mikelangelo
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sabato 2 febbraio 2008
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la guerra secondo kubrick
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La penultima opera di Stanley Kubrick è anche uno dei suoi maggiori capolavori. Il film è strutturato in due parti: nella prima vi è la meticolosa descrizione dell'addestramento, nella seconda la guerra vera e propria, con tutte le atrocità che ne conseguono. La prima scena fa vedere la rasatura dei soldati prossimi all'addestramento, il taglio, e quindi la perdita dei capelli, è sinonimo di perdita d'identità e l'inizio di una brutale disumanizzazione. Dopo la prima scena, quasi di presentazione, ci viene presentato il sergente maggiore Hartman, capo istruttore del reparto dei marines. La sceneggiatura gli riserva una caterva di frasi particolarmente pesanti (che non mi permetto di citare per non molestare il vostro pudore), talmente divertenti che col tempo sono diventate cult.
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La penultima opera di Stanley Kubrick è anche uno dei suoi maggiori capolavori. Il film è strutturato in due parti: nella prima vi è la meticolosa descrizione dell'addestramento, nella seconda la guerra vera e propria, con tutte le atrocità che ne conseguono. La prima scena fa vedere la rasatura dei soldati prossimi all'addestramento, il taglio, e quindi la perdita dei capelli, è sinonimo di perdita d'identità e l'inizio di una brutale disumanizzazione. Dopo la prima scena, quasi di presentazione, ci viene presentato il sergente maggiore Hartman, capo istruttore del reparto dei marines. La sceneggiatura gli riserva una caterva di frasi particolarmente pesanti (che non mi permetto di citare per non molestare il vostro pudore), talmente divertenti che col tempo sono diventate cult. I idaloghi riguardanti Hartman, erano spesso improvvisati dallo stesso attore (Lee R. Ermey). Si narra che Kubrick abbia scelto il suddetto attore dopo aver visionato una cassetta dove urlava oscenità ai soldati per quindici minuti di fila. Infatti, Ermey è stato capo istruttore dei marines anche nella realtà. La figura del sergente, potrebbe rappresentare la perfetta miniatura dell'intero apparato militaristico americano, che trasforma ragazzi normali in macchine per uccidere, killer dotati anche di un certo umorismo. E mentre alcuni soldati fanno proprio dell'umorismo l'arma vincente per non impazzire (il soldato Joker), soldati più deboli come "palla di lardo", finiscono per subire le invettive del sergente e degli stessi commilitoni. Possiamo solo dire, che la fine del povero soldato obeso, non è tra le migliori. Il soldato Joker potrebbe rappresentare (tra le altre cose) l'aspetto irriverente e buffonesco contrario a tutta la logica della guerra. E' come se Kubrick, con questa dicotomìa, ci volesse far capire tutta la stupidità della guerra. La legge del più forte e del più violento, è la stessa legge che governa il mondo, e purtroppo in guerra ci sono non poche persone diventate virulente a causa delle circostanze. Il soldato Animal è la personificazione della violenza. E quando si tratterà di far fuori un cecchino, sarà proprio lui il promotore dell'azione. Un film stereotipato? No, assolutamente, gli stereotipi sono lontani da questo film quanto Plutone è lontano dalla Terra, Kubrick rende la sua opera di una perfezione tecnica ineccepibile (come suo solito), ma anche di una complessità narrativa spaventosamente straordinaria. Capolavoro assoluto della storia del cinema.
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filos71
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domenica 27 gennaio 2008
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in camerata
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i tempi delle mutandine rosa e dei ditalini alle vostre mary jane ficarotta sono finiti...
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maso
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lunedì 21 gennaio 2008
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mediocre
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Buffo notare come tutti seguano questo invisibile effetto volano per cui chi non adora i film di Kubrick viene preso per ignorante o per stolto.
Film che non toglie e non aggiunge nulla ai classici film di guerra se non qualche ottima interpretazione come quella del colonnello e quella di Modine..il resto è un auto-compiacimento del regista stesso e delle proprie tecniche che si esprime attraverso scene prolungate e prolisse che nulla semrano voler dire e che in effetti NULLA trasmettono.
Poi voi potete benissimo tirar fuori la solita tiritela delle prospettive e delle allegorie,ma cio che fa bello il film è la sua trama e la sua sostanza..insomma il contenuto anziche la forma...e di contenuto nei film di Kubrick c'è ben poco.
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dtt manhattan
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sabato 19 gennaio 2008
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born to kill
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uno tra i migliori film della storia,e non solo di guerra.
Kubrick racconta la storia di questi militari che diventeranno killer con una regia impeccabile come al solito,e fa vedere tutta la sporca realtà della guerra e degli orrori del vietnam attraverso gli occhi del soldato joker e dei suoi compagni.
alcune scene quali la prima parte dell'addestramento e la canzone di Mickey Mouse cantata dai soldati nel finale sono da antologia e a mio avviso Full Metal Jacket rimane uno tra i migliori film di sempre.
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erre
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venerdì 18 gennaio 2008
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non credo luc
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potrei sbagliarmi ma secondo me non è così...è la scritta sull elmetto ad essere fasulla, è l' intervista a essere un parodia...serve tutto a sopravvivere, a stare con gli altri, a non sentirsi solo. I momenti dei ditalini sono una metafora che sta ad indicare il mondo in cui vorrebbe ritornare a vivere al più presto, tutto il resto è merda: uccidere è merda, la guerra è merda...lui è solo contento di essere vivo( chi non lo sarebbe) non di aver ammazzato una persona,che comunque non ha ammazzato lui, ma il contesto della guerra, tutte quelle voci fuori e dentro di lui che hanno preso il sopravvento in quel momento,certo non mostra tanto dispiacere ma, riguarda il film, come ho fatto io,quell espressione sul suo volto, prima di premere il grilletto,non è di un assassino, di uno nato per uccidere, è di un uomo insicuro accecato in quel momento dalla vendetta.
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potrei sbagliarmi ma secondo me non è così...è la scritta sull elmetto ad essere fasulla, è l' intervista a essere un parodia...serve tutto a sopravvivere, a stare con gli altri, a non sentirsi solo. I momenti dei ditalini sono una metafora che sta ad indicare il mondo in cui vorrebbe ritornare a vivere al più presto, tutto il resto è merda: uccidere è merda, la guerra è merda...lui è solo contento di essere vivo( chi non lo sarebbe) non di aver ammazzato una persona,che comunque non ha ammazzato lui, ma il contesto della guerra, tutte quelle voci fuori e dentro di lui che hanno preso il sopravvento in quel momento,certo non mostra tanto dispiacere ma, riguarda il film, come ho fatto io,quell espressione sul suo volto, prima di premere il grilletto,non è di un assassino, di uno nato per uccidere, è di un uomo insicuro accecato in quel momento dalla vendetta...ma in fondo è un umo non un macellai stile il soldato sull elicottero...ha gia fatto troppi sbagli e vuole solo tornare a casa...notare che ha provato a evitare la guerra ma come fai se ci sei dentro fino al collo( geograficamente e mentalmente)ciao e comunque mi fa piacere che qualcuno critichi quello che scrivo...grazie.
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(di luc)
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jyhok
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giovedì 17 gennaio 2008
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bleeee
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Fa schifissimoooo. Se questo è cinema.....Bleeeee
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@lien
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mercoledì 9 gennaio 2008
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capolavoro
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Capolavoro. Non c'è nulla da dire. E' un bellissimo film pieno di satira che non molla mai: regia ottima.
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boffese
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martedì 8 gennaio 2008
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born to kill
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FILM DI UNA POTENZA INCREDIBILE, REALIZZATO A MIO PARERE DAL PIU' GRANDE REGISTA DI TUTTI I TEMPI. DIVISO IN DUE TRONCONI BEN DEFINITI: LA PREPARAZIONE UMANE NEL DIVENTARE UNA MACCHINA DA GUERRA E LA TRAGEDIA DELLA GUERRA IN VIETNAM VISTA DA UN GIORNALISTA MILITARE. NEL PRIMO, UNA SCENEGGIATURA SFAVILLANTE , TALMENTE RICCA DI SARCASMO(SERGENTE ISTRUTTORE HARTMAN)DA FAR RIDERE, ANCHE QUANDO NON CE NE SAREBBE PROPRIO BISOGNO. NEL SECONDO, COLPISCE UNA REGIA CHE TI PORTA DIRETTAMENTE DENTRO AL COMBATIMENTO , CON INQUADRATURE DA STRATEGA DI GUERRA. UN VINCENT D'ONOFRIO SUPERBO
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reiver
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domenica 6 gennaio 2008
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kubrick 18 carati
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Cos'è che mi piace dei film di Kubrick?E' difficile dirlo.Il fatto che abbiano sempre 4 o 5 stelline?Nooo,non sono condizionabile.I suoi film sono come spade di samurai,bellissime da vedere e dalle lame fredde all'apparenza;in realtà basta toccarle per scottarsi le dita.Non ho mai scritto una recensione di un film di Kubrick.I film che piacciono sono come figli (quasi,non esageriamo),è giusto dedicare un pò di attenzione in più a quelli meno fortunati,più sfigatelli.Ma ho deciso di fare un'eccezione,e la mia scelta non poteva cadere che su "Full metal jacket", anche perchè per me è una battaglia persa (al liceo).
E' un film "di guerra",sull'"orrore della guerra",sul Vietnam...Tutto vero.Ma come "Apocalypse now",è qualcosa di più,o di diverso.
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Cos'è che mi piace dei film di Kubrick?E' difficile dirlo.Il fatto che abbiano sempre 4 o 5 stelline?Nooo,non sono condizionabile.I suoi film sono come spade di samurai,bellissime da vedere e dalle lame fredde all'apparenza;in realtà basta toccarle per scottarsi le dita.Non ho mai scritto una recensione di un film di Kubrick.I film che piacciono sono come figli (quasi,non esageriamo),è giusto dedicare un pò di attenzione in più a quelli meno fortunati,più sfigatelli.Ma ho deciso di fare un'eccezione,e la mia scelta non poteva cadere che su "Full metal jacket", anche perchè per me è una battaglia persa (al liceo).
E' un film "di guerra",sull'"orrore della guerra",sul Vietnam...Tutto vero.Ma come "Apocalypse now",è qualcosa di più,o di diverso.E' anche,per me,un film sui condizionamenti psicologici che la società e l'educazione ci impongono.A volte,leggendo i commenti,noto una certa ipocrisia e un filino di retorica.Ci si riempie la bocca di belle parole,ci si dimentica della vita reale.Non avete mai visto un ragazzino cicciottello e imbranato vessato e umiliato dagli insegnanti e dai compagni di scuola?Io sì.Sono stato per un anno (lunghissimo) con una insegnante al cui confronto Hartman impallidisce,che umiliava in tutti i modi umanamente possibili un poveraccio sovrappeso:i ragazzini si adeguavano subito,seguendo l'esempio.Cosa fa Hartman?Recupera gli allievi marines al loro stato "naturale"?Modifica la loro predisposizione naturale pacifica per prepararli alla guerra (alla vita)?Non lo so.Non so se la violenza,e l'abitudine ad essa e alla sopraffazione,sia "naturale" o meno.Non so neppure che opinione avesse Kubrick.Ma il confronto tra Pyle e Joker mi pare abbastanza indicativo:il primo,ingenuo e mansueto, viene travolto dalla violenza sistematica;il secondo,fondamentalmente tranquillo ma razionale e arguto,pur professandosi pacifista si inserisce alla perfezione nel sistema guerra (società).Le frasi finali che lui,voce narrante,pronuncia marciando assieme ai compagni si potrebbero definire ambigue,inquietanti,o come minimo inaspettate per una pellicola antimilitarista.Forse stanno a significare una cosa:l'esercito e la guerra non sono che le propaggini di una pianta che ha radici molto profonde,di cui anche noi facciamo parte...
p.s. E' evidente che "Full metal jacket" è un capolavoro non solo per quello che dice,ma per come lo dice.E' un film bellissimo,appassionante,emozionante:forma e sostanza coincidono.Fosse stato un sermone noioso,come molti dei film "moderni",non avrei resistito più di dieci minuti.
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erre
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giovedì 13 dicembre 2007
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kubrick si ripete...fortunatamente
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Ancora una volta(lo aveva già fatto con " il dottor strnamore") Kubrick ironizza a 360 gradi su la guerra e la crudeltà dell' uomo con un film crudo ma che solo in apparenza può sembrare un film di guerra.
Non è cosi, è molto di più, è una personale e sottile denuncia contro la guerra e contro chi la genera, indicando i soldati solo come burattini che vengono assemblati, pitturati e muniti di fili per essere comandati in quello spettacolo atroce che è la guerra.In un film dove di tirannia e violenza "il genio" ci fa intravedere istanti di ribelione e di lucidità mentale dove un uomo porta un simbolo di pace e dopo aver ucciso una persona canta ma è una calma, una soddisfazione apparente,in realta esso pensa al mondo di merda in cui vive.
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(di luc)
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