alex_23
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domenica 13 febbraio 2011
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la base e' buona, ma..
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Avrei messo 3 stelle per gli effetti speciali. Veramente spettacolari e che ti incollano allo schermo.
Abbastanza credibile la sceneggiatura, diciamo nelle prime battute del film. Poi il prodotto scade.
Passi che è stato tutto esagerato (è un disaster movie) ma troppe sequenze mi son sembrate sempliciotte.
Il padre che percorre centinaia e centinaia di miglia a piedi nella tempesta, il figlio che a 17 anni è praticamente più intelligente di Einstein, la fuga dai lupi quando era accerchiato, la storia d'amore banalissima tra i ragazzini, il fatto che tengono acceso il caminetto per giorni e giorni (ok, sono in una biblioteca, ma la carta fa una fiammata di pochi secondi).
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Avrei messo 3 stelle per gli effetti speciali. Veramente spettacolari e che ti incollano allo schermo.
Abbastanza credibile la sceneggiatura, diciamo nelle prime battute del film. Poi il prodotto scade.
Passi che è stato tutto esagerato (è un disaster movie) ma troppe sequenze mi son sembrate sempliciotte.
Il padre che percorre centinaia e centinaia di miglia a piedi nella tempesta, il figlio che a 17 anni è praticamente più intelligente di Einstein, la fuga dai lupi quando era accerchiato, la storia d'amore banalissima tra i ragazzini, il fatto che tengono acceso il caminetto per giorni e giorni (ok, sono in una biblioteca, ma la carta fa una fiammata di pochi secondi).
Sono comunque contento di averlo visto perchè, ripeto, l'occhio rimane affascinato da questi effetti magnifici. Però non mi convince.
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carloalberto
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venerdì 12 febbraio 2021
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effetti speciali e buoni sentimenti
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Roland Emmerich non delude i fans del disaster movie, ma, per chi non lo fosse, il polpettone è servito e ripieno di una vagonata di ingredienti sdolcinati e di stereotipi hollywoodiani, il tutto all’insegna dei buoni sentimenti e delle azioni gloriose di una famiglia americana modello, in cui tutti sono destinati a compiere gesta eroiche. Uno sciovinismo insopportabile appena mitigato da un atteggiamento filo terzomondista di maniera per accontentare anche la fetta di pubblico più acculturata degli ambientalisti e dei progressisti benpensanti, che, peraltro, riduce la questione geopolitica e l’inquinamento globale ad una favoletta per bambini.
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Roland Emmerich non delude i fans del disaster movie, ma, per chi non lo fosse, il polpettone è servito e ripieno di una vagonata di ingredienti sdolcinati e di stereotipi hollywoodiani, il tutto all’insegna dei buoni sentimenti e delle azioni gloriose di una famiglia americana modello, in cui tutti sono destinati a compiere gesta eroiche. Uno sciovinismo insopportabile appena mitigato da un atteggiamento filo terzomondista di maniera per accontentare anche la fetta di pubblico più acculturata degli ambientalisti e dei progressisti benpensanti, che, peraltro, riduce la questione geopolitica e l’inquinamento globale ad una favoletta per bambini. Specializzatosi in film di fantascienza, suo è Independence Day,Emmerich utilizza effetti speciali a iosa per realizzare scenograficamente in modo spettacolare l’apocalisse prossima ventura della glaciazione terrestre, a causa, ovviamente, dell’utilizzo nefasto di una esasperata industrializzazione tecnologica del pianeta per meglio sfruttarne le risorse energetiche.
Peccato che Emmerich senta il bisogno di farcire il suo film con la solita storiella pseudodrammatica del padre,Dennis Quaid, che si accorge troppo tardi di aver trascurato moglie e figlio, un giovanissimo Jake Gyllenhaal, per il proprio lavoro, salvo poi contraddirsi, perché proprio per la professionalità e le competenze acquisite come climatologo riuscirà a salvare milioni di persone. Ma il lieto fine è a tutto tondo ed il protagonista non soltanto riesce nell’ardua impresa di evitare l’estinzione delle popolazioni dell’emisfero nord ma anche a ricucire il rapporto con il figlio. Altra storiella melensa è quella del ragazzo che si innamora della sua compagna di studi e a cui salverà, manco a dirlo, la vita, con un’eroica azione, combattendo perfino contro i lupi scappati dallo zoo.
E’ una sequela di eroismi dall’inizio alla fine del film a cui non sfugge neppure la moglie del benefattore dell’umanità, che, nel suo piccolo, rimane da sola accanto ad un piccolo ammalato di tumore, abbandonato da tutti, fino all’arrivo dei soccorsi. Il troppo stroppia.
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omeron
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domenica 29 maggio 2005
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perchè guardarlo?
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Questo film appartiene a quel genere di prodotti cinematografici che catalogherei sotto il ritornello: C'è un saggio da interpellare/Un pericolo a cui scampare/ ed un amore da sviluppare. Perdonate il breve sfogo in filastrocca ma dopotutto credo che questa etichetta riassuma l'intero contenuto della visione. Il film racconta della fine del mondo così come lo conosciamo sotto i colpi invincibili della natura a seguito degli abusi da parte dell'uomo, così fra tempeste e uomini politici che non vogliono saperne di dar ascolto a chi sa come andranno le cose, un ragazzo sopravvissuto all'evento letale si troverà invischiato nell'arduo compito di salvare se stesso e la sua amata dalle insidie climatiche che si abbattono su di una New York abbattuta.
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Questo film appartiene a quel genere di prodotti cinematografici che catalogherei sotto il ritornello: C'è un saggio da interpellare/Un pericolo a cui scampare/ ed un amore da sviluppare. Perdonate il breve sfogo in filastrocca ma dopotutto credo che questa etichetta riassuma l'intero contenuto della visione. Il film racconta della fine del mondo così come lo conosciamo sotto i colpi invincibili della natura a seguito degli abusi da parte dell'uomo, così fra tempeste e uomini politici che non vogliono saperne di dar ascolto a chi sa come andranno le cose, un ragazzo sopravvissuto all'evento letale si troverà invischiato nell'arduo compito di salvare se stesso e la sua amata dalle insidie climatiche che si abbattono su di una New York abbattuta. Ritmo che lascia un sapore di "già visto" ed esplosione di umanità finale fanno di questo film una mera e semplice esplosione di banalità, tutto effetti speciali e null'altro.
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[+] ma statte zitto...
(di roby)
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(di contocorrente)
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[+] il mondo vuole aria!
(di berlingerio giorgia)
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(di tdat)
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