michel
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martedì 30 ottobre 2007
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ipercretinismo
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Appena sotto la superficie un po’sfuocata del quotidiano è tutto un brulicare di scarafaggi. Il discorso antropologico fa sorridere, ma questo scavo ludico nel lato oscuro dell’animo umano scatena i fantasmi dell’autore in una suggestiva rappresentazione tra Pop-art, Iperrealismo e necrofilia. Si ammira lo stile raffinato e ci si diverte, perché di cretinata si tratta, ma di cretinata d’Autore.
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(di cloudhead)
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hal 9000
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lunedì 29 ottobre 2007
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film sottovalutato
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Non credete che il voto sia un pò troppo basso?I dizionari hanno dato una recensione che sembra di un film di Carlo Vanzina(a meno che non reputate anch'egli un bravo regista).è uno dei migliori film della storia sia per la trama che da un punto di vista registico:David Lynch è uno dei pochi registi contemporanei che ancora non cede la presa e realizza film di ottimo stampo(ne è un'esempio "Inland Empire").Credo che venga sottovalutato per il semplice fatto che nessuno abbia capito veramente i suoi capolavori.Ne è un'esempio fulminante "Blue Velvet":nessuno ha capito che l'essenza di questo noir stà proprio nella scena finale in cui viene rappresentato un pettirosso finto;non credete che si rilcolleghi al fatto che il pettirosso rappresenti l'amore?Codesto diventa di conseguanza finto o comunque irrangiungibile dall'uomo o ancora raggiungibile ma con una fine imminente.
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Non credete che il voto sia un pò troppo basso?I dizionari hanno dato una recensione che sembra di un film di Carlo Vanzina(a meno che non reputate anch'egli un bravo regista).è uno dei migliori film della storia sia per la trama che da un punto di vista registico:David Lynch è uno dei pochi registi contemporanei che ancora non cede la presa e realizza film di ottimo stampo(ne è un'esempio "Inland Empire").Credo che venga sottovalutato per il semplice fatto che nessuno abbia capito veramente i suoi capolavori.Ne è un'esempio fulminante "Blue Velvet":nessuno ha capito che l'essenza di questo noir stà proprio nella scena finale in cui viene rappresentato un pettirosso finto;non credete che si rilcolleghi al fatto che il pettirosso rappresenti l'amore?Codesto diventa di conseguanza finto o comunque irrangiungibile dall'uomo o ancora raggiungibile ma con una fine imminente...
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ciao
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lunedì 29 ottobre 2007
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correggiti
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si dice succube non succubo
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maurizio esposito la ross
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sabato 18 agosto 2007
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un giallo nell'inconscio
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Un giovane studente statunitense incontra per caso, in una tranquilla e serena cittadina del North Carolina, un orecchio mozzato, che non è solo un potenziale indizio per la polizia, ma è anche l'ingresso alla tana del coniglio bianco, l'entrata di Alice nel paese delle meraviglie - in questo caso cambiato di segno -.
Jeffrey, che di giorno fa una vita normale di provincia, di notte si trova inserito in un contesto totalmente alieno a quella serenità arcadica che vige sulla bella cittadina, si ritrova in una realtà parallela, nell'inconscio del mondo che la censura del giorno nasconde. Qui vi trova infatti perversioni sessuali, violenza, crimine, traumi psicologici, dai quali egli stesso si sente attratto e partecipe, seppur censuratamente.
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Un giovane studente statunitense incontra per caso, in una tranquilla e serena cittadina del North Carolina, un orecchio mozzato, che non è solo un potenziale indizio per la polizia, ma è anche l'ingresso alla tana del coniglio bianco, l'entrata di Alice nel paese delle meraviglie - in questo caso cambiato di segno -.
Jeffrey, che di giorno fa una vita normale di provincia, di notte si trova inserito in un contesto totalmente alieno a quella serenità arcadica che vige sulla bella cittadina, si ritrova in una realtà parallela, nell'inconscio del mondo che la censura del giorno nasconde. Qui vi trova infatti perversioni sessuali, violenza, crimine, traumi psicologici, dai quali egli stesso si sente attratto e partecipe, seppur censuratamente.
Un "giallo" di straordinaria originalità, che rielabora con una egregia tecnica cinematografica - di cui Lynch è affermato padrone - i clichet tradizionali dei gialli di serie B per inserirli in un parodico anche se inquietante viaggio nell'inconscio collettivo, di cui nessuno può dirsi innocente - a partire dal protagonista stesso -; e che si risolve in un idillico lieto fine, misto di ottimismo e parodia, di desiderio e denuncia.
Ancora una volta David Lynch ha il coraggio di porre sullo schermo la crudele realtà che ci circonda e che allo stesso tempo è dentro di noi, che sempre più tentiamo di proiettare al di fuori di noi e lontano da noi, magari in qualche cittadina periferica degli Stati Uniti e in qualche mente malata di un serial killer.
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justo
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giovedì 21 giugno 2007
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grande film!
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Un thriller veramente personale,con un'atmosfera perfetta e degli attori straordinari.Imperdibili le scne in cui sono insieme Jeffrey e Frank,compreso lo scontro finale.Un film con sprazzi onirici,ma con una storia chiara,un bel ritmo,una grande tensione.Personale senza essere ostico,al contrario di altri film del regista.
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(di cloudhead)
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justo
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sabato 16 giugno 2007
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altro che strade perdute!
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Dopo Strade perdute,uno dei film più brutti che io abbia mai visto,pensavo che Lynch non dovesse piacermi.Invece in questo film lo stile lento e surreale di Lynch è perfetto per raccontare una storia che diventa più avvincente man mano che si scoprono i lati più sgradevoli.Grande tensione nella seconda parte,e straordinario Hopper in uno dei personaggi più odiosi che il cinema ci abbia regalato.
[+] mah
(di oblivion7is)
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anthony
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giovedì 19 aprile 2007
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una gemma dal talento visionario di david lynch
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Visionario e imprevedibile, inquietante e perverso: uno dei grandi film lynchiani. Indimenticabile l'incipit ma altrettanto inquietante e geniale il finale con quel pettirosso che sembra meccanico,innaturale e con un insetto in bocca. La violenza e le oscure perversioni che ci portiamo dentro si devono affrontare e riconoscere senza cercare di placarle costruendo un romanticismo posticcio ed appunto falso, meccanico.
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hf,jy
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giovedì 1 febbraio 2007
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spettacolare
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marco
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venerdì 24 marzo 2006
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capolavoro
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Un vero capolavoro.Non ho da aggiungere altro.Mi rammarico solo che questo sito,che io considero il migliore su internet,si ostina a snobbare Lynch e a non valutare i suoi film per il valore indiscutibile che dimostrano.Non si può orientare una critica solo secondo i proprio gusti personali.Mi rammarico ancora di più quando vedo film come Commando valutati tre stelle al pari di un film di Lynch(so che il paragone è inesistente e per genere e per contesto..però).
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stefano
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domenica 15 gennaio 2006
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il capolavoro visionario di david lynch
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Una ridente e soleggiata cittadina di campagna nell’idilliaca serenità della provincia americana, dove la gente è felice, i colori della natura incantevoli, in sottofondo risuonano anacronistiche melodie d’epoca e il sole splende sereno sulle villette linde e impeccabili che si susseguono l’una dopo l’altra lungo la via principale del paese. Sembrerebbe tutto normale, almeno in apparenza: ma quando Jeffrey (Kyle MacLachlan) fa ritorno in città per assistere il padre malato, finirà per accorgersi che non tutto, a Lumberton, è tranquillo come sembra, e che sotto l’erba verde e pulita del suo giardino si nasconde un mondo oscuro e sotterraneo del quale non avrebbe mai sospettato l’esistenza. È questa la trama di “Velluto blu”, uno dei migliori film del grande regista americano David Lynch; anticipando quello che sarà il tema centrale della sua straordinaria serie televisiva “Twin Peaks” (anche in quel caso, gli inconfessabili segreti di una piccola città di provincia), Lynch ci porta con sé in questo viaggio torbido, affascinante e a tratti allucinato lungo la strada della perdita dell’innocenza.
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Una ridente e soleggiata cittadina di campagna nell’idilliaca serenità della provincia americana, dove la gente è felice, i colori della natura incantevoli, in sottofondo risuonano anacronistiche melodie d’epoca e il sole splende sereno sulle villette linde e impeccabili che si susseguono l’una dopo l’altra lungo la via principale del paese. Sembrerebbe tutto normale, almeno in apparenza: ma quando Jeffrey (Kyle MacLachlan) fa ritorno in città per assistere il padre malato, finirà per accorgersi che non tutto, a Lumberton, è tranquillo come sembra, e che sotto l’erba verde e pulita del suo giardino si nasconde un mondo oscuro e sotterraneo del quale non avrebbe mai sospettato l’esistenza. È questa la trama di “Velluto blu”, uno dei migliori film del grande regista americano David Lynch; anticipando quello che sarà il tema centrale della sua straordinaria serie televisiva “Twin Peaks” (anche in quel caso, gli inconfessabili segreti di una piccola città di provincia), Lynch ci porta con sé in questo viaggio torbido, affascinante e a tratti allucinato lungo la strada della perdita dell’innocenza. Attraverso le singolari vicende del protagonista, spinto dalla sua istintiva curiosità a indagare sul mistero che si cela all’interno della casa di una fascinosa cantante di night-club, anche lo spettatore viene trascinato in un vortice di segreti e di voyeurismo, una progressiva discesa in una realtà nascosta e sconcertante fatta di intimità violata, di sensualità, di sadismo e di violenza, in cui gli impulsi più profondi trovano libero sfogo e in cui non è più possibile distinguere il sottile limite fra sogno e incubo. Isabella Rossellini interpreta con straordinaria intensità il ruolo ambiguo e seducente di Dorothy Vallens, ineffabile donna del mistero che canta con la sua voce sottile e intrigante le note di “Blue velvet”, mentre sotto la sua folta parrucca corvina e il trucco pesante da bambola sfiorita rivela una fragilità e una disperazione che è impossibile descrivere a parole. “Velluto blu” è un film unico e sensazionale, capace di catturare e di avvincere lo spettatore e di trascinarlo in un mondo che sarà difficile dimenticare: un autentico gioiello dalla mente geniale del creatore di “Twin Peaks”. Da non perdere.
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