito film lento e noioso, senza mordente. Ma qualcosa mi ha spinto a verificare di persona. Dal trailer, unico strumento che possa farmi fare un'idea, non sono stato molto attratto, anche perchè su vari siti è in formato tagliato e non in scope. Ma qualcosa, ripeto, mi ha spinto a guardare il film: ebbene, è un capolavoro. Uno dei più bei film che abbia mai visto. Qui lo si giudica lento.... nella sua lentezza c'è una forza di immagini, di atmosfere, senza limite, che nessun film (o comunque pochi film) anche più dinamici, hanno.
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Ho tardato a prendere il dvd di questo film, poichè leggendo la recensione di Giovenni Idilli qui su mymovies, pensavo fosse il solito film lento e noioso, senza mordente. Ma qualcosa mi ha spinto a verificare di persona. Dal trailer, unico strumento che possa farmi fare un'idea, non sono stato molto attratto, anche perchè su vari siti è in formato tagliato e non in scope. Ma qualcosa, ripeto, mi ha spinto a guardare il film: ebbene, è un capolavoro. Uno dei più bei film che abbia mai visto. Qui lo si giudica lento.... nella sua lentezza c'è una forza di immagini, di atmosfere, senza limite, che nessun film (o comunque pochi film) anche più dinamici, hanno. Cosa dire di Christian Bale che ha perso oltre 30 kg per girare il film? Riducendosi ad un ossuto anoressico. Tra l'altro, alla fine del film, appare nel suo normale stato fisico (più in carne) e quindi si evince che abbia perso quei chili nel giro di pochi mesi, tra la prima parte del film e l'ultima. La prestazione di Bale è a dire poco fantastica. Volto scavato dalla stanchezza di chi non dorme mai, andatura claudicante, recitazione lenta, sofferta... mimica facciale stupefacente. Tutti gli altri attori (pochi comunque sia) sono straordinari e l'equilibrio che conferiscono al film, è senza dubbio riuscitissimo. C'è la bellissima donna di cui Trevor Reznick (nome bellissimo) si innamora e l'antagonista del film, il rude e pelato uomo che viene assunto in fabbrica a posto di un altro dipendente, che nella mente di Reznick, viene licenziato per contrabbando. Ma tutto questo è solo un sogno, un incubo. La realtà la scopriamo solo alla fine: Trevor un anno prima investe con la sua macchina, un bambino che stava attraversando la strada, uccidendolo. Poi fugge, sopraffatto dalla paura . Da lì i suoi mali, cominceranno a farsi sentire: il senso di colpa non lo farà più dormire e lui dimagrirà. Affascinante i numeri che segna sul frigorifero, a testimonianza del suo peso che cala costantemente. Tutto il film viene disegnato in maniera ineccepibile, il risultato è quello di un vero e proprio capolavoro da non perdere.
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mauro sanna
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martedì 2 agosto 2011
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un viaggio nella follia da non perdere
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Trevor Reznik, operaio, non dorme da ormai un anno. Occhi incavati nelle orbite, dallo sguardo paranoico, colorito cadaverico, il corpo ridotto ad uno scheletro.
La sua vita è scandita da un’alienante routine: passa gran parte del tempo in fabbrica, in mezzo al rumore delle macchine, va ogni giorno a trovare una cameriera in un bar dell’aeroporto, per la quale prova una grande attrazione, passa le notti presso una prostituta, sua confidente.
Tutto cambierà quando un certo Ivan, figura inquietante, sconvolgerà la sua esistenza, gettandolo nella follia più totale. Per sciogliere i grovigli della mente di Trevor bisognerà attendere fino all’ultimo minuto.
Kafka, Lynch e Hitcock vengono rimescolati in un cocktail veramente ben riuscito.
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Trevor Reznik, operaio, non dorme da ormai un anno. Occhi incavati nelle orbite, dallo sguardo paranoico, colorito cadaverico, il corpo ridotto ad uno scheletro.
La sua vita è scandita da un’alienante routine: passa gran parte del tempo in fabbrica, in mezzo al rumore delle macchine, va ogni giorno a trovare una cameriera in un bar dell’aeroporto, per la quale prova una grande attrazione, passa le notti presso una prostituta, sua confidente.
Tutto cambierà quando un certo Ivan, figura inquietante, sconvolgerà la sua esistenza, gettandolo nella follia più totale. Per sciogliere i grovigli della mente di Trevor bisognerà attendere fino all’ultimo minuto.
Kafka, Lynch e Hitcock vengono rimescolati in un cocktail veramente ben riuscito. Lo spettatore vede la vicenda dagli occhi di Trevor in un’atmosfera onirica perennemente sospesa fra la veglia e il sonno; il clima allucinato fa stringere i pugni per la snervante tensione.
L’attore principale Christian Bale fa un’ottima performance, calandosi perfettamente nella parte (forse anche troppo, considerando che ha perso 28 chili per recitare in questo film).
I colori, limitati quasi ai grigi, proiettano lo spettatore nella cupa vita del protagonista.
Snervante, onirico, paranoico…
Un viaggio nella follia da non perdere.
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depe87
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martedì 7 giugno 2011
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regista moralista
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Il film nel complesso è guardabile(soprattutto per come è recitato),tuttavia ho notato delle cose che proprio non vanno.Lo scopo del regista è evidente che fosse quello di far vivere al pubblico l'esperienza di un viaggio mentale di una persona verso la pazzia a causa dei propri sensi di colpa,il che non è una brutta idea per la trama di un film,però alla fine la pellicola scade nel buonismo.Non credo che serva qualcuno che mi venga a dire che investire un bambino per strada per poi scappare sia una cosa che non si deve fare perchè altrimenti avrei dei forti sensi di colpa.Ma tralasciando questo,e ammettendo che il regista abbia usato la storia del pirata della strada per poter far vedere il fantastico mondo della mente,anche in quel caso il modo con cui la rappresenta risulta un pochino scadente:innanzitutto chi è Ivan?E perchè ha quelle sembianze?Purtroppo credo che a queste domande non esista alcuna risposta perchè il regista non si è preoccupato di procurarsele.
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Il film nel complesso è guardabile(soprattutto per come è recitato),tuttavia ho notato delle cose che proprio non vanno.Lo scopo del regista è evidente che fosse quello di far vivere al pubblico l'esperienza di un viaggio mentale di una persona verso la pazzia a causa dei propri sensi di colpa,il che non è una brutta idea per la trama di un film,però alla fine la pellicola scade nel buonismo.Non credo che serva qualcuno che mi venga a dire che investire un bambino per strada per poi scappare sia una cosa che non si deve fare perchè altrimenti avrei dei forti sensi di colpa.Ma tralasciando questo,e ammettendo che il regista abbia usato la storia del pirata della strada per poter far vedere il fantastico mondo della mente,anche in quel caso il modo con cui la rappresenta risulta un pochino scadente:innanzitutto chi è Ivan?E perchè ha quelle sembianze?Purtroppo credo che a queste domande non esista alcuna risposta perchè il regista non si è preoccupato di procurarsele.Inoltre i voli pindarici del protagonista,visto poi il finale,risultano essere troppo complessi e ricchi di dettagli inutili,per esempio non si capisce perchè il bambino sia epilettico,o forse,adesso che ci penso,serve a fare in modo che il protagonista possa vedere la madre soccorrere il figlio così come accade sull'incidente reale e quindi permettere al protagonista d'avere un deja vu.Ammazza bella trovata!
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[+] l'uomo senza sonno!!!!!!!
(di cinefilo93)
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brucemyhero
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martedì 7 giugno 2011
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l'uomo senza sonno
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Dapprima solo inquietante, questo capolavoro diviene col trascorrere del tempo, una spirale terrificante. Quella di un uomo che nonostante l'aspetto scheletrico ed emaciato, risultati di una insonnia che dura da un anno, riesce comunque ad apparire lucido. Almeno finchè un incidente nella fabbbrica in cui lavora e di cui è colpevole, farà scattare il meccanismo psichico retroattivo. L'accadimento porterà Trevor ad uno stato di paranoia allucinatoria crescente, dove la realtà e il prodotto della sua mente, si fondono e confondono. Un fatto rimosso e perdutosi tra i meandri, talvolta inaccessibili della coscienza, sono qui impersonificati da un Christian Bale quasi irriconoscibile.
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Dapprima solo inquietante, questo capolavoro diviene col trascorrere del tempo, una spirale terrificante. Quella di un uomo che nonostante l'aspetto scheletrico ed emaciato, risultati di una insonnia che dura da un anno, riesce comunque ad apparire lucido. Almeno finchè un incidente nella fabbbrica in cui lavora e di cui è colpevole, farà scattare il meccanismo psichico retroattivo. L'accadimento porterà Trevor ad uno stato di paranoia allucinatoria crescente, dove la realtà e il prodotto della sua mente, si fondono e confondono. Un fatto rimosso e perdutosi tra i meandri, talvolta inaccessibili della coscienza, sono qui impersonificati da un Christian Bale quasi irriconoscibile. Un viaggio angosciante, che trova soluzione soltanto con il ritorno involontario ma forzato, dall'ossessione delle visioni, al passato. Al 'fatto' rimosso. Magistrale interpretazione di Bale e grande regia. Imperdibile.
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jason66
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venerdì 22 aprile 2011
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the machinist
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ottimo film.christian bale veramente scheletrico in una delle sue migliori interpretazioni oltre ad american psycho.la regia è buona e la fotografia è molto cupa.assolutamente da vedere.
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