philippe
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venerdì 17 dicembre 2004
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paranoia cianotica
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Psicothriller paranoico di onesta fattura e di controllata tensione. Brad Anderson indovina le atmosfere dilatando i tempi e immergendo la vicenda in una fotografia lividamente cianotica, ma le sbavature non mancano. Il personaggio di Ivan è sciaguratamente caricaturale, la ricerca dell'effetto sorpresa non è delle più sofisticate e il finale normalizza, banalizzandola, la carica psicotica del racconto. Se Bale è credibile e assolutamente in parte, Jennifer Jason Leigh è semplicemente stupefacente: quando è inquadrata tutti gli sguardi sono per lei. Musica di commento eccessivamente invadente.
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martina b.
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lunedì 13 dicembre 2004
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niente di originale
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Un film ben fatto. Ottimi, la fotografia, le in quadrature e le musiche hitchickochiane.
Ma il film è lento e noioso, la storia alla fine quasi delude per il suo riferimento a una casistica sì attuale, ma sulla quale è non appropriato fare un film così cupo e appunto kafkiano.
Questo è un esempio del fatto che non basta un'ottima fotografia, la bravura degli attori, musica, per fare un ottimo film.
Tutto questo non è di pari passo con la storia del film.
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biogio
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mercoledì 8 dicembre 2004
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tutto un sogno ??
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Vorrei un parere sulla tesi di cui non trovo conferma ma che pare la più realistica e cioè che tutto ciò che si vede nel film è un sogno che accade dal momento il protagonista ha l'incidente a quando esce dalla galleria e si "risveglia". L'uomo senza sonno in realtà non esiste.....
Concordate ?
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(di decameraccio)
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leon
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martedì 7 dicembre 2004
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film sulla schizofrenia
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Due film nelle sale che trattano di schizofrenia: Donnie Darko e L'uomo senza sonno (infelice titolo italiano). Il primo parecchio deludente a tratti amenrican beauty nella fotografia soprattutto a tratti american pie (quell'atmosfesra un po cosi da high school) pieno di luoghi comunie alquanto sconclusionato nella trama. IL secondo l'uomo senza sonno bellissimo a mio parere, anche se desta molte perplessità nela sala. La fotografia e il ritmo ricordano i film noir anni 60 la trama è perfettamente cogeniata e psicopatologicamente molto verosimile: dal processo all'innesco del delirio paranoideo. Chi si aspetta un horror non lo veda, chi si aspetta un triller in cui scoprire se l'assassino sia o no il maggiordomo non spensda i soldi per il biglietto! Secondo me il film mostra in maniera str
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Due film nelle sale che trattano di schizofrenia: Donnie Darko e L'uomo senza sonno (infelice titolo italiano). Il primo parecchio deludente a tratti amenrican beauty nella fotografia soprattutto a tratti american pie (quell'atmosfesra un po cosi da high school) pieno di luoghi comunie alquanto sconclusionato nella trama. IL secondo l'uomo senza sonno bellissimo a mio parere, anche se desta molte perplessità nela sala. La fotografia e il ritmo ricordano i film noir anni 60 la trama è perfettamente cogeniata e psicopatologicamente molto verosimile: dal processo all'innesco del delirio paranoideo. Chi si aspetta un horror non lo veda, chi si aspetta un triller in cui scoprire se l'assassino sia o no il maggiordomo non spensda i soldi per il biglietto! Secondo me il film mostra in maniera straordinaria la sofferenza indotta dalla malattia mentale
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leon
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martedì 7 dicembre 2004
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film sulla schizofrenia
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Due film nelle sale che trattano di schizofrenia: Donnie Darko e L'uomo senza sonno (infelice titolo italiano). Il primo parecchio deludente a tratti amenrican beauty nella fotografia soprattutto a tratti american pie (quell'atmosfesra un po cosi da high school) pieno di luoghi comunie alquanto sconclusionato nella trama. IL secondo l'uomo senza sonno bellissimo a mio parere, anche se desta molte perplessità nela sala. La fotografia e il ritmo ricordano i film noir anni 60 la trama è perfettamente cogeniata e psicopatologicamente molto verosimile: dal processo all'innesco del delirio paranoideo. Chi si aspetta un horror non lo veda, chi si aspetta un triller in cui scoprire se l'assassino sia o no il maggiordomo non spensda i soldi per il biglietto! Secondo me il film mostra in maniera str
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Due film nelle sale che trattano di schizofrenia: Donnie Darko e L'uomo senza sonno (infelice titolo italiano). Il primo parecchio deludente a tratti amenrican beauty nella fotografia soprattutto a tratti american pie (quell'atmosfesra un po cosi da high school) pieno di luoghi comunie alquanto sconclusionato nella trama. IL secondo l'uomo senza sonno bellissimo a mio parere, anche se desta molte perplessità nela sala. La fotografia e il ritmo ricordano i film noir anni 60 la trama è perfettamente cogeniata e psicopatologicamente molto verosimile: dal processo all'innesco del delirio paranoideo. Chi si aspetta un horror non lo veda, chi si aspetta un triller in cui scoprire se l'assassino sia o no il maggiordomo non spensda i soldi per il biglietto! Secondo me il film mostra in maniera straodinaria la sofferenza indotta dalla malattia mentale
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anonimo
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martedì 7 dicembre 2004
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film sulla schizofrenia
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Due film nelle sale che trattano di schizofrenia: Donnie Darko e L'uomo senza sonno (infelice titolo italiano). Il primo parecchio deludente a tratti amenrican beauty nella fotografia soprattutto a tratti american pie (quell'atmosfesra un po cosi da high school) pieno di luoghi comunie alquanto sconclusionato nella trama. IL secondo l'uomo senza sonno bellissimo a mio parere, anche se desta molte perplessità nela sala. La fotografia e il ritmo ricordano i film noir anni 60 la trama è perfettamente cogegnata e psicopatologicamente molto verosimile: dal processo all'innesco del delirio paranoideo.
Chi si aspetta un horror non lo veda chi si aspetta un triller in cui scoprire se l'assassino è il maggiordomo lo stesso! Secondo me il film mostra in maniera straodinaria la sofferenza indotta da
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Due film nelle sale che trattano di schizofrenia: Donnie Darko e L'uomo senza sonno (infelice titolo italiano). Il primo parecchio deludente a tratti amenrican beauty nella fotografia soprattutto a tratti american pie (quell'atmosfesra un po cosi da high school) pieno di luoghi comunie alquanto sconclusionato nella trama. IL secondo l'uomo senza sonno bellissimo a mio parere, anche se desta molte perplessità nela sala. La fotografia e il ritmo ricordano i film noir anni 60 la trama è perfettamente cogegnata e psicopatologicamente molto verosimile: dal processo all'innesco del delirio paranoideo.
Chi si aspetta un horror non lo veda chi si aspetta un triller in cui scoprire se l'assassino è il maggiordomo lo stesso! Secondo me il film mostra in maniera straodinaria la sofferenza indotta dalla malattia mentale
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[+] donnie
(di kitty75)
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ele
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martedì 7 dicembre 2004
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pubblicità progresso
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Una storia originale che fa' riflettere e insegna.
"Un film di piena attualità che ci da un a perfetta immagine dei tempi in cui viviamo", questo era l'intento del regista.
"pubbicità progresso" è invece come io lo definirei", la storia, i colori le immagini, i suoni mi ricordano molto infatti uno spot contro l'abbandono degli animali.
No !!!!
secondo me non vale il biglietto.
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alice
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domenica 5 dicembre 2004
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colpevole!
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Agghiacciante pensare che si possa vivere una vita intera osservando il male negli occhi degli altri, vaneggiando complotti e ideando assassini senza rendersi conto che proiettiamo, freudianamente, le nostre colpe sul ghigno altrui. Pazzesco e ben costruito nel dettaglio delle immagini e delle cicatrici esteriori, in particolare lo sporco, lo squallore verdognolo di un mondo in decomposizione, dentro e fuori.Nei film, si dice, ancora possono esistere corrispondenze sinestetiche e a tratti rassicuranti tra l'uomo e il mondo, che non è suo ma a volte pare PER LUI.Squallida l'anima, lugubre la stanza.Alla fine, ci pare, non manca neppure la morale.
Piccoli momenti simbolici richiamano il finale; la candeggina e la candida stanza finale che accoglie il sonno di chi non si spoglia della colpa ma inizia ad accettare se stesso sono piccole banalità che però non negano il continuo stato di ansia e disperata esaltazione di un contesto continuamente spiazzante.
[+]
Agghiacciante pensare che si possa vivere una vita intera osservando il male negli occhi degli altri, vaneggiando complotti e ideando assassini senza rendersi conto che proiettiamo, freudianamente, le nostre colpe sul ghigno altrui. Pazzesco e ben costruito nel dettaglio delle immagini e delle cicatrici esteriori, in particolare lo sporco, lo squallore verdognolo di un mondo in decomposizione, dentro e fuori.Nei film, si dice, ancora possono esistere corrispondenze sinestetiche e a tratti rassicuranti tra l'uomo e il mondo, che non è suo ma a volte pare PER LUI.Squallida l'anima, lugubre la stanza.Alla fine, ci pare, non manca neppure la morale.
Piccoli momenti simbolici richiamano il finale; la candeggina e la candida stanza finale che accoglie il sonno di chi non si spoglia della colpa ma inizia ad accettare se stesso sono piccole banalità che però non negano il continuo stato di ansia e disperata esaltazione di un contesto continuamente spiazzante.Alla fine,pace?redenzione?questo resta indecifrabile.E desolante. Colpevoli tutti, da Bale al regista:sono stata male per due giorni.
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alice
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domenica 5 dicembre 2004
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colpevole!
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Agghiacciante pensare che si possa vivere una vita intera osservando il male negli occhi degli altri, vaneggiando complotti e ideando assassini senza rendersi conto che proiettiamo, freudianamente, le nostre colpe sul ghigno altrui. Pazzesco e ben costruito nel dettaglio delle immagini e delle cicatrici esteriori, in particolare lo sporco, lo squallore verdognolo di un mondo in decomposizione, dentro e fuori.Nei film, si dice, ancora possono esistere corrispondenze sinestetiche e a tratti rassicuranti tra l'uomo e il mondo, che non è suo ma a volte pare PER LUI.Squallida l'anima, lugubre la stanza.Alla fine, ci pare, non manca neppure la morale.
Piccoli momenti simbolici richiamano il finale; la candeggina e la candida stanza finale che accoglie il sonno di chi non si spoglia della colpa ma inizia ad accettare se stesso sono piccole banalità che però non negano il continuo stato di ansia e disperata esaltazione di un contesto continuamente spiazzante.
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Agghiacciante pensare che si possa vivere una vita intera osservando il male negli occhi degli altri, vaneggiando complotti e ideando assassini senza rendersi conto che proiettiamo, freudianamente, le nostre colpe sul ghigno altrui. Pazzesco e ben costruito nel dettaglio delle immagini e delle cicatrici esteriori, in particolare lo sporco, lo squallore verdognolo di un mondo in decomposizione, dentro e fuori.Nei film, si dice, ancora possono esistere corrispondenze sinestetiche e a tratti rassicuranti tra l'uomo e il mondo, che non è suo ma a volte pare PER LUI.Squallida l'anima, lugubre la stanza.Alla fine, ci pare, non manca neppure la morale.
Piccoli momenti simbolici richiamano il finale; la candeggina e la candida stanza finale che accoglie il sonno di chi non si spoglia della colpa ma inizia ad accettare se stesso sono piccole banalità che però non negano il continuo stato di ansia e disperata esaltazione di un contesto continuamente spiazzante.Alla fine,pace?redenzione?questo resta indecifrabile.E desolante. Colpevoli tutti, da Bale al regista:sono stata male per due giorni.
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simone
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sabato 27 novembre 2004
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bel film....
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Il film lo vale e come il biglietto, è normale che inesorabilmente si viene a scoprire la situazione ma non poteva essere altrimenti... ottima la fotografia e le inquadrature originalissime! Anderson è un ottimo regista!
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